Uomorismo Femministo – Governo ucraino: in guerra, come in amore, vince chi fugge.

Account Twitter ufficiale gestito dal governo ucraino:

Insomma…

Prima obbligano i soli uomini a restare a combattere, per le donne è optional e possono fuggire. E tantissime donne fuggono. Sono così rigorosi nel non dare agli uomini la possibilità di fuggire che bloccano persino le trans…


Poi appena gli uomini iniziano ad avere buoni risultati sul campo di battaglia, per ringraziarli li prendono per i fondelli millantando che “la vittoria è femmina” e accompagnano il tutto con foto tratte da una rivista di moda (ELLE).

Insomma…

“In guerra, come in amore, vince chi fugge”

😀 LOL 😀


173 thoughts on “Uomorismo Femministo – Governo ucraino: in guerra, come in amore, vince chi fugge.

  1. Comunque questa è veramente una cosa seria, perché qui si parla di un governo composto all’80% da uomini – ripeto: da uomini! -,
    https://www.radiobullets.com/rubriche/ucraina-record-di-donne-nel-nuovo-parlamento/
    che nonostante ciò si permette di denigrare chi manda obbligatoriamente a combattere e crepare in guerra e di esaltare chi invece è liberissima di fuggire dove cazzo le pare; e quindi di scegliere se fare a schioppettate o meno, sapendo tra l’altro di avere il culo parato dai soldati di sesso maschile.
    Dico, ma come può un governo a stragrande maggioranza maschile, fare una roba del genere?
    Ma i nostri rincoglioniti simili cosa cazzo hanno nel cervello ?
    Dico, parliamo di un paese dell’Est, non dell’Ovest, dove in questo caso han fatto una roba che nemmeno qua, ad Ovest, patria del femminismo, nessuno ha mai fatto.
    Perlomeno non a questi livelli.
    C’è poco da fare: i peggiori nemici degli uomini son gli stessi uomini.

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    1. Infatti se io fossi ucraino dopo quest’ultima sparata COL CAZZO che combatto per questa banda di leccaculo: io non son capace a combattere, che ci mandino le donne che son vittoriose.
      Abbiamo stabilito che non c’è niente di vergognoso a scappare: ANZI, mi dovrebbero pure ringraziare se scappo, e dire che li ho aiutati nella guerra. Se vogliono gli mando una foto con me vestito da soldato a una festa, così la pubblicano e scrivono sotto che sono tanto bravo e valoroso.

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    2. Io purtroppo, invece, temo che siamo in grado di scendere molto piu’ in basso della stessa Ucraina. Ucraina che comunque e’ filo-americana, e cio’ ai miei occhi spiega tutto.

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      Infatti se io fossi ucraino dopo quest’ultima sparata COL CAZZO che combatto per questa banda di leccaculo: io non son capace a combattere, che ci mandino le donne che son vittoriose.

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      La risposta e’ purtroppo amaramente semplice: perche’ l’Ucraina non e’ ancora un paese totalmente “occidentalizzato” (leggasi: americanizzato). Per questo l’ucraino medio ha ancora un briciolo di valore a cui aggrapparsi e parliamo di briciole …

      Ma non illudiamoci ne’ consoliamoci del fatto che non siamo in grado di fare di peggio: si’, siamo in grado eccome di fare di peggio anche solo tenendo in considerazione che l’Ucraina l’abbiamo armata noi e siamo noi a spingerla in questa guerra, anche con un buon numero di mercenari giunti appositamente dall’Occidente (ovviamente tutti uomini).

      Interessante come abbiate in un solo post riassunto la mia filastrocca ripetuta non so quante volte, financo stamattina: l’Occidente ha perso la sua vocazione guerriera, e’ un malato terminale e voi stessi avete detto, parole vostre, che non muovereste un dito contro un presunto invasore.

      E avete ragione: non c’e’ nessuna ragione per combattere contro un invasore nel nostro Occidente perche’ non ci sono ne’ ideali ne’ valori veri per cui rischiare la pelle. E la causa di tutto questo e’ aver, con presunzione onirica, voluto credere che la donna sia alla pari degli uomini.

      (cosa che un ucraino medio, seppur in briciole, ha: una famiglia, dei figli. Si rischia la pelle per queste cose, non per l’abbonamento a netflix o per farsi un viaggio low cost ad Amsterdam).

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    3. “… C’è poco da fare: i peggiori nemici degli uomini son gli stessi uomini …“.
      … E’ così, purtroppo.
      Non ho mai fatto l’esperienza del carcere, ma ho fatto quella della caserma [in un anno piuttosto duro, in cui ci furono due assalti delle BR a caserme, per prendere le armi; il secondo assalto fu nell’agro romano, e io ero di stanza nell’Alto Lazio, per cui il regime diventò durissimo]; il nonnismo infettava i più giovani e “ruspanti”.
      C’è quella teoria proveniente dal MRA americano – e che trovo molto azzeccata – la quale può spiegare in parte, credo, questo fenomeno così deleterio: è quella dell’Hyper-agency e dell’Hypo-agency. Il giovane uomo è spinto dalla prima (le giovani DD si rifugiano comode nella seconda), la quale può esitare in suprematismo bullesco o nel farsi paladino del più debole: tutto dipende da che tipo di maestro si è avuto (a cominciare dal Padre).
      Lo stesso vale per lo sgomitare competitivo: tutto dipende dai valori – solidaristici o individualistici – che sono stati infusi in giovane età.

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  2. Non ha importanza se l’Ucraina è americanizzata o meno, ciò che va evidenziato è che si tratta di un paese dell’Est, dove un governo per tre quarti maschile ha permesso la pubblicazione di una simile falsità.
    E comunque bisogna finirla di credere che l’Est sia una sorta di paradiso degli uomini, perché, ad esempio, pure in Russia (vado a memoria) in caso di omicidio era prevista la pena di morte per gli uomini e 25 anni di carcere per le femmine.
    Due pesi e due misure, che non hanno nulla da invidiare ai paesi occidentali.
    Il che la dice lunga sul ginocentrismo di quella società.

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    Ma non illudiamoci ne’ consoliamoci del fatto che non siamo in grado di fare di peggio: si’, siamo in grado eccome di fare di peggio anche solo tenendo in considerazione che l’Ucraina l’abbiamo armata noi e siamo noi a spingerla in questa guerra, anche con un buon numero di mercenari giunti appositamente dall’Occidente (ovviamente tutti uomini).
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    Questo è un altro discorso.
    Resta un fatto: il livello di leccaculismo raggiunto dal governo ucraino è al momento ineguagliato in qualsiasi paese occidentale.

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    1. Apparentemente l’Ucraina è più americanizzata di USA e Canada, visto che USA e Canada hanno i ristoranti dove si mangia sulle donne nude.

      A voler parafrasare una vecchia canzone:
      “E se vai a cercare l’America in America, ti accorgi che l’America sta qua (in Europa)”.

      😀 LOL 😀

      L’ho detto io che gli USA sono MENO femministi di posti come la Svezia o la Spagna…

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      1. @Eric

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        L’ho detto io che gli USA sono MENO femministi di posti come la Svezia o la Spagna…
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        E’ assolutamente ragionevole nella mia narrazione, che poi non e’ neanche la mia. E’ piu’ propriamente degli autori di Limes, rivista di geopolitica.

        Loro “esportano” queste tematiche nei paesi colonizzati per frammentarli dall’interno, e le creano in casa loro per inibire le faide tra etnie che compongono il variegatissimo tessuto sociale statunitense.

        Il Canada e’ il due di coppe con briscola a mazze, o se vuoi il giardinetto di facciata davanti casa USA.

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        A voler parafrasare una vecchia canzone:
        “E se vai a cercare l’America in America, ti accorgi che l’America sta qua (in Europa)”.

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        La canzone non potrebbe dire niente di piu’ vero.

        Non so te, ma io nel bel mezzo del Centro Italia mi sono ritrovato davanti un Burger King, poi un McDonald’s. Purtroppo anche dalle mie parti e’ cosi’, e dire che in Italia si mangia abbastanza bene.

        Il problema di fondo, a mio parere, e’ che la descrizione qui fatta non fa una piega: il problema della QM e’ riconducibile alla condotta maschile. Non ho mai avuto nulla da obiettare, sono fedelmente d’accordo con tutto il pensiero di Frank. Le sue parole avrei potuto scriverle anch’io.

        Cio’ che non mi torna, nel discorso generale, e’ il come questo sia potuto succedere. Ad esempio nella narrazione di Blu i ricchi sarebbero subordinati alla politica e dunque, se ho capito bene, il loro supportare il femminismo e’ una scelta opportunistica, per “galleggiare”.

        Io invece credo che sia l’esatto contrario. Gli uomini che fanno politica sono spesso persone affascinate dal potere, e bramano il potere. Raramente in questo mondo si affacciano persone spinte da veri ideali (un Paolo, sebbene io aborro le sue idee, avrebbe di base le carte in regola per essere una di queste mosche bianche).

        La Politica ha sempre avuto influenze da parte delle persone potenti: era cosi’ nel Sacro Romano Impero, dove i comuni dell’Italia del nord, molto piu’ ricchi di ogni altro nel mondo, sfidano Federico Barbarossa e lo pigliano a mazzate a Legnano.
        O dei conti e marchesi dello stesso Impero che manovravano i Principi Elettori.

        O anche di cose come queste:

        https://it.wikipedia.org/wiki/Lodo_Alfano
        https://it.wikipedia.org/wiki/Decreto_Berlusconi
        https://it.wikipedia.org/wiki/Legge_Mamm%C3%AC

        Oppure, affidandomi ad un giurista non certo di estrema destra, Zagrebelsky, il quale in un famoso confronto tv con un Comico di Firenze, diceva, piu’ o meno

        “la politica ha il compito di dare la possibilita’ ai piu’ deboli di influenzare la bilancia pendente verso i piu’ forti”

        Se trovo il video lo metto.

        Oppure affidiamoci ad uno storico, Barbero (minuto 1:00:00)

        Il concetto di fondo, che spesso viene dimenticato negli ambienti QM/MRA, e’ che tutte queste belle teorie “femministe/arcobaleno” provengono da un ben preciso luogo geografico e parlano tutti la stessa lingua (l’inglese).

        E’ strano che questo continui a non suggerirvi nulla, e vi preoccupiate che l’Ucraina, mandata al macello esattamente da chi comanda quel luogo geografico, faccia sfoggio di femminismo nauseabondo …

        Ma si’, lo ribadisco e l’ho detto millemila volte: sono gli uomini gli artefici di tutto cio’. Eric, ma non eri proprio tu che andavi contro questa teoria dal sottoscritto piu’ volte citata?

        Si’ e’ vero. Perche’ le donne non hanno tutta ‘sta capacita’ di coesione, storicamente mai vista.

        Sfugge pero’ sempre, mi ripetero’ ma a volte e’ bene farlo, quali sono questi uomini che hanno deciso di metterla in culo a tutti gli altri uomini. Sono tutti li’, nello stesso luogo geografico di presunti “grandi imprenditori” (e ce credo, quando sei appoggiato dallo Stato mafioso che fa fuori tutti gli altri concorrenti e’ troppo facile).

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        1. @Fritz
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          Non so te, ma io nel bel mezzo del Centro Italia mi sono ritrovato davanti un Burger King, poi un McDonald’s.
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          Ma dove hai vissuto negli ultimi 30 anni?!
          😀

          Dai non è che voglio attaccare sempre Fritz, ma dovevo fare un commento veloce, solo per potermi iscrivere al post e ricevere gli aggiornamenti.

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        2. @Fanta

          … Era un modo, il mio, di dire che la cultura americana (del paese dominante) si e’ imposta sulle culture dei paesi dominati.

          @anonymous

          Non so a chi ti riferisci – e chi sei? – ma ne sono consapevole. Ma questo ginocentrismo proviene esattamente da la’, da quel paese dall’altra parte dell’Atlantico.

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        3. Ti sfugge sempre una cosa nei tuoi discorsi, il problema da risolvere è il ginocetrismo, il femminismo ne è solo una conseguenza non “la sorgente di tutti i mali”

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        4. Fritz
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          Non so te, ma io nel bel mezzo del Centro Italia mi sono ritrovato davanti un Burger King, poi un McDonald’s. Purtroppo anche dalle mie parti e’ cosi’, e dire che in Italia si mangia abbastanza bene.
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          Fritz, diciamo pure che in Italia si mangia molto bene e non abbastanza…
          Ma a parte questo, non è certamente una novità la presenza dei McDonald’s.
          Tuttavia, se dovessi ricapitare nella mia regione d’adozione* (l’Umbria), fermati a mangiare qui, alla vecchia bottega dei lupi, nei pressi di Terni.
          https://www.google.it/maps/uv?pb=!1s0x132efbb42c0d77ff%3A0x5889f52fa86906bc!3m1!7e115!4shttps%3A%2F%2Flh5.googleusercontent.com%2Fp%2FAF1QipNQcuEe5qmCZrKh5dz_lUFtv5-Z6zkcP5P0ytUI%3Dw213-h160-k-no!5svecchia%20bottega%20dei%20lupi%2C%20terni%20-%20Cerca%20con%20Google!15sCgIgAQ&imagekey=!1e10!2sAF1QipNQcuEe5qmCZrKh5dz_lUFtv5-Z6zkcP5P0ytUI&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiB2ZXckYv7AhXEwKQKHTWhCCoQoip6BAhOEAM

          Altro che le sbobbe statunitensi…

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        5. A Terni ci sono stato! La prima volta, negli anni precedenti facevamo nottata alla Cascata delle Marmore. Ma o sara’ stata la giornata piovosa, o il periodo vacanziero, l’ho trovata poco popolata.

          Mi ha stupito Foligno, la sera c’era un viavai abbastanza alimentato

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    2. la russia mette in galera alex undersky. Te ne rendi conto? Alex è apertamente antifemminista.

      Risultato: galera.

      Alex non è nemmeno un gopnik, il gopnik è shiavo dello stato.

      L’incel va in galera. Quante volte devo ripetere che alex è stato messo in galera. La russia non sopporta l’antifemminismo.

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  3. @Fritz

    “Ad esempio nella narrazione di Blu i ricchi sarebbero subordinati alla politica”

    No aspe’ la mia comunque era una consapevole semplificazione dovuta al fatto che l’argomento è complesso e che inizialmente per intenderci avremmo dovuto fare lunghe premesse esplicative.

    Cioè non è che non lo so che anche il mercato fa pressioni sulla politica. Il punto è che questa attività (dei lobbisti) ha una doppia natura: una funzione buona e una cattiva, e sono inscindibili tra loro. È cosa buona e giusta che il mercato informi la politica dei problemi che affronta e che la politica ascolti, e deliberi, perché anche alle nazioni (cioè alla politica) importa che il proprio mercato sia forte e rigoglioso. Facendo parte di un unico sistema è chiaro che si sostengono a vicenda.

    Ciò detto il punto è che non penso che il femminismo sia una invenzione del mercato o che sia nato come arma di conquista. Che venga usato anche come arma ci sta, ma che sia l’origine no.

    Può convenire all’industria di Hollywood perché sempre alla ricerca di temi da cavalcare. Ma può fare da megafono, che per carità sarebbe pure buona cosa spegnere. Io tutte queste cose le critico e ci mancherebbe.

    Perché il femminismo parla inglese?

    Io non penso parli soltanto inglese perché la mia tesi è che l’origine è in qualche modo innata nei comportamenti tra i sessi, però è vero che quei popoli hanno una maniera tipica loro di affrontare le questioni sociali (non è diverso come affrontano il razzismo). E culturalmente sono forti in proporzione alla ricchezza e alla forza.

    Ma sempre di tradizioni politiche parliamo.

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    1. @Blu

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      Io non penso parli soltanto inglese perché la mia tesi è che l’origine è in qualche modo innata nei comportamenti tra i sessi,

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      Comincio a crederlo anch’io.

      Non posso negare la coerenza di alcune osservazioni da voi fatte. Ma sorge spontanea una domanda, anche piu’ di una.

      Ad esempio: ma come hanno fatto gli uomini a reprimere la tendenza a favorire le femmine?

      La verita’ e’ che non riesco a dare torto a voi, ma non riesco neanche a dare torto alla mia visione, secondo la quale le femmine erano viste come una risorsa.

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  4. Che poi volendo non è che il governo ucraino non sappia fare anche cose tipo questo:

    Diciamo che hanno voluto dare una leccatina alle donne soldato usando la grammatica femminista che conosciamo, evidentemente per ingraziarsi il nostro consenso.

    Mentre non hanno considerato quanto stridesse rispetto allo scenario reale che stanno vivendo. Di questo però ce ne accorgiamo noi, noi qui, perché fuori di qui passa tranquillamente in cavalleria.

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    1. Non vale: questo ha combattuto sul serio.
      Io voglio che ringrazino un modello ucraino che vive a New York, non ha mai combattuto, ma è stato protagonista di un servizio fotografico in divisa da soldato su una rivista di moda.
      Perchè questo han fatto con le signore.

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      1. @Eric @Frank @Blu

        Ma la cosa piu’ grave di tutte non e’ l’aver voluto dare il merito alle femmine pur sapendo che non hanno fatto nulla, ma l’aver dato merito alle femmine sapendo che sono FUGGITE a gambe elevate dal conflitto, lasciano figli/mariti/parenti/padri a morire.

        Rendetevi conto della gravita’ della situazione: se un uomo diserta, in guerra, potrebbero anche ammazzarlo o subire pene gravissime. Loro potrebbero dare supporto ai loro uomini ma invece FUGGONO.

        E noi ancora stiamo a discutere con certe persone che, nonostante foto, filmati e testimonianze che queste cose sono SEMPRE ACCADUTE (le femmine sono puramente opportuniste, si schierano sempre col vincitore, a loro non interessa chi vince, interessa quello che taglia prima il traguardo) e si ostinano ad affermare cose dell’altro mondo come “mia nonna non era cosi'” oppure, frase che mi ha quasi traumatizzato “Le donne prima preferivano il contadino al potente Nobile” …

        Rendiamoci conto che nel fantomatico momas, per citare Frank, esistono queste persone che sono ancora peggiori di quelle che credono l’Est una sorta di paradiso terrestre.

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          “Le donne prima preferivano il contadino al potente Nobile”
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          Chi è che l’ha detto?
          Spero tu non ti riferisca a me e non stia travisando l’ennesima volta le mie parole (siccome in una vecchia discussione parlavamo di nobili e contadini…)

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        2. @Eric
          Ma Fritz non si riferisce alle parole di “femmine”?
          Ok può darsi che lo identifichi come femmina 😅
          Non avevo poi risposto a quel tuo commento, ma ho intuito che “la signorina” fosse la nostra solita vecchia conoscenza (sedicente uomo)…

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        3. Hai letto l’ultimo articolo pubblicato un’oretta fa?
          E’ il commento che ha mandato Santiago Gasco Altaba, l’autore de “La Grande Menzogna del Femminismo”.

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        4. No, non si riferisce a “femmine”: c’è il punto a capo e un intera riga vuota di spazio, magari sei sul cellulare e sformatta tuto togliendo la riga…

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        5. Confermo che non c’è la formattazione, ma mi ero sbagliata io: non avevo visto il punto in cui si chiudeva la parentesi.

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        6. X Fritz
          il pensiero che forse i loro uomini hanno chiesto magari con insistenza alle loro compagne di mettersi i salvo coi bambini non ti sfiora nemmeno.

          Le donne combattenti (che ci sono in Ucraina come c’erano nella resistenza italiana. vi evo fare i nomi delle partigiane uccise dai fascisti?) sono per voi irrilevanti o “col c.ulo coperto dagli uomini”, quelle che non combattono invece sono “vigliacche”, qualunque cosa facciano non va bene. Vergognatevi

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        7. E non deve neanche sfiorarlo, visto che è la LEGGE ucraina ad aver messo tutto nero su bianco.
          Più il femminismo si approfitta dei buoni sentimenti, più io divento glaciale.

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        8. Se Fritz e compagnia lodassero le donne che,senza alcun obbligo, scelgono di combattere a fianco degli uomini, e ci sono in Ucraina come in altri contesti e in quasi tutti i movimenti guerriglieri, mi andrebbe anche bene. Invece hanno solo parole di scherno per le donne combattenti: “irrilevanti”, “col c.ulo coperto”, per fritz sono inesistenti, invece quasi tutte le guerriglie hanno donne tra le loro fila.

          Se disprezzano le tante donne che fuggono, dovrebbero lodare le poche donne che scelgono di combattere, e invece no. Questa per me è ipocrisia.

          io non disprezzo nè le une nè le altre, fosse per me pure gli uomini avrebbero il diritto di scappare

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        9. Io sono dell’idea che bisognerebbe lasciare sia il popolo ucraino a confermare o meno il ruolo attivo delle loro donne nella loro guerra, elogiarle o lamentarsi che vengono elogiate o privilegiate.
          È un tipo di discussione insomma che farei volentieri con un ucraino ma non tra noialtri che non c’entriamo con il loro popolo e non possiamo capire appieno i loro sentimenti in questo momento.

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        10. Coglione, vatti tu a vergognare, invece di star sempre a scrivere cazzate e a leccare il culo a chi mai lo leccherà a te.
          Confermo che le femmine hanno sempre il culo parato dagli uomini, basta dire che non esistono né sono mai esistiti eserciti esclusivamente femminili, finanziati da femmine e addestrati da femmine.
          Trattasi di fatti e non di pareri personali.

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        11. @Frank
          Essere addestrate da partigiani maschi non significava che le partigiane “avevano il culo parato”, come non ce l’avevano i partigiani ragazzini che pur essendo di “grado” inferiore e con compiti diversi hanno rischiato e spesso sono stati ammazzati.
          Anch’io su questo argomento sono molto sensibile, magari Paolo si esprime così per altri motivi ma in questo caso sono d’accordo con lui.
          Rispetto per chi ha scelto di rischiare la vita e magari l’ha pure persa.

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        12. “Questa volta sono d’accordo con lui”. Questa volta? AHAHAHAHAHAHAH!!! Ma se sei pappa e ciccia con quello lì!

          E puoi essere sensibile quanto vuoi, ma è vero, verissimo, che in guerra voi donne avete il culo parato da noi uomini, ti può bruciare quanto ti pare ma è così. Primo perché, al solito, per voi imbracciare le armi è una scelta e per noi un obbligo (se non altro morale), poi perché non è un’infima minoranza di donne a cambiare la sostanza delle cose, infine perché dopo la guerra miracolosamente uscirono fuori tutte ‘ste staffette partigiane, a dar loro retta c’erano più staffette che partigiani… Ché poi a parte le solite eccezioni, per essere considerate partigiane bastava dare una mano purchessia, per essere ufficialmente partigiano dovevi proprio arruolarti in prima linea. Non puoi dire che “pari siamo” perché qualcuna è stata all’altezza degli uomini, ché poi solo per le cose positive bastano poche di voi per vantarvi, stranamente il fatto che la RSI fosse piena di volontariE non se lo ricorda nessuno, i fascisti erano solo uomini, come no. Sinceramente mi sei molto calata nella stima.

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        13. @DanieleV
          Addirittura ti sono calata nella stima per aver fatto notare che le parole di Frank, nel riconfermare che “le donne in ogni esercito hanno sempre avuto il culo parato”, le trovavo una mancanza di rispetto nei confronti delle partigiane morte?
          Lui ha proprio ribadito il concetto dopo che Paolo aveva nominato le partigiane. Mi sembra irrilevante quante siano state, per poche che fossero non mi sembra corretto insultarle. Anche nel “semplice” ruolo di staffette, molte di esse (e ragazzini, lo ricordo) sono state catturate, torturate e uccise nel coraggio di non rivelare nulla.
          O Frank ignora queste cose, oppure se ne vuole infischiare apertamente.
          Nel primo caso, e per omaggio a queste eroine, linko alcune delle loro storie:
          https://www.vitatrentina.it/2020/10/10/veglia-la-staffetta-partigiana-uccisa-dai-nazisti-a-19-anni/
          https://www.ilgiunco.net/2020/06/22/76-anni-fa-veniva-uccisa-la-staffetta-partigiana-norma-parenti/

          https://www.viaggiatoriignoranti.it/2022/05/augusta-pavesi-la-staffetta-torturata-e-uccisa-dai-fascisti.html
          https://www.huffingtonpost.it/2017/04/25/un-murales-per-mimma-la-partigiana-torturata-e-uccisa-dai-fasci_a_22054482/
          https://www.collettiva.it/copertine/italia/2022/02/23/news/la_partigiana_bruna_e_il_coraggio_del_silenzio-1891709/
          https://www.lauraboldrini.it/news/storie/io-come-la-nonna-partigiana-fucilata-a-17-anni-in-lotta-per-unitalia-migliore/
          (i link li ho trovati con ricerca casuale, non c’entra nulla che quest’ultimo sia il sito della Boldrini… è un’intervista al nipote della partigiana.
          E ce ne sono un’infinità di altri).

          A me non brucia assolutamente il culo, sono consapevole che in caso di guerra probabilmente avrei paura e resterei tra i civili o scapperei; non ne faccio una questione personale, mi indigna la mancanza di rispetto verso eroi ed eroine che hanno dato la vita – sì anche eroi maschi, laddove ne vedessi insultata la memoria.

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        14. NB: quando ho scritto “sono molto sensibile su questo argomento” intendo sulla Resistenza, non sulle donne combattenti. Ma la Resistenza comprende anche donne combattenti.

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        15. Conosco bene le storie delle partigiane, ma di vergognoso c’è il paragone tra il tributo di sangue femminile e quello maschile.
          E’ talmente assurdo e fuori luogo che nemmeno mi va di commentare simili assurdità.

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        16. Appunto, è una questione di proporzioni e troppa gente non ha il senso delle proporzioni.
          E non parliamo di proporzioni tipo 3 a 1 o 4 a 1, ma 300 a 1 o 400 a 1…

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        17. Anche avendo ben presente le proporzioni, non c’è nessun motivo per sminuire e insultare le partigiane.

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        18. E’ impossibile “sminuire” una cosa 300 o 400 volte più piccola, più piccola di così non si può.
          Fai conto che è la proporzione che passa tra uno che guadagna 1500 euro al mese e 40-50 euro al mese: se A che guadagna 1500 dice a B che guadagna 40-50 che a livello economico il suo apporto alla coppia è irrilevante, non sta “sminuendo” ma solo fotografando le proporzioni. “Sminuire” sarebbe che A guadagna 1500 e B guadagna 1000 ma A dice che B non da’ un apporto rilevante: falso, 1000 euro sono due terzi dello stipendio di A, sono meno ma pesano e possono fare la differenza.

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        19. @Eric
          Per “sminuire” non intendo “sminuire il fenomeno”, bensì “sminuire la singola partigiana”.
          Dire “le donne, lo confermo, hanno SEMPRE il culo parato” (dopo che gli si è chiesto “e le partigiane?”) significa negare o ridicolizzare il sacrificio di Veglia, Augusta, Mimma ecc…

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  5. A proposito di donnismo internazionale: sul profilo ufficiale di Lula, nuovo presidente del Brasile, che nella bio si descrive così:

    “Filho da Dona Lindu, marido da Janja. Presidente eleito do Brasil”

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  6. A proposito di donnismo internazionale, parte seconda polo occidentale, quelli che se governassero le donne etc., questa capra usava il suo telefono personale per conversazioni delicatissime. Esattamente come la Clinton. La domanda sorge spontanea: ma mica le donne confondono il personale con il pubblico? Ovviamente entrambe hackerate da Putin.

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  7. @Frank @EricLauder @Blu

    Ho una domanda.

    Ho letto alcune risposte di Santiago a Vicus in un thread aperto da quest’ultimo sul Forum QM. Seguivo blandamente quel thread, ero appena iscritto. L’ho riletto tutto con attenzione e le risposte di Santiago, che presumo riassumano molte vostre posizioni, le trovo ragionevoli.

    Trovo pero’ anche ragionevole la mia teoria sull’evoluzione, che ho esposto per sommi capi in una risposta a Blu che ora non saprei recuperare (in essa spiegavo che il corteggiamento e’ una metafora del coito coercitivo* e che per gli uomini, le donne sono sempre state viste come una risorsa).

    Comincio da una osservazione di Frank:

    “agli uomini piacciono le donne molto piu’ di quanto alle donne piacciono gli uomini”

    E sono d’accordo. Concetto che credo sia il fondamentale ultimo del “donnismo” per quanto concerne le dinamiche con le quali gli uomini ruotano attorno alle portatrici di vagina. Ed e’ anche, a mio avviso, la chiave di volta che delinea il dramma della Questione Maschile: le donne sono attratte non dagli uomini, ma da quello che quegli uomini possono offrire loro in termini di protezione e/o risorse (finanche genetiche). L’uomo e’ invece attratto dalla donna, banalmente per il fatto che e’ una donna (se sufficientemente bella). Questa e’ la tragedia della Questione Maschile.

    Le mie premesse sono doverose per esporre alcuni fatti che non mi tornano ma in primis voglio riconoscervi un merito: se tutto questo fosse vero (e probabilmente lo e’) l’Occidente rappresenta solo un viaggio nel Futuro, perche’ nelle civilta’ di stampo occidentali (dove e’ istituzionalizzato il “matrimonio”, ovverosia l’uomo si auto-castra per rendersi al servizio della femmina che lo ha catturato) le dinamiche saranno inevitabilmente le stesse. E’ solo questione di tempo.

    Ma la mia domanda verte su un argomento parallelo. Ed e’ questa: come ci siamo arrivati a tutto questo?

    La mia impressione, piu’ volte scritta qui e altrove, e’ che gli uomini fino a qualche centinaio di anni fa fossero ben consapevoli di quale fosse la vera natura femminile, e per questo veniva messa a freno. Ci siamo dimenticati tutto? Stiamo sognando? Sono state le donne che, in barba all’intelletto maschile, hanno saputo raggirare gli uomini alla grande?

    Frank cita che e’ il parlamento ucraino ad aver concesso quella vergogna assoluta di spot sulle donne in guerra. Composto quasi interamente da uomini. Chi ha spinto questi uomini a fare una simile schifezza? Sono mossi da ideali, da dimenticanza, o forse, mi verrebbe in mente da dire, siamo in un’epoca storica dove i deboli, i “beta”, possono influenzare le decisioni altrui?

    Un uomo continuamente ossessionato dal sesso, e pronto a fare qualsiasi cosa – anche umiliarsi – per ottenerlo, non e’ forse il tipico uomo che acconsentirebbe ad una schifezza del genere?

    Rammento il succo della domanda: come siamo arrivati a questo? Perche’ prima cio’ non accadeva?

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    1. Secondo me non c’era nessuna consapevolezza, perlomeno non certo generalizzata.
      Non accadeva aperché non poteva accadere: il mondo esterno, fuori casa, era un luogo più pericoloso, la maggior parte dei lavori disponibili erano di fatica e inadatti a una donna, non esisteva la contraccezione. In casa il lavoro era molto più pesante, non c’erano elettrodomestici ad esempio. Anche solo stirare una camicia col ferro a carbonella era più laborioso. E così via.

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    2. Il fatto che non ci fosse nessuna consapevolezza è provato dal fatto che alle donne fu concesso il voto senza chiedere in cambio neanche un servizio civile, malgrado gli uomini fossero obbligati al servizio militare per poter votare.
      Questo indica che non c’era alcuna consapevolezza maschile, erano deficienti, probabilmente più di oggi.

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      1. Pero’ in tempi piu’ remoti io dico che la consapevolezza c’era. Leggi Euripide o Aristotele …

        Nelle religioni principali la donna era relegata al margine perche’ provocatrice e peccatrice: c’era consapevolezza della sua natura opportunistica.

        Cosa e’ successo dopo? E perche’?

        @Claudio, mi interesserebbe anche un tuo parere.

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        1. Io stavo parlando del periodo che va pressappoco dall’inizio della Rivoluzione Industriale alla riforma del diritto di famiglia, quindi dal 1760 al 1975, 215 anni.
          Se analizzi questo periodo vedi che all’inizio molte cose erano del tutto simili a come erano ai tempi di Euripide e di Aristotele, poi tutto cambia a seguito dei mutamenti tecnologici e di conseguenza economici e sociali.

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        2. A mio parere è una questione di cicli storico-economici.
          Io non sono un seguace del determinismo storico e del materialismo dialettico, ma devo riconoscere che un marxista antifemminista come Fabrizio Marchi ha dato un grosso contributo alla QM.
          Nel corso della Storia capitano cicli di “vacche grasse” – prosperità economica, assenza di minacce d’invasione o carestie o pestilenze ecc. – durante i quali gli UU si “svaccano”: in quelle circostanze, il primo rammollimento di costumi va a beneficiare le DD (allentamento di aspettative maschili verso il loro contributo sociale); fu così nella fase che precedette la caduta dell’Impero romano d’occidente, durante la quale – per dirne una – ci fu un pauroso crollo demografico, perché si concedette alle DD di dedicarsi ai lussi anziché ai figli.
          E’ stato così all’indomani della prima rivoluzione industriale, quando una larga fetta di popolazione si svincolò dalle incertezze della produzione agricola; le misere condizioni da salariati in fabbrica apparvero addirittura una promozione sociale.
          In pratica, gli UU, per esercitare delle pretese verso le DD, devono vedersi ridotti veramente allo stremo; ovvero: nei miglioramenti sociali, le DD sono le prime ad essere svincolate dai doveri; nei peggioramenti sociali, le DD sono le ultime ad essere arruolate nei doveri. E questo sempre in relazione al comodo alibi del “compito materno” (effettivamente svolto o anche solo millantato; si noti che non è mai stata concepita una sanzione per la “renitenza alla maternità”).
          Ci chiediamo perché gli UU siano così ONTOLOGICAMENTE IDIOTI E CIECHI? A mio parere una risposta “corposa” (anche se non esaustiva) sta nella “maternizzazione” del loro sviluppo giovanile, quale conseguenza della rottura della catena generazionale maschile, cioè della progressiva rarefazione dell’ammaestramento paterno; la quale è, a sua volta, conseguenza dell’allontanamento del Padre dalla terra, dalla bottega, dalla casa (“coscritto” com’è dalla fabbrica o dall’ufficio). E così il circuito nefasto si autoalimenta e si riproduce.
          Ma questo macro-ciclo storico che perdura da quasi due secoli è già entrato in fase di squilibrio (per la questione demografica, di cui causa principale è la superbia e l’egoismo femminile: fenomeni delle singles, delle childless, degli incel ecc.), per cui è già in vista un’altra caduta dell’”impero d’occidente”.
          Sono scettico sul fatto che l’intelligenza artificiale e i robot potranno venire in soccorso di una popolazione così vecchia ed esangue di energie. E’ pur vero che si potrebbero sterminare tutti i vecchi con l’eutanasia forzosa: ma, in quel caso, voglio proprio godermi lo spettacolo degli UU-Alpha che, ancora una volta, entreranno in crisi quando si tratterà di sterminare LE VECCHIE.

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        3. L’errore del determinismo storico è sottovalutare la volontà umana: Ernest Belfort-Bax esisteva eppure lo hanno largamente ignorato e questo dipende dalla volontà umana, non dalle condizioni materiali.
          Per contro in errore sono pure quelli che pensano che si può fare qualsiasi cosa a prescindere dal contesto materiale – va però riconosciuto che il messaggio di questi ultimi, per quanto fallato, è più positivo, ha più forza morale.

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        4. @Claudio
          Che palle con sto catastrofismo, prima o poi mi deciderò ad andarmene in lidi dove regna l’ottimismo 😂
          Per mio conto non c’è nessun decadimento sociale, è tutto negli occhi di chi guarda. La denatalità allo stato in cui siamo non è un problema, anzi i pochi giovani di domani non dovranno lottare per un posto di lavoro e ci sarà meno inquinamento.
          E la società stessa non è peggiore di quella di 50 o 100 o 300 anni fa, ANZI.
          Ma prima di guardare aI CHILDFREE (sì sono anche maschi, vi pare strano?), guardate alle mille coppie che non riescono a fare i figli che vorrebbero perché non c’è stabilità economica. Facile sbolognare la responsabilità alle singole persone e non vedere la trave che davvero ostacola la natalità in Italia…

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      2. in quasi tutta europa e in USA le donne ottennero il voto dopo la fine della prima guerra mondiale, dove il “servizio civile” sul fronte interno l’avevano atto eccome, sostituendo gli uomini nelle fabbriche e in atri lavori.

        e comunque il voto è un diritto del cittadino qualunque sesso abbia, le donne sono cittadine. Fatevene una ragione

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        1. No che non l’avevano fatto, ed è proprio per questo che non venne reso obbligatorio alcun servizio civile per le donne: perché a nessuno venne in mente, proprio perché non l’avevano fatto e non intendevano farlo.

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        2. Lo sai che se non sei iscritto alle liste di leva, oggi, nel 2022, si va nel penale #inquantouomo, e in caso di emergenza, sempre oggi nel 2022, sei OBBLIGATO alle armi #inquantouomo?
          Il servizio mlitare è solo sospeso, non abrogato.
          E prima era peggio, la disparità era ancora maggiore.

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        3. io ritengo giusto che il voto sia un diritto del cittadino e sia un diritto unisex, non solo un diritto dei cittadini che in caso di guerra, per obbligo o per scelta prendono le armi.

          Non credo che usare o essere obbligati a usare le armi, anche per uno scopo nobile come la difesa del proprio Paese ti renda più meritevole del diritto di eleggere i tuoi rappresentanti, questo diritto deve averlo anche chi non usa le armi, perchè penso che si possa servire il proprio Paese anche senza armi, come hanno dimostrato gli uomini obiettori di coscienza (conosci la storia di Desmond Doss? Ci hanno fatto pure un film), perchè penso che si possa servire il proprio paese anche senza essere soldati sul campo di battaglia, le donne nelle guerre mondiali hanno lavorato nelle fabbriche e sostituito gli uomini al fronte, hanno sofferto le privazioni della guerra, in certi casi hanno sofferto i bombardamenti e gli stupri di guerra, senza citare le donne che hanno imbracciato le armi nei movimenti di resistenza durante la seconda guerra mondiale, donne che voi maschilisti avete deciso essere irrilevanti.

          l’immagine degli uomini come uniche vittime della guerra mentre le donne se ne stavano tranquille, senza soffrire e pensavano solo e soltanto a “darla” ai vincitori è offensiva, parziale quindi falsa.

          E comunque il voto è un diritto di tutti i cittadini e le cittadine. punto e basta.
          Le donne hanno il diritto di votare e niente e nessuno toglierà loro questo diritto, Fritz se ne faccia una ragione. Viva l’uguaglianza

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        4. Non vedo nessuna uguaglianza in quanto hai detto: uguaglianza è medesimi diritti e medesimi doveri, senza alcuna distinzione di sesso.
          L’uguaglianza, come la sincerità, è profondamente antifemminista.

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        5. … A me risulta che molte donne scolarizzate effettivamente sostituirono gli UU nelle fabbriche e negli uffici pubblici. Alla mia nonna materna fu affidato un ufficio postale; una mia ex suocera fu adibita a disegnatrice tecnica in un silurificio a Napoli.
          Ma tutto ciò avveniva senza una coscrizione, senza liste di leva dalla nascita; quindi, sì, c’è un’evidente asimmetria giuridica nei diritti/doveri dei due sessi; solo correggendo quella si può sostenere che l’uguaglianza nel diritto di voto è “retributiva” dell’uguaglianza di doveri (declinati in servizio armato o civile).
          La D è libera – senza rischiare imputazioni per renitenza alla leva o diserzione – di scegliere se fare la “patriottica” o imboscarsi.
          Il punto è che agli occhi degli “UU di potere” (cioè di quelli che sgobbano poco e guadagnano molto; che hanno pochi rischi e molti privilegi) le DD la sfangano sempre col mito della maternità; nella narrazione ufficiale del governo ucraino, le DD che scappano stanno accompagnando bambini e vecchi.
          Nel saggio “La mamma”, di Marina d’Amelia, si esamina il ruolo della donna italiana nell’arco di un secolo cruciale, dai moti pre-risorgimentali all’avvento del fascismo: ebbene, gli UU [con questa espressione intendo quelli “visibili”, per censo e cultura; la gran massa era invisibile e il suo parere non contava nulla] erano letteralmente estasiati e sdilinquiti nella contemplazione della maternità, che a loro appariva come sacrificio eroico.
          Proprio per questo è stata provvidenziale quella strana asessuale childless di Esther Vilar (“L’uomo ammaestrato”) nello sputtanare il fatto che le donne occidentali borghesi ci marciano alla grande su questo misticismo maschile: perché sono bravissime nel far “pesare” quel ruolo materno che, secondo l’autrice, è una passeggiata rispetto alle ansie e preoccupazioni di un padre di famiglia.

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        6. Esatto.
          Nessuno le forzò, quindi è sbagliato dire che furono obbligate al servizio civile.
          Ed è da notare che non dimostrarono proprio nulla: facevano quello che gli uomini facevano nella vita di tutti i giorni, durante il periodo di pace.

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        7. A proposito di obiettori di coscienza, proprio ieri hanno dato in prima tv il film su Franz Jagerstatter, “La vita nascosta” di Terrence Malick. Storia molto toccante, non la conoscevo.

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        8. @Paolo

          “Viva l’uguaglianza”

          Va bene.

          Diamo diritto di voto ai bambini. Perche’ non vuoi dare diritto di voto ai fanciulli? Anche loro patiscono la fame durante le guerre, subiscono violenze da madri abusive, vengono violentati e imbraccano le armi al fronte.

          Diamo diritto di voto ai bambini, viva l’uguaglianza!

          +++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

          Detto cio’, Eric, io non penso che la Rivoluzione Industriale sia “causa” del femminismo. Spiego per sommi capi il motivo, piu’ tardi con piu’ tempo saro’ maggiormente preciso.

          1. Le donne sono sempre state cosi’. La tecnologia ha permesso loro di produrre quanto basta per la loro sopravvivenza*; senza di essa era l’uomo a dover produrre un surplus che fornito a loro le consentiva di sopravvivere;

          2. Le donne non si sono spinte in massa nei lavori in fabbrica. Colgo l’assist di Paolo: sono state le circostanze a costringerle ad andare a lavorare in fabbrica. Prima di allora le donne non avevano nessuna voglia di lavorare – e non la hanno neanche ora, adesso e’ lo Stato-Provider che le spinge a farlo. Ho letto alcuni articoli di Santiago dove egli stesso cita testualmente alcune femministe della c.d. “prima ondata”: la loro massima aspirazione era fare le casalinghe.

          Ergo, il sentire delle femmine e’ cambiato perche’ sono state indotte a credere su se’ stesse altro (che non corrisponde a verita’);

          3. Io ritengo che la Scienza e la Tecnologia abbiano solo fatto del bene all’uomo. Rigetto con forza la teoria secondo la quale “Oggi l’uomo e’ inutile per le donne”. In primis perche’ la tecnologia parla maschile, e’ una cosa inventata dagli uomini PER gli uomini, e secondariamente per le donne. In secundis perche’ la tecnologia ha permesso agli uomini di vivere piu’ a lungo, di faticare di meno, di esplorare i confini della conoscenza, quest’ultima una vocazione prettamente maschile.

          *Qui veniamo alla nota che si fatica ad accettare. Non e’ vero che le donne oggi sono “indipendenti”. Le donne oggi hanno il culo parato dallo Stato-provider, che le tutela con leggi, leggine e leccate di culo spaventose e che le incoraggia, spinge, raccomanda spudoratamente nei “posti di lavoro” statali, cioe’ quelli dove e’ minimo lo sforzo e il rischio e c’e’ una rendita a vita.
          Blu stesso dice, e gliene do ragione, che il problema delle donne non e’ nei lavori statali, dove sono spudoratamente favorite, ma negli impieghi verso aziende private. La motivazione e’ semplicissima e non politicamente corretta: perche’ le donne rendono MOLTO MENO di un uomo medio, mosche bianche a parte, in quanto meno competenti, meno capaci di sopportare lo stress, meno intelligenti, meno forti etc.

          Nel regime capitalista nudo e crudo la donna inevitabilmente soccombe. E’ l’uomo, lo ripeto per l’ennesima volta, che si e’ immolato a provider della donna in quest’epoca sacrificando l’ultima leva che gli era rimasta a disposizione per bilanciare i rapporti fra i sessi: il medium attraverso il quale fornisce risorse alle femmine non e’ piu’ la Famiglia ma lo Stato.

          Se domani in Occidente tutti gli stati venissero diretti e gestiti da “maschilisti”, come li descrive Paolo, i quali cambiando le leggi mettessero le donne VERAMENTE alla pari con gli uomini, un buon 99% delle femmine scapperebbero a gambe elevate dopo neanche un mese di lavoro (queste cose le ho viste coi miei occhi e ho visto femmine piangere per la “mole eccessiva di lavoro” che era in realta’ routine per un uomo medio). Perche’ non ce la fanno semplicemente, non ne sono in grado. Una donna puo’ lavorare se e solo se e’ in competizione con altre donne, non riesce a reggere i ritmi di un uomo. Ecco spiegato perche’ lo Stato fa da provider, o se vogliamo coniare un termine socio-economico: da fornitore di ULTIMA ISTANZA.

          Quindi e’ vero, ve ne do atto: il problema di fondo non e’ il femminismo ma e’ il ginocentrismo. Ossia la tendenza innata degli uomini di sacrificarsi per le femmine. Tendenza che ha raggiunto picchi di masochismo e follia nell’ultimo secolo.

          Ma come ci siamo arrivati? Prima non era cosi’, prima la consapevolezza dell’uomo medio circa la natura femminile era nitida e corretta. E perche’ esistono ricchi esperti della finanza (Soros, Murdoch etc) che appoggiano senza scrupoli le politiche nazifemministe?

          Sono queste cose che non mi sono del tutto chiare. Il ginocentrismo prima era messo a freno; chi o cosa ha rimosso il freno?

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        9. Il tuo approccio al problema ha un difetto: dici “causa” ma intendi “colpa”.
          Invece sono due cose differenti.
          Secondo me:
          La colpa è degli uomini.
          La causa sono invece i progressi tecnologici e quelli sociali conseguenti.
          Se uno solo dei due elementi viene a mancare non succede.
          Era possibile avere tutti i progressi tecnologici e al contempo tenere a bada il mostro: ad esempio esigendo un servizio civile in cambio del voto oppure, in alterna, abolire totalmente gli obblighi per gli uomini- Ovviamente era più facile obbligare le donne al servizio civile, perché l’uomo medio senza obblighi si sente perduto.

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        10. @eric

          Ma senza tutti gli aiutini “quote rosa like”, il mostro sarebbe venuto fuori lo stesso?

          Un’altra causa, usando la tua prospettiva, a mio avviso sono i social. Perche’ sebbene io sia d’accordo con la visione di Frank sull’asimmetria dei rapporti uomo-donna, ritengo che le donne, sebbene non abbiano un attacco specifico verso un uomo, siano psicologicamente bisognose delle attenzioni maschili e se non ne ricevono vanno in crisi depressiva con estrema facilita’ (vedasi le single oltre il c.d. “Muro”).

          Parafrasando un antico detto cinese, la solitudine per un uomo e’ come l’oro, per la donna e’ come l’inferno.

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        11. No, non sarebbe venuto fuori.
          Ma gli aiutini partono da molto lontano: il secondo aiutino concreto scritto nero su bianco è il voto senza alcun dovere, neanche di servizio civile.
          Il primo in assoluto è la “dottrina degli anni teneri” scritta sulla legge, ma quella era molto meno clamorosa, aveva una sua logica e come dice il nome stesso riguardava solo gli anni TENERI. Un ragazzo di 12-13 non lo davano certo alla madre.

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        12. “… Parafrasando un antico detto cinese: la solitudine per un uomo è come l’oro, per la donna è come l’inferno …”.
          …Il che mi richiama subito un altro aforisma (coniato da me): “Il dovere – per autostimarsi e considerarsi “meritevole di esistere” – è per l’uomo come l’oro, per la donna una sciagurata evenienza” [può fare eccezione – e neanche sempre – la pulizia della propria “tana”; tante giovani singles, infatti, vivono in topaie lerce; nella breve convivenza con la madre di mio figlio, nord-europea, la pulizia della tana finiva per toccare sempre a me. Avevo anche condiviso l’affitto con una lesbica para-nazistoide dell’ex Germania orientale (peraltro molto più corretta, nei rapporti interpersonali, di qualunque filo-matriarcale mediterranea, cattolica e manipolatrice): la sua camera si riduceva praticamente a una cuccia da cani].
          Mi sto progressivamente allontanando dai paradigmi maschio-selvatici, che pure mi avevano tenuto a battesimo nella QM: oggi penso che l’hypo-agency – invece che lo “spreco di sé”, cioè il “dono maschile” – sia il miglior partito per i giovani UU; quindi, mi sto avvicinando – in un’ottica non ontologica, bensì strategica – alle posizioni “opportunistiche” più volte espresse da Eric, come nella provocazione del dichiararsi donna per fruire di certi privilegi. Ciurlare nel manico per far saltare il banco; diventare tutt* cortigian* dello Zio Sam e restare a guardare l’implosione del sistema.

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        13. 1) La mera sussistenza è sempre stata possibile anche per le donne, non ci voleva chissà quanta forza a coltivare un orticello e allevare due galline. Durante la guerra le donne rimaste sole nei campi se la cavavano, certo non riuscivano a stare dietro a tutto e non potevano prosperare (v. il film che ho citato: si mostra la moglie che rimasta sola tira la baracca senza l’aiuto di nessuno perché ostracizzata dal paese, la situazione è molto dura e sconsolante ma per sopravvivere sopravvive).

          2) Le femministe della prima ondata erano borghesi, è ovvio che non gli venisse neanche in mente di andare a lavorare in fabbrica.
          Viceversa le proletarie in fabbrica ci lavoravano già, in tempo di guerra si è solo ampliata la gamma di attività che svolgevano, andando a includere anche fabbriche di settori più “pesanti” prima e dopo occupate solo da uomini.
          Oggi sarebbe “lo Stato-Provider” che ci spinge a lavorare?? Ma dove, come? * Si lavora perché c’è bisogno dello stipendio, com’è sempre stato!
          Poi se uno/a parte da una buona base familiare, che le consente di studiare e di non preoccuparsi eccessivamente della sussistenza, può spingersi a ricercare un percorso lavorativo consono alle proprie inclinazioni e far diventare il lavoro anche un mezzo di realizzazione personale e sociale (fare qualcosa che ti piace e/o che è particolarmente utile alla società).

          * Credi che le donne siano tutte in posti statali? Sul privato poi sei fuori strada, il motivo per cui c’è più difficoltà è legato esclusivamente al “problema maternità”. Non è una questione di dubbie capacità, altrimenti non assumerebbero neanche le cinquantenni, tra i ventenni prenderebbero a tirocinio solo maschi (tanto lo sgravio è uguale), e anche nei lavori precari – dove non rischiano nulla – prenderebbero solo uomini. Ovviamente la situazione è diversa per quei lavori dove è richiesta molta forza fisica, ma lì è pure difficile che si presentino donne candidate (si autoescludono a prescindere).
          Poi può pure essere che ci siano datori di lavoro maschilisti che hanno sfiducia nelle capacità femminili e non le assumono per quello, ma direi che è una minoranza risicata.
          Come dicevo, io sono stata vicino a soggetti in posizione di fare selezione del personale e mai ho sentito discorsi del genere (sul “problema maternità” invece sì).

          >>>
          ho visto femmine pi­angere per la “mole eccessiva di lavoro” che era in realta’ routine per un uomo medio
          >>>
          Era lavoro fisico o manuale/intellettuale?
          Io ho visto donne lamentarsi per l’eccessiva mole di lavoro solo in attività fisiche pesanti, e perché venivano fatte sollevare tutto il giorno pesi che per legge non potrebbero sollevare…

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        14. Credo che, nel lavoro subordinato femminile, ci sia una differenza abissale fra impiego pubblico e impresa privata.
          Io sono stato testimone diretto del primo: la produttività femminile era molto bassa, perché il lavoro veniva inteso come “opportunità per socializzare”, che in pratica significava: un terzo della giornata se ne andava in chiacchiere fra colleghe. All’ente pubblico non interessa affatto la produttività individuale, tanto i soldi che si spendono sono della collettività, non di un imprenditore; semmai, interessa poter vantare la massima quota possibile di “impiego rosa”.
          Conversavo con una coppia di amici che sono medici-imprenditori nel settore odontoiatrico: mi dicevano che ormai assumono solo donne ultra45enni, perché avevano avuto diverse esperienze con assistenti di poltrona e igieniste le cui gravidanze erano – guarda caso – sempre “a rischio”: congedo per maternità dal secondo mese di gravidanza.

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        15. @Claudio
          Il settore pubblico soffre di quel problema causa mancanza di controlli e disorganizzazione, ma io non l’ho mai imputato alla presenza femminile: per me che siano in maggioranza donne non è la causa, è solo un fattore concomitante. In certi enti dove si pratica assenteismo ecc…, i perditempo sono anche uomini, se parte dell’organico.
          (devo dire anche per esperienza mia e di amici che c’è luogo e luogo: conosco non poche impiegate pubbliche stacanoviste, cui proprio non si può imputare nulla di male. Ne ho conosciute anche altre gran lavoratrici ma “limitate”, per cui finivano con lo sprecare tempo inutilmente, ma la buona volontà c’era). Io stessa raccontavo qui di aver lavorato in un ufficio pubblico dove ero obbligata a girarmi i pollici, ma comunque davanti allo schermo del pc: il tempo della socializzazione era limitato alle pause ufficiali.

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        16. Comunque tutto ciò mi fa sorridere perché manco a farlo apposta ora mi appresto a movimentare un bel po’ di pesi di circa 15 kg l’uno, so già che stasera sarò a pezzi ma mica mi lamento, un po’ di pomata anti-dolori e domani sono come nuova 💪😄

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        17. @Fanta

          Come al solito spari filastrocche di cazzate. Lo Stato privilegia spudoratamente le donne, nel privato semplicemente non le pigliano perche’ rendono di meno. Fattene una ragione.

          E si’, i lavori di cui parlo erano “intellettuali”.

          Poi

          >>

          La mera sussistenza è sempre stata possibile anche per le donne, non ci voleva chissà quanta forza a coltivare un orticello e allevare due galline. Durante la guerra le donne rimaste sole nei campi se la cavavano, certo non riuscivano a stare dietro a tutto e non potevano prosperare (

          >>

          Lascia che ti risponda con una citazione di un famoso studioso: “qualunque persona tenti di spiegare un’attivita’ pratica con la sola teoria e’ un ciarlatano”

          >>>

          Io ho visto donne lamentarsi per l’eccessiva mole di lavoro solo in attività fisiche pesanti, e perché venivano fatte sollevare tutto il giorno pesi che per legge non potrebbero sollevare…

          >>>

          Per legge? Esiste una legge che vieta anche agli uomini di sollevare un tot di pesi?

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        18. Si, non si può sollevare più di 25 kg, per legge.
          Ed è la stessa in quasi tutto il mondo, anche non occidentale, e rispettata di solito rigorosamente – esempio clamoroso: ecco perché sui carri armati ci sono i caricatori automatici: perché da 120 mm in più i proiettili pesano sui 30 kg.
          Gli unici, che io sappia, che non ce l’hanno, sono gli americani, ce l’hanno anche i russi e i cinesi.

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        19. @Fritz
          >>>
          i lavori di cui parlo erano “inte­llettuali”
          >>>
          E allora erano delle smidollate loro.

          >>>
          Per legge? Esiste una legge che vieta an­che agli uomini di sollevare un tot di pesi?
          >>>
          Certo.
          Il peso massimo sollevabile per un uomo è 25 kg.
          https://www.frareg.com/it/sicurezza-sul-lavoro/movimentazione-manuale-dei-carichi-nel-nuovo-d-lgs-8108/#:~:text=Il%20peso%20massimo%20(in%20condizioni,15%20kg%20per%20le%20donne.

          Quando insegnavi non ti hanno fatto fare il corso obbligatorio sulla sicurezza sul lavoro?
          Questa e altre regole lì le spiegano.

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        20. @Claudio

          Stessa esperienza.

          le donne vedono il lavoro come una opportunita’ per fare “upgrade sociale”, di mettersi in mostra col boss/capo di reparto, di flirtare con uomini potenti. Alla donna di lavorare e produrre in se’ non e’ mai fregato nulla e non ha le capacita’ degli uomini.

          Fantaghiro’ e’ colpita nell’orgoglio e giustamente non accetta queste cose. Pero’ adesso vorrei chiederle una cosa: ma perche’ ti pizzichi tanto su questi dati – francamente oggettivi – ma non ti incazzi, per esempio, per le quote rosa? Per tutti i favoritismi dati a voi donne?

          Io, se fossi cosi’ spudoratamente favorito in ogni ambito senza aver esibito nemmeno uno straccio di merito, sarei imbarazzatissimo e mi sentirei trattato come un imbecille ritardato. Hai presente quando nelle gare si da’ il vantaggio a quello piu’ scarso? Siamo a quei livelli …

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        21. @Fritz
          Ma perché continui a fare riferimento al mio orgoglio, a cose che dovrebbero “bruciarmi”,…?
          Non hai ancora capito che tutto quello che descrivi non trova riscontro nella mia realtà, e quindi non mi tocca per nulla?
          Se intervengo è solo per far presente che non ha senso generalizzare visto che ci sono mille situazioni diverse.
          Esistono sicuramente ambienti di lavoro con donne pettegole, gatte morte ecc., ne ho anch’io conoscenza indiretta, ma per mia fortuna non ne faccio parte. Il mio di fatto è un lavoro da autonoma; per l’appunto vorrei mica credere che le donne lavorano tutte nel classico ufficetto con dinamiche stereotipate?
          Mi sembra superfluo enumerare tutte le situazioni e ruoli lavorativi che per loro natura si discostano da quel format…

          Mi chiedi perché non mi incazzo per le quote rosa e i favoritismi: mi incazzo sì, non lo faccio presente ad ogni nuovo post al riguardo perché ormai il mio disappunto l’ho già espresso tante volte, Eric lo sa bene.
          Ho anche partecipato a delle petizioni per eliminare discriminazioni sessiste a danno degli uomini*, e boicotto ogni forma di sessismo nella vita quotidiana.
          *Che poi sono anche a danno delle donne, visto che come dici tu ci fanno passare per ritardate.

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        22. “… Ho anche partecipato a delle petizioni per eliminare discriminazioni sessiste a danno degli uomini …”.
          …E dove si trovano le petizioni femminili per l’applicazione della legge 54/2006 su affido condiviso e mantenimento diretto??
          Te lo chiedo senza trollaggio, perché io non sono un granché sui social…

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        23. @Claudio
          Non mi sono mai imbattuta in quella petizione ma sono sicura che esista, su http://www.change.org.
          Sono quasi sicura perché nella realtà mi è capitato di vedere dei banchetti in piazza con uomini e donne che raccoglievano firme, era un’associazione dal nome, se non sbaglio, “Genitori separati per il mantenimento diretto” (il nome o lo slogan). In quell’occasione non potevo fermarmi per cui non ne so molto di più.

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        24. Di petizioni io ho firmato “la violenza non ha genere”, quella per il congedo di paternità, quella per togliere l’uso dell’assegno di mantenimento all’ex partner.

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        25. la differenza e che gli uomini andavano a morire, le donne no.
          Ernest Belfour Bax, 100 anni fa, e sottolineo cento, aveva chiaramente detto che le donne o erano adulti o erano bambini.
          E invece si continuò con :
          women and children first

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  8. X Fritz

    un bambino voterebbe più saggiamente di te

    X eric

    Belfort Bax è stato ignorato perchè diceva stupidaggini, ed era un corpo estraneo nel socialismo. L’anti-femminismo era un intruso rispetto al socialismo marxista; cosa diversa sono le critiche a certe istanze “borghesi” del femminismo di prima ondata, critiche che venivano anche dalle donne socialiste e marxiste dell’epoca

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    1. Il femminismo all’epoca di Belfort-Bax era borghese e liberale, Belfort-Bax fu avversato principalmente perché socialista.
      Gli attriti che suscitava all’interno del socialismo era molto minoritari: INFATTI ovunque il socialismo si affermò impose obblighi anche alle donne, alla pari con quelli degli uomini, anche se non varie eccezioni.

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      1. se Belfort-Bax avversava il femminismo del suo tempo solo perchè questo femminismo era borghese e sordo alle questioni di classe, e ai problemi delle donne operaie e dei ceti più poveri, allora non ha nulla di diverso dalle analoghe critiche mosse da donne socialiste e marxiste.

        Ma chissà come mai gli anti-femministi citano quasi solo Belfort-Bax e citano molto meno o per niente le critiche al femminismo borghese di prima ondata provenienti dalle donne di sinistra

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        1. Le critiche delle donne cosiddette “marxiste” partivano dal presupposto che la borghese femmina fosse generalmente oppressa rispetto all’operaio di sesso maschile. Ci davanoi giù pesante solo contro le borghesi molto ricche ma per loro una donna che faceva la maestra elementare era una povera vittima rispetto all’operaio maschio che non aveva potuto studiare, guadagnava meno di lei e lavorava in condizioni più insalubri e pericolose.

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        2. La maestra elementare era oppressa socialmente rispetto a suo marito o agli uomini della sua classe sociale

          anche il più oppresso degli uomini può sempre opprimere sua moglie. Questa oggi è la posizione dei movimenti femministi e credo lo fosse anche allora,

          Sei dalla parte dell’operaio uomo come dell’operaia donna oppressi dal padrone della fabbrica (che non sempre ma spesso è un uomo), poi se a casa l’operaio uomo opprime la moglie sei dalla parte della moglie contro di lui.
          Dalla parte di lavoratori e lavoratrici in fabbrica, poi nell’ambito domestico dove i rapporti di forza sono spesso a scapito della moglie, e all’epoca lo erano molto di più (checchè ne dica Frank) le distinzioni vanno fatte

          Questa è la posizione maggioritaria delle donne marxiste e di sinistra ma di ogni persona di sinistra intelligente (quindi non anti-femminista) oggi come allora. per quanto ne so

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        3. E’ impossibile, perché le maestre elementari all’epoca erano le zitelle per eccellenza, causa loro stessa ipergamia.
          E’ proprio un caso di scuola quello delle maestre elementari ottocentesche, che non volevano comprometteri/svalutarsi con i lavoratori manuali ma al contempo non riuscivano a sposarsi con i ricchi.

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        4. “… poi, se a casa l’operaio uomo opprime la moglie, sei dalla parte della moglie, contro di lui […] nell’ambito domestico, dove i rapporti di forza sono spesso a scapito della moglie …”.
          A prescindere dal fatto che questa narrazione è stata smentita dall’indagine conoscitiva condotta, fra gli altri, da Fabio, Santiago e me stesso ( http://www.vittimologia.it/rivista/articolo_macri_et_al_2012-03.pdf ), la domanda è: col martellamento mediatico sulla presunta unidirezionalità della violenza domestica, come mai le DD continuano a voler vivere in coppia? Come mai sarebbero così ottuse da infilarsi in una situazione che – a dire tuo e dei femministi – le porrebbe in posizione di svantaggio nel potere contrattuale?
          Abbiamo rigirato da tutte le parti l’ottusità degli UU che continuano a infilarsi in quella situazione; adesso tu introduci un’analoga ottusità femminile?.. O sarebbe masochismo?..

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        5. X Claudio

          non è ottusità, a meno che l’amore e il desiderio di convivere con la persona amata non renda ottusi e a volte succede. Comunque il più delle volte innamorarsi non comporta morte, ma quando succede il più delle volte è la donna a morire

          A volte succede di innamorarsi della persona sbagliata, succede ad ambo i sessi, con una differenza: il più delle volte, non sempre ma il più delle volte un uomo che si innamora della donna sbagliata perde dei soldi, anche molti soldi ma quasi mai perde la vita per mano della donna sbagliata di cui si è innamorato (ho detto quasi mai, non fatemi l’elenco delle mogli killer o mandanti), una donna che si innamora dell’uomo “sbagliato” corre un rischio di morire assai maggiore di quello dell’uomo che fa lo stesso errore di valutazione in campo sentimentale.

          che poi innamorarsi della persona sbagliata non è una colpa

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        6. “… A volte succede di innamorarsi della persona sbagliata, succede ad ambo i sessi, con una differenza: il più delle volte – non sempre, ma il più delle volte – un uomo che si innamora della donna sbagliata perde dei soldi, anche molti soldi, ma quasi mai perde la vita per mano della donna sbagliata di cui si è innamorato (ho detto quasi mai, non fatemi l’elenco delle mogli killer o mandanti); una donna che si innamora dell’uomo “sbagliato” corre un rischio di morire assai maggiore di quello dell’uomo che fa lo stesso errore di valutazione in campo sentimentale …”.
          …Sant’Iddio, Paolo, stai paragonando due fenomeni di grandezze incommensurabilmente diverse. Le donne uccise nella violenza domestica sono una quarantina all’anno [se vuoi ti linko i pallosissimi report annuali che avevamo fatto, su Violenza Donne, Fabio, Santiago ed io]; sai quante sono all’anno le separazioni che si concludono con figli collocati presso madre e, di conseguenza, casa e metà stipendio assegnate alle madri?
          Ultima chicca: hai mai riflettuto che una separazione dove i cocci siano equamente ripartiti potrebbe, in parecchi casi, disinnescare la rabbia maschile e la reazione violenta, del tipo “muoio io con tutti i Filistei”? Questo, le femministe lo sanno benissimo, e vogliono che le cose restino così: a loro quelle morte servono come l’aria, per vivere.

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        7. qua do = quando

          mi sa che nelle repliche ho di nuovo confuso claudio e fritz, mi scuso di nuovo ma tanto dicono le stesse cose.

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        8. X Claudio

          Non saprei se una riforma del divorzio firmata Claudio-Fritz-Santiago eviterebbe molti omicidi-suicidi in ambito separativo, ne dubito. So per certo che non potrebbe mai disinnescare i non pochi casi in cui è una ex fidanzata a morire o a rischiare la morte e non ci sono figli di mezzo. Forse perchè la storia dell’arpia succhiasoldi che si tiene casa e figli e porta il poveretto all’esasperazione fino al gesto omicida è un’altra favoletta per incolpare le vittime

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        9. Però mi sembra che tu non abbia risposto alla domanda che ti avevo posto (oppure mi è sfuggita la tua risposta): se alle DD appare verosimile la montatura mediatica sull’EMERGENZA” violenza domestica, com’è che ricercano ancora l’esperienza di coppia (senza avere nemmeno la “scusante” maschile della pulsione erotica o della dipendenza emotiva inculcata dalla madre)??
          La risposta può essere una sola, ed è di evidenza lampante: le DD hanno perfetta consapevolezza (basta che si guardino intorno fra parenti e amiche, fra cui nessuna ha patito violenza domestica) che le statistiche allarmanti sono gonfiate a dismisura dalle femministe; e che, sulla probabilità infinitesimale di incappare in uno squilibrato, prevale alla stragrandissima l’opportunità di poter sfruttare un provider (specialmente facendo un figlio).
          Detto ciò, resta vera l’altra parte che hai detto: e cioè, che buona parte degli UU che si son fatti ridurre a barboni da una separazione, se la son cercata (anche se, incomprensibilmente, ti sei poi parzialmente contraddetto aggiungendo che “non è una colpa innamorarsi”; e invece, per gli UU, è una quasi-colpa di quasi-imperdonabile ingenuità; però, fa inkazzare abbèstia che, dalla propria inesperienza nella scelta del partner, una ragazza ne esca indenne, e un ragazzo ne esca rovinato a vita).

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        10. Paolo
          @@
          Dalla parte di lavoratori e lavoratrici in fabbrica, poi nell’ambito domestico dove i rapporti di forza sono spesso a scapito della moglie, e all’epoca lo erano molto di più (checchè ne dica Frank) le distinzioni vanno fatte
          @@

          Cos’è che avrei detto ?
          Che vai cianciando ?
          Ascolta, se dovessi basarmi solo sulla mia esperienza personale, a cominciare dalla realtà della mia famiglia e dei miei parenti, dovrei concludere che sì, spesso le femmine rompevano il cazzo (una è mia madre, che tra l’altro, quand’ero bambino, era solita picchiarmi con la cinghia dei pantaloni*) ma di certo non dettavano legge.
          Così come nessuna femmina può pensare di “comandare” il sottoscritto.
          Ma la mia esperienza non rappresenta il mondo passato, presente e futuro.
          La questione è ben più complessa.
          Ma tanto che te lo dico a fare ?

          @@

          * Più volte mi è passato per la testa di prendere a schiaffoni e calci in culo sia mia madre, che al pari di tanti madri (e padri) dell’ epoca aveva il vizietto di usare la cinghia dei pantaloni, sia mio padre** che glielo permetteva.
          Ma per fortuna mia e soprattutto loro, son sempre riuscito a controllarmi e a domare il mio orgoglio.
          Nonostante tutto restano sempre i miei genitori.

          ** Certo, con lui sarebbe stata una roba molto più impegnativa, considerando la stazza quasi pari alla mia e il fatto che da giovane praticò la lotta greco romana.

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        11. La mia risposta è che uomini e donne continuano a cercare relazioni amorose nonostante i rischi connessi perché ad uomini e donne capita di innamorarsi mentre per te si innamorano solo gli uomini mentre le donne cercano uno che le mantenga insomma tu come alcune femministe pensi che la moglie sia la prostituta di un uomo solo, io sono più romantico credo che al netto di chi si sposa per soldi, in occidente oggi uomini e donne si sposano o convivono per amore a volte nella maggioranza dei casi. Nella vita capita di innamorarsi della persona sbagliata ma non è una colpa

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        12. L’innamoramento è una cornice romantica che si applica a due quadri: quello a sfondo sessuale (prevalentemente per l’U) e quello a sfondo di miglioramento socio-economico (prevalentemente per la D).
          Il massimo cui sono disposto a credere è che, in parecchi casi, i protagonisti ambosessi siano inconsapevoli in buona fede di quest’opera di adulterazione psicologica della realtà nuda e cruda.
          Coloro che credono nella missione della procreazione non sentono un particolare bisogno di quella cornice (se non per compiacere vagamente un loro ambiente “romanticamente-corretto” in cui sono inseriti): semplicemente, si scelgono un partner che appaia – con un certo fondamento concreto – con la “testa sulle spalle”; cioè che viva all’insegna di certi VALORI che trascendono la singola vicenda di coppia – la singola “lei” o il singolo “lui” (le cui variabili caratteriali giocano un ruolo piuttosto modesto) -, ma che, invece, siano quasi “assoluti”, cioè riproducibili con chiunque vi si sottometta con convinzione. In questo senso, posso affermare che – prefiggendosi un certo obbiettivo di vita: la Famiglia – l’una vale l’altra (e l’uno vale l’altro); non c’è alcun bisogno di cambiare svariati partner (se non per scartare tipi che, malgrado l’attenzione preventivamente esercitata, si rivelino alquanto borderline e inaffidabili).
          Inseguire gli “innamoramenti” significa inseguire una girandola di umori effimeri e capricciosi, che vanno e vengono, che si accendono come fuochi di paglia e si sciolgono come neve al sole.
          Riassumendo: l’innamoramento NON CONTA UN CACCHIO; chi ha “intenzioni serie” (che non abbiano niente a che fare con l’autogratificazione coccolosa e sospirosa, con le “farfalle nella pancia”) passa direttamente ai fatti, mettendo su famiglia; per recedere dalla quale, alla D vengono apparecchiati ponti d’oro, all’U vengono spalancate le porte dell’inferno.

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        13. Ma che dici Claudio, pensa alle ragazze adolescenti – per fare l’esempio più eclatante: secondo te si innamorano all’insegna della “ricerca di miglioramento socio economico?”??
          Accetto e ammetto senza problemi che dietro la cornice romantica ci sia la pulsione sessuale, ma vale per entrambi i generi.

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        14. “… le ragazze adolescenti […] si innamorano all’insegna della ricerca di miglioramento socio economico?? …”.
          …No: quelle sono cretinette che vogliono: a) rivaleggiare con le amiche; b) sentirsi principessine adulate; c) sperimentare il potere di controllo su un giovane uomo.
          Schiaffoni a tutte. Chiusura alle 23 dei locali di somministrazione e ballo, per tutte. Camicetta bianca e gonna blu plissettata a scuola per tutte. Servizio civile triennale consistente nel pulire il culo alle vecchie per tutte.

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        15. @Claudio
          Sei completamente fuori strada, l’innamoramento è un fenomeno psico-chimico incontrollabile, tanto più in piena tempesta ormonale adolescenziale. Le tre motivazioni che hai dato non c’entrano nulla, semmai sono coperture che usano alcune ragazze che non riescono a innamorarsi.

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        16. L’innamoramento cosa c’entra col volersi sentire adulate o servite da un ragazzo?! Un sacco di adolescenti sperimentano cotte a senso unico, a volte nemmeno si dichiarano!
          Ma davvero alla tua veneranda età non sai queste cose, o ci stai prendendo in giro?

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        17. X Claudio

          mi diverte che il tuo atteggiamento anti-romantico sia condiviso, per ragioni diverse, da molte femministe le quali credono che l’amore romantico sia un mito patriarcale inventato per intrappolare le donne e indebolirle illudendole con una falsa promessa di felicità. Tu invece ritieni l’innamoramento, il romanticismo cose irrilevanti che non devono interessare chi ha “intenzioni serie” e cioè la Famiglia.

          Non sono d’accordo nè con te nè con le femministe anti-romantiche (non del tutto) ma è divertente vedere le vostre convergenze

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        18. @Paolo

          Le donne sono sempre state favorite dagli uomini. Ed erano le donne ad opprimere i mariti. E’ abbastanza diffuso in letteratura quello spirito cameratesco tra mariti in locande a tracannarsi di vino e birra per sfuggire alle noiosissime lagne della moglie tirannicamente padrona di casa.

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        19. Quella letteratura è stata in gran parte scritta da uomini quindi i rapporti di coppia sono raccontati dal punto di vista maschile quasi sempre, è come conoscere i rapporti tra bianchi e neri leggendo solo libri scritti dai colonizzatori bianchi non che raccontino necessariamente cose false ma inevitabilmente sono cose parziali. Poi certo ci sono scrittori uomini che raccontano molto bene il punto di vista femminile e viceversa ma è complesso. Stephen King tra i migliori autori uomini a scrivere personaggi femminili racconta che deve fare il doppio della fatica per scrivere una donna credibile.

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        20. X Claudio

          e io non dubito affatto che ai vecchi tempi e anche oggi nei contesti più arretrati ci siano mogli “tiranniche” in ambito domestico. Ma ti sei chiesto perchè nel bel tempo antico prima del femminismo (anche quando il marito aveva legalmente una potestà quasi assoluta su moglie e figli) ci fossero tutte queste “tiranne” dentro casa? forse ipotizzo, erano frustrate per al di fuori dell’ambito domestico-casalingo queste donne non avevano autorità neanche su se stesse, nessuna “agency” per dirla con un termine cool. Forse erano frustrate perchè nel tempo antico anche in ambito domestico per quanto “tiranne” fossero il marito aveva il diritto legale di ripudiarle e mandarle sul lastrico mentre loro non potevano farlo neanche se il marito le picchiava (ius corrigendi), forse erano frustrate perchè se commettevano adulterio erano morte socialmente e spesso anche fisicamente mentre il marito fedifrago no.

          Direi che c’erano ottime ragioni per sviluppare rabbia e frustrazione da parte di molte donne che forse avrebbero voluto una vita diversa ma neanche trovavano le parole per esprimere il loro malessere; questo succedeva nel “bel tempo antico”, ma raramente la letteratura scritta da uomini ne parla, preferisce raccontare il punto di vista del povero marito tiranneggiato che si consola alla locanda.

          E poi non ci avevano raccontato i tradizionalisti che nel bel tempo antico prima del femminismo, le mogli erano tutte felici, serene e tranquille e in famiglia tutti andavano d’accordo contenti del proprio ruolo? Adesso apprendiamo che erano terribili tiranne
          e dalla famiglia gli uomini volevano scappare secoli prima che simone de beauvoir nascesse, secoli prima che nascesse la prima suffragetta se è per questo. Qualcosa non quadra.

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        21. la confusione è nel fronte anti-femminista: ci sono quelli che dicono che le donne erano quasi tutte “angeli del focolare” e poi il femminismo, la modernità ecc.. le ha corrotte, e ci sono quelli che dicono no, erano tiranne pure prima del femminismo e quindi il femminismo non ha colpe da questo punto di vista.

          Insomma, discutetene tra voi perchè le due tesi sono incompatibili. Io sono schierato dalla parte opposta e le vostre diatribe mi divertono molto

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        22. Differenza molto significativa ma in qualche modo inferiore a quella che passa tra le femministe intersezionali e le TERF/SWERF, e tu non sai deciderti tra le due versioni del femminismo, oscillando perennemente…

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        23. “e tu non sai deciderti tra le due versioni del femminismo, oscillando perennemente…”

          non hai torto su questo, ma oggi ritengo che le TERF italiane potrebbero pure smetterla di gridare al “pericolo queeer” visto che la vittoria del primO presidente donna ha scongiurato ogni rischio di self-id, Finchè ci sarà Giorgia nessun pene-munito potrà entrare ne bagno delle donne o si metterà una parrucca per accedere alle “quote rosa”. la femminilità biologica è salva, il femminismo un po’ meno ragion per cui ritengo che Terf e intersezionali dovrebbero mettere da parte le loro divergenze e unirsi per fronteggiare l’attacco all’interruzione volontaria di gravidanza che verrà certamente condotto da questo governo in maniera subdola, senza cambiare formalmente la legge basterà rendere sempre più difficile l’accesso alla pillola ru486 e riempire i consultori di attivisti anti-aborto.

          Questa è una lotta che potrebbe unire il femminismo sia intersezionale sia “differenzialista”, sia quello pro-sex work sia quello abolizionista, se non saranno capaci di unirsi in una causa comune, finirà come qua do le divisioni tra socialdemocratici e comunisti, per quanto motivate fossero, aprirono la strada ai fascismi.

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        24. @Paolo

          Pure le donne potevano scriverli questi racconti. Finiamola con ‘sta cazzo di storia delle donne sempre vittime che non avevano manco il tempo di prendersi carta e penna per scrivere pur non facendo un cazzo in casa dalla mattina alla sera.

          Io e Claudio ti stiamo dicendo che le donne NON SONO MAI STATE angeli del focolare. Perche’ ci confondi costantemente con i bluepillati?

          La storia delle donne sempre vittime e’ patetica e ridicola. Quando hanno potuto correre i neri, nelle gare olimpiche hanno vinto immediatamente. Gli ebrei, perseguitati ovunque, hanno il 25% dei premi nobel e contribuiscono ad oltre il 20% della produzione intellettuale MONDIALE …

          Questo dimostra che se si ha davvero qualita’, queste prima o poi emerge ed emerge comunque, anche in situazioni di ostracizzazione. Dunque che le donne non abbiano fatto un cazzo e’ riconducibile solo alla loro natura opportunista, piagnogna e frignona, sempre vittimista, sempre schierata dalla parte del vincitore, pronta ad abbandonare Tizio per mettersi sotto le gambe di Caio, come una scimmia molla una liana per afferrarne un’altra (monkeybranch). E sono attratte da uomini manipolatori e impulsivi (Dark Triad), sono meno capaci in tutto.

          Fattene una ragione Paolo.

          E’ lodevole il tuo batterti per nobili principi e te lo riconosco, ma devi avere l’onesta intellettuale di accettare la realta’ e i dati oggettivi sono impietosi e fanno a pezzi i tuoi sogni di uguaglianza e socialismo. Anche perche’ la “dolce meta'” che difendi, le femmine, per te non muoverebbe neanche un dito, e questo ogni tanto debbo fartelo presente anche se so che non e’ piacevole.

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        25. >>>
          sono attratte da uomini manipolatori e impulsivi (Dark Triad)
          >>>
          Come si fa a essere manipolatori e allo stesso tempo impulsivi?
          🤔

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        26. @Paolo @Fantaghiro’

          Leggete Claudio due, tre, anche quattro volte. Se non riuscite a comprenderlo, nonostante la sua padronanza della lingua italiana, allora avete dei bias davvero preoccupanti.

          >>
          il tuo atteggiamento anti-romantico sia condiviso, per ragioni diverse, da molte femministe le quali credono che l’amore romantico sia un mito patriarcale inventato per intrappolare le donne e indebolirle illudendole con una falsa promessa di felicità

          >>

          E’ vero l’esatto contrario. La parola “amore”, abusata sistematicamente dalle femmine, e’ il modo romantico con cui chiamano la castrazione virtuale dell’uomo che hanno “catturato”, assuefacendolo di sesso prima rendendolo dipendente e ricattandolo poi sempre con la stessa arma.

          >>
          pensa alle ragazze adolescenti – per fare l’esempio più eclatante: secondo te si innamorano all’insegna della “ricerca di miglioramento socio economico?”??

          >>

          Le ragazze giovani hanno meno condizionamenti socio-economici, per questo riescono a sviluppare un pair bonding piu’ forte solo con il primo, massimo secondo partner avuto.

          Link: https://journals.sagepub.com/doi/abs/10.1177/1948550615584196

          Se una ragazza ha trovato un ragazzo che le piace non ha alcun senso cambiarlo per un altro.

          La logica del pair bonding e’ illustrata qua https://www.pnas.org/doi/10.1073/pnas.1200717109

          E se lo cambiano e’ solamente perche’ il ragazzo che piace e’ sfuggente e/o “sufficientemente fornitore”: https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/0140175079900010

          Da cui si spiegano le attuali dinamiche sul divorzio.

          Il discorso di “fare esperienze” e’ la scusa generica delle femmine per giustificare il loro monkey-branching, arma per fare questo: https://en.wikipedia.org/wiki/Hypergamy

          Se la ragazza 17enne si ritrovasse in un pub accanto a Brad Pitt il quale si mostrasse interessato a lei e, dopo poche settimane le chiedesse di sposarla, state tranquilli che accetterebbe al volo: quale occasione di chiudere la ricerca del “piu’ valoroso”?

          D’altra parte, prima si forma famiglia, piu’ e’ probabile che questa durera’ e sara’ felice: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3752789/

          Le donne “promiscue” sono invece quelle che piu’ probabilmente svilupperanno depressione: https://drprem.com/globalhealthcare/promiscuous-females-run-high-risk-becoming-victims-depression

          Quindi basta CAZZATE MEGAGALATTICHE: le femmine nell’era moderna arrivano a 30 anni single perche’ fanno monkey-branching continuo, spinte dall’ipergamia senza sosta. Poi si guardano allo specchio, vedono che sono invecchiate e non possono competere con la ventenne e vanno cercando il polletto di turno per non rimanere sole.

          Fantaghiro’ ovviamente neghera’ tutto nonostante prove, studi scientifici e carrellate di dimostrazioni. Paolo invece credo abbia un sano bisogno di mettere in discussione le sue folli teorie: devi capire una volta per tutte che le donne sono opportuniste, per loro il concetto di “giusto” e’ relativamente e univocamente legato a cio’ che crea loro vantaggi e basta. Sono mentitrici seriali, su 1000 che escono dalla bocca di una donna, 999 sono false e l’unica vera (e non sempre) e’ il suo nome.

          La verita’ e’ che per una relazione “sana” tra i sessi bisogna essere giovani. Gli uomini preferiscono le donne giovani non soltanto perche’ innegabilmente piu’ attraenti della decadente 30enne, ma perche’ sono piu’ “genuine”, piu’ “vere”, non hanno sovrastrutture, riescono a legarsi ad un uomo ANCHE per le sue qualita’ personali, anche se per un legame effimero quale puo’ essere altrimenti quello di una femmina.

          La “Famiglia” e’ un progetto a due che ha senso se si hanno valori morali condivisi e stili di vita assai simili nella quale il ruolo di comando deve spettare all’uomo perche’ alle donne interessa essere guidate (limitando le loro stesse cazzate).

          In quest’ottica cio’ che afferma Claudio non fa una piega: uno vale l’altro, e questo lo sanno tutte le femmine ma Paolo non ce la fa, non ha gli strumenti per comprendere le immense bugie che ogni femmina dice – sempre alla stessa maniera, sembrano copie di altre copie – per nascondere il puro opportunismo che la caratterizza.

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        27. Fritz ma ora cosa c’entra questa storia del cambiare partner di continuo, rimanere insoddisfatte, ecc..?
          Io poi tutte queste donne rimaste zitelle frustrate non le vedo, e nemmeno tipe che abbiano cambiato partner come le mutande… che volete che vi dica…
          Non posso confermare manco la teoria “prima si forma una coppia meglio andrà” (giusto oggi parlavo con un’amica che fece così ed ora si chiede come abbia fatto a buttare nel cesso la sua vita con la persona sbagliata… Viceversa a un’altra nel fare così è andata benissimo). Ma io non devo confermare nulla: la mia esperienza personale, come quella di ognuno di voi, presa singolarmente non fa statistica.

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        28. >>>
          alle donne interessa essere guidate (limitando le loro stesse cazzate
          >>>
          Ancora con questa storia…
          Guarda a me proprio non interessa, sono una persona adulta e di cazzate credo di combinarne ben poche, su quelle poche cerco di migliorarmi da sola perché è questo che fanno le persone adulte. Non ho bisogno di un paparino che mi spieghi la vita (per quello semmai accetto consigli dai miei genitori, parenti e amici più anziani).

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  9. o meglio ancora, come mai le donne spesso scelgono proprio quelli più assurdi, maneschi e non certo innocui come il nostro Paolo ?

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    1. Per la stessa ragione per cui gli uomini scelgono donne che poi si rivelano arpie succhiasoldi manipolatrici almeno stando a quanto dicono i suddetti uomini ma ripeto: innamorarsi non è mai una colpa

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      1. No, stellina mia, il paragone non regge e te l’ho spiegato più volte il perché.
        Perché le femmine si reputano intellettivamente superiori agli uomini; più sveglie, più furbe, più intelligenti, più precoci, più tutto, nonché dotate di un fantomatico sesto senso, ragion per cui non hanno scusanti, perché chi è superiore non può esser preso per il culo da chi è inferiore.
        Punto.
        Hai idea di quante volte mi è capitato di ascoltare robe del genere ?
        Mi ricordo della moglie di un mio cugino, che una decina di anni fa (quindi prima che mi iscrivessi al forum sulla QM) mi disse:
        “A voi uomini le donne vi mangiano in testa”.
        Non parliamo poi di madri che definivano i propri figli maschi “dei tonti” rispetto alle femmine, oppure di ex fidanzate che ti sparavano frasi del tipo “eh, ma le donne maturano prima”, * bla bla bla…
        Questa mentalità è diffusissima, caro il mio scendiletto, e lo era anche in passato, perciò vedi di darci un taglio alle tue fregnacce.

        @@

        * Del resto la gramigna matura sempre prima del frumento…

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        1. io non ho mai sostenuto che le donne sono più intelligenti degli uomini, contesto chi, come Fritz, dice che sono meno intelligenti degli uomini

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      1. la preferenza di tante donne per elementi ai limiti della buona creanza è un dato accertato. Io stesso, da ragazzo, ho accentuato tale caratteristica e ciò ha dato i suoi risultati

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        1. @Baley
          Dipende, magari avresti avuto successo ugualmente (con altri tipi di ragazza. O forse dipende proprio dal contesto e dalla particolare concentrazione di tipe attratte dallo “scapestrato” 😀 )
          Quando leggo questa teoria e relative testimonianze, resto sempre un po’ ai margini perché a dire il vero non ricordo di aver mai frequentato ambienti dove fossero presenti bulli o mezzi delinquenti, a parte alle scuole medie (dove c’erano questi pluriripetenti grossi e minacciosi che mi facevano paura 😂). Quindi non so come si comportino le ragazze nei confronti di tipi così.

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        2. naturalmente queste sono generalizzazioni ma in media è così. Del resto, gli scapestrati hanno fatto scuola anche nel cinema : il gigante ( J. Dean ), via col vento, ecc
          certo, sempre di tipi non brutti ma evidentemente un certo carattere ” oscuro ” attira. Mai visto certi tipi senza donne, eppure non erano certo dei tipi impeccabili

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        3. Dal canto mio, posso testimoniare che certe preferenze femminili- in tema di Look-Status-Money – le ho sempre sentite nella mia famiglia (anche se dette con qualche parvenza di pudore): mia cognata, la mia stessa madre, finché c’è stata. Venivano fuori quando si parlava di qualche personaggio semiconosciuto che, nel suo lavoro, si muoveva con una certa spregiudicatezza nella zona grigia fra legalità e illegalità; esse commentavano a mezza voce, tradendo una certa ammirazione camuffata da riprovazione: “Quello non sarà certo un esempio di moralità cristallina, però ci ha saputo fare!..” (detto quasi invidiando la moglie che se lo era accaparrato).
          Poi, certe DD che si accostano alla QM – come Fantaghirò (che cmnq è meritoria per questa sua curiosità intellettuale) – ci obbiettano che, dai nostri discorsi da MGTOW, traspare una scarsa considerazione sulle qualità morali della D, e sul suo opportunismo ontologico…

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        4. @Claudio
          CVD: discorsi che dalle donne della mia famiglia o dalle mie amiche non ho mai sentito fare. Anzi sì, una ragazza che tempo fa frequentavo era affascinata da questi personaggi borderline e al contempo da chi sapeva costruire “imperi”; tra le mie conoscenze era l’unica che avesse apprezzato certi personaggi letterari (letterari è una parola grossa…) come Step di “Tre metri sopra il cielo”*. Eh lo so che citando quel romanzetto mi verrete a dire “vedi che nella letteratura young adult vanno forte questi cattivi ragazzi!” quindi vi dovrei dare ragione, ma boh, io non me lo spiego 😂

          *Un altro personaggio che le era piaciuto era Heathcliff di “Cime tempestose”. Io invece lo trovai odioso, come Catherine, e il romanzo mi ha molto deluso (adoravo la canzone e mi immaginavo tutt’altro dalla storia).

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        5. @Baley
          L’errore che si fa spesso in ambiente redpill è dedurre che, siccome i malandrini hanno sempre qualche donna al seguito, allora alla maggioranza delle donne piacciono i malandrini.
          Non è detto; può anche solo significare che alla nicchia dei malandrini corrisponde un’equivalente nicchia di donne-attratte-dai-malandrini.

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        6. L’eccessiva enfasi su un discorso poco rilevante come “alle donne piacciono i poco di buono” è dovuto al fatto che nella redpill trovano proporzionalmente troppo spazio dei frustrati sessuali, che quindi influenzano proporzionalmente troppo la narrativa, e così un discorso che pure ci sta ma dovrebbe essere marginale viene visto come “importante”.
          La cosa bella è che certi elementi si volatilizzano immediatamente se gli chiedi:
          “Visto che alle donne piacciono i bad boys, come mai non incominci a frequentare una compagnia di ragazzi che sono più o meno bad boys? In tal modo assumi inevitabilmente alcuni dei loro atteggiamenti e piaci di più”

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        7. “Si volatilizzano immediatamente se gli chiedi: visto che alle donne piacciono i bad boys, come mai non incominci a frequentare una compagnia di ragazzi che sono più o meno bad boys? In tal modo assumi inevitabilmente alcuni dei loro atteggiamenti e piaci di più”.
          Io a questa logica competitiva fra UU non ci sto; non ci sto a farmi selezionare dalle DD (che fanno il “bad-picking”).
          Li bullizzi come “frustrati sessuali”? Ma così si confonde la causa con l’effetto. Uno non nasce frustrato sessuale: lo diventa DOPO il bad-picking femminile.
          Certo che in Natura le cose vanno così, cioè ci sono individui nati con meno aggressività per imporsi; ma io credevo che noi umani fossimo destinati ad andare un po’ oltre lo stato di Natura…
          Una società umana avrebbe il compito di dare una chance di famiglia anche a quelli che in un precedente commento sono stati definiti “impiegati mingherlini delle Poste”: che, infatti, nel recente passato una famiglia l’avevano (certo, le mogli non erano dee di bellezza).
          Ciò che sbagliano gli egualitaristi-umanitaristi è di rivolgersi alle DD, con la bacchetta da maestrini, con la pretesa di cambiare i loro gusti.
          Le DD le cambi solo mettendole con le spalle al muro: “o ti mangi ‘sta minestra, o salti dalla finestra”.
          Lo sciopero maschile dovrebbe servire, in linea di principio, a far sì che quelle, se snobbano la minestrina riscaldata (l’impiegato mingherlino delle Poste), non trovino più nessuno Zio Sam disposto ad accoglierle nel suo harem, perché non ci sono più soldi per mantenere tutte ‘ste concubine.

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        8. Nella tua ipotesi c’intravedo un bias.
          Hai scritto: “siccome i malandrini hanno SEMPRE qualche donna al seguito… “; poi li hai quantificati come “nicchia”, contrapposta a una massa di beta-normies; infine hai operato un’equivalenza di insiemi: “nicchia che attrae” e “nicchia di attratte”.
          Ma la massa di beta-normies NON HA “SEMPRE” qualche donna al seguito; quindi non c’è equivalenza fra nicchia e massa.

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        9. @Claudio
          >>>
          “nicchia”, contrapposta a una massa di beta-normies
          >>>
          Questo è un TUO bias, io non ritengo affatto che gli uomini si dividano tra malandrini e beta (supponendo che per “beta” si intenda sottomessi).
          Comunque mi hai fatto ragionare, è vero, non tutti i malandrini hanno donne al seguito. Per averle devono essere anche attraenti fisicamente.
          È lo stesso motivo per cui i non-malandrini non hanno tutti donne al seguito 😉

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  10. X Fritz

    Appena faccio i nomi di donne che hanno prodotto qualcosa mi sento rispondere “non contano! Irrilevanti! Gli uomini sono più intelligenti!” Tu liquidi tutto così che vuoi che ti dica?
    Virginia Woolf ha scritto interi libri dove spiegava perché le donne, a parte eccezioni importanti, hanno storicamente prodotto meno degli uomini in ambito artistico e letterario (ma si può applicare anche ad altri campi del sapere) ma tu dirai che Woolf era solo una povera matta e le sue opere non contano, ed era pure classista però continui ad ammirare gli artisti uomini che avevano le stesse problematiche mentali e di classe di Woolf

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    1. Paolo, come gia’ detto a Fantaghiro’, gli outliers sono normali nelle misurazioni statistiche. La Wolf e’ solo una rondine che non fa primavera, perche’ neghi l’evidenza?

      E comunque in ambito letterario chiunque puo’ spacciarsi per colto, visti i parametri assai poco misurabili e sfuggenti.

      Che siano esistite donne con una intelligenza eccezionale, nessuno lo ha negato. Ma quante? E lo stesso discorso possiamo farlo sul campo di battaglia. Si’, indubbiamente sono esistite delle donne che hanno impugnato le armi, ma quante sono?

      Ed in ambo i casi, cosa hanno fatto di realmente lodevole? Poco, questa e’ la verita’.

      Il rapporto di casi meritevoli tra uomini e donne e’ del 99.9% contro lo 0.1%. Non si puo’ , in questi casi, buttarla in caciara e dire che e’ tutto un complotto, che erano gli uomini a tenere le donne in prigione/casa. Ho fatto numerosi esempi di persone oppresse e che comunque hanno avuto i loro successi.

      Ora, e’ possibilissimo che la donna A sia stata oppressa dall’uomo B e che A, geniale e intelligentissima e guerriera come Rambo, non abbia potuto esibire al mondo le sue capacita’ per colpa di un marito ottuso e che la costringeva a guardare le partite alla TV con birra e rutto libero … Ma parliamo del SINGOLO CASO! Tu invece mi vuoi dire che una COLLETTIVITA’ non si e’ MAI espressa (mai, mai e dinuovo: mai), IN NESSUN ANGOLO DEL MONDO E IN NESSUNA EPOCA per colpa di Fantozzi che guarda la partita dell’Italia?

      Ma davvero volete darcela a bere?

      Sono imbecilli quelli che credono a te e a Fantaghiro’ quando dite queste cazzate.

      Potrei avere dubbi se fosse esistita un’Eta’ dell’Oro femminile. Ma manco questo e’ mai accaduto. Queste fantomatiche potenzialita’ femminili, semplicemente, non sono MAI STATE VISTE DA NESSUNO.

      D’accordo: puo’ darsi che noi uomini siamo incapaci di comprendere il livello superiore femminile di percepire il mondo, e non siamo in grado di esplorare questa loro dimensione, a noi sconosciuta … Ma … Eddai!

      Finiamola con ‘ste cazzate, Paolo. Il vittimismo e’ dei perdenti, e come lo chiami uno che piglia sberle a destra e sinistra, barcolla, crolla a terra ed esclama “Ha stato lui!”?

      Un patetico perdente, a tratti comico e imbarazzante.

      Queste sono le donne odierne: quelle del passato perlomeno avevano il pudore di nascondere certe loro bassezze. Quelle odierne sono uguali, niente di diverso, ma, a causa dello zerbinismo imperante e della comprensibile pazienza di individui sognatori come te, hanno rimosso ogni freno e la loro essenza e’ alla luce del Sole: opportuniste, meschine, pronte a mollare una liana per afferrarne un’altra. Sempre a chiagnere e fottere: riescono a far passare aiuti di ogni tipo – manco fossero delle ritardate handicappate con un QI sotto 60 – come “privilegi” perche’ “sono migliori”.

      Un po’ come quando nei boy scout il tipo ciccione rincoglionito che non sa manco allacciarsi le scarpe viene coccolato dal maestro sussurrandogli all’orecchio “sei un bimbo speciale” …

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      1. Stai semplicemente caricando gli uomini di aspettative irrealistiche, e questo è un punto debole, non un punto di forza.
        E’ talmente un punto debole che per dimostrae la sua debolezza estrema è sufficiente citare un proverbio: “chi si loda s’imbroda”.
        Di fronte a così alte aspettative riposte negli uomini le femministe non hanno altro che citare un paio di esempi di palesi imbecilli (uno buono potrebbe essere Ficus) e fan crollare tutta la narrativa.

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        1. Non ho capito. Quali aspettative sto dando agli uomini?

          Io in realta’ voglio distruggere le aspettative IRREALISTICHE degli uomini sulle donne.

          Ritengo che sia questo il problema principale. Le femministe non hanno esempi da fare perche’ la loro narrativa e’ falsa.

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        2. Descrivi gli uomini come superiori in tutto.
          A PRESCINDERE dalla validità o meno della tesi, è una tesi che viene demolita in un millisecondo, e le femministe non chiedono di meglio: ti citano un po’ di casi di uomini di merda e ti distruggono tutto il castello di carte.
          Certo, puoi replicare, “ma in media, i grandi numeri…” ma a quel punto la frittata è già fatta.

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        3. Per distruggere le aspettative irrealistiche degli uomini sulle donne devi citare esempi negativi di donne, a bombardamento perenne: le femministe hanno ottenuto tantissimo con questa tattica.

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        4. “… Per distruggere le aspettative irrealistiche degli uomini sulle donne devi citare esempi negativi di donne, a bombardamento perenne …”.
          E’ ciò che abbiamo fatto, per dieci anni, col blog collettivo https://violenza-donne.blogspot.com/ , più il mio, solitario, https://donna-disonesta.blogspot.com/ ; entrambe le rassegne di cronaca citavano sempre le fonti, verificabili. Risultato: nessuna visibilità mediatica.
          Perfino la nostra indagine – guidata dal Prof. Macrì e regolarmente registrata nel database del CNR – risulta pochissimo citata in ambito accademico.
          Non c’è peggior sordo di chi NON VUOL sentire.

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        5. Lo so bene, quel blog è al primo posto della mia lista di siti consigliati.
          La visibilità mediatica viene solo dopo che hai illuminato una massa critica di uomini, e non si può sapere quando accadrà – per questo ho parlato di bombardamento PERENNE: si deve andare avanti con l’idea di andare avanti all’infinito, anche se nulla accade.

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        6. Sono ben contento che Fabio stia continuando il lavoro (mi pare che si chiami “il conteggio infame”) sul blog di Davide; io mantengo ancora alcuni google-alert, per cui con Fabio ci scambiamo aggiornamenti su Messenger.
          Il guaio è che nessuno di noi della “vecchia guardia” è esperto di indicizzazioni e roba simile, e credo (sarò complottista?..) che google abbia contromisure molto sofisticate contro di noi. Quasi quasi tendo a credere che sia più efficace il vecchio sistema del passaparola fra UU…
          D’altronde, ho avuto una conferma dello “sbarramento mediatico” – e dell’estrema deconcentrazione della gente – con le ultime elezioni: vari sondaggi hanno indicato che le tre liste antisistema erano conosciute dal 10% dei votanti, di cui la maggior parte conosceva solo quella di Paragone, che è stato spesso in TV.
          Io, che sono un troglodita digitale, mi chiedo che cosa guardino i giovani su internet o sui social…

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        7. Ma presumo di parlare con persone ragionevoli. E’ chiaro, si intende sempre in media.

          Quello che suggerisci tu e’ un abile uso della retorica …

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        8. @EricLauder

          Sei una persona colta e sveglia e puoi comprendere il nocciolo della questione che pongo.

          Leggi Claudio.

          Ti dice anche lui che questo metodo non funziona. E non funziona perche’ dall’altra parte non hai un essere razionale, il quale vuole venire ad un punto di incontro. Ma hai una persona impulsiva ed emotiva (la femmina) che cerchera’ sempre e solo il suo personale vantaggio. I beta sono coglioni e andrebbero presi a sberle, te ne do atto. Ma non puoi dire che “il beta si merita di essere calpestato dalla femmina” perche’ i beta formano la massa e nella democrazia la massa comanda: capisci qual e’ il cortocircuito di questo ragionamento?

          Se non ti frega niente dei beta, e li lasci volentieri calpestati dalle femmine, devi togliere allora a loro la facolta’ di voto INSIEME alle femmine. Se non lo fai, ritorniamo punto e a capo e avremo quote rosa, femminicidi, mariti distrutti etc. E’ inevitabile, perche’ le femmine fanno leva sui beta, e i beta in massa possono cambiare la politica a favore delle femmine.

          Se invece vuoi la democrazia, come minimo devi sottrarre alle femmine il loro pasto emotivo ed energetico preferito (i beta), ma questo puoi farlo solo ridimensionando i diritti femminili, non hai altra scelta.

          Ogni tentativo di ragionamento con la controparte “femminista” e’ lodevole e nobile ma e’ destinato a fallire miseramente; dall’altra parte non hai una persona razionale, hai una persona che vuole calpestarti e sottrarti quanto piu’ possibile e non vuole sentire ragioni. Perche’ le femmine sono cosi’ per natura, non ci si puo’ far niente.

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        9. Io non intendo usare il ragionamento con le femministe e gli zerbini, ma la forza.
          Se un giorno noi o chi verrà dopo riusciremo a organizzare uno sciopero o altro forte atto dimostrativo a cui aderissero un 10%, ma basterebbe anche il 5%, degli uomini, avremmo già vinto.

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        10. “… Ogni tentativo di ragionamento con la controparte “femminista” è lodevole e nobile ma è destinato a fallire miseramente; dall’altra parte […] non vuole sentire ragioni …”.
          Quest’analisi mi porta a pensare a La Fionda (ho stima incondizionata degli articolisti e del loro livello intellettuale, ma non ne condivido la politica-strategia). In quest’analisi, peraltro, mi sembra che manchi il convitato di pietra: tu parli di “femministe” e “beta”, e li assumi quali controparte dialettica di noi mascolinisti; ma mancano le cd. “donne comuni”, cioè quelle che vengono comunemente assunte (soprattutto da La Fionda) come non-femministe.
          Forse, tu ed io stiamo dicendo la stessa cosa, ma la esprimiamo con termini diversi; se tu, con “femministe”, intendi ANCHE le donne comuni, allora stiamo dicendo la stessa cosa. Invece, il guaio de La Fionda è che vuol distinguere nettamente il grano dal loglio: il loglio (infestante) sarebbe il femminismo intellettual-storico-politico cui si rivolgono continuamente gli articolisti; il grano – SECONDO LORO – sarebbero le donne comuni (quelle che si professano non-femministe !?..). E questa impostazione la si adotta per “captatio benevolentiae” verso le lettrici comuni, cioè per cercare di non apparire “mascolinisti-separatisti” ed anzi per arruolarle dalla nostra parte.
          Strategia che – come tu dici – “è destinata a fallire miseramente”, perché le lettrici comuni (secondo La Fionda: il grano buono, quelle che si pongono come complementari all’U) sono troppo furbe e opportuniste per abboccare a questo tentativo di arruffianamento. Esse si pongono, teoricamente, come equidistanti fra anti-discriminazione degli UU e femminismo; ma è del tutto ovvio che restano desiderose di approfittare di ogni conquista del femminismo, pur continuando a sentirsi “complementari”.
          Prendiamo qualsiasi esempio: quote rosa o gender-pay-gap; quale donna che vive felicemente in coppia, sentendosi complementare al partner, non approfitterebbe – “per il bene della famiglia” – di un privilegio lavorativo-economico procuratole dal femminismo misandrico??

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        11. @Claudio
          Io vivo felicemente in coppia (non so dire se mi sento “complementare”, secondo me comunque è ininfluente), e odio il sessismo in tutte le sue forme quindi aborro l’idea di avere dei privilegi.
          Però è vero che probabilmente molte coppie non fanno questo tipo di ragionamenti. Es. se una moglie trova lavoro grazie a un incentivo, il marito stesso se ne felicita e non riflette sul fatto che sia un’ingiustizia nei confronti della collettività maschile. A lui e a lei importa solo di aver trovato lavoro. Purtroppo molte persone, soprattutto di estrazione non molto acculturata e bisognose economicamente, guardano solo il loro orticello – e a volte anche giustamente: se devi pensare a mettere insieme il pranzo con la cena, non puoi permetterti di fare filosofia e idealismo, neanche avendone i mezzi culturali (cosa che i più non hanno).

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        12. La Fionda ha commesso un errore strategico notevole quando per non andare in conflitto aperto con le donne comuni ha cominciato a gonfiare l’importanza della cosiddetta Teoria Queer o come la chiamano loro “ideologia genderfluid” o “ideologia LGBT”.
          E’ una cosa che va tenuta lontana dai bambini e adolescenti, perché durante lo sviluppo vivono un periodo di confusione, e questa roba farebbe loro danni perché aggiunge molta confusione – considera che gli stessi attivisti nella maggior parte dei casi fanno confusione tra cose come “sesso” e “genere”, in parte è una supercazzola molto fumosa, e quindi va tenuta lontano dagli adolescenti.
          MA GLI ADULTI LI PUO’ SOLO FARE SORRIDERE.
          Se invece la gonfi a dismisura, asserendo che sarebbe “deleteria anche per gli adulti”, poi succede che QUANDO ACCADE UN DISASTRO ti tocca scrivere “E’ BENE MA NON BENISSIMO” quando invece E’ UN DISASTRO, PERCHE’ QUESTA E’ 100% NEMICA DEI PADRI SEPARATI, e il suo opporsi a cose come le unioni civili (contratti tra ADULTI) NULLA fa di positivo per i diritti maschili:
          https://www.lafionda.com/roccella-nuovo-ministro-della-famiglia-bene-ma-non-benissimo/

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        13. @Eric
          Ma perché, secondo la Fionda le donne comuni sono contrarie all'”ideologia queer”?
          Forse le loro lettrici conservatrici?
          Ma perché usare proprio quella leva, come se le donne IN PARTICOLARE avessero il terrore del “gender”?

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        14. Perché leggono quella lesbicona di Jo Bartosch che ha rovinato Spiked facendolo passare da antifemminista a femminista radicale.
          Le donne medie son lesbiche che hanno orrore delle trans che vogliono imporgli di essere penetrate con il grosso Schwanztung spacciandosi per lesbiche, nei locali LGBT-friendly pieni di lesbiche e trans frequentati dalla tipica donna media, non lo sapevi?
          https://www.spiked-online.com/author/jo-bartosch/

          Le trans inglesi poi ce l’hanno d’acciaio e immune agli ormoni, è per questo che è prevista maggiore pena se penetrano una persona col pene rispetto alla pena prevista per la penetrazione con una mazza da baseball o una spranga d’acciaio.

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      2. “Tu invece mi vuoi dire che una COLLETTIVITA’ non si e’ MAI espressa (mai, mai e di nuovo: mai), IN NESSUN ANGOLO DEL MONDO E IN NESSUNA EPOCA..”

        Non ho detto questo. Rileggi meglio ciò che ho scritto: non ho detto che le donne non hanno mai mai mai prodotto nulla in nessun angolo del mondo in nessuna epoca, ho detto che hanno prodotto meno degli uomini in vari ambiti della cultura, dell’arte e della scienza e Virginia Woolf ha dato una spiegazione del perchè, spiegazione che ovviamente gli anti-femministi ritengono non valida, ma questo è scontato.

        io sostengo che senza ciò di cui Virginia Woolf parla in una stanza tutta per sè, molte più donne in molte più epoche avrebbero prodotto opere rispetto a quelle che sono riuscite a farlo nonostante il patriarcato delle loro epoche, forse avrebbero eguagliato gli uomini, ma non lo sapremo mai. Forse oltre a leggere tante storie sul povero marito tiranneggiato dalla moglie avremmo potuto leggere altrettante storie per capire il punto di vista della “tiranna”, ma non lo sapremo mai

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  11. Fritz, io non difendo le femmine né mi aspetto qualcosa in cambio da loro. Io difendo il fatto che l intelligenza non dipende dal sesso o dall’ etnia e che le donne devono avere diritto di voto attivo e passivo come gli uomini. Questi principi mi stanno più a cuore delle “femmine”

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  12. X Fritz

    “Un po’ come quando nei boy scout il tipo ciccione rincoglionito che non sa manco allacciarsi le scarpe viene coccolato dal maestro sussurrandogli all’orecchio “sei un bimbo speciale” …

    tu invece il bambino grasso lo umilieresti, lo insulteresti perchè cosi si “sprona a migliorare”? Te lo chiedo perchè quelli come te che dividono il mondo in “perdenti” e “vincenti” spesso fanno così nei confronti delle persone fragili convinti di aiutarli. Ma sbagliano

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    1. Qui mi tocchi su un punto delicato, perché quando sento parlare di ragazzini da “rinforzare” e incoraggiare, penso subito a tutti i padri e a tutti i figli maschi: c’è un enorme quantità di pericoli, tranelli, adescamenti e condizionamenti contro cui metterli in guardia.
      E penso ai figli che crescono senza padri (la più grande sciagura sociale negli USA) o con padri assenti o demaschilizzati; e questi ultimi non sono necessariamente pigri, indifferenti o privi di polarità maschile: spesso sono ridotti al silenzio in quanto “tenuti per le palle” dalla madre dei figli, mediante la minaccia separativa. E’ chiaro che – fra l’eventualità di restarne separati o ridotti a papà-disneyland del weekend, e l’opzione di farsi “recessivi” rispetto alla madre-tiranna – scelgono quest’ultima come male minore.
      Instauriamo un affido condiviso con mantenimento diretto e risolveremo il 70% della QM. Ma, per mettere il Sistema con le spalle al muro, dobbiamo attuare lo “sciopero maschile”, l’obiezione di coscienza: dobbiamo temporaneamente uscire dalla scena sociale, per poi ritornarvi da protagonisti.

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    2. Paolo, ti faccio abbastanza intelligente per comprendere la mia metafora.

      Non c’e’ bisogno, ogni volta, di aprire argumentum ad hominem magari anche diffamatori cercando di dipingermi come il Sergente Hartman che picchia e umilia Palla di Lardo …

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      1. Fritz sei tu che a più riprese hai mostrato disprezzo per democrazia e uguaglianza, dici chiaramente che tutte le donne non dovrebbero votare e non dovrebbero votare neanche gli uomini che tu ritieni “beta” (quelli che la pensano come me, immagino). In pratica ritieni intellettualmente e moralmente inferiori e quindi non meritevoli i diritto di voto, tutte le donne, e una certa quantità di uomini che definisci “beta”, però tali persone devono comunque pagare le tasse per uno stato di cui non possono eleggere i rappresentanti.

        Queste tue simpatiche idee si aggiungono alla tua evidente preferenza per paesi governati da regimi autoritari, in quanto sarebbero i soli a difendere la “dignità maschile”, io come maschio non mi sento difeso nè da Putin nè dai burocrati cinesi nè dagli ayatollah.

        Se il tuo post sul “tipo ciccione rincoglionito che non sa manco allacciarsi le scarpe” che non va coccolato mi ha ricordato Palla di Lardo e il sergente Hartmann non è perchè ce l’ho con te sul piano personale, ma perchè ce l’ho con le tue idee, perchè mi baso sui concetti anti-democratici e sopratutto anti-egualitari che hai ribadito a più riprese.
        Tu dimostri enorme apprezzamento per il concetto di gerarchia in ogni ambito a partire da quello familiare, e disprezzo per il concetto di uguaglianza

        Devi accettare il fatto che le tue idee, che ritieni razionali e giustissime, mi ripugnano come a te sembrano assurde, stupide o ingenue le mie idee. Dividere il mondo in “vincenti” e “patetici perdenti” come se tutto fosse un’eterna competizione a te sembra razionale a me sembra ripugnante; dividere il mondo in pochi “maschi alpha” (di cui tu sei convinto di fare parte, ci scommetto) che devono dirigere tutto e masse di femmine e “maschi beta” che devono stare sotto e obbedire senza neanche avere dei rappresentanti eletti in parlamento a te sembra razionale e a me fa orrore. Non c’è nulla di diffamatorio, c’è solo il fatto che siamo su fronti opposti. Accettalo.

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        1. No, Paolo: hai frainteso Fritz e Frank (indirettamente anche me).
          Noi non ci ascriviamo affatto agli Alpha! Quelli sono il potere globalista-genderista che assolda il femminismo!
          Noi, invece, siamo tutti Beta! Solo che, nell’ambito beta, vanno distinti gli zerbini (detti anche maschipentìti)! E’ con loro che ce l’abbiamo, noi beta-non-zerbini!
          Sulla faccenda del pagare le tasse = eleggere i rappresentanti, non quadra: le tasse si pagano per poter avere i pompieri quando ti brucia la casa, la Protezione Civile quando finisci sotto il terremoto, l’ospedale quando ti ammali, e l’istruzione.
          Per il votare, invece, ci vuole un sacrificio in più: che poi quel sacrificio sia fatto per libera scelta (io non lo farei di sicuro, per qualsiasi governo dal ’45 ad oggi; e non l’avrei fatto neanche per la folle politica bellicista dal ’40 al ’45; l’avrei fatto nel ventennio precedente, ma non per la politica colonialista-imperialista) o per coscrizione, quello è un altro discorso. E comunque, andrebbe bene anche il servizio civile.

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        2. Io sono d’accordo che le tasse si pagano per il welfare e i ricchi devono pagare di più ma il tuo amico Fritz pur guardando con simpatia a regimi come quello russo, si è definito liberale solo che guarda caso il principio liberale niente tasse senza rappresentanza non gli piace, è un liberale molto strano l’amico Fritz

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        3. Diciamo che voi vi ritenete alpha rispetto ai cosiddetti “beta zerbini” cioè quelli come me a cui Fritz toglierebbe il diritto di voto, insomma voi aderite al principio gerarchico per cui alcuni e stanno sopra e altri sotto non lo mettete in discussione io invece sì

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        4. C’è una logica però,e non è una questione di gerarchia: quando una persona è contro i principi che le garantiscono la rappresentanza politica, perché dovrebbe essere tutelata da quei principi?
          Parlo ad esempio del tanto vituperato articolo 3 della costituzione, quello dove c’è scritto che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge senza differenze di…segue lungo elenco che include “sesso”.
          Capisci che se una persona si fa sistematicamente beffe di questo articolo 3 prima o poi a qualcuno viene in mente che forse sarebbe meglio toglierle il diritto di voto, proprio sulla base di sue caratteristiche?
          ESEMPIO: Mara Carfagna, o Andrea Ichino. Perché gente che si fa beffe dell’articolo 3 dovrebbe essere tutelata sulla base dall’articolo 3?
          L’unica risposta possibile è: “perché se scardiniamo il principio va a finire che il diritto di voto non viene tolto solo ai nemici dell’articolo 3, ma anche a chi credeva sinceramente nell’articolo 3”. Questa è un’ottima risposta, ma malgrado questo MORALMENTE non c’è nulla di male a pensare che idealmente personaggi come Andrea Ichino o Mara Carfagna non dovrebbero poter votare.

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        5. In pratica sto dicendo: non si deve togliere il diritto di voto a persone come Mara Carfagna o Andrea Ichino, ma SOLO perché si va a mettere inevitabilmente in moto un meccanismo che metterebbe a rischio il diritto di voto anche di chi crede nell’articolo 3 della costituzione.
          Ma in sé l’idea è pienamente giustificata moralmente, in quanto queste persone sono nemiche dell’articolo 3 e dei suoi principi.
          Se fosse possibile (e NON lo è, perché tutto è collegato) togliere il diritto di voto SOLO a personaggi del genere sarebbe ottima cosa farlo, magari su base “temporanea” come dice la Fornero, una cosa tipo: a protezione dell’articolo 3 ogni volta che una persona propone per iscritto, formalmente, palesi violazioni dell’articolo 3 viene privata del diritto di voto e di assumere incarichi pubblici. Legge temporanea: ora si mette, prima o poi si toglierà – non è specificato quando.

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        6. @Eric
          Questo sarebbe ottimo, ma è molto diverso da quello che sostiene Fritz. Per lui qualunque donna solo perché tale appoggia la violazione dell’articolo 3 (stando al tuo esempio) e dunque le va impedito di votare a prescindere.

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        7. Si potrebbe fare in automatico, sai?
          Se in una proposta di legge c’è scritto “donne” (o “uomini”) anziché “cittadini” o “cittadine e cittadini” allora ti tolgono il diritto di voto e la possibilità di avere pubblici incarichi. Puoi fare appello, ma verrà accolto solo nel caso in cui tu avessi scritto tipo “donne e uomini” invece che “cittadine e cittadini”: in questo caso è sinonimo, è solo un errore grammaticale, ma OVVIAMENTE qualsiasi proposta di legge che tratti differentemente “donne” e “uomini” priva del diritto di voto e di ricoprire incarichi pubblici chi la avanza.

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        8. “… insomma voi aderite al principio gerarchico per cui alcuni stanno sopra e altri sotto, non lo mettete in discussione …”.
          Vorrei che tu potessi tornare indietro nel tempo (‘800), per chiedere ai minatori inglesi in sciopero contro il padronato, cosa pensassero dei loro colleghi crumiri… Eppure, erano tutti Beta…

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        9. X Eric
          Ichino e Carfagna hanno diritto di voto anche se tu le giudichi persone ipocrite. Il suffragio universale prevede che tutti i maggiorenni possano votare ed essere votato, anche chi non crede nella democrazia può votare. Se introduci limiti di tipo morale o intellettuale per privare del diritto di voto chi ritieni,secondo non so quali criteri, persona non abbastanza morale, coerente o intelligente il suffragio universale non c’è più e andrebbe bene a chi è convinto di essere nella schiera dei “meritevoli”. Io non credo che sia giusto introdurre criteri meritocratici nel diritto di voto, e la parola meritocrazia e l’uso che se ne fa mi sta sulle scatole

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        10. Esattamente quel che ho detto io.
          Ma ripeto: non va bene proporre di togliere il voto a Carfagna e Ichino MA SOLO PERCHE’ facendolo si metterebbe in moto un meccanismo che metterebbe a rischio il voto di chiunque.
          Però moralmente l’idea di toglierlo solo a chi si comporta come loro è un’idea giusta, se presa isolata senza considerarne le conseguenze.
          E’ ovvio che in una società utopistica, ideale e irrelizzabile, chi come la Carfagna e Andrea Ichino si produce in attacchi formali all’articolo 3 andrebbe escluso dalla rappresentanza politica.

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        11. Se ichino e Carfagna scrivono una legge incostituzionale spetta ai giudici costituzionali pronunciarsi in maniera definitiva

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        12. Pertanto anche qualsiasi legge che verrà passata dalla Meloni è incriticabile e pienamente costituzionale salvo se i giudici costituzionali si pronunceranno diversamente.
          I personaggi come te sono quelli che lascian passare le dittature, rifiutandosi di criticare le misure autoritarie senza aver prima la luce verde di un organo superiore.
          L’articolo 3 è il più violato in assoluto, e non sono neanche stati fatti appelli alla corte costituzionale.

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  13. X ericlauder

    “Pertanto anche qualsiasi legge che verrà passata dalla Meloni è incriticabile..”

    in democrazia ogni legge si può criticare anche quelle passate al vaglio della Corte Costituzionale. Il punto è che io penso che il decreto anti-rave sia inutile (le leggi per punire la violazione di domicilio o l’occupazione illegale di suolo pubblico ci sono già quindi inventarsi nuovi reati è inutile), propagandistico (l’hanno fatto apposta per far raggiungere l’orgasmo all’elettorato di destra che disprezza “tossici e zecche”) e anche incostituzionale perchè mette a rischio la libertà di associazione e manifestazione. Ciò non toglie che se il Parlamento lo approva così com’è (ne dubito) e la Corte Costituzione lo fa passare, io sono libero di criticarlo e lo critico, ciò non di meno devo accettare il fatto che i giudici costituzionali la vedono diversamente

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    1. Quel decreto non ha nulla a che fare con i rave perché i rave erano già vietati in quanto violavano almeno 5-6 leggi tra penali e civili, quel decreto serve unicamente a mettere le mani avanti per poter agire contro eventuali proteste spontanee future.
      Non verrà certamente modificato perché piace anche al PD: si bagnano all’idea di poter soffocare manifestazioni spontanee di gente che non gli piace.

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  14. In democrazia non solo si possono criticare le leggi, ma si può fare disobbedienza civile alle leggi che si ritengono ingiuste, ovviamente la disobbedienza civile va fatta pubblicamente, va dichiarata e chi la fa ne accetta le conseguenze

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