Uomorismo Femministo: Stanlio Wattelapieski vs i negracci.

“Hollaback è quella che aveva filmato un video dove è pieno di negracci che infastidiscono una bianca dicendole cose orribili come Buongiorno! e Dio ti benedica!”

Vi paiono tante molestie?

Il video fu accusato di razzismo, perché era stato girato appositamente nei quartieri più malfamati allo scopo di aumentare gli episodi di “molestia”, anche così ciò che rimane delle 10 ore di camminata sono solo 1 minuto e 57 secondi di molestie, la maggior parte delle quali sono commenti innocenti…

Ma che succede se invece è un “negraccio” a camminare per 10 ore per New York City?

Ecco il video-parodia di risposta:

Ooops…

https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/12/04/greta-beccaglia-quande-che-le-donne-possono-ricevere-solidarieta-ed-empatia-da-noi-uomini/6414062/

😀 LOL 😀

79 thoughts on “Uomorismo Femministo: Stanlio Wattelapieski vs i negracci.

  1. Scrive Jakub Stanislaw Golebiewski, presidente dell’ Associazione Padri in Movimento.
    “Cari maschietti alfa, svegliamoci da questo incantesimo cercando di essere civili, sempre e con chiunque.”

    Ecco, un uomo, un padre separato (suppongo) che scrive “maschietti”, a me ha già detto tutto.
    Del resto non è certamente una novità che la grandissima maggioranza dei padri separati brancola letteralmente nel buio, nonostante le mazzate ricevute dalle ex mogli e dalla magistratura pro femmine a prescindere.
    Quando mai una donna (separata e non), presidente di questa o quell’ altra associazione (femminista e non), dice e scrive “femminucce” ?
    L’uomo medio è realmente un disastro, un succube, un inconsapevole totale.

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    1. Stanlio però è divertente, ad esempio nota TUTTI i figlicidi commessi dai padri ma NESSUNO di quelli commessi dalle madri.

      E suggerisce pure che le madri figlicide non vanno messe alla gogna “per via di Agamennone ed Ercole”!!! 😀 LOL 😀

      “Ogni qualvolta una madre uccide un figlio dando il via alla solita gogna mediatica, dimentica la storia di Agamennone che sacrificò la propria figlia per guadagnarsi il favore della vittoria prima della partenza per la guerra di Troia, oppure quella di Ercole, reso folle dalla dea Era, che uccise la moglie Megara e i figli che aveva avuto con lei dopo aver scoperto che ella era stata abusata durante la sua assenza. ”

      https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/11/17/figlicidio-di-vetralla-lo-stato-deve-farsi-carico-delle-famiglie-in-condizioni-di-fragilita/6395346/

      EPPURE QUELLI COMMESSI DALLE MADRI SONO DI PIU’ DI QUELLI COMMESSI DAI PADRI! 😀 LOL 😀

      E’ però bravino a scrivere e nelle citazioni: ALMENO QUANTO UNA DONNA ITALIANA CON LAUREA IN LETTERE 😀 LOL 😀

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  2. da quando De Blasio ha smesso con la politica stop and frisk adottata da Giuliani, la criminalità a New York ha ripreso a salire ai livelli degli anni 70, quando c’èrano 2-3 omicidi al giorno. l’altro giorno hanno ucciso un ricercatore italiano durante una rapina per strada. i malviventi saranno stati ebrei ortodossi o amish dato che son sempre loro a fare ste cose.

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  3. ericlauder
    December 4, 2021 at 6:18 pm
    Stanlio però è divertente, ad esempio nota TUTTI i figlicidi commessi dai padri ma NESSUNO di quelli commessi dalle madri.
    @@@

    Non lo sapevo ma è come se lo sapessi già, perché dalla terminologia che il tipo usa si capisce al volo con chi si ha a che fare.
    Maschietti è già sufficiente, ma anche parole come queste la dicono lunga:
    “I tifosi che hanno innalzato lo striscione nello stadio la domenica successiva all’aggressione di Beccaglia – “Razzisti, sessisti mai giornalisti” – hanno addirittura sbandierato un orgoglio misogino e maschilista, come del resto ha fatto anche il giornalista Filippo Facci dopo essere stato bannato da Facebook per aver ironizzato sull’aggressione a Greta Beccaglia.”

    Ogni contestazione verso i giornalisti leccaculo è “misoginia e maschilismo”.
    Siamo circondati da deficienti.

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    1. Io non ho seguito più di tanto la cosa, ma mi pare ovvio che quello striscione si riferisce al fatto che TUTTI i tifosi sono stati attaccati.
      Una cosa che mi ha impressionato è che qualcuno se l’è presa pure col ragazzo che la Beccaglia ha intervistato subito dopo: quello ha detto una cosa tipo “partita di merda” + varie cose contro l’Empoli. Sorridente e ben felice di farsi intervistare.

      Mbeh?
      Intervista i tifosi e manco le parolacce vuol sentire?

      Eccolo qui, è il ragazzo con la faccia censurata a 0:15:

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  4. Intendiamoci, come ho già avuto modo di scrivere, gli uomini dovrebbero iniziare a capire che il mondo è cambiato, sicché non è più il caso di continuare a comportarsi come se fossimo ancora nel 1950, perché quello che un tempo era considerato pappagallismo, oggi si è trasformato in violenza sessuale (neanche molestia) contro le donne.
    Perciò è il caso di cominciare ad attivare il cervello e smetterla con un certo genere di approcci (e di linguaggio), che ormai appartengono al mondo che fu.
    Le femmine non sopportano di essere approcciate dai maschi, soprattutto per strada, ma anche altrove.
    Quello che per un uomo può essere una goliardata, per una donna è violenza; e può esserlo anche un semplice sguardo.
    Siamo molto diversi, sicché l’inconsapevole uomo medio, nato, cresciuto e vissuto in una società basata sulla menzogna, dovrebbe prenderne atto e smetterla di giocare, perché le femmine non gradiscono nulla di tutto ciò.

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    1. Infatti è quello che io continuo a dire qui da un pezzo: non c’è niente da ridere e da scherzare, gli approcci si fanno o nei luoghi deputati in tal senso – tipo ad esempio le discoteche o le app di dating – oppure se la tizia ti manda prima qualche segnale lei.
      In tutti gli altri casi il modo in cui ti comporti con una donna deve essere il medesimo con cui ti comporti con un uomo, non devi mai mostrare che la vedi in maniera sessuale.
      Se ci riesco io che sono ipersessuale, come è possibile che tanti altri non ci riescano?
      La risposta che mi do’ io è che NON LO SANNO CHE E’ PIU’ PRUDENTE E PRODUTTIVO FARE COSI’.

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    2. E ti dirò di più: se una è vestita in mmaniera che espone tutto in un posto non deputato al rimorchio allora ti si deve accendere una lampadina, come una scritta in sovraimpressione che lampeggia con scritto “POSSIBILI ROGNE”.
      Perché in QUALUNQUE modo interpreti quel modo di vestire fuori contesto il risultato è sempre “POSSIBILI ROGNE”.
      E’ come se io – anzi mio figlio perché ormai io ho già dato e ora sono fatti suoi – andassi a petto nudo e sopra giacca in pelle, stivali e varie borchiette qua e la’, nel luogo di lavoro o a scuola nel caso di mio figlio, o al supermercato, o in biblioteca, o a teatro. Sarebbe normale che qualcuno mi trovasse strano e fonte di “POSSIBILI ROGNE”.
      Tra questi posti che cito l’unico che ha senso, che ci può stare, è il supermercato verso l’ora tarda, le ultime due ore di apertura: sono le 20, ci sta che uno sta andando a una festa e si ferma a comprare una bottiglia da portare agli amici. Ma non certo alle ore 15 o la mattina…

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      1. ericlauder
        December 4, 2021 at 7:10 pm
        E ti dirò di più: se una è vestita in mmaniera che espone tutto in un posto non deputato al rimorchio allora ti si deve accendere una lampadina, come una scritta in sovraimpressione che lampeggia con scritto “POSSIBILI ROGNE”.
        @@

        Sfondi una porta aperta.
        Per me una donna può andare in biblioteca anche nuda, oppure in perizoma e reggiseno, ma stai pur certo che non ci penserei minimamente ad approcciarla.

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      2. Per inciso: trent’anni fa non avrei mai fatto un discorso del genere,* ma oggi che ho passato il mezzo secolo di vita è cambiato tutto: la società e il sottoscritto.

        @@

        * Mi ricordo ancora di una ragazza, una bella gnocca all’ epoca poco più che ventenne, (io ne avevo 23) che vidi girare in minigonna girofica nella città marchigiana in cui vivevo in quel periodo.
        Era (è, suppongo…) del Nord Italia e girava in città insieme alla madre.
        Mi aveva talmente “ingrifato” che andai ad approcciarla ugualmente, nonostante la madre fosse seduta a un metro da lei.
        Ricordo che quest’ ultima sorrideva compiaciuta…
        Vabbe’, per farla corta, non ci combinai nulla, ma l’ingrifamento fu tanto.
        Calcola che quando tornai a casa dovetti andare in bagno per sfogare l’arrapamento…
        Tradotto, le dedicai una sega.
        Oggi, anche se avessi 23 anni come allora, non lo farei mai.

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    3. QUESTO in una biblioteca:

      Equivale a che ci sia QUESTO in una biblioteca:

      Il fatto che il primo sia più visto come normale non cambia il significato: è roba fuori contesto. Per me si debbono poter vestire come gli pare ma si deve capire che entrambi sono “POSSIBILI ROGNE” perché sono fuori contesto e c’è qualcosa che non va.
      Tutto quel che si può dire, e che viene detto, a favore del fuori contesto femminile si applica anche al fuori contesto maschile: libertà di espressione, lo faccio solo per me, mi fa stare bene con me stesso, eccetera.
      Liberissimi entrambi: stiano bene con se stessi e si vestano come gli pare, anche fuori contesto. Però a me fa stare bene con me stesso vederli come “POSSIBILI ROGNE” perché c’è qualcosa che non va…e non mene frega di indagare cosa ci sia che non va, è un fuori contesto e tanto mi basta, so che urge una qualche cautela se interagisci con loro perché è più facile che scoppino dei casini che se interagisci con altre persone che non sono fuori contesto.

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      1. A parte che le donne molestate spesso vestivano in maniera consona al posto o al clima, ma il punto è un altro: in qualunque modo un essere umano ami vestire anche fuori contesto, nessuno deve toccarlo o approcciarlo senza consenso. è difficile da capire?

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        1. Non lo devi dire a me, lo devi dire alle donne che incominciano a berciare e scandalizzarsi se vado in ufficio a petto nudo.
          O se appendo un bel calendario porno davanti alla mia scrivania.

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        2. E nessuno deve rubare, in nessun caso.
          Però io chiudo a chiave la macchina e la casa, perché esistono i delinquenti. E se lascio la casa spalancata e la ritrovo svuotata, non mi metto a lamentarmi che occorre educare gli umani a non rubare.
          I delinquenti sono pochi, ma ci sono. Idiota io se faccio di tutto per facilitargli il compito.

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        3. Un episodio divertente – allora non lo fu ma col senno di poi si – è questo:
          Una tizia che conosco andò in discoteca scosciatissima e si ubriacò di brutto. Nessun abuso sessuale, credo che manco abbia scambiato dei numeri di telefono con qualcuno, però non so, è passato un sacco.
          Ma le fregarono la borsetta! 😀 LOL 😀
          E’ bello perché è un caso di donna che si ubriaca ma la puoi regolarmente perculare per la sua idiozia, fosse stata una cosa sessuale non si poteva 😀 LOL 😀

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  5. se gli uomini andassero vestiti così d’estate, suppongo che le femministe sarebbero d’accordo e non farebbero male-slut shaming.

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    1. Se non lo dici per scherzo non hai ancora capito come funziona, mi sa.
      Se gli uomini andassero in giro così le femministe farebbero un casino che non finisce più e arrampicate sugli specchi per dire che le donne possono ma gli uomini no.
      Perché malgrado l’asimmetria sessuale un minimo di impatto ce l’ha: non è come la fucilata di vedere una strafica seminuda ma è comunque una cerbottana che ti tira i pallini di carta sulla nuca, come minimo.

      Se una è abituata ad avere ZERO fastidi se cominci a bersagliarla con pallini di carta con la cerbottana impazzisce di rabbia.
      Considera che le donne sono ipersensibili su queste cose, un uomo vestito così le femministe chiederebbero che venisse arrestato.
      Si vestirebbero castigatissime quando vanno a chiedere di arrestarlo, mica sono sceme, e appena lo arrestano il giorno dopo festeggerebbero presentandosi con microgonna e scollatura che fa vedere tutto, ridendo alle spalle dei fessi che l’hanno arrestato…

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      1. Ero ironico. Però dovrei sapere il parere di Paolo. Se mi dice che è ok andare in giro con quel perizoma, allora mi presenterò ad un qualche raduno femminista così vestito.

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        1. X alex

          se ti presentassi così dovunque e qualcuno ti toccasse senza consenso presumendo la tua disponibilità solo dal tuo look quel qualcuno sbaglierebbe e io difenderei il tuo diritto non di vestirti così ma di vestitirti così (e come vuoi) senza subire alcuna molestia. E’ la molestia che deve essere condannata non il modo in cui vestiva la vittima (che spesso non era succinta ma non importa).

          l’equiparazione corpo violato-casa svaligiata che fate sempre dimostra che per voi il corpo, specialmente femminile è un oggetto che sta a disposizione di chiunque (specie di qualunque uomo) e quindi va nascosto. Non siete diversi dai musulmani

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        2. Che minchiata. Disonesto come al solito.
          Il paragone riguarda il buonsenso, che tu non possiedi. È buon senso evitare si mettersi nelle grane in ogni caso, invece di frignare contro l’universo che non gira attorno a te.
          E per avermi paragonato a un muslim, CREPA, MERDA! Musulmana sarà tua sorella!

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        3. infatti nessuno nè uomo nè donna gira pubblicamente, si veste così nel mondo reale, nella vita quotidiana. ritornando all’esempio un po’ più realistico che hai fatto della ragazza in biblioteca, una persona ha tutto il diritto di vestirsi così in biblioteca o altrove senza subire molestie e anche un uomo ha tutto il diritto do andarci che so, con una camicia aperta sul petto o mostrando i bicipiti o con jeans attillati senza subire molestie.

          ciò che volevo dure è che il mancato rispetto di un eventuale dress code in determinati luoghi non giustifica alcuna molestia

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        4. paolo
          @@
          ciò che volevo dure è che il mancato rispetto di un eventuale dress code in determinati luoghi non giustifica alcuna molestia
          @@

          Sì, ma quello che a te seguita a sfuggire è che il mondo è quello che è, e non quello che si vorrebbe fosse.
          Il mondo perfetto è un’ utopia.

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        5. @Frank

          Il contesto influisce anche sul tipo di persone che hai intorno.

          Se io andassi in una biblioteca vestita così, sarei fuori luogo (e questo l’abbiamo capito), sarei provocante (e questo l’abbiamo capito), ma non mi aspetterei che tra studenti e bibliofili abituati alle buone maniere – es. non parlare a voce alta – ci siano buzzurri che mentre passo allungano le mani per toccarmi le chiappe.

          Se andassi vestita così a vedere una partita di calcio sarei ugualmente fuori luogo e ugualmente provocante, ma IN PIÙ potrei aspettarmi di incappare in qualche ultrà maleducato, ubriaco e su di giri che mi dice qualche volgarità o mi dà una manata sul sedere.

          Se andassi vestita così a far visita a un parente in un ricovero per disabili mentali sarei ugualmente fuori luogo, ugualmente provocante, ma IN PIÙ potrei aspettarmi che qualche degente con bassissimi freni inibitori e incapacità di capire le situazioni tenti di carezzarmi o mi dica parole eccessive o faccia gesti volgari.

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        6. X eric

          guarda che la ragazza della foto tua, a parte la posa ammiccante, per me è vestita normalmente, solo un talebano o una talebana potrebbe pensare che è inadatta alla biblioteca.

          quando ho detto che nessuno nè uomo nè donna gira pubblicamente, si veste così nel mondo reale, nella vita quotidiana, mi riferivo solo al perizoma postato da alex

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        7. Caro talebano, il fatto che dici che la ragazza ma NON l’uomo – CHE INFATTI NON CITI – è vestita normalmente per una biblioteca rivela i tuoi doppi standard.

          E lo sappiamo tutti che se un uomo andasse vestito così in una biblioteca sarebbe considerato perlomeno “strano” e “fuori luogo”.

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        8. Eric, la ragazza sembra una vestita per andare a ballare o a una festa, ecco perché sembrerebbe un po’ fuori luogo, ma il ragazzo con quel top nero è proprio strano: non ne vedi neanche in discoteca di tipi così, a meno che siano i ragazzi immagine.
          Il corrispettivo di quella ragazza sarebbe uno con abiti aderentissimi, glutei, bicipiti e pettorali in vista sì, ma con una maglietta oppure camicia aperta così:

          Non un tipo fetish.

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        9. Peccato che io mi sono basato su parametri oggettivi, ovvero la quantità di corpo mostrato…quello della donna è leggermente superiore a quello dlel’uomo…

          E’ inutile che mi rispondi che il doppio standard è normale perché c’è il doppio standard.

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        10. @Eric
          Le gambe velate della donna sono cm in più rispetto al petto velato dell’uomo, intendi questo?
          Hai ragione, ma il doppio standard è evidentemente insito nella moda: attualmente fa più normale vedere mezzo corpo di una donna nudo che un terzo di corpo di uomo nudo, è questione di abitudine visiva. Già solo il fatto che una donna possa accedere a molti più luoghi in gonna corta e sandali rispetto a un uomo in pantaloncini e sandali è un doppio standard (che però non c’entra nulla con il grado di provocativita’ sessuale. Uno/a completamente vestito in tuta di latex può essere più provocante e scandaloso di uno/a in maglietta e shorts).

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        11. Quindi c’è il fatto che qui non mi pareva si stesse parlando di doppi standard nell’abbigliamento maschile/femminile, ma di “abbigliamento provocante fuori contesto”. Ti stiamo facendo notare che nelle due foto che hai messo, probabilmente in una biblioteca il ragazzo apparirebbe fuori luogo più di lei PER IL TIPO DI LOOK più che per la pelle esposta, perché è un abbigliamento “strano”.
          Un ragazzo che in estate entrasse in biblioteca con bermuda, maglietta e infradito avrebbe più pelle scoperta della ragazza in foto, ma sarebbe meno fuori luogo (a meno che sia una biblioteca particolarmente seriosa) e meno sexy di lei.

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        12. Il femminismo persegue la parità tra la donna e l’Ideale, non tra la donna e l’uomo.
          Ecco perché è reputato ovvio e giusto che l’uomo nella foto in biblioteca sia considerato “strano” e “fuori contesto”: l’uomo è uomo.
          Invece una donna altrettanto scoperta deve essere considerata “normale”, perché l’Ideale è che una persona (ovvero una donna, gli uomini non sono persone ma “altro”) si possa vestire come preferisce in qualsiasi contesto.

          Io metto a nudo la vostra ipocrisia.

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        13. @Paolo
          Effettivamente volevo dirlo anch’io, ma forse se uno non è abituato a un certo tipo di abbigliamento anche solo il fatto di avere un vestito attillato che sottolinea le forme è “particolarmente sexy”.
          Ma sarebbe la stessa cosa se indossasse dei jeans skinny e una dolcevita aderente.
          Di sicuro quello in foto è un abbigliamento più comune e sdoganato che vedere un uomo col petto mezzo nudo in latex.
          L’equivalente femminile potrebbe essere una cosa così:
          https://images.app.goo.gl/efNSaFawQXjz3H3BA

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        14. “E lo sappiamo tutti che se un uomo andasse vestito così in una biblioteca sarebbe considerato perlomeno “strano” e “fuori luogo”.

          può darsi, ma nessuno è autorizzato a toccarlo senza consenso. A prescindere da come ti vesti, dal contesto ecc. NESSUNO deve permettersi di toccarti senza consenso. Sto dicendo questo

          Io ritengo violenza anche il fatto che qualcuno mi sfiori una spalla senza il mio consenso, figuriamoci se mi sfiora altre parti del corpo, e ho il diritto di vestirmi come cavolo voglio anche di stare nudo e nessuno mi deve sfiorare con un dito se non voglio

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        15. Guarda che l’unico che vorrebbe toccare la ragazza senza il suo consenso sei TU.

          Io ho detto che con la ragazza vestita così NON ci si deve provare perché essendo “fuori contesto” equivale a “POSSIBILI ROGNE”.

          In pratica io ho detto che E’ MEGLIO NON TOCCARLA NEANCHE COL SUO CONSENSO, PERCHE’ C’E’ QUALCOSA DI STRANO.

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        16. La verità, caro mio, è che considerate molestia SIA toccare una senza il suo consenso SIA non toccarla se lei vuole essere toccata.
          Eccola li’…
          Ecco perché ti fa agitare l’idea di uno che dice “è fuori contesto, meglio evitare, possibili rogne”: perché se lei volesse perderebbe un’occasione.

          Per me potete andare tutte (parlo al femminile essendo l’ideologia femminista) a farvi fottere: le condizioni secondo le quali approccio una e SE approccio una LE STABILISCO SOLO IO.
          AD ESEMPIO SE UNA CHE NON CONOSCO SEMBRA PARECCHIO ALLEGRA E BEVE ALCOOL IO LE STO BEN LONTANO: NON STO CERTO A LAMBICCARMI IL CERVELLO CHIEDENDOMI SE E’ “UN PO’ UBRIACA MA PUO’ DARE IL CONSENSO” OPPURE “TROPPO UBRIACA PER DARE IL CONSENSO”. La distinzione incerta e largamente farlocca la fanno le femministe, con l’implicito “tanto se ti sbagli poi sono cazzi tuoi, lei non ha alcuna responsabilità in alcun caso”…

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        17. Allora come mai continui a parlare di toccare donne senza il loro consenso commentando uno che dicce “questa secondo me non va toccata NEANCHE con il suo consenso perché sono comunque possibili rogne”?

          E te lo confermo, il consiglio vale anche per te: se sei in un locale notturno e c’è una scosciatissima PUO’ DARSI che ci stia, vale la pena sincerarsi se con te ci sta o no – se lei ci sta non corri rischi particolari.
          Una che invece in una Zona Rossa si veste come andasse in battaglia deve far scattare un allarme: può essere una persona originale, ma è difficile, perché le persone originali si vestono IN MANIERA ORGINALE, non in maniera STEREOTIPATA MA DI TUTT’ALTRO LUOGO. SE UNO SI VESTE CON ELMETTO, SCARPONI DI SICUREZZA E GIUBBOTTO AD ALTA VISIBILITA’ in biblioteca FORSE è un portuale di Trieste che ha appena finito il turno, MA PIU’ PROBABILMENTE NO, PERCHE’ PERLOMENO SI TOGLIEREBBE L’ELMETTO…

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        18. Fantaghirò
          December 5, 2021 at 7:11 pm
          @Frank

          Il contesto influisce anche sul tipo di persone che hai intorno.

          Se io andassi in una biblioteca vestita così, sarei fuori luogo (e questo l’abbiamo capito), sarei provocante (e questo l’abbiamo capito), ma non mi aspetterei che tra studenti e bibliofili abituati alle buone maniere – es. non parlare a voce alta – ci siano buzzurri che mentre passo allungano le mani per toccarmi le chiappe.
          @@@

          Senti, Chiara, io in biblioteca ci sono andato per anni, e non ricordo di aver mai visto nemmeno una volta una roba del genere.
          Sarebbe l’ora di piantarla di ingigantire queste storie, perché siamo nel 2021 e non nel 1821.
          Nel periodo in cui mi ci recavo io era già il 2006.
          Resta un fatto: il mondo non è un bel posto, non lo ha creato l’uomo ma madre natura, il Caso, o Dio per chi ci crede.
          Non viviamo in una società perfetta, che mai potrà essere perfetta, perché l’uomo (cioè uomini e donne) non lo è.
          E’ possibile migliorare, questo sì, ma pensare e credere che sia possibile eliminare al 100% tutto ciò, è una puttanata spaziale.
          E’ un po’ come se gli scienziati dicessero “elimineremo tutti i virus da questo folle mondo”.
          Campa cavallo ché l’erba cresce, non fosse altro per il fatto che i virus esistevano già miliardi di anni prima dell’ arrivo dell’ uomo.
          Come dice uno dei pionieri della questione maschile:
          “Solo un asteroide potrà salvare la specie umana, una specie che non sarebbe mai dovuta esistere”.

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        19. Frank, rileggi la conversazione: le signore si agitano NON perché qualcuno gli vuole mettere le mani addosso ma perché ho scritto che se sono vestite fuori contesto è più saggio NON PROVARCI.

          Csa ci dice il fatto che si agitano nella stessa identica maniera sia con eventuali molestatori sia con chi dichiara che non ci vuole provare?

          Te lo dico io: hai il potere sessuale femminile di fronte al naso, allo scoperto.

          E si manifesta solo se l’uomo le vuole, nel momento in cui l’uomo non le vuole per loro è un danno come se le prendesse con la forza: E’ LA STESSA COSA.

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        20. @Eric
          Tra le “signore” ci sono io?
          Perché se è così spiego meglio: il tuo testo l’ho capito, e concordo pure sul fatto che sia meglio tenersi alla larga da persone apparentemente troppo provocanti, soprattutto fuori contesto. Se mi sono messa a discutere di situazioni e abbigliamenti che invitano/rischiano più o meno i toccamenti, è in seguito alla piega che hanno preso i commenti.

          A volte arrivo in ritardo a leggere i tuoi post e finisco per aver argomenti in risposta più a una serie di commenti nel frattempo sopraggiunti, che al post stesso.
          Qualcuno è andato fuori tema e io ho seguito la sua pista, tutto qui.

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        21. E’ LAMPANTE – è tutto qui, basta rileggere – che per loro prenderle con la forza o NON volerle è LA STESSA COSA, perché reagiscono ad entrambe le cose nella STESSA IDENTICA MANIERA e ADDIRITTURA NON RIESCONO A DISTINGUERE TRA LE DUE COSE: RISPONDONO A UNA COME FOSSE L’ALTRA.

          A chiunque legga: io ragazzi più che farvi dei cross smarcanti a porta vuota non posso fare, date un calcio a sta cazzo di palla, ovvero RILEGGETE CON CALMA, RIFLETTETE E TRAETE LE VOSTRE CONCLUSIONI.

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        22. @Eric
          Scusa ma leggendo perlopiù tramite mail non riesco più a capire: LORO chi? Chi è che si sta lamentando allo stesso modo sia di essere toccate sia di non essere approcciate?

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        23. Le femministe in generale, lo fanno sempre: tu prova a dire che in un certo contesto NON si deve mai approcciare una donna e suggeriranno che sei uno stupratore. MATEMATICO.

          E’ facilissimo dimostrarlo, tu pensa l’unico problema nel farlo è dovuto al fatto che in qualsiasi luogo dove ci sono tante femministe c’è pesante censura e prima di arrivare al dunque di solito ti segano. Non importa quanto educatamente lo dici.

          Chiunque può fare la prova: vai in un posto femminista, presentati come uomo, incomincia a dire che un uomo non ci deve MAI provare con una donna in queste e queste altre circostanze: l’importante è che le circostanze in cui NON provarci le scelga SOLO lui, che lei non abbia alcun controllo sulla scelta di lui.

          Tu guarda se non ti becchi dello stupratore…

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        24. @Eric
          Be’ ovviamente io questo esperimento non potrei mai farlo, o forse sì se commento con un nick maschile su una pagina di femministe…
          Se hai degli esempi di conversazioni di questo tipo che ti sono successe posta pure, mi sembra interessante.
          A naso direi che potrebbe capitare ti dicano che stai parlando fuori tema (se l’argomento è la molestia o stupro), ma se si innervosiscono e se ne escono con parole rivelatorie sarebbe interessante leggerle.

          Io in realtà stavo per farti notare che “provarci” e “molestare” sono due cose diverse, e che comunque non c’è bisogno di specificarlo: a nessuno verrebbe in mente di iniziare a toccare – e specialmente parti intime – uno/a sconosciuto/a anche se questi ci ha provato per primo o ha dato grandi segnali di disponibilità, A MENO CHE si sia in un luogo notoriamente noto per il rimorchio. Ma anche lì, credo si debba andare comunque per gradi… o no?
          Quando due si piacciono e magari sono in pista a ballare o seduti a chiacchierare su un divanetto, prima di toccare sederi di solito non si inizia ad accarezzare parti meno intime, come mani, braccia, nuca, un braccio intorno alle spalle o alla vita,…?

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        25. Ci ho pure scritto un articolo.

          Sul resto si, assolutamente, e anzi più una ragazza sembra facile e disinibita più bisogna rispettare tutti i passaggi e se possibile, rallentarli.

          Ovviamente io quando dico rallentarli parlo di una cosa un po’ differente da quel che sembra intende la gente; io parlo in minuti, loro in giorni.

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        26. Se lei non vuole arrivare al dunque la sera stessa prima o poi ti blocca.
          Se non lo fa al quarto passaggio lo farà al sesto, o all’ottavo.
          Più vai avanti più aumenta la possibilità che anche se ti bloccherà te la darà se poi ci esci durante la settimana.
          In alcuni casi ti lasciano andare così avanti che fanno tenerezza e per tanti versi hanno ragione a bloccarti: è proprio come dire “guarda mi piaci così tanto che arriverei molto volentieri al dunque, ma mi piacerebbe tanto che organizzassi una cosa fatta molto bene, non in auto”.
          Sono i casi in cui non solo ci esci ma molto volontieri ti impegni per organizzare qualcosa di un po’ fuori dall’ordinario. E sono anche quelli che hanno più possibilità di proseguire.

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        27. Questa cosa è come quell’altra del “uomo indesiderato per donna “etero” = uomo per uomo etero” – NESSUNO fa mai l’esempio di una donna brutta, se all’uomo fa schifo allora può solo essere un altro uomo.
          Questa roba è OVUNQUE: leggi i commenti sotto qualsiasi articolo che parla di molestie sessuali di uomini su donne: l’ESEMPIO E’ SEMPRE IL GAY, MAI LA DONNA BRUTTA, CHE MOLESTA UN UOMO. SEMPRE.

          Stessa cosa, è più rara solo perché pochi ci provano: prova a dire a una femminista che un uomo decide (SOLO lui) che in certe circostanze lui non ci proverà mai con una donna: “stupratore”. MATEMATICO.

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        28. >>>
          l’ESEMPIO E’ SEMPRE IL GAY, MAI LA DONNA BRUTTA, CHE MOLESTA UN UOMO. SEMPRE.
          >>>
          Questo perché:
          1) si vedono gli uomini come dei morti di… che accetterebbero di buon grado le avances di chiunque sia femmina
          2) è percepito come rarissimo o inesistente il fatto che una donna approcci fisicamente uno sconosciuto, mentre si immagina come frequente che a farlo sia un gay

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        29. 1+2 = gli uomini sono attratti dalle donne molto più di quanto le donne siano attratte dagli uomini.

          E lo sanno tutti: come confermato dal fatto che si fa SOLO quell’esempio li’ e NESSUNO MAI contesta che ci sia qualcosa di bizzarro.

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        30. @Frank
          >>>
          Senti, Chiara, io in biblioteca ci sono andato per anni, e non ricordo di aver mai visto nemmeno una volta una roba del genere.
          Sarebbe l’ora di pi­antarla di ingiganti­re queste storie
          >>>
          È appunto quello che dicevo: in una biblioteca è pressoché impossibile incontrare gente “facile alla molestia”, per cui in teoria non cambia nulla il modo in cui una si veste in biblioteca: anche se si trovasse lì vestita succinta e sexy non dovrebbe essere una sua preoccupazione essere molestata (guardata male/strano sì), perché non è luogo dove ci sia gente molesta.
          Stessa cosa un riccone che esibisse il completo Armani e il rolex girando in un convento di frati francescani anziché per le strade di Scampia: nel primo caso sarebbe completamente fuori luogo e sfacciato, ma non rischierebbe comunque di essere derubato.

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        31. “La donna che si ubriaca a si mette in una condizione di vulnerabilità e viene stuprata, è vero che non ha protetto abbastanza se stessa, ma la punizione l’ha già avuta col danno ricevuto”

          Anche quello a cui hanno fregato l’auto: ci ha rimesso l’auto, mica cotiche! E nonostante questo, deve ANCHE pagare la multa.
          A parte tutto, però, non fare come Paolo, sviando il discorso.
          NESSUNO qui sta dicendo che violentare una donna sia giusto. Proprio no, neanche se è mezza nuda, ubriaca e dio sa che altro. Noi diciamo che è sbagliato e chi lo fa è un delinquente, punto.
          Però, se ci metti del tuo a facilitare il compito ai delinquenti, che sai benissimo esistere, sei sicuramente pirla, che si tratti del Rolex, della macchina o del tuo corpo. Non puoi pretendere di prendertela con i non-delinquenti e dare la colpa a loro, magari “rieducarli” pure come vuoi tu. Il delinquente, se beccato, va in galera e fine, agli altri non rompi i coglioni.
          Il fatto di darti del pirla non aumenta gli stupri, checché ne dicano le femminoidi. Chi non è un delinquente, continuerà a NON stuprarti, i delinquenti continueranno a delinquere. Funziona così per ogni tipologia di reato, che sia omicidio, furto o estorsione; se non ti piace, per favore inoltra le tue lamentele a Dio, Allah, Vishnu, Krishna, Mitra, Ahura Mazda, il Grande Cocomero o il Mostro Volante di Spaghetti (il mio preferito), o comunque alla divinità di riferimento della tua sezione. Accertati solo di aver preparato prima il lasciapassare A38, se no non ti fanno depositare la domanda.

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        32. Hai dimenticato il Barone Samedì e Ras Tafari, i miei preferiti.
          Per rimediare parzialmente lascio una dedica ciascuno, a coloro che incarnano il mio lato oscuro e il mio lato luminoso:

          Indovina cos’è questa roba “Pupunanny” a cui “saltano intorno”?
          E’ quella cosa che hanno le donne in mezzo alle gambe…

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        33. Quello a cui hanno rubato l’auto ha senso che paghi perché con l’auto il ladro potrebbe essere facilitato a compiere un altro reato (es. furto, omicidio stradale). Ma, per me, solo in questo senso, non in altri.

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      2. Uno “vestito” così per strada verrebbe perlomeno multato e invitato a mettersi qualcosa addosso, esattamente come una che girasse per strada in perizoma…
        Ma, come dice Paolo, non sarebbe comunque diritto di nessuno/a toccarlo, e non penso a nessuno sano di mente e sobrio – nella nostra cultura – venga in mente di allungare le mani su una sconosciuta vestita succinta interpretandolo come un segnale di “avanti tutti!”
        Se ben lo si volesse interpretare come un segnale di disponibilità, sarebbe una disponibilità ad essere approcciati, non certo ad essere toccati così su due piedi.

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  6. E dimenticare la Porsche con le portiere spalancate e la chiave inserita non giustifica alcun furto. Se però la lasci così e quando torni non la trovi, tutti ti daranno del pirla.
    Questo non vuol dire giustificare il furto, vuol dire che se vai a cercare le rogne col lanternino, alla fine le trovi. I delinquenti esistono, prendine atto e agisci di conseguenza.

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    1. Falso.
      Se lasci la Porsche con le portiere spalancate e la chiave inserita la legge italiana ti condanna per istigazione al furto.
      Ti danno anche la multa per istigazione al furto se lasci il finestrino aperto:
      https://motori.ilmessaggero.it/news/multato_auto_in_sosta_lasciata_finestrino_aperto_motivo_istiga_al_furto-4586551.html

      Quindi se il ladro ruba dalla tua auto col finestrino aperto è anche colpa tua.

      Ragazzi: IO E’ DA ANNI CHE CONTINUO A SOTTOLINEARE CHE QUASI TUTTI I “DIRITTI DELLE DONNE” NON – RIPETO NON – SI BASANO SU PRINCIPI UNIVERSALI ACCETTATI DALLA LEGGE, MA SONO ECCEZIONI SESSISTE.

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      1. Quindi andare per strada da sola in minigonna è istigazione a farsi palpare le cosce? Ritorno a un discorso già fatto: secondo questa regola, nessun bambino dovrebbe essere portato in giro perché esistono i pedofili e mettere in mostra bambini per loro è un’istigazione. Infatti secondo me è sbagliata anche la legge che multa chi sbadatamente ha lasciato l’auto aperta; si basa sull’idea che l’indole al furto sia una malattia e che ognuno si debba prendere la responsabilità di non “scatenare un attacco” nel malato: ma scherziamo? Allora perché non multare anche l’ostentazione della ricchezza e far chiudere tutti quei profili social di tizi/zie che mettono in mostra le loro belle case, i vestiti firmati, gli orologi costosi, le auto di lusso,…?
        Ma pure fosse una malattia: se ho un collega cleptomane saranno cavoli suoi curarsi, io posso aiutarlo avendo pazienza se mi ruba le cose e poi me le riporta, ma non è certo colpa mia se in ufficio non tengo sott’occhio e sotto chiave i miei oggetti h24 e lui me li ruba.

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        1. Certo che no.
          Il principio non si applica nel caso degli specifici “diritti delle donne”.

          Se ostenti ricchezza rendendola facile da rubare è “istigazione al furto” infatti.

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        2. E se ostenti tuo figlio lasciandolo da solo con altri ragazzini undicenni al parco, e un pedofilo si avvicina a fare l’esibizionista e allungare le mani, i genitori vengono multati non tanto per non aver protetto i loro figli lasciandoli da soli, quanto per aver “istigato la pedofilia”. Certo.
          Vedi che vale solo per le macchine e il reato di furto di esse, non è che “non vale solo per le donne”.

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        3. Eh no. Se la colpa dei genitori è quella di non aver protetto abbastanza i figli, sarebbe come se la colpa del derubato fosse di non aver protetto abbastanza la sua auto: ma l’auto non è una persona, non ha diritti. La donna che si ubriaca a si mette in una condizione di vulnerabilità e viene stuprata, è vero che non ha protetto abbastanza se stessa, ma la punizione l’ha già avuta col danno ricevuto. Non è che puoi scindere la persona in due, quella che ha la responsabilità e quella che deve essere tutelata dall’altra.
          Se vuoi addentrarti in questo discorso, puoi fare un paragone più azzeccato con l’obbligo di portare il casco o quello di mettere la cintura. Sono stati posti per evitare alla sanità un eccesso di feriti gravi da curare. Allora si potrebbe dire “ogni persona, specialmente le donne in quanto più colpite, ha obbligo di aver cura di non istigare lo stupro perché poi gli ospedali si intasano di persone seriamente malridotte dagli stupratori e bisognose di cure”.
          Ma il numero di stupri con gravi conseguenze è mooolto minore a quello di incidenti, ecco perché a nessuno viene in mente di porre la questione in questi termini.

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        4. Guarda che tutte le cose di cui parli dicono che è responsabilità di una persona evitare danni alle cose e persone sotto la sua resposanbilità: INCLUSI IL SUO CORPO – vedi casco e cinture.
          Tutte queste cose obbediscono al medesimo principio universale, coniugato in vari modi.
          TRANNE UNA.

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        5. Visto che ti piace il paragone con la pedofilia, mettiamola così: se un genitore lascia il figlio da solo e un pedofilo ne abusa, lo slogan è: “Non insegnate a noi a prenderci cura dei nostri figli, insegnate ai pedofili a non pedofilare”? Dai, è palese che questa cosa si applica solo alle donne, che non si possono mai criticare, nemmeno quando fanno ovvie minchiate.

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        6. @VonClausewitz
          Un dodicenne è sacrosanto che stia al parchetto da solo con gli amici o che faccia la strada da solo per andare a scuola, se un pedofilo lo infastidisce alle quattro di pomeriggio in un parchetto non si può accusare i genitori di “non averlo protetto abbastanza”.
          Se lasci tuo figlio andare in giro di sera e manco sai dov’è allora si, e magari è proprio questa situazione ad essere paragonabile al “donna che si ubriaca volontariamente e si allontana dalle amiche girando fuori da un locale di periferia malfamata alle due di notte”.
          Il CONTESTO, ripeto, è altamente importante per determinare se una persona è stata sprovveduta o meno.

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        7. “Quindi andare per strada da sola in minigonna è istigazione a farsi palpare le cosce? Ritorno a un discorso già fatto: secondo questa regola, nessun bambino dovrebbe essere portato in giro perché esistono i pedofili e mettere in mostra bambini per loro è un’istigazione”

          Sigh, le ragionevoli mezze misure non esistono, eh?
          Andare per strada in minigonna: mi pare che lo facciano davvero in tante, no problem.
          Andare per strada in minigonna alle 3 del mattino a Tor Bella Monaca? Ecco, è un pochino più imprudente. Probabilmente non ti capiterà niente neanche in questo caso, però le probabilità sono decisamente più alte.
          Andare per strada in minigonna alle 3 del mattino a Tor Bella Monaca e leccarti suggestivamente le dita della mano davanti a un tizio dall’aria tosta, fissandolo intensamente negli occhi? A me sembra UN POCHINO imprudente: “no è no” e “posso cambiare idea in qualsiasi momento”, certo. Però le probabilità che QUEL tipo non sia poi così pronto a rispettare il tuo cambio di idea, cominciano ad essere piuttosto alte.

          Devo andare avanti con altri esempi man mano più estremi, oppure capisci che tra il bianco e il nero ci sono tante tonalità di grigio, e che non è così facile tracciare un confine netto, valido in tutti i casi?

          Parli dei bambini e dei pedofili (sigh). No, i bambini si possono portare in giro eccome. Però non li lasci incustoditi, e non solo per via dei pedofili! A meno che tu non ritenga preferibile inveire contro l’automobilista che è passato sopra tuo figlio quando lui gli è sbucato praticamente sotto le ruote, piuttosto che avere un figlio vivo e vegeto, che potrà crescere e diventare uomo.
          Nota che, anche in questo caso, la legge ti ritiene responsabile.

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        8. @VonClausewitz
          In un’altra risposta ho parlato anch’io della differenza di rischio in base al contesto.

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      2. Ho letto la motivazione della multa. Il fatto che l’auto sia un mezzo potenzialmente pericoloso e che dunque ne vada tutelata la sua custodia, come ad esempio per un’arma, è una spiegazione già più ragionevole. Così la condivido, ma a quel punto non ha nulla a che fare con l’istigazione al furto generico e tantomeno al palpeggiamento (es: se uno/a gira con lo zainetto aperto sulle spalle e le rubano il portafoglio non può essere accusata di nulla perché col portafoglio il ladro non può far nulla di male. Direi che non dovrebbe essere punito nemmeno l’aver lasciato la porta di casa aperta, però è vero che se in casa ci sono coltelli vuol dire che non li hai custoditi bene…)

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        1. Credo che i tuoi documenti si possano usare come base per semplificare il lavoro a un falsario e quindi per commetter crimini (a quanto pare, è più facile prendere una carta d’identità vera e cambiare la foto, che crearne una da zero) ma sulla pena per chi lascia il finestrino aperto, siamo d’accordo. Non è giusta.
          Ma perché insisti su questa cosa? Eric mica dice di dare la multa alle donne imprudenti. Il discorso è semplicemente: in TUTTI gli altri casi, se sei imprudente, nessuno dice che è colpa del resto del mondo anziché tua. Hai mai sentito qualcuno dire: “Non insegnate a me a chiudere i finestrini, insegnate alla gente a non rubare”?
          Come scrive il tipo citato da Frank, la maggioranza quasi assoluta di uomini, non stuprerebbe mai una donna. La cultura dello stupro non esiste, ci insegnano fin da piccoli che le donne vanno rispettate. Col femminismo imperante, a dire la verità ci insegnano anche che noi siamo merda, che loro sono perfette, che hanno sempre ragione loro, che noi dobbiamo fare penitenza perché siamo “sbagliati”, ecc.
          Il messaggio “non abusare di una donna” viene sbandierato di continuo, assieme a: “Una donna può fare tutto quello che vuole, senza conseguenze”, come dimostra ampiamente il caso recente delle toccate di sedere. Toccarlo a una donna richiede la pena di morte, toccarlo a un uomo “è una goliardata”.
          Ok, messaggio ricevuto. CHE CAVOLO VOLETE DI PIU’???

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        2. >>>
          Hai mai sentito qualcuno dire: “Non insegnate a me a chiudere i finestrini, insegnate alla gente a non rubare”
          >>>
          In realtà sì. Ho conoscenti cui hanno rubato attrezzi nel giardino/orto perché avevano dimenticato il cancello aperto, e le invettive erano tutte per i ladri; ma più che “insegnare a non rubare” era un “la polizia non controlla, c’è troppa delinquenza, una volta non succedeva niente…”.
          Quindi ti devo dare ragione su un punto: solo in caso di stupro e molestie sessuali si parla tanto di “educare gli uomini”, andando a mio avviso completamente fuori tema perché come ben dici (dite) non esiste una “cultura diffusa dello stupro” e non è così che si possono fermare gli stupratori.

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        3. “Educare gli uomini” è licenza poetica per dire “fate entrare le femministe nelle scuole, così le pagate per fare abusi psicologici sui ragazzini”.

          Equivale allo Stato che pagasse un pedofilo per farsi i bambini.

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  7. Se io dico che le donne devono stare attente a girare di notte non sto facendo victim-blaming, sto dicendo loro di usare normali precauzioni. al massimo loro si possono aspettare un livello ragionevolmente basso di criminalità, ma non possono essere sicure al 100% come del resto non lo posso essere io che peraltro non sono neanche un omaccione bruto. poi molte femministe sono quelle che sventolano i cartelli con scritto “refugees welcome” salvo poi lamentarsi dell’inevitabile aumento di criminalità conseguente a politiche immigratorie indiscriminate e attribuire la colpa indistintamente a tutti gli uomini.

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