“Dedicato allo zerbino” – di Blu.

Noi siamo antifemministi perché noi nasciamo in risposta al femminismo, non il contrario.

Noi siamo nati perché le femministe ci chiamano “immondizia” da decenni, non il contrario.

Noi siamo nati e cresciuti in questa epoca, appestati dal fetore della ideologia femminista fin da piccoli.

Quindi noi reagiamo alla aggressione femminista e noi siamo legittimati.

A te piace essere chiamato “immondizia” perché hai turbe sessuali specifiche, ma non puoi pretendere che “tutti gli uomini” siano come te soltanto per sdoganare le tue perversioni.

28 thoughts on ““Dedicato allo zerbino” – di Blu.

  1. Sto tizio nella sezione commenti è un po’ come un rumore di sottofondo, fastidioso ma alla fine ti abitui e lo accetti. Ci pensano già zio Eric e Big Frank a maltrattarlo quindi io mi diverto solo a leggere.

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  2. O.T. Totale.

    Direttamente dal paese più femminista del mondo, la Svezia, già ben conosciuto dal nostro Eric.

    Una donna falsa accusatrice plurima, ovviamente le false accuse sono consistite nel aver denunciato diversi uomini per stupro, in un caso è arrivata a infliggersi delle ferite per simulare l’agressione: https://samnytt.se/anklagade-man-for-valdtakt-skadade-sig-for-att-skapa-falska-bevis/ Fin’ora l’ha fatta franca e non si è fatta nessun giorno di galera o di ricovero psichiatrico obligatorio.

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    1. Perché dici “false accuse”?
      Ha forse accusato degli immigrati?
      Perché guarda che se gli accusati non sono immigrati non possono essere “false” accuse, al massimo non sono coerenti con gli ultimi avvenimenti, ma qualcosa hanno fatto, e se non l’hanno fatta loro l’han fatta i loro padri, i loro zii, o i loro nonni, o gli zii dei loro nonni.

      Se sei una donna e vai in Svezia tratta male un uomo svedese: tu non sai perché lo tratti male, ma lui sa perché lo tratti male, e pure perché è giusto che lo tratti male.

      Eh, io lo dico da sempre: non sono gli immigrati che non sanno adattarsi alla Svezia, alcuni un po’ si sanno adattare, altri si adattano proprio bene, altri ancora no, ma nel complesso non li vedo particolarmente disadattati.
      Chi non sa adattarsi alla Svezia sono gli uomini svedesi…

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      1. Sarebbe interessante leggere qualche tuo aneddoto sulla Svezia. I paesi scandinavi mi hanno sempre affascinato, nel 2008 sono stato un mese in Islanda e Norvegia spendendo una vagonata di quattrini, ma all’ epoca ce li avevo, non sono sempre stato con le pezze al culo 😀

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        1. I miei sono aneddoti più datati, ho lasciato la Svezia nel novembre 1998.
          Da allora ci sono stato due volte passandoci per vacanza, mordi e fuggi.
          Mi fa una rabbia vedere il ponte di Oresund e pensare che ai miei tempi non c’era….mi vengono dei flash “avrebbe potuto essere” con la Mitsubishi e la Volvo S70 R arancione che fanno a gara a chi arriva prima in Danimarca, solo a vederlo anche senza percorrerlo si vede che sarebbe stata una goduria, è un percorso perfetto.

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    2. Come sospettavo: la signora è innocente.
      Ha chiamato il numero anti-stupro dicendo che sospettava che qualcosa di porcellesco stesse accadendo a una donna.
      Mica ha lanciato accuse.
      Se poi la polizia ha arrestato uno perché pensava che fosse lui il porcello eteromane che insidia le caste donzelle svedesi, che c’entra lei?

      Non è colpa di nessuno: le svedesi si spaventano facilmente, c’è scritto anche nei rapporti della polizia, infatti debbono mandare TRE agenti a raccogliere la deposizione quando denunciano il marito perché (GIURO, E’ VERO) “mentre uno scrive la deposizione in due devono rassicurarla altrimenti ritratta approfittando che l’agente è distratto a scrivere”.

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      1. Forse abbiamo letto due articoli differenti, in quello che ho letto io si dice che: “Enligt vittnesmålet ska vakten även konfronterat Sanna med att detta inte var första gången hon anklagat någon för våldtäkt.”
        Vado di traduttore automatico: “Secondo la testimonianza, la guardia ha anche messo Sanna di fronte al fatto che non era la prima volta che accusava qualcuno di stupro”.

        E prima si afferma: “Rättsmedicinalverket: ”Skadorna avsiktligt självtillfogade”
        Den 15 april 2020 lade polisen ner förundersökningen. Rättsmedicinalverket kom fram till att skadorna på Sannas kropp är ”avsiktligt självtillfogade”. I yttrandet står även att inga underlivsskador påträffades vid undersökning”.
        Di nuovo traduttore: “Servizio medico legale: “Le ferite sono state deliberatamente autoinflitte”
        Il 15 aprile 2020, la polizia ha chiuso l’indagine preliminare. Il servizio medico legale ha concluso che le ferite sul corpo di Sanna sono state “deliberatamente autoinflitte”. Il parere afferma anche che non sono state trovate lesioni addominali durante l’esame”.

        Comunque non è un esclusiva svedese: https://www.dailymail.co.uk/news/article-7339691/Woman-falsely-accused-Good-Samaritan-sexual-assault-jailed.html

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        1. Si, ma quello dopo. L’indagine è partita quando lei ha detto che stava succedendo qualcosa di brutto a qualcuna.
          Io stavo facendo ironia sul fatto che i servizi si attivano e arrestano uno sulla base di una denuncia del genere: “penso che stia avvenendo qualcosa di brutto ai danni di una donna” – senza specificare ai danni di chi né i dettagli. Si sono letteralmente inventati un colpevole di un “qualche probabile delitto” sulla base di una semi-denuncia anonima senza nessun dettaglio.
          Non sapevano neanche che se c’era una vittima, l’hanno arrestato sulla base del sospetto che avesse commesso “un qualche genere di violenza non specificata ai danni di donna ignota”.

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    3. Questo sempre perché “certe cose succedono SOLO in Italia”…
      Ma certo, come no.
      Battute a parte, fatti come questo dimostrano una volta di più che non c’entra nulla il fatto di essere in Italia, perché altrove è lo stesso e pure peggio.
      Inoltre bisogna sempre ricordarsi che la natura femminile è la stessa ovunque, in ogni tempo e in ogni luogo.

      @@

      Per esempio: anni fa un amico mi raccontò che già nel 2002, in Germania, risultavano essere false l’80% delle denunce nei confronti di quei padri accusati dalle ex mogli di abusi sessuali sui figli.

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        1. Per quanto ateo e anticlericale, più passa il tempo e più mi piacerebbe prendermi il passaporto vaticano…

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  3. singolare come gli svedesi siano passati dall’essere vichinghi a cuck. io dico che la colpa è degli Abba.
    se è successo a loro probabilmente potrebbe succedere anche ai talebani.

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    1. Ipocrisia.
      Se sei un ipocrita melenso, vuoi sempre passare per buono, non ti incazzi mai e vai di bizantinismi e provi a manipolare, allora le femmniniste ti cuociono come la rana bollita.

      A Lund c’erano già le prime avvisaglie del trend di costringere gli uomini a pisciare di seduti.
      Gli svedesi discutevano i pro e i contro, la maggioranza erano contrari ma ci giravano intorno.

      Io reagii togliendo la tavoletta dal cesso, e alla prima occasione utile costrinsi due femministe a farla senza tavoletta.
      E questa è la versione diplomatica, perché il discorso era generale.
      Se avessero provato a costringere direttamente ME a farla da seduto la tavoletta gliela facevo mangiare dopo averla smontata.

      Pensa che prima di questo episodio preferivo andare al chiuso che negli urinali, o perlomeno era indifferente.
      Da allora dove ci sono uso sistematicamente solo gli urinali.

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    1. Sto discutendo con Deusfur esattamente su questo: lui dice che si possono “risvegliare”, io che l’unica con questi è convincerli a buttarsi sui sex toys così smettono di leccare il culo alle femmine e passano il tempo a farsi venire le occhiaie, lontani dai giochi.

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      1. Guarda, l’inconsapevolezza maschile è un qualcosa che mi bestemmiare spesso e volentieri, perché ogni volta mi chiedo: ma perché i miei simili son così coglioni ?
        Ma un cervello per pensare lo hanno ?
        Voglio dire: quelli son ragazzi di 18-19 anni, nati e vissuti in unì epoca in cui non si fa altro che frantumare i coglioni in merito alla “superiorità femminile”, un epoca in cui alle femmine è permesso entrare nell’ esercito e in polizia con standard fisici ridotti e a misura di femmina; un’ epoca nella quale le femmine son la maggioranza delle studentesse all’ università; ecc ecc, ma nonostante ciò questi fessi (spalleggiati da prof e genitori ancor più idioti) “protestano in nome della parità di genere”., neanche fossimo a Kabul.
        Guarda, li prenderei tutti a calci in culo, ma non perché hanno indossato la gonna (figurati, per me possono andar giro pure nudi),perché son dei coglioni, che non hanno ancora ben compreso cosa li aspetta in futuro.
        Non li giustifico perché oggi un giovane ha gli strumenti per comprendere la realtà che lo circonda, a cominciare da internet.
        Non è come ai nostri tempi, quindi agli albori del web e in era pre-social.

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        1. Infatti il problema non è mica la gonna, esempio:
          Un’azienda licenzia un paio di donne quando rimangono incinte, i lavoratori uomini per protestare si mettono la gonna.
          E’ un po’ scema come protesta ma è senz’altro da supportare.

          Ma questi sono contro “lla sessualizzazione del corpo” e contro “la mascolinità tossica”.

          E quindi gli dai un bel visore VR con una fleshlight motorizzata e riscaldata sicnronizzata col VR, sul VR gli metti le aliene, sexy ma aliene, o gli hentai, i pornocartoni giappo.
          E così non rompono più le balle, vedrai che alla “sessualizzazione del corpo delle donne” non ci pensano più.

          Anch’io nell’era di Internet disconosco la possibilità che uno sia ignorante per mancanza di informazioni: ora non ci sono più scuse.

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        2. Lo Zucchi, liceo classico per pseudo-intellettualotti.
          All’I.T.I.S. Hensemberger, non credo che succederebbe 😉

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        3. La cosa più tragica è che fanno esattamente quello che dicono loro gli adulti: almeno fino ai miei tempi protestavamo per cose che venivano in mente a noi, spesso erano cazzate (come ci si rende conto dopo), ma essere giovani serve anche a questo, provare, mettersi alla prova, anche in politica, e a quell’età vuoi istintivamente “andare contro”. Andavamo alle manifestazioni non autorizzate, o comunque autoconvocate da noi e ci disegnavamo gli striscioni, creavamo slogan, adesso gli striscioni quando sono andati da Greta (una scena che sembrava il funerale di Komehini) li hanno preparati in classe agli ordini dei prof nelle ore di lezione. Queste pecorelle in erba si fanno prendere per mano pure per ribellarsi, è imbarazzante. Flaiano diceva amaramente che “in Italia per fare la Rivoluzione ci si mette prima d’accordo con i Carabinieri”, ma qui siamo decisamente oltre.

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  4. La storia dei ragazzi italiani a scuola con le gonne dovrebbe essere, se non sbaglio, la prosecuzione dell’infezione del solito hashtag cretino delle femministe #LaRopaNoTieneGenero, per primo credo colto da un tiktoker spagnolo in cerca chiaramente di visibilità, e che addirittura ad Edimburgo passa per una scuola primaria a strumentalizzare dei poveri bambini maschi.

    Spero l’hashtag muoia ora qui da noi o che arrivi in Russia o Turchia così li arrestano.

    Ha ragione Daniele. Non è che noi non facessimo cazzate (anzi) ma a ‘sti livelli di strumentalizzazione dall’alto no.

    Ma neanche nella musica: i Maneskin, per dire, nessuno li avrebbe mai considerati trasgressivi e rock, ma dei fighetti borghesi (livello Backstreet Boys).

    Ora vogliono farci passare per quelli che si scandalizzano per lo smalto sulle unghie, a noi…

    Si noti che i vestiti di scena sono copiati uguali, solo che questi giustamente vengono dai cassonetti (brutti, sporchi e cattivi) quegli altri dalle boutique a migliaia di euro.

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      1. Non conoscevo i Death SS, e devo dire che “High Tech Jesus” non è affatto male! :O

        Resta l’amara considerazione che non riesco ad evitare, quando ho a che fare con la cultura italiana anticlericale. Dare addosso alla chiesa cristiana è sempre di moda, troverai chi ti adora solo per quello, è il motivo per cui una Margherita Hack qualsiasi, qui da noi viene trattata come fosse Einstein, pur in assenza di meriti scientifici.
        Però questi graffianti satiristi non osano mica fare un video come quello, però ambientato in una moschea, magari sfottendo il rapporto piuttosto palese che c’è tra musulmani e terrorismo. Mica per altro: se a sfottere i cristiani rischi al massimo una denuncia che non andrà mai da nessuna parte, quegli altri ti bucherellano a colpi di kalashnikov, Salman Rushdie e Je suis Charlie insegnano. E quindi, che bella satira coraggiosa, che voglia di osare! Blah.

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    1. Sai che una voltai Death SS riuscirono anche a entrare nella Top 50 delle canzoni più vendute dell’anno? Eccola qua, fece il 48esimo posto verso la fine del millennio, o 2000 o 2001:

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