Forum Questione Maschile spiega (involontariamente) perché il tradizionalismo ha perso.

Cominciamo con la schermata:

Abbiamo già evidenziato come non ci siano grosse differenze tra la cosiddetta “identità sessuale” tradizionalista e la nuova “identità di genere”:

Identità sessuale” e “identità di genere” sono costrutti culturali.

La maggior differenza tra loro è che “identità sessuale” è costruita e assegnata collettivamente, non modificabile – l’individuo che la rifiuta è punito dalla collettività.

Identità di genere” è la stessa roba, ma fai-da-te, ognuno si assegna quel che gli pare.

Prendiamo ad esempio il messaggio qui sopra e facciamo una piccola premessa: chi scrive non considera “Vere automobili” (con la V maiuscola) le auto senza coda e mi stanno pure sulle scatole le station wagon, che trovo goffe e sgraziate, ed adatte più che altro a rappresentanti o gente che suo malgardo ha particolari esigenze di carico e deve ridursi a guidare robe simili. Penso anche che in genere le donne siano più impacciate alla guida rispetto agli uomini: non mi interessa quanto ciò sia dovuto alla cultura e quanto ciò sia dovuto alla biologia, né che mi si evidenzino le numerose eccezioni (ne conosco anch’io un paio, personalmente), dico solo che in generale, in linea di massima, è così.

QUESTA è una VERA automobile: pura, immortale, con le forme scolpite dal vento, rasenta la perfezione, anche se l’interno era parco quasi da far schifo e la soglia di carico del bagagliaio poteva vincere il Darwin Award da tanto che era alta:

Resta però il fatto che certa mentalità tradizionalista gonfia a dismisura la diversità di attitudini tra uomini e donne: “le donne sono generalmente più impacciate al volante” diventa “se una donna guida un’auto con la coda diventa lesbica” – la differenza non è affatto sottile, è anzi ENORME, SPROPOSITATA, è grande quanto la differenza che passa tra sanità mentale e follia, state a vedere: “le donne di solito guidano auto più piccole perché sono generalmente più imbranate al volante – mi sa che i sensori di parcheggio li hanno inventati principalmente per le donne” – questa frase sottolinea semplicemente una differenza di attitudini e non impedisce affatto a una donna di comprarsi un’auto di grandi dimensioni, anzi…al contempo neppure impedisce loro di comprarsi auto di piccole dimensioni: d’altronde lo fanno la maggioranza delle donne, quindi è ovvio che non sia in alcun modo problematico. Al contrario, con ben altro effetto: “le donne che guidano grosse auto diventano lesbiche. L’omosessualità è peccato, e pure antisociale”.

Questo è non solo praticamente la stessa roba che ipotizza Judith Butler (ovvero che l’orientamento sessuale sia principalmente, o addirittura SOLTANTO, frutto di fattori socioculturali) ma è anche oppressivo – anche nei confronti degli uomini: non l’opinione del singolo in sé, perché per quanto stupida ovviamente è solo l’opinione di un individuo o di pochi, ma diventa oppressivo nel momento in cui tale opinione è molto diffusa, è il credo della maggioranza, e pertanto di fatto costringe anche chi non la pensa così a conformarsi, pena l’esclusione sociale, la derisione, eccetera – questo comporta, ad esempio, che non solo le donne vengano derise allorquando guidassero auto con la coda, ma che un uomo venga altrettanto deriso se non guida auto con la coda…o se fa il ballerino – infatti il messaggio prosegue con “Come è scontato che un uomo che fa il ballerino diventi frocio”…salvo eccezioni come Joaquin Cortes che ha sposato la psicologa Monica Moreno dalla quale ha avuto due figli o l’amico mio, proprietario di una scuola di ballo, che non ha ancora 50 anni e ha già scopato come minimo 300 donne: però è “scontato” quindi DEVE per forza valere anche per loro…

Ed ecco spiegato perché il femminismo, a suo tempo, fu da molti visto come una forza di liberazione: perché oggi questa mentalità è quasi scomparsa ma negli anni 50 e 60 era MOLTO più diffusa, quasi pervasiva, e limitava le persone in cose che obbiettivamente, oggettivamente, non c’entrano nulla con la sessualità, senza nessun preciso scopo: attaccare Joaquin Cortes non comporta alcun beneficio sociale, così come non lo comporta attaccare Tizio o Caio che guidino un’utilitaria e magari non siano particolarmente abili nei parcheggi – ripeto e lo scrivo pure bello grosso: TUTTE QUESTE STUPIDAGGINI CHE I TRADIZIONALISTI VORREBBERO IMPORRE AGLI ALTRI NON HANNO UNO SCOPO PRECISO, SONO SOLO LORO MASTURBAZIONI MENTALI…ed ecco spiegato anche il perchè oggi le femministe amano citare l’autore di questo messaggio (le cui esternazioni sono ospiti fisse sulla pagina “Caro, sei maschilista?” su Facebook – citato minimo una volta la settimana): perché in tal modo possono vincere facile, facendo passare l’attivismo per i diritti maschili per discorsi da osteria tra vecchi con bassa scolarizzazione che non hanno mai lasciato il paesello e vogliono soltanto rompere i coglioni al prossimo: perché le femministe sanno benissimo che Tizio e Caio, uomini eterosessuali che guidano un’utilitaria e magari sono un po’ imbranati a parcheggiare, le vedranno come “migliori” se non persino “liberatrici” quando leggono robe del genere, persino l’amico mio ballerino grandissimo scopatore avrebbe potuto cascarci da giovane (ora non più, troppo smaliziato: lo sa benissimo che uno degli obbiettivi femministi è restringere il più possibile, tramite LEGGI, con la forza della giustizia PENALE, QUALSIASI forma di sessualità etero maschile)… praticamente si sentono urtati quasi tutti, perché la lista delle “richieste” tradizionaliste era (ed è) enorme e molto dettagliata, se ne potrebbero citare a bizzeffe, e quindi chiunque, in una cosa o nell’altra, si discostava dal loro modello ideale ed aveva delle “pecche”: poteva essere ad esempio un uomo a cui piaceva indossare orologi con brillanti oppure donne a cui piaceva indossare orologi di grandi dimensioni.

Ecco un orologio che farebbe “diventare frocio” secondo la teoria della “identità sessuale”, è quello sulla sinistra (quello sulla destra è la dimensione da donna):

Personalmente ritengo che faccia schifo, è pacchiano, è esagerato al punto di essere volgare – e lo dico da grande estimatore del Patek Philippe Nautilus a cui si ispira, il problema sta proprio in tutti quei “brillocchi” (citazione da “I Mitici – Colpo Gobbo a Milano”) – ma NON può farti diventare omosessuale, è solo un cavolo di orologio! INFATTI non a caso i cinesi e gli arabi che apprezzano robe simili non sono affatto omosessuali, perlomeno non nella stragrande maggioranza dei casi…

Un uomo deve essere libero di mettersi questa schifezza, e questo non lo esenta da eventuali critiche tipo: “ma che esagerazione! E’ pacchiano da far schifo!” (anzi, è giusto criticare il cattivo gusto, a mio parere). Ma la critica all’avere al polso una roba simile non può degenerare in affermazioni assolutamente ridicole come per l’appunto “ti fa diventare frocio” perché è un boomerang, le femministe lo sanno e se ne approfittano.

Purtroppo per i tradizionalisti, però, secondo loro in questo orologio, come in mille altre cose e stupidi dettagli, c’è il significato “vero” e “profondo” della cosiddetta “identità sessuale” e fu così che, sommersi dalle loro stupidaggini e contraddizioni, persero PERSINO contro le femministe…

sss

107 thoughts on “Forum Questione Maschile spiega (involontariamente) perché il tradizionalismo ha perso.

  1. Hey, bentornato! Tutto apposto? ☺

    La notiziona di questi giorni è che anche i talebani si stanno modernizzando (stanno dichiarando che le donne potranno studiare e addirittura forse avranno un ruolo nel nuovo governo di Kabul) qualcuno glielo dica a Vicus con calma se no esce fuori di testa 😁

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    1. Grazie, si quasi a posto.

      Resta il dubbio che Cicciogay sia in realtà una femminista che lo fa apposta: troppi autogol e palloni serviti ai centravanti nemici “per errore”.
      Guarda ad esempio nell’immagine qui sopra: cita nientepopodimenoché l’Arabia Saudita, è in parte non sequitur (nessuno capisce cosa intende, non spiega nulla, sembra solo che ci tenga a mettere “Arabia Saudita = cosa positiva ma non fa abbastanza” nel suo discorso) e sembra messo li’ come ciliegina sulla torta per smerdare del tutto il forum e l’attivismo maschile in generale.

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  2. No ma davvero Ficus ha scritto quello?
    😂😂😂

    “Le persone si omosessualizzano in base a ciò che fanno” 😂😂

    Cioè, già è un parlare per stereotipi dire che i ballerini sono tutti gay, ma lui va oltre, dice che chiunque si metta a fare il ballerino DIVENTA gay.

    😂😂😂

    Per non parlare di quanto sia ridicolo oggi definire “auto da uomini”, “sport da uomini”,…

    Sulle auto: quali sarebbero quelle da uomini? Le monovolume? I SUV? Le auto sportive?…?
    Tu parli di “auto con la coda” ma cosa intendi, tutte le auto tranne quelle piatte dietro tipo la Panda? O solo quelle molto lunghe dietro come le auto americane (ho chiesto a mio marito quali pensa siano “auto con la coda” e mi ha risposto così)?

    Le donne guidano spesso auto più piccole perché:
    – più sovente si spostano poco per lavoro, non hanno necessità di fare lunghi o frequenti spostamenti. Infatti ogni donna che per lavoro deve muoversi (es. me, mie parenti anche sessantenni che lavorano a km di distanza in autostrada da casa,…) si prende un’auto più potente e sicura.
    Corollario 1: alcune hanno insicurezze riguardo al fatto che un’auto grossa gli sembra sproporzionata a loro, come se fosse più difficile da gestire (questo in parte si può ricollegare alla sensazione di essere impedite alla guida di cui parlavi tu)
    Corollario 2: visto che non serve loro un’auto più grossa, la scelgono piccola per risparmiare su consumi, bollo e assicurazione (mica sceme).

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    1. Comunque ha ragione, sai?
      Io sono bisessuale prevalentemente etero: solo donne e trans femminili.
      Sai perché?
      E’ colpa del mio datore di lavoro, adesso gli faccio un mazzo così.
      Io ho due auto con la coda, ma l’azienda me ne mette a disposizione una senza coda, e quello guido per lavoro, quindi molto spesso.
      Questo mi frocizza, pertanto URGE una conversione ad etero e MI DEVONO DARE COME MINIMO UNA OPEL INSIGNIA PER MASCOLINIZZARMI A DOVERE. BASTA CON LA TACCAGNERIA CHE CI FROCIZZA!
      E’ un diritto sindacale, anzi umano.

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    2. Sino all’introduzione dei sensori di parcheggio la maggior parte delle signore era spaventata dall’idea di un’auto con qualsiasi sporgenza posteriore, e diceva “è troppo lunga”. Non tutte, ma MINIMO un 60% delle donne.
      “Auto troppo lunga”:

      In realtà non è lunga, è una Fiat Uno con aggiunta di un pezzo di coda, è più aerodimica (i flussi di aria si staccano molto meglio) ed ha più bagagliaio, con poche centinaia di euro hai un’auto più funzionale e pure dall’aspetto più costoso, più importante che gli inesperti possono scambiare per l’ammiraglia Regata.
      “Auto troppo lunga”:

      Non è lunga, è una SEAT Ibiza con aggiunta di un pezzo di coda: diventa più aerodinamica e aumenta il bagagliaio, con poche centinaia di euro hai un’auto più funzionale e pure dall’aspetto più costoso, più importante che gli inesperti pososno scambiare per l’ammiraglia Toledo.

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      1. A me più che altro sembrano due auto di epoche diverse.
        Che le “signore” (dicendo signore mi figuro donne di una certa età) siano spaventate dal manovrare una coda non so, io ho sentito discorsi sul concetto più generico di “macchinone” ma può darsi dietro ci sia la stessa preoccupazione. Dipende anche dove si vive, se sei in posti dove devi costantemente parcheggiare con manovre anziché avere comode spine di pesce immagino ti orienti su soluzioni più snelle.
        Secondo me comunque dipende molto dall’abitudine: di solito si inizia a guidare con un’auto dei genitori, quindi se per forza di cose ti alleni con un’auto coda-dotata ti passa la paura.

        Altro discorso: conta molto la spesa, puoi dire quel che vuoi ma le auto mignon di solito costano meno delle altre. A parità di reddito un uomo è più propenso a darsi un budget maggiore per l’acquisto dell’auto rispetto a una donna, credo.
        Tranne quelle veramente appassionate: tipo una ragazza che conosco, che pur di avere una “bella auto” si è presa in leasing un Audi A3. Secondo te, per Ficus sarebbe un’auto da uomo? No perché quella ragazza è tutto tranne che lesbica, e molto femminile e ipercurata nel look 😀

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        1. E’ proprio il budget il bello: la versione tre volumi, con la coda, costa tipo 500 euro in più di quella senza coda. Al massimo 1.000 euro in più in casi estremi.
          Non hai maggiori spese di gestione, perché motori e allestimenti sono identici, in città fa tipo mezzo chilometro con un litro in meno perché pesa quei 100-150 kg in più ma in extraurbano fa anche un chilometro con un litro in più perché è più aerodinamica.
          Hai un bagaglaio molto più grande di solito una volta e mezzo.
          L’auto ha un aspetto non solo più slanciato ma pure più importante.
          Stessa auto, stesso colore stesso anno, cambia solo la coda, 500.000 lire di differenza (258 euro di oggi):

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        2. Be’ certo allora se tra le due una donna sceglieva la prima era solo per paura di far danni nei parcheggi. Non c’è altra spiegazione.
          Quando parlavo di budget mi riferivo all’oggi e al fatto che spesso una ragazza che deve spostarsi solo in città preferisce una 500 a una Golf (Ho sparato a caso, non me ne intendo di auto e magari ce ne sono con più differenza di volume e costi, ma ci siamo capiti).

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        3. Quando sento “Golf” mi viene in mente un dotto dibattito a cui ho partecipato non troppo tempo fa, ed era:
          “L’auto tipica degli stronzi che vorrebbero ma non possono è sempre la Golf oppure è diventata la BMW Serie 1?” 😀 LOL 😀

          Per rispondere alla domanda di prima: non ho idea se Ficus consideri la Audi A3 da uomo o da donna, probabilmente non lo sa neanche lui perché mi da’ l’impressione di uno che la patente non ce l’ha proprio.

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        4. Esteticamente si può discutere all’infinito, ma se la prima vende VENTI volte di più della seconda tra le donne e invece tra gli uomini le vendite dei due modelli si assomigliano, il problema è sicuramente che le donne hanno paura di toccare la coda sporgente…

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    3. Adesso ti faccio morire – “auto troppo lunga” – QUESTA ERA TALMENTE “LUNGA” CHE NON L’HA COMPRATA NESSUNO!

      Col cavolo che è “lunga”, è l’auto con la coda più piccola del mondo, e tecnicamente era eccellente, aveva persino il tetto in tela eletrico di serie senza sovrapprezzo:

      Ma era destinata al fallimento: lo stile tipo auto di Paperina fa l’occhiolino al pubblico femminile ed essendo stata lanciata quando non c’erano ancora i sensori di parcheggio avendo la coda è “troppo lunga”…
      Non c’entra niente lo stile: anche la Nissan Micra, contemporanea, sembrava l’auto di Paperina, ma vendeva tantissimo, perché non aveva la coda…

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      1. Eh già, un ibrido che non poteva piacere né a uno né all’altra…
        Quand’ero piccola i miei avevano la mitica Ritmo, come la consideri, con coda o senza?

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        1. E’ una FIAT, oltretutto di anni in cui la qualità FIAT era ai minimi storici rispetto alla concorrenza, per cui la mia considerazione è bassissima.
          La gente le comprava perché c’era tanta assistenza, officine ovunque, e dell’officina ne avevano bisogno molto spesso, tipo cane che si morde la coda.
          Il rapporto prezzo/qualità è da sempre giapponese: hai l’affidabilità tipica delle più prestigiose marche tedesche ma a prezzi normali, e tecnologicamente sono come minimo pari se non più avanzate.
          Ci sono stati casi clamorosi tipo la Suzuki Kizashi che svendevano perché non se l’era comprata nessuno, un tizio che conosco l’ha comprata appena fuori produzione col 40% di sconto rispetto al listino. Non feci in tempo altrimenti me la prendevo pure io: praticamente una Volkswagen Passat al prezzo di una FIAT Punto.
          E poi vuoi mica mettere andare in giro con un’auto il cui nome significa “UN GRANDE PRESAGIO SI STA PER CONCRETIZZARE” 😀 LOL 😀
          Si erano esaltati parecchio alla Suzuki, pensavano di passare dalle utilitarie alle auto di semi-lusso in un colpo, già la vendevano vicinissima a prezzo di costo appena lanciata, figurati col 40% di sconto…

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  3. Un commento a parte per la questione focale del tuo post:

    “facendo passare l’attivismo per i diritti maschili per discorsi da osteria tra vecchi con bassa scolarizzazione che non hanno mai lasciato il paesello e vogliono soltanto rompere i coglioni al prossimo”

    Ecco perché ogni tanto viene il sospetto che Ficus sia una femminista in incognito.

    Affermazioni come queste sue sull’omosessualità (per non parlare di quelle complottiste o boccalone nei confronti di personaggi truffatori, vedi Epicard) screditano tutto il movimento.

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    1. Considera che sul gruppo femminista su Failbook lo citano in continuazione per smerdare l’attivismo maschile, è come una fonte di continue perle per loro.
      Tante volte lo citano persino a sproposito perché non tutto quello che scrive sono cavolate palesi, ma quando parte per la tangente come in questo caso è proprio tipo un difensore che “per errore” fa un bel passaggio al centravanti avversario smarcato: nota che ci tiene a mettere pure “Arabia Saudita” dandogli un alone di “positività, ma non abbastanza” senza però che nessuno capisca cosa intende dire, così le femministe possono utilizzarlo a piacimento.

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  4. Ciao Eric. Mi fa piacere leggere che sei tornato a scrivere, mi stavo quasi preoccupando.

    Su Ficus invece ogni commento è superfluo…

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    1. Ficus è “Moderatore Generale Globale & Pietra Miliare della QM” in un forum presentato dalle femministe come “rappresentativo dell’attivismo maschile italiano”.
      E’ proprio un punto di debolezza estremo che quelle sfruttano, per cui ritengo sia importante dissociarsi completamente da questo genere di cose quando avvengono.
      Questo non significa che si deve far loro la guerra, anzi: io un paio di idee interessanti le ho riportate e lodate, oltretutto provenienti dal sito proprio di Ficus che in teoria sarebbe più “estremista” del Forum QM. L’idea di matrimoni solo religiosi senza effetti civili era GRANDIOSA, è proprio qualcosa che visto il retroterra cattolico italiano potrebbe dare un colpo fortissimo alle femministe ed a tutto il divorzificio. Sarebbe semplicemente una opzione che gli sposi scelgono liberamente, ed è la stessa cosa che, molto furbescamente, fanno i musulmani in UK.
      Ma purtroppo sembra siano eccezioni, anzi ne hanno parlato solo una volta per poi ricominciare con le solite stupidaggini da gossip o da succursale di Blondet: i sentimenti delle donne, il Covid…peccato perché se esistesse un VERO anti-femminismo cattolico una cosa simile sarebbe da appoggiare senza se e senza ma.

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  5. “facendo passare l’attivismo per i diritti maschili per discorsi da osteria tra vecchi con bassa scolarizzazione che non hanno mai lasciato il paesello e vogliono soltanto rompere i coglioni al prossimo”

    ESATTAMENTE.

    Il tradizionalismo ha perso perché la lotta per i diritti maschili portata avanti dal tradizionalismo è una burla, una cosa di cui ridere al punto che nessuno sarà mai disposto a prenderla sul serio.

    Per cosa si batteva Martin Luther King negli anni ’50 e ’60? Forse perché gli stereotipi razziali facevano diventare uomini e donne di colore meno sessualmente attraenti, rendendo difficile approcciare le donne e gli uomini bianchi?

    Qual era l’aspetto peggiore della discriminazione anti-ebraica che culminò nello sterminio nei campi di concentramento? La tipica caricatura con il naso ad uncino, che diminuiva le chance di trovare un/una partner per donne e uomini ebrei?

    Le lamentele dei tradizionalisti sulla “condizione maschile contemporanea” fanno ridere. Anche le lamentele di certi attivisti con posizioni lontane dal tradizionalismo fanno ugualmente ridere (vedi Crepaldi).

    La questione maschile contemporanea si può ricondurre a pochi punti, che pochissimi però hanno la voglia ed il coraggio di riconoscere:

    – Il femminismo è un movimento d’odio.

    – Il femminismo ha diffuso una cultura fondata sull’odio anti-maschile.

    – Il femminismo ha spinto per ottenere le leggi “razziali” anti-maschili.

    “La Fionda” è un po’ meglio, da questo punto di vista, soprattutto per gli interventi di Santiago, ma affianca articoli che centrano il problema (evidenzia le leggi “razziali” anti-maschili) ad articoli assolutamente ridicoli: “Le app di incontri che rivelano la natura frivola delle donne contemporanee”, “Il capitalismo sfrenato sfrutta le donne a loro insaputa”, “La società liquida danneggia gli uomini”, “Ci dà fastidio che i gay manifestino con troppo entusiasmo nelle piazze”, ed altre stronzate simili che vengono messe sullo stesso piano degli articoli del primo tipo.

    Io direi che il problema di fondo è nel primo punto: “Il femminismo è un movimento d’odio”. Quasi nessuno è disposto a prendere sul serio il femminismo. Il femminismo non è un problema perché “convince le donne a diventare calciatrici e perdere così la loro femminilità”. Stronzate. Questo corrisponde a sottovalutare alla grande la pericolosità del femminismo. IL PROBLEMA DEL FEMMINISMO SONO LE LEGGI “RAZZIALI” ANTI-MASCHILI, FICCATEVELO IN TESTA, e la lotta degli attivisti per i diritti maschili è dello stesso tipo di quella che veniva condotta da Martin Luther King circa mezzo secolo fa.

    A mio parere, questo blog è l’unico che ha individuato in pieno la vera natura del problema.

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    1. Grazie.
      Probabilmente la differenza di approccio è dovuta anche al vissuto differente: questo blog parla di LEGGI non di SENTIMENTI.
      La mia ex-moglie è una brava persona che non ha mai abusato del potere che le concede la legge: al massimo potrebbe fare ogni tanto un po’ di cresta sui rimborsi spese non documentati, ma non credo, perché non si nota e spendacciona la era pure negli ultimi anni di matrimonio. Ma volendo potrebbe fare parecchi abusi e io dovrei subirli, e come lei altre donne potrebbero farlo con altri uomini.
      E QUESTO E’ IL MENO, PERCHE’ ALMENO TALI LEGGI SONO NEUTRE.
      IL VERO PUNTO E’ CHE ABBIAMO GIA’ SVARIATE LEGGI CHE DIFFERENZIANO PER SESSO, E ALTRE NE ARRIVERANNO: E’ TUTTA ROBA SCRITTA, BASTA LINKARE AI SITI DEL GOVERNO.

      In una simile “Orgia di Prove Inconfutabili” tutta la marea di gossip sentimentali e di pseudo-antropologia da quattro soldi NON E’ UN VALORE AGGIUNTO, E’ UN DISVALORE CHE SVILISCE IL RESTO.

      Io l’ho già detto una volta e lo ripeto: per vincere non basta prepararsi, BISOGNA ANCHE ACCETTARE LA VITTORIA E LE SUE CONSEGUENZE. Se non si accetta la vittoria si perde, è ovvio, se non vuoi vincere non puoi che perdere.
      Il prezzo per la vittoria è mettere ancora più in crisi le relazioni tra i sessi.
      Se ti attaccano con i carri armati devi replicare con carri armati simili e possibilmente più potenti, al limite puoi avere speranze pure se i tuoi sono un po’ peggio ma hai dei buoni carristi, anche se il gap tecnico è notevole puoi pure perdere in modo che il nemico abbia la proverbiale Vittoria di Pirro e cessi di avanzare. MA DEVONO ESSERE CARRI ARMATI, LA CAVALLERIA POLACCA CONTRO I PANZER NON FUNZIONA.

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    2. Crepaldi non è un attivista per i diritti maschili: è proprio, dichiarato da lui stesso, un femminista e ci tiene a specificare che NON è un attivista pro-diritti maschili.
      Poi chiaro che se tutto il femminismo fosse come Wendy McElroy, Crepaldi, la Hoff-Sommers e Camille Paglia, nel complesso le donne starebbero meglio, e gli uomini starebbero molto meglio. Ad esempio i centri anti-violenza accoglierebbero vittime di entrambi i sessi: sarebbe ovvio che un uomo vittima di violenza domestica non ha nulla a che fare con un uomo perpetratore di violenza domestica, hanno in comune solo il sesso. Sarebbe una società più aperta e più intelligente e sono convinto che il fatto di sapere che ci sono anche uomini vittime di violenza domestica AIUTEREBBE le donne vittime di violenza domestica nei loro rapporti con futuri partner: è ovvio che recupererebbero meglio e prima. Così come è OVVIO che una lotta contro la mutilazione genitale infantile maschile sulla base che è abuso sui bambini perché non possono dare il consenso informato metterebbe una pietra tombale su qualsiasi tentativo di revanche anche nei confrotni delle neonate femmine.

      Ma NON è così: queste persone sono femministe quanto John Rabe era nazista.

      Questo è John Rabe, iscritto al partito nazista e ambasciatore della Germania nazista:
      https://it.wikipedia.org/wiki/John_Rabe

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      1. E questo avvine mentre il SEGRETARIO GENERALE DELL’ONU detta L’AGENDA POLITICA nella quale si dice ESPLICITAMENTE che “IL PROBLMEA, LAMAGGIORE PREOCCUPAZIONE, E’ PER LE BAMBINE E NON PER I BAMBINI MASKI”!!!

        Ribadisco: di fronte a UN’ORGIA DI PROVE COME QUESTA persino se questa serie di assurde stupidaggini avessero una qualche validità si dovrebbero evitare per non sminuire il problema ENORME e PALESE.

        CLAMOROSISSIMO poi che tutti questi finocchietti (A PARTIRE DA ALCUNI POLITICI DI DESTRA ANTI-IMMIGRAZIONE) che “vogliono difendere l’Italia dal barbaro straniero” NON ABBIANO MAI DETTO NIENTE DI NIENTE SULLA MUTILAZIONE GENITALE INFANTILE MASCHILE, DOVE C’E’ PER LEGGE UN DOPPIO STANDARD MOSTRUOSO: a questi mi sa che gli piace proprio PERDERE, proprio gli fa schifo vincere.
        Loro SONO LA SCONFITTA per gli uomini: piuttosto che rischiare di vincere non rompono neanche le scatole ai “barbari stranieri” dove potrebbero fare danni seri PERCHE’ E’ ROBA SCRITTA, DI LEGGE, PALESE, INNEGABILE…però “gli immigrati UOMINI stuprano” lo dicono eccome, sino allo sfinimento, perché non disturba più di tanto le femministe…

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      2. Mi ricordo un pezzo divertente nella sua assurdità – titolo “QUESTA BATTAGLIA LA VINCIAMO!” in sito per diritti maschili.

        Bene, poffarbacco: magari si sta muovendo qualcosa.

        Apro e mi cascano le braccia:

        DONNA CHE BATTE I PIEDINI E PIAGNUCOLA PERCHE’ I RAGAZZI SONO IN DAD – URGE FARLI TORNARE ALLA SCUOLA IN PRESENZA.

        Seriamente, non sto scherzando.

        Sembrava una burla, un Pesce d’Aprile, SPECIE VISTO CHE LA BONETTI, che è quella decisamente MOLTO femminista, diceva le stesse cose, e visto che i ragazzi sono 50:50 maschi e femmine, e la DAD la facevano in tutta Europa, in Cina, negli USA: quindi neanche puoi dire che se vengono su un po’ meno preparati poi non riescono a competere con gli stranieri.
        Era una lamentela talmente assurda in un sito per i diritti maschili che ho persino controllato se la sigla “DAD” volesse dire qualche altra cosa, si sa mai: non era possibile che si riferisse al fatto che i ragazzi facevano le lezioni in videochiamata dalla stanza di casa invece che andare fisicamente a scuola, doveva essere qualcos’altro.

        Invece era proprio quello, non era un Pesce d’Aprile, dicevano sul serio.

        Adesso mi aspetto una battaglia “maschile” sulla qualità delle mense scolastiche 😀 LOL 😀 magari potrebbero citare Michelle Obama come “donna di buonsenso” 😀 LOL 😀 tanto ha detto solo che i ragazzi sono inferiori alle ragazze ma “ha fatto anche una campagna per le mense scolastiche di qualità”!

        PERO’ se un giorno mi rompo le scatole comincio a pubblicare articoli contro la pubblicità telefonica: te li spaccio anch’io per “diritti maschili”, visto che “le vittime sono per il 50% uomini e le perpetratrici in maggioranza donne”.

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  6. I tradizionalisti a senso unico cercano di costruirsi una comfort zone attraverso la scorciatoia dei pregiudizi. Posso capirli, vivere in un mondo inquadrato e simmetrico può essere piacevole, un po’ come usare un taxi anziché la metro piena di biodiversità. Lì leggo poco, siamo troppo diversi per formazione anche se ogni tanto becco qualche articolo interessante, del resto anche un orologio rotto ha ragione due volte al giorno. Comunque io uso lo scooter, per fare venti km in una grande città nell’ ora di punta ci metto mezz’ora, sfido chiunque a fare di meglio.

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  7. Le affermazioni di vicus di questione maschile, sono talmente assurde che mi stupisce che non vengano sventolate a destra e a manca dalle femministe. Perché non fanno screenshoot, cercando di dare il massimo della visibilità al sito, in modo da farci arrivare shitstorm, come per un Pillon? Temono di fargli pubblicità indirettamente?

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    1. Molto spesso lo fanno, c’è un gruppo che lo fa minimo una volta la settimana negli ultimi tempi, anche se non lo hanno ancora fatto specificamente di queste. Io ci ho messo un bel pezzo ad accorgermene perché non ho Failbook (nota infatti che quando pubblico schermate di Failbook sotto c’è il fastiodoso “crea account” e l’altro coso).

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      1. Ho trovato la discussione in oggetto; Ficus è ridicolo, ma anche questo Fritz non scherza:
        https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,12892.msg200579/topicseen.html?PHPSESSID=ic77p874hvqi1o54fmpagkfmst#msg200579

        Sto leggendo l’ultima pagina, quella dove dice che le donne sono inferiori, non amano come ama l’uomo,… Tanto vale servire la testa del movimento MRA alle femministe su un piatto d’argento.
        Immagina parlasse dei neri dicendo “dire che sono inferiori non è razzismo, è riconoscere i loro limiti”… Forse sono addirittura affermazioni da polizia postale.

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        1. Perché da polizia postale?
          Parla di chi ha i SENTIMENTI PIÙ PURI 😀 LOL 😀
          E’ una questione di chi ha i SENTIMENTI PIU’ INTENSI: M’AMA NON NON M’AMA, AMO PIÙ IO O AMI PIÙ TU? 😀 LOL 😀

          Qui parliamo di LEGGI invece, e come argomento di riserva abbiamo: “L’OPPRESSIONE DELLE TELEFONATE PUBBLICITARIE, L’INEFFICACIA E MACCHINOSITÀ DEL REGISTRO DELLE OPPOSIZIONI” 😀 LOL 😀

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        2. Non sarebbe reato neanche se passasse il DDL Zan perché ci vuole incitamento alla discriminazione, tipo “togliamo il voto alle donne”. Deve esserci la proposta di un’azione discriminatoria (o violenta) conseguente a tale inferiorità.
          E comunque in Italia è pieno di leggi e programmi ufficiali che violano il DDL Zan: dai CAV che non accolgono vittime maschili (e non ricevono finanziamenti pubblici se lo fanno!) alla Carfagna che vuole tassare le donne meno degli uomini: alla seconda col DDL Zan le fai il culo sul serio perché non c’è neanche la violenza di mezzo, qualsiasi giudice resta bello lucido e non gli scatta l’istinto di proteggere le donne, perché è solo roba di tasse. Non serve neanche che passi la legge: come minimo li porti a processo solo per averla proposta, lei e tutti i firmatari. Oltre che Ichino che l’ha proposta, scoppia un casino che non finisce più.

          E in un simile contesto che minaccia di discriminazione porrebbe Fritz?
          Quello dice solo una serie di cose negative sulle donne e poi finisce dicendo che per rapportarsi IN RELAZIONI SENTIMENTALI con loro vanno tenute presenti.

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        3. Hai ragione, lasciamo perdere eventuali reati.
          Ciò non toglie che i pensieri che esprime siano altamente misogini; associato a Ficus cominciano a essere due, senza contare che anche Frank e quel Massimo mi paiono sul filo del rasoio… Che immagine possono mai dare del movimento maschile? 😦

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        4. Certi pensieri diventeranno sempre più comuni: è quello che inevitabilmente succede quando si iniziano a scrivere leggi con la parola “donne”. E’ una parola che andrebbe proibita nelle leggi, come pure “uomini”: ci deve essere SOLO “cittadini” altrimenti la legge non è neutra. Ciò comporta che sarebbe incostituzionale, ma di questo chi di dovere se ne frega e usa la scusa della Convenzione di Istanbul. MA il sentimento diffuso è differente, tanta gente si risente, e queste sono le OVVIE conseguenze, proprio le uniche possibili.
          Fossi in te mi preoccuperei di più del fatto che i prossimi saranno infinitamente più lucidi di un Ficus che si contraddice ogni tre messaggi ed al quale in fin dei conti interessa solo che si rimetta il cattolicesimo come Religione di Stato, con leggi conseguenti, e il resto sono solo arrampicate sugli specchi per dare all’idea una parvenza pseudo-scientifica e sociologica.

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        5. Sul discorso poi che tanti siano arrabbiati con le donne: HAI MAI VISTO UN MOVIMENTO PER I DIRITTI CIVILI CHE NON ABBIA ELEMENTI DI RANCORE VERSO LE CLASSI PRIVILEGIATE?
          OVVIAMENTE NO, PERCHÉ NON PUÒ NEMMENO ESISTERE.

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        6. Mi spiace Eric ma non c’è nessuna giustificazione, quelle di Fritz sono proprio idee misogine a prescindere, si capisce lontano un miglio. Non parla di leggi misandriche e, cosa che potrebbe essere ancora comprensibile, nemmeno critica le donne come in gran parte stronze/opportuniste/vittimiste (in quanto colluse col sistema misandrico). Dice proprio che sono mentalmente limitate e anzi quasi giustifica per questo certi loro comportamenti; hai letto che conclude dicendo qualcosa tipo “basterebbe che tutti accettassimo pacificamente questa cosa e i rapporti sarebbero pacifici, tutti i problemi risolti”?
          Quindi risulta:
          – misogino agli occhi di un lettore qualunque, figuriamoci delle femministe; mettendo così in cattiva luce le istanze MRA
          – fuori strada rispetto ai problemi degli uomini e alle loro soluzioni, o forse fondamentalmente non gli interessano, visto che secondo lui l’unico guaio è che “la società non accetta l’idea che le donne siano limitate mentalmente”.

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        7. Ovvio che chi parla di “capacità di amare” e di “sentimenti” vada completamente fuori bersaglio e faccia dei danni.
          Ma non solo d’immagine: ad esempio in detto forum non hanno neppure promosso l’opposizione al nuovo emendamento della Valente che toglierebbe i figli a tutti quelli accusati, anche senza denunce formali.
          Lo abbiamo messo in evidenza qui e pure a Maschile Individuale, anche se ovvimanete il grosso merito va a La Fionda che ha proposto l’iniziativa.
          Anche a non voler pensar male di chi amministra come minimo non capiscono niente e di concentrano su stupidaggini o cose totalmente non correlate alla QM: NOTA INFATTI CHE PERSINO IL THREAD CHE COMMENTIAMO PARLA DEL LIBRO DELLA VILAR, E IL MODERATROLL FA OFF-TOPIC SUI GAY.

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        8. NB: Fritz non è arrabbiato con le donne, semplicemente le tratta con condiscendenza come se avesse a che fare con dei bambini, o come farebbe un talebano (per ricollegarci all’altro post). Ti risulta che i talebani siano “arrabbiati con le donne perché vivono in una società misandrica”?

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        9. Ho tralasciato poi tutto il discorso che fa sul modo di non-amare delle donne, sul fatto che se lasciate o non ricambiate soffrono solo perché “si rovinerebbero la piazza”… totalmente fuori strada, non riesco neanche a immaginare come possa aver sortito tali elucubrazioni senza senso 😂
          Ma tanto come dici tu finché parla di questi argomenti sentimentali sono cavoli suoi, oltre a rendersi ridicolo non fa altro.

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        10. E’ scritto in forma meno estrema anche nel libro della Vilar.
          La differenza è: la Vilar ha scritto un libro affermando nella prefazione che ciò che scrive sono:

          “Verità che riguardano la maggioranza delle persone, ma non tutti. Qui vengono presentate in forma volutamente esagerata e provocativa”.

          Fritz invece fa un’iperbole dell’iperbole, perché non legge i libri che commenta.

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        11. Ma non è nemmeno una “verità che riguarda la maggioranza delle persone”, perlomeno non al giorno d’oggi nei Paesi Occidentali.
          Che la maggioranza delle donne sia anaffettiva e semi-autistica non è vero, come non ha il minimo senso che si preoccupi di “rovinarsi la piazza” se viene lasciata (hai mai visto una donna ferita dalla fine di una relazione non ricevere più avances da nessuno?).

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        12. Secondo la Vilar si, lei descrive la società dei primi anni 70, con particolare riferimento alla Germania Occidentale in primis, e agli USA secondariamente.
          Non dice nulla su “anaffettiva” e “semi-autistica”, è l’iperbole dell’iperbole di Fritz.
          La Vilar dice che semplicemente che le donne sono più calcolatrici degli uomini, anche se si crede il contrario. Che questa tesi sia sostenibile è dimostrato dall’esistenza dell’ipergamia (che RICORDO, è riconosciuta come FATTO, ESISTENTE, dalle scienze sociali). Che sia “sostenibile”, non che sia “esatta”.
          E questa parte non è neanche iperbolica o provocatoria, è proprio una tesi seria, le iperboli e le provocazioni le fa aggiungendo degli esempi pepati, dove spesso traspare l’ironia PERSINO SE LO LEGGI IN INGLESE – quindi non è così sottile come ironia.
          E’ un po’ simile allo stile di questo blog, che infatti ricorda un po’ sia la Vilar che Chinweizu.

          Poi ovvio che se arriva lo scemo di turno e senza aver letto niente salvo due pagine postate da Frank decide di prendere anche gli esempi sul serissimo e di gonfiare ancora un po’ il tutto, hai un risultato del genere.

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        13. La Vilar dice ben di più, a giudicare dai passi che qualcuno ha quotato sulla Fionda.
          Se fosse solo che “le donne sono più calcolatrici degli uomini”, è una cosa che già si dice comunemente tra la gente, lo stereotipo vuole questo e che gli uomini siano più ingenui e boccaloni.

          A proposito: l’altra sera a passeggio abbiamo incrociato due coppie coi mariti che spingevano i passeggini, e uno di loro stava dicendo in tono scherzoso ma nemmeno troppo “le donne sono più intelligenti, noi uomini abbiamo tre neuroni, siamo creature semplici…”. Mi sono trovata a dire “speriamo le figlie siano femmine, perché essere maschio ed avere un padre che ride di queste cose e magari ci crede pure davvero…

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        14. Quali passaggi? Hai un link?
          Io il libro ce l’ho in inglese in edizione digitale e ho regalato il cartaceo a mio figlio. Entrambi lo abbiamo letto per intero.

          Quel tizio li’ divorzierà, e se lo merita, non è neanche giusto che una donna debba sopportare uno zerbino simile tutta la vita. Non me ne frega niente neanche se va a dormire sotto un ponte o si ammazza, non glielo auguro ma mi lascia indifferente il destino di uno così: è merce avariata, la cosa migliore che possa capitargli è che alla moglie prenda un fetish per il femdom e lo sodomizzi regolarmente: se a lui piace allora la coppia è salva, altrimenti è fottuto in tutti gli altri casi.
          Il problema è che gli enormi danni possono capitare a CHIUNQUE perché la legge non fa distinzioni. Lo scopo dell’attivismo maschile non è salvare i lemming, è dare la possibilità a tutti gli animali di poter vivere senza essere sterminati dalla caccia indiscriminata, se i lemming si suicidano in massa a me che me ne frega? Basta che non sia pieno di cacciatori che li sterminano con le mitragliatrici pesanti, poi i lemming faranno come gli pare: qua cerchiamo di rendere MIGLIORE il mondo, sappiamo benissimo che non si può renderlo PERFETTO.

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        15. I brani della Vilar che mi erano sembrati molto sopra le righe, drastici e svalutanti al massimo le donne (ma anche i rapporti umani in sé) li trovi citati nei commenti a questi post, con relativa discussione:

          https://www.lafionda.com/il-senso-di-colpa-arma-principale-della-manipolazione-femminista/

          https://www.lafionda.com/gli-uomini-non-parlano/

          Vero che non ho letto tutto, ma l’idea che mi sono fatta è che la Vilar sia stata una provocatrice: la sua buona idea avanti coi tempi fu di mettere in discussione i dogmi femministi che vedevano la donna come unica svantaggiata, ma secondo me nel ribaltare volutamente la questione ci è andata troppo pesante e ha condito tutto con considerazioni frutto solo della sua esperienza personale. Non stiamo parlando di una sociologa, storica o antropologa: è una specie di Aldo Busi al femminile, bisognerebbe prenderla per quello che è, non addirittura citarla come riferimento “scientifico” (come vedo fare a diversi commentatori della Fionda).

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        16. Il primo che cita è la parte sul desiderio sessuale femminile, e fa un’iperbole per dire che quasi quasi è più facile che una donna etero inizi una relazione platonica con un’altra donna che con un nullatenente uomo. Ovviamente parla della maggioranza.
          La seconda è questa:

          si confrontano continuamente con le altre, come per potersi inserire nel posto giusto di una gerarchia femminile.
          Per loro, la ragion d’essere degli uomini nel mondo è che sono utili: innanzitutto a scopo economico, secondariamente per ciò che sanno fare (sempre di utile per i loro bassi bisogni; di opere d’arte e filosofia non sanno che farsene, tranne nel caso che quelle si possano convertire in denaro).
          L’autrice statuisce, una volta per tutte, che i due sessi non hanno assolutamente nulla in comune, nulla da condividere, e che i loro destini s’incrociano solo allo scopo di generare una discendenza; questo scopo è reso possibile da una debolezza intrinseca dell’uomo (che, secondo lei, non ne inficia la superiorità intellettuale, morale, spirituale): avere a sua disposizione una Musa domestica, una Vestale di casa/famiglia, che poi sarebbe una proiezione adulta della figura materna (accudimento, consolazione, approvazione).

          Dove starebbe il problema in questo?

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        17. Il problema? Non è questione di problema, è che il tutto è semplicemente fuori dalla realtà.
          Sono boutade che dette al bar tra amici possono giusto suscitare risate, allo stesso livello dei discorsi di quel tizio sui “tre neuroni degli uomini”. Non capisco come si faccia a darle credito.
          C’è un fondo di verità in ogni cosa che dice ma mooolto fondo, cosa che invece lei porta a livelli estremi costruendoci sopra comportamenti macchiettistici spacciandoli come fossero normalità (nota che parla della stragrande maggioranza delle persone, non è che dice “questo è un tratto che si trova più sovente nelle donne che negli uomini”. E nemmeno a quanto ho capito fa un minimo discorso di contestualizzazione. Per lei tutte le epoche, tutti i luoghi e tutte le generazioni sono uguali).

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        18. Guarda che il pezzo che commenti è questo:

          si confrontano continuamente con le altre, come per potersi inserire nel posto giusto di una gerarchia femminile.
          Per loro, la ragion d’essere degli uomini nel mondo è che sono utili: innanzitutto a scopo economico, secondariamente per ciò che sanno fare (sempre di utile per i loro bassi bisogni; di opere d’arte e filosofia non sanno che farsene, tranne nel caso che quelle si possano convertire in denaro).
          L’autrice statuisce, una volta per tutte, che i due sessi non hanno assolutamente nulla in comune, nulla da condividere, e che i loro destini s’incrociano solo allo scopo di generare una discendenza; questo scopo è reso possibile da una debolezza intrinseca dell’uomo (che, secondo lei, non ne inficia la superiorità intellettuale, morale, spirituale): avere a sua disposizione una Musa domestica, una Vestale di casa/famiglia, che poi sarebbe una proiezione adulta della figura materna (accudimento, consolazione, approvazione).

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        19. Appunto, che c’è che non ti torna?
          Ti sembrano considerazioni realistiche come descrizione della natura umana sempre e ovunque? Sessi che vivono su pianeti diversi e si cercano solo per far figli, donne incapaci di afflati intellettuali, spirituali e artistici,…
          Si nota tra l’altro che le sue osservazioni le ha fatte solo nell’ambito dell’alta borghesia dei parvenu, anche se non lo dice si capisce dagli esempi che porta.

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        20. La Vilar dedica il libro A CHI NON È COSÌ. E specifica che parla della maggioranza. Si riferisce in primo luogo alla Germania e poi agli USA, primi anni 70.
          Non lo scrive all’inizio e fine di ogni pagina, solo nella prefazione.

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        21. No, dice che la maggioranza delle persone in Occidente è così.

          E “casualmente” il 99% di chi scrive sui giornali o parla in TV sul tema dell’Afghanistan è COSÌ.

          Ti faccio l’esempio dell’Afghanistan perché ti basta aprire un giornale o sito d’informazione ORA per verificare che chi scrive (ANCHE NEI COMMENTI, NON SOLO GLI AUTORI) è così nel 99% dei casi.

          Eppure la Vilar non dice 99%, dice “maggioranza”, che potrebbe essere 70% o 80% ovvero tipo “uno su quattro non è così”.

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        22. Tu ti stai concentrando su un singolo punto, che come ho già detto in realtà è più correlato al concetto di sacrificabilita’ della vita maschile che all'”utilità” (anche le donne in modo diverso sono “utili” alla società, da vive ma comunque utili).
          La Vilar:
          – ne fa un discorso di relazioni tra individui di sesso diverso
          – parla di molto altro, tipo che i quadri piacciono alle donne solo se sono di valore…

          Ad ogni modo ben si volesse prendere per veritieri al 100% i suoi scritti rispetto a ciò che osservava, sarebbe il caso di contestualizzarli e non riportarli come assioma.

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        23. Comunque mi hai fatto venire un’idea, stasera ripubblico un vecchio articolo che cita la Vilar.

          Nessun testo contiene la verità assoluta, e pure Claudio Manzari che citi nel suo commento specifica bene “ambasciator non porta pena”.

          Lo scopo di contestualizzarli in un commento quale sarebbe? Di fare un commento lunghissimo per essere sicuri di non offendere chi legge?

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        24. Claudio Manzari forse no, ma ci sono altri che la citano chiosando con frasi tipo “se l’ha detto lei che è una donna non può essere che tutto vero”.
          Inoltre apprendo che il suo libro è stato citato come fonte autorevole nella risposta della Fionda a una call dell’Università di Genova, che ha rigettato l’intervento. Sicuramente l’avrebbe rigettato in ogni caso, ma non è che potesse essere un biglietto da visita credibile… Non mi pare la stessa cosa che i testi di Santiago o Rino, molto più seri.

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        25. I testi che usano coloro che hanno rigettato l’intervento sono in buona parte assai meno seri: considerano che utilizzano come fonte persino il blog di David Futrelle che è un blog COMICO con le vignette…

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        26. Ps: non è questione di offendere o meno, ma di non rendersi ridicoli.
          (parlo di quelli che incensano la Vilar come detentrice di verità universale)

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        27. Facciamo un esempio pratico: ieri in Afghanistan hanno licenziato una giornalista politicamente schierata (ma non le altre) e ucciso 3 manifestanti uomini. Ovviamente TUTTO L’OCCIDENTE trova la prima cosa almeno altrettanto mostruosa che la seconda.

          E tu mi vieni a dire che questo non è “discutibile” ma “una boutade”:

          si confrontano continuamente con le altre, come per potersi inserire nel posto giusto di una gerarchia femminile.
          Per loro, la ragion d’essere degli uomini nel mondo è che sono utili: innanzitutto a scopo economico, secondariamente per ciò che sanno fare (sempre di utile per i loro bassi bisogni; di opere d’arte e filosofia non sanno che farsene, tranne nel caso che quelle si possano convertire in denaro).
          L’autrice statuisce, una volta per tutte, che i due sessi non hanno assolutamente nulla in comune, nulla da condividere, e che i loro destini s’incrociano solo allo scopo di generare una discendenza; questo scopo è reso possibile da una debolezza intrinseca dell’uomo (che, secondo lei, non ne inficia la superiorità intellettuale, morale, spirituale): avere a sua disposizione una Musa domestica, una Vestale di casa/famiglia, che poi sarebbe una proiezione adulta della figura materna (accudimento, consolazione, approvazione).

          SEI SICURA???

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        28. “Facciamo un esempio pratico: ieri in Afghanistan hanno licenziato una giornalista politicamente schierata (ma non le altre) e ucciso 3 manifestanti uomini. Ovviamente TUTTO L’OCCIDENTE trova la prima cosa almeno altrettanto mostruosa che la seconda.”

          La boutade non è questo bensì ciò che dice la Vilar in quel passo che riporti, e che mi sembra nulla c’entri col problema sociale del vittimizzare maggiormente le donne rispetto agli uomini.

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        29. C’entra eccome, perché la società occidentale vede gli uomini afghani solo per la loro UTILITÀ e vede l’umanità solo nelle donne o “donne e bambinE”.
          Questo è lapalissiano per chiunque veda con occhi disincantati le cronache occidentali sull’Afghanistan.

          Quale è la parte del mondo ove le donne hanno più influenza e potere?

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        30. È la società tutta a vederla così, o meglio a vedere gli uomini come più sacrificabili, non le donne – e guarda che la Vilar ne fa proprio un discorso donne-uomini in termini di rapporti tra loro, non di società in generale. Il bias di cui parli tu accade soprattutto quando si parla di gruppi sociali collettivi, non a livello di individui tantomeno di individui con cui si interagisce personalmente.

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        31. Infatti lo scrive anche la Vilar, scrive che l’uomo si vede sacrificabile perché sopravvaluta la donna e la donna vede l’uomo sacrificabile perché lo valuta principalmente per la sua utilità.

          Lo hai detto anche tu “vittimizzano solo le donne”, che diventa “gli uomini non sono vittime neanche se muoiono, conta cosa di utile hanno fatto”.

          Lo stesso bias c’è pure se si parla di Giuseppe Apadula e Laura Massaro, che non sono due gruppi sociali ma individui con nome e cognome. E NESSUNO, neanche Stasi, parla della sofferenza di Apadula: abbiamo stabilito che e MOLTO UTILE.
          Sono cose che si notano solo da una prospettiva MGTOW…

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        32. Ora non esageriamo, non si vittimizzano SOLO le donne ma più facilmente e in misura maggiore, e soprattutto se c’è un confronto diretto. Di fronte a tragedie totalmente maschili come ad esempio il disastro di Marcinelle non mi pare che la società sia stata indifferente o abbia minimizzato. Anche nel caso dell’Afghanistan non è che non si piangano gli uomini morti; è che si piangono allo stesso modo le donne che perdono diritti civili e si scrivono più articoli sulla sorte delle donne che su quella degli uomini.

          Poi l’ho detto anch’io che la Vilar si basa su concetti veritieri, ma poi li distorce e annacqua con tutta una serie di argomenti esagerati e volti a suscitare scandalo.

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        33. La Vilar certo che è una specie di Aldo Busi al femminile, ma devi considerare che il femminismo vanta tra le sue intellettuali gli equivalenti di Umberto Bossi, Erminio Boso e Mario Borghezio.
          Luce Irigaray, Sheila Jeffreys, Monique Wittig, Andrea Dworkin, Eva Lundgren: equivalgono ai suddetti tizi. Si nota meno perché c’è vittimismo invece che celodurismo ma siamo lì.

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        34. E’ un po’ come il discorso dell’autocertificazione del sesso: metti caso che fanno una legge dove proprio con zero sforzi, semplifice richiesta ll’anagrafe che non può essere respinta, uno si può fare scrivere il sesso che vuole sulla carta d’identità, e questo è valido A TUTTI GLI EFFETTI DI LEGGE…
          Pensi che a quel punto me ne fregherebbe delle leggi che differenziano per sesso? Ma quando mai? Mi concentrerei su cose tipo la mutilazione genitale infantile maschile e cose simili.
          Sai che me ne frega a me? Sei uomo e ti lamenti perché te ne fanno di tutti i colori ma intanto non vuoi bypassarlo in toto passando 5 minuti della tua vita all’anagrafe? Cosa vogliono da me, I 2 EURO PER IL PARCHEGGIO A PAGAMENTO DI FRONTE ALL’ANAGRAFE?
          Partirebbe un bel vaffanculo grosso così ++++++++ V-A-F-F-A-N-C-U-L-O +++++++ con buona pace della “filosofia dell’antropologia”.
          Io mica devo rassicurare i casi umani, non faccio lo psicologo e non mi pagano per farlo.

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        35. Sai una cosa che si nota tristemente in quel forum?
          Non c’è nessuno con un’educazione umanistica, ma scelgono di concentrarsi su aspetti pseudo-sociologici. E per di più tendono ad utilizzare fonti solo di una ben determinata parte o comunque vecchie, di solito non lette.
          In pratica: NON HANNO MAI LETTO ALCUN LIBRO FEMMINISTA SULL’ARGOMENTO. Ma molti NEMMENO GLI ARTICOLI FEMMINISIT PER INTERO: E NEGLI ARTICOLI FEMMINISTI QUASI TUTTO E’ NELLA SECONDA PARTE…GLI UNICI CHE CITANO TESTI A TEMA IN PRATICA SONO FRANK E BHISHMA. GLI ALTRI VANNO SU “SENTIMENTI”, “IMPRESISONI”, COSE SOLO VAGAMENTE CORRELATE, O COSE LETTE IN MINIMA PARTE.

          Con simili premesse eventuali lauree in altre discipline non danno loro alcun vantaggio: è più o meno come se un professore di filosofia, uno di sociologia e uno di linguistica storica si mettessero a discutere di fisica quantistica utilizzando come fonti solo libri scritti in Giappone e libri scritti non oltre il 1980, perdipiù basandosi solo sulla sinossi dei libri o solo sulla lettura di alcune pagine.

          Ne consegue che un qualsiasi tizio CON LA TERZA MEDIA ma che però I LIBRI DI FISICA QUANTISTICA LI HA LETTI SUL SERIO, magari partendo per gradi con articoli divulgativi per poi passare a cercare di capire la roba più difficile, rispetto a loro sembra un vero fisico nucleare e loro sembrano quattro scemi al bar.

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        36. @ Chiara
          A proposito: l’altra sera a passeggio abbiamo incrociato due coppie coi mariti che spingevano i passeggini, e uno di loro stava dicendo in tono scherzoso ma nemmeno troppo “le donne sono più intelligenti, noi uomini abbiamo tre neuroni, siamo creature semplici…”. Mi sono trovata a dire “speriamo le figlie siano femmine, perché essere maschio ed avere un padre che ride di queste cose e magari ci crede pure davvero…
          @@@@

          A parte il fatto che nel cervello maschile ci sono quattro miliardi di neuroni in più rispetto a quello femminile,
          https://www.artico.name/testi/ts99/971112.shtm
          di ometti del genere ne ricordo diversi.
          Infatti a questi poveretti corti di cervello auguro sempre il peggio, a cominciare da un bel divorzio con relativo mantenimento della dolcissima ex mogliettina.

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        37. Comunque a leggere certe robe sentimentali GODO come un pazzo ad aver investito soldi in certe tecnologie.
          Deusfur è molto meglio: anche lui ha la tendenza con questa lagna dei sentimenti ma se lo metti alle strette esce fuori l’UOMO e ti dice: “beh, se le puttane costassero 10 euro a botta invece che 300 non sarebbe perfetto ma darei il problema come risolto!”. Certi invece no, ipocritamente mielosi (ma pure velenosi) sino all’ultimo. Ma tanto pure questi li salviamo, gli verranno due occhiaie così ma la smettono di parlare di stupidaggini e pagheranno pure!
          Gli faccio Kyashan, ma senza Kyashan, solo con le armate di Briking! 😀 LOL 😀

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        38. Imperdibile comunque la “fluidità culturale” di Cicciogay: prima dice che “non è naturale, non ha significato evoluzionistico”. Poi sospettando di aver detto una castroneria copia incolla uno spaventato all’idea di frocizzarsi che dice “l’omosessualità esiste in natura, ma è male: no grazie”. L’autore pensa che lo vogliano inchiappettare, proprio fisicamente, per questo dice “no, grazie”.

          Però L’APICE è QUANDO CICCIOGAY SI MOSTRA ORGOGLIOSO DELLA SUA IGNORANZA, COME FOSSE UN ONORE NON SAPERE LE COSE! 😀

          E’ questa:
          “NON SAPEVO DI QUESTA COSA DELL’OMOSESSUALITÀ DEI GRECI SINCHÉ NON ME NE HA PARLATO UN FROCIO!”
          Che tradotto significa:
          “NON HO NEANCHE FINITO IL BIENNIO DELLE SUPERIORI (lo insegnano li’) E QUESTO MI HA RESO MIGLIORE, POI PERÒ È VENUTO UN FROCIO A DARMI QUESTE INFORMAZIONI DANNOSE!”
          😀 LOL 😀

          Poi naturalmente, siccome ha “fatto le scuole alte, esperto di antropologia culturale” ridiventa dotto (“fluidità culturale”) e dice “ci sono società dove l’omosessualità non è repressa, ma non esiste”.
          POFFARBACCO! Ma se cinque minuti prima non sapevi neanche dei greci antichi che lo insegnano al biennio delle superiori!!!
          😀 LOL 😀
          GUARDA CHE VANTARSI DI NON SAPERNE NULLA E 5 MINUTI DOPO VANTARSI DI SAPERNE MOLTO È TANTA ROBA, È MEGLIO DI ZELIG!

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        39. Infatti non si capisce se ci è o ci fa. Si lamentava del fatto di non essere riuscito a laurearsi in matematica e fisica (mi pare che la facoltà fosse quella) perché i professori aiutavano le donne agli orali. Ma per quello che mi hanno detto TUTTI, gli esami in quelle facoltà scientifiche sono tutti scritti. Se tu passi tutti gli scritti con 30 e lode e, poniamo, ti rimangono solo pochi orali, è possibile che la causa della tua mancanza di laurea risieda in un ostracismo dei prof. maschi femministi? Non è che per un solo esame andato male per colpa delle ragazze, butti in vacca una carriera universitaria brillante e perfetta. È un genio incompreso?

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        40. Dice anche che non sapeva dei greci antichi omosessuali, dice che l’ha saputo solo di recente “da un frocio”.
          Poi però due messaggi dopo dice “ci sono società dove l’omosessualità non esiste, anche se non la reprimono”.

          A naso sembra uno che prende per i fondelli la gente, che non ha finito neanche le superiori e che ha un certo bagaglio dovuto solo a letture disordinate e parziali, tipo mezzo libro qui, la recensione approfondita di un altro libro la’ (e lui da’ per “letto” il libro), poi articoli di Blondet e della De Mari, poi un altro mezzo libro.
          Considera che si vantava di aver letto “una buona metà” di un articolo della De Mari: non è che sia lunghissimo un articolo, ma non ha ritenuto opportuno leggerlo tutto. Il libro di Santiago: dopo circa 3-4 mesi da inizio lettura diceva che era a pagina 60… è tipo mezza pagina al giorno, significa che se leggi 10 pagine per avere quella media poi devi non leggerlo per ben tre settimane…

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        41. @ Chiara
          Forse sono addirittura affermazioni da polizia postale.
          @@

          Ma quale polizia postale… essù.
          Se io dovessi portare come esempio i commenti femminili che ho letto altrove in tutti questi anni, altro che la polizia postale.
          Femminucce che si scompisciano dalle risate se evirano o ammazzano un uomo, donnicciole che considerano gli uomini una massa di deficienti ritardati, etc.

          @@
          Immagina parlasse dei neri dicendo “dire che sono inferiori non è razzismo, è riconoscere i loro limiti”…
          @@

          Ascolta, fermo restando il fatto che oggigiorno è vietato chiamare le cose con il loro nome e che i test per valutare il Q.I. non sono comunque una parametro di riferimento assoluto, è un dato di fatto che i bianchi raggiungono punteggi più alti dei neri.
          Può non piacere e tutto quello che vuoi, ma i fatti sono questi.

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        42. @Frank

          O.T. ma necessario, i fenomeni umani sono talmente complessi che non conviene semplificarli: Una spiegazione sul QI (delle popolazioni) prova a darla questo testo appoggiandosi a varie fonti, è lungo per cui riporto i passi che più interessano la discussione

          >>>

          Un primo dato molto interessante è che la differenza di QI tra bianchi e neri si sta riducendo nel tempo [27]. Questo risultato è stato criticato a suo tempo [1], ma nuove stime sembrano confermarlo: si passa da oltre 16 punti di scarto nel 1971 a meno di dieci nel 2008 [28].

          Secondo, il QI di molti Paesi è aumentato o continua ad aumentare: è il “Flynn effect” [29, 30, 31] (o anche “FLynn effect” [4, 28]). Anche questo dato empirico è certo, e nessuno lo mette in discussione. Significa per esempio che i neri del 2002 hanno raggiunto i bianchi del 1962 [32, pag. 76]. Questo ci ricorda che la differenza di QI è più piccola di quanto lasci intendere certa retorica. Inoltre ci fa capire l’importanza dell’ambiente: le cause del Flynn effect infatti non possono essere genetiche, perché cento anni non sono neanche lontanamente sufficienti perché il DNA cambi in modo rilevante.

          (…)

          Una review del 2006 ha stimato che la differenza di status socio-economico tra bianchi e neri causa quasi la metà delle differenze di QI [35].

          >>>

          https://www.biopills.net/differenze-quoziente-intellettivo-popolazioni/

          Tra l’altro conoscevo anche la differenza di distribuzione del QI maschi-femmine e so che ci sono più picchi alti e bassi tra gli uomini che tra le donne: significa forse che le donne sono meno intelligenti? No, significa solo che i geni sono più frequenti tra i maschi. Quindi qualunque discorso di presunto deficit intellettivo delle donne muore qua (sempre prendendo il QI come parametro, il che come dici tu non è esaustivo, ma è l’unico punto di riferimento misurabile al momento).

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        43. Chi è che parla di QI femminile inferiore? E’ obbiettivamente falso, la media è simile, a seconda dei metodi utilizzati la media è superiore nelle femmine o negli uomini ma con differenze di massimo 3 punti.

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        44. Ne parlano in modo assai differente, la Vilar sottolinea la maggior venalità femminile.

          Una maggior venalità femminile è AUSPICABILE da un punto di vista evoluzionistico, perché aumenta le possibilità della prole di sopravvivere.
          Il danno è dato dal fatto che la legge la promuove e la agevola, come se vivessimo ancora nella giungla: è come se si incoraggiassero gli uomini a stuprare “perché aumenta le possibilità della specie di sopravvivere”.

          Fritz invece prende la venalità e la gonfia e distorce.

          Guarda che il fatto che i soldi facciano molto spesso colpo sulle donne ma molto meno sugli uomini è una cosa banale, praticamente un’ovvietà.

          A Lund a me illustrarono una teoria femminista secondo la quale è a causa del potere economico maschile che le donne sono eterosessuali, altrimenti la maggior parte non le sarebbero.
          In che modo questa teoria è differente da Fritz? Da Fritz, non dalla Vilar che è più equilibrata…

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        45. No no, la Vilar dice proprio che la donna è stupida, non parla solo di venialita’.
          Guarda questo post che la cita, è molto interessante anche l’introduzione. Hanno ragione a dire che se qualcosa di buono poteva esserci nel suo libro era lo stimolo ad aprire un dibattito che purtroppo non c’è stato.
          Oggi perlomeno avrebbe suscitato una bufera sui social.

          https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=50284

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        46. Balle, dice chiaramente che la donna NON HA BISOGNO di sfruttare la sua intelligenza, io il libro l’ho letto tutto.

          E pure nell’articolo dice questo – Nota le parole “seconda natura”: la stupidità è uno strato ulteriore, culturale e non biologico, sull’intelligenza di base che c’è e sarebbe sfruttabile, e nota pure “non E’ stupida per natura” è riferito al presente.
          Quindi NON è stupida per natura ma ha “come una seconda natura” di stupidità perché NON ha bisogno di sfruttare la sua intelligenza.
          E’ una descrizione delle donne che si fanno mantenere dagli uomini, e ti ricordo che nei primi anni 70 eranoo la maggioranza sia in Germania che negli USA:

          In realtà, la donna non è stupida per natura: lo è diventata, da quando si è resa conto che non valeva la pena di darsi da fare per diventare una persona intimamente realizzata, sviluppando le sue aspirazioni superiori, ma era sufficiente acciuffare un uomo e vivere alle sue spalle, ricattandolo con la sua imprevedibilità e tenendolo in pugno con la lusinga del piacere sessuale. Così la donna è diventata stupida: si è trattato di un processo storico, che ha finito per diventare qualcosa di ereditario: una seconda natura, dalla quale la donna moderna, che pur si crede emancipata o che dice di voler lottare per affrancarsi da una supposta servitù nei confronti del maschio, non ha alcuna intenzione di evadere, perché sta troppo bene così come è adesso: padrona del gioco, un gioco che l’uomo non capisce neppure e nel quale ella ha tutti i vantaggi e non corre alcun rischio.

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        47. “si è trattato di un processo storico, che ha finito per diventare qualcosa di ereditario”
          E allora è diventata natura a tutti gli effetti. Secondo quanto stai dicendo, una bambina nasce oggi con quell’imprinting lì e non si impegna in nulla. Peccato che non sia così, tranne nelle famiglie dove l’EDUCAZIONE spinge le figlie femmine in una direzione diversa (fatti bella) rispetto ai maschi (diventa qualcuno). E in Occidente è da un pezzo che in molte famiglie non funziona più così, adesso i genitori dicono a entrambi “diventa qualcuno”.

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        48. * La Vilar scrive della Germania e degli USA dei primi anni 70.

          * “In Occidente è da un pezzo che in molte famiglie non funziona così”: vero. Ma nel frattempo hanno anche varato leggi PIU’ parassitarie. Esempio: alimenti all’ex-convivente e all’ex-non convivente ma assimilabile causa mutata sensibilità.

          * “Seconda natura” si riferisce all’educazione, è proprio una frase tipica.

          Rileggi i suddetti punti e specie il secondo: diventa MOLTO MOLTO MOLTO difficile dire che la Vilar dice boutade essendo passato il DDL 76/2016, nel nome dei diritti delle donne (detto esplicitamente) con assegno di mantenimento alle ex-conviventi.
          Ti ricordo che la prima stesura prevedeva il parametro del tenore di vita.
          Ti ricordo anche che la Cassazione con relativa sentenza in alcuni casi lo ha esteso anche alle ex-non conviventi.

          Ti ricordo poi l’opposizione ancora più recente al DDL 735 che aveva il mantenimento diretto: OVVIAMENTE PER RAGIONI ECONOMICHE, PERCHE’ CHI SI E’ OPPOSTA CON SUCCESSO VOLEVA CONTINUARE A BECCARSI CASA, FIGLI, SPESE NON DOCUMENTATE.

          Allora, giusto per fare mente locale, ricordo nuovamente che:
          Nel 2016 è passato il DDL 76/2016, nel nome dei diritti delle donne (detto esplicitamente) con assegno di mantenimento alle ex-conviventi.
          Ti ricordo che la prima stesura prevedeva il parametro del tenore di vita.
          Ti ricordo anche che la Cassazione con relativa sentenza in alcuni casi lo ha esteso anche alle ex-non conviventi.

          E incidentalmente ti ricordo poi l’opposizione ancora più recente al DDL 735 che aveva il mantenimento diretto: OVVIAMENTE PER RAGIONI ECONOMICHE, PERCHE’ CHI SI E’ OPPOSTA CON SUCCESSO VOLEVA CONTINUARE A BECCARSI CASA, FIGLI, SPESE NON DOCUMENTATE.

          Nel caso non ti risultasse o ti fosse sfuggito, faccio poi notare che nel 2016 è passato il DDL 76/2016, nel nome dei diritti delle donne (detto esplicitamente) con assegno di mantenimento alle ex-conviventi., la cui prima stesura prevedeva il parametro del tenore di vita, e che la Cassazione con relativa sentenza in alcuni casi lo ha esteso anche alle ex-non conviventi.
          E mi viene da ribadirti l’opposizione ancora più recente al DDL 735 che aveva il mantenimento diretto: OVVIAMENTE PER RAGIONI ECONOMICHE, PERCHE’ CHI SI E’ OPPOSTA CON SUCCESSO VOLEVA CONTINUARE A BECCARSI CASA, FIGLI, SPESE NON DOCUMENTATE.

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        49. Che “seconda natura” sia sinonimo di educazione lo dici tu, io non l’ho mai sentito e anche cercando online non trovo riferimenti.
          Forse tu che hai fatto studi umanistici e “di genere” in Svezia l’avrai sentito definire così lì.
          Mi sembra che stai cercando di arrampicarti sugli specchi per dare una giustificazione alle esternazioni sopra le righe della Vilar, perché quel testo così provocatorio ti piace personalmente.
          Che le leggi vadano in una certa direzione non significa che in maggioranza la gente se ne approfitti, oltre al fatto che sul divorzio stai mescolando due piani diversi (il parassitismo di farsi mantenere/restare nella ex casa coniugale anche se di esclusiva proprietà del marito – cosa che è sempre più rara, le case oggi si comprano in due) e il mammocentrismo che assegna la vicinanza e cura quotidiana dei figli sempre alla madre.

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        50. Mettiamola così: secondo te visto che in Italia c’è il reddito di cittadinanza, sarebbe buona cosa scrivere un pamphlet che dà addosso al “popolo italiano eterno parassita dello Stato, incapace di dare alla collettività ma buono solo a prendere, piangendo miseria falsamente”? Sì, potrebbe essere un’idea per scatenare un dibattito (e infatti dicevo che secondo me quella era la cosa buona della Vilar e oggi funzionerebbe più che allora); ma dovrebbe essere chiaro che si tratta di una provocazione, e che in realtà l’autore non pensa sul serio che gli italiani siano un’etnia parassita, l’ha detto solo per suscitare una reazione forte.

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        51. No, perché prima non esisteva il RdC, non è che ci fosse pure nel 1960 e nel 1860. Quindi non c’è alcun “eterno”.
          Inoltre anche “italiano” non va bene, essendoci anche altrove.
          La frase razionale sarebbe: “popolo parassita dello Stato, incapace di dare alla collettività ma buono solo a prendere, piangendo miseria falsamente”.
          Ma non funzionerebbe bene perché sarebbe il popolo che prende da se stesso, mentre nel caso della Vilar abbiamo due gruppi ben distinti e non sovrapponibili.

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        52. I parassiti dello Stato non prendono “da se stessi” perché loro allo Stato non versano niente, non pagano tasse e vedono lo Stato come “altro da sé” da cui spremere il possibile. Come se lo Stato fosse mamma/papà.
          Comunque: cercando notizie sulla Vilar mi sono imbattuta in una discussione a proposito su un forum francese, la sto leggendo, è interessante. Per ora non stanno facendo nessun parallelismo con le attuali leggi francesi, più che altro sottolineano le differenze tra il mondo che descrive lei e quello attuale (un utente fa notare anche una cosa che ho sempre ricordato anch’io: la maggioranza delle donne ha sempre lavorato, tra il popolo l’onere del lavoro non è mai stato solo in capo all’uomo. La Vilar parla di una fetta elitaria della popolazione dunque di per sé di una minoranza).

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        53. La Francia è quel paese dove i test di paternità senza l’approvazione della madre sono vietati perché “il padre è un costrutto culturale” però se una dice che Tizio è il padre biologico di suo figlio lui è costretto a fare il test e se positivo passarle il mantenimento perché “il DNA non è acqua e da’ luogo a responsabilità”….

          Ma questo è incidentale, sono io che ho il fetish per i dettagli irrilevanti.

          Anzi, senz’altro il popolo non approva: pure in quel forum non ne parlano neanche per non dare rilievo a una cosa ingiusta 😂

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        54. Sto trovando argomenti molto interessanti in quel topic, è sorprendente leggere gli stessi discorsi che si fanno anche da noi sulla questione maschile: tutto il mondo (occidentale) è paese!
          Per chi se la cavicchia col francese riporto un aneddoto significativo, che mi trova d’accordo sul fatto che il punto di vista maschile sia sottovalutato:

          >>>
          Sinon pour nourrir le topic : vu cet été en vacances, dans le mobile-home voisin du mien.

          Des gens arrivent, 1 homme, 2 femmes, amis, la cinquantaine. Il leur faut allumer le chauffe-eau s’ils veulent prendre des douches, et le chauffe-eau semble récalcitrant.

          Comme ça ne fonctionne pas tout de suite, ils téléphonent à la personne susceptible de leur expliquer : bien entendu c’est l’homme qui est « responsable » de ça, par défaut.
          Il passe un quart d’heure au téléphone, j’entends à sa voix comme il stresse. Sur ses épaules, l’eau chaude du séjour, les douches en particulier, c’est pas rien. Je sens qu’il est pas du tout bricoleur, et qu’il est pas loin de paniquer.

          Finalement ça marche (ouf !).
          Pendant ce temps, les femmes ont papoté comme s’il ne se passait rien. Exactement comme des hommes mettraient les pieds sous la table sans s’apercevoir une seconde du travail et de la responsabilité qu’aurait porté une femme ayant préparé seule le repas.

          Et j’ai senti comment il a stressé, comment il était contraint de réussir parce qu’il était l’homme, alors que c’est peut-être pas du tout son domaine de compétence. Injonction, stress, responsabilité, et en plus, aucune reconnaissance de ça, personne ne le plaint.

          De nos jours, la femme qui a préparé le repas peut dire à voix haute que les “hommes-pieds-sous-la-table” abusent, et elle va trouver du soutien, même de la part de certains hommes.

          Mais pour mon pauv’ gars en vacances, rien, peut-être même qu’il n’ose pas penser que ses deux amies l’ont laissé bien seul face à ce maudit chauffe-eau.

          >>>

          La discussione non esce dalla chiave di lettura “patriarcato”, nel senso che i problemi degli uomini vengono associati a retaggi della società patriarcale, ma in effetti è vero; però per “società patriarcale” si intende sia uomini che donne

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        55. Si, la cosa del DNA che conta o non conta a seconda di come convenga alla donna sicuramente è colpa del patriarcato, perché il patriarcato ha sempre fatto cose a favore delle donne e anti-padre.

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        56. Scusa, ho inviato adesso un commento con citazione da quel forum ma non avevo finito di scrivere ed è partito per sbaglio, o così mi sembra. È arrivato come anonimo?

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        57. Per completare il commento, stavo scrivendo che in quel forum intendono “patriarcato” come struttura sociale bisessista, che attribuisce ruoli precisi a maschi e femmine con relative conseguenze.
          È la stessa visione di Antisessismo ma loro la chiamano comunque Patriarcato.

          Pensa che tra le altre cose ho letto questo concetto: parlano dell’idea che l’uomo sia “violento per natura” come di un postulato patriarcale. È curioso perché da noi ho sempre sentito questa idea, al contrario, nella bocca di femministe anti-patriarcali. Le nostre Valente, Murgia ecc… ai loro occhi sarebbero seguaci del patriarcato 😀

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        58. Se è una struttura sociale bisessista non puoi chiamarla “patriarcato” perché il termine è utilizzato per “uomini che opprimono le donne”.

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        59. Non so se ci sia una definizione univoca di Patriarcato. Di per sé Patriarcato è una forma sociale in cui oneri e onori spettano al capofamiglia, al Padre, e sono i Padri a costituire la guida della società; come il Matriarcato riguardo le Madri. In linguaggio sociologico/antropologico significa questo. Che ciò si traduca necessariamente in “uomini che opprimono le donne” è un’interpretazione delle femministe, ed è la definizione che esse hanno reso mainstream.

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        60. Ti sei risposta da sola, è la definizione mainstream.

          Sei io parlo di Talebani, intendo “studenti” o un’organizzazione politica e militare afghana?

          Faccio presente che “Talebani” in persiano e in pashtun significa solo “studenti”.

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        61. Fino a pochi anni fa, quando non c’era stato il revival del femminismo in TV, politica e web, e non ho iniziato a seguire anche i vostri blog sui social, per me “Patriarcato” era un semplice sinonimo di “Società patriarcale”. Lo associavo alle rivendicazioni sessantottine contro la figura del “padre-padrone”, più una questione generazionale quindi, non all'”oppressione sistematica delle donne”.
          Certo OGGI in tutto l’Occidente viene citato sempre solo come questione femminile.

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        62. No che la Valente e la Murgia non sarebbero “patriarcato” ai loro occhi: direbbero che sono femministe che in alcune cose sbagliano, ma sul grosso hanno ragione. Basta che non dicano esplicitamente che “tutti gli uomini sono violenti” e questi tizi qua approvano già un “la violenza è maschile”.

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        63. Adesso dirai che sono arrivata a negare i problemi divorzili attuali: no, di divorzio ne sai sicuramente più tu di me, e sono d’accordo che contro queste leggi si debba andare. Ma spiegarle attraverso un presunto “parassitismo femminile universale naturale” così come descritto dalla Vilar secondo me è sbagliato e controproducente. Anche perché quelle recenti leggi di cui parli sono tutte nate in ambito politico e non “a furor di popolo”. Se ci fosse un referendum sulla volontà di cambiare la legge verso una tipo quella proposta da Pillon, o verso l’abolizione del mantenimento post divorzio*, allora potremmo capire quali sono i veri sentimenti del Paese al riguardo

          * che tu hai omesso di nominare ma è la vera e inoppugnabile forma di parassitismo, non il tenere i figli con sé e fare la cresta sul loro assegno (fenomeno che è difficile quantificare: non sappiamo quante si comportino onestamente e quante se ne approfittino).

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        64. In tutto l’Occidente, non solo in Italia.
          Ma che te lo dico a fare visto che comunque hai già detto che “anche se quelle leggi ci sono, non vuol dire che la maggior parte se ne approfitti”?

          E’ una discussione che non porta da nessuna parte: io cito fatti legali RECENTISSIMI che ribadiscono ciò che già era ai tempi della Vilar, tu replichi che non contano perché nell’ipotesi di un referendum la gente potrebbe non approvare.
          Ma questo vale per tutto: ad esempio i Talebani. Quasi nessuno li ha combattuti, avranno la condiscendenza della maggior parte del popolo? All’esercito afghano che non li ha combattuti forse sotto sotto non dispiacevano più di tanto?
          E chi lo sa? Ci vorrebbe un referendum, ma intanto per sicurezza diciamo che l’Afghanistan non è Talebano 😂

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        65. Senti questa perla:

          “Per un uomo e specialmente per un attivista maschile, fare affermazioni favorevoli alla guerra tra i sessi (voluta dal femminismo) è come darsi calci sulle gengive.”

          Ovvero il coniglio non disprezza le donne come atto d’attacco in una guerra, le disprezza proprio sul serio perché lui non vuole la guerra. Vorrebbe stare con loro e rappacificarsi anche se le disprezza.

          E’ una specie di manuale vivente di quel che in guerra NON si dovrebbe fare.

          Se fosse un carrista, addetto al cannone, non colpirebbe una città neanche se ce l’avesse intorno – ecco il fuciliere Cicciogay in azione:

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        66. Chiara
          August 18, 2021 at 3:54 pm
          Hai ragione, lasciamo perdere eventuali reati.
          Ciò non toglie che i pensieri che esprime siano altamente misogini; associato a Ficus cominciano a essere due, senza contare che anche Frank e quel Massimo mi paiono sul filo del rasoio… Che immagine possono mai dare del movimento maschile?
          @@@@

          Ma guarda che la questione maschile la conoscono realmente solo quattro gatti, idem il forum sulla QM, che al pari di altri forum è popolato da soprannomi (come il mio) e non da veri nomi e cognomi, per motivi a dir poco ovvi.
          Fra tutti non c’è alcun intellettuale, nessun giornalista, nessun magistrato, nessun “pezzo grosso”, ma solo dei pinco pallini qualunque le cui opinioni hanno un impatto pari a zero nella società.
          Al massimo le mie (nostre) opinioni posso svegliare alcuni uomini, ma non di più.
          Il fatto stesso che quel forum, al pari di quello che lo ha preceduto (il forum di uomini 3000), sia ancora aperto, dimostra che non è “fastidioso”, per cui “chi di dovere” si dimostra “democratico” evitando di chiuderlo.
          Fossimo realmente potenti e fastidiosi, ci avrebbero già fatto un culo così.
          Del resto che timore si può avere di un geometra come me ?
          Che pericolo può rappresentare un uomo che passa le sue giornate lavorative nei cantieri ?
          Quali poteri possiedo ?
          Forse quello economico ? Magari politico ? Devo ridere ?
          Chi di dovere lo sa, perciò mi lascia stare (al pari di tutti gli altri), permettendomi di scrivere i miei commenti “catartici”.

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  8. Ballerino poi al limite potrei capire per la danza classica, nella Break Dance e nell Hip Hop son quasi tutti uomini.

    Comunque ti ho mandato un messaggio sulla mail sul coito codrcitivo

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    1. L’ho letta solo ora.
      Per “potere” si intende una cosa relativa, non assoluta.
      E’ un po’ come il discorso dei diritti maschili che vogliamo qui: non è che nessun uomo sarebbe più rovinato, ad esempio De Niro lo fotterebbero lo stesso così come giustamente uno stupratore vero andrebbe in galera, è che sarebbero rovinati solo gli imbecilli e i criminali. In quel caso diremmo “abbiamo parità di diritti” magari tu penseresti “ma De Niro l’hanno rovinato lo stesso” però sarebbe stato rovinato perché una l’ha CONVINTO e non perché c’è un OBBLIGO di legge.

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  9. “Viscidus”(cit. Eric 😁) è fonte di orgasmo per ogni femminista, e questo è fuor di dubbio. Tuttavia, ritengo che quasi tutti gli uomini che trattano di diritti maschili (salvo qualche rara eccezione), fanno più danni che altro. Se non sei Eric o Rino (che andrebbero clonati), sei destinato ad alimentare il femminismo, molto probabilemente. Appena provi a parlare di diritti maschili e discriminazione sugli uomini, ti appiccicano l’etichetta di vittimista o piagnucolone perché privilegiato, se pronunci MRA, sei accusato di blasfemia in quanto paladino dei diritti ai soprusi maschili, quando critichi un comportamento femminile negativo, sei rancoroso e pure maschilista, magari perché incel, e così via. E nulla, siamo messi male.

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