Smemoratamente Uomini: 1911 – quando il patriarcato opprimeva le donne e perseguitava le femministe.

Statua di gesso, alta 10 metri, collocata sulla balaustra del Teatro della Scala di Milano, titolo: Femminismo.

Da: La Domenica del Corriere, 12-19 marzo 1911.

Divertentissimo, poi, l’articolo di contorno, a tratti simile a certi argomenti tradizionalisti che oggi leggiamo su alcuni siti per i diritti maschili ma, forse ancor di più, a questo firmato Dacia Maraini apparso sul Corriere nel 2017:

https://www.corriere.it/opinioni/17_novembre_21/ritorno-barba-orgoglio-maschile-cdb68962-ce0a-11e7-a3ca-40392580f143.shtml

I secoli passano, ma alcune cose restano perfettamente immutate…ecco perché questo articolo è categorizzato “Smemoratamente Uomini”

Si ringrazia la nostra lettrice e commentatrice Chiara per aver fornito le immagini del giornale d’epoca.

34 thoughts on “Smemoratamente Uomini: 1911 – quando il patriarcato opprimeva le donne e perseguitava le femministe.

  1. La vera domanda da farsi è ” ma i libri della Maraini chi li compra?”. Quando capito a casa di mia madre la trovo che guarda estasiata i programmi pomeridiani dove la Nostra è sovente intervistata in un compendio di femminilità farasaica. Ma’, sparati così posso finalmente prendermi casa 😁

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      1. *edit:
        …Fosco Maraini, di cui poi ho letto l’appassionante autobiografia. Consigliata, specie per chi è in cerca di validi modelli d’ispirazione maschile.

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        1. Se tua figlia viene su misandrica non puoi essere un valido modello, significa che errori ne hai fatti proprio tanti tanti: questo si applica indiscriminatamente ai padri di tutte le femministe, salvo ovviamente delle eccezioni – ad esempio:

          Camille Paglia: femminista e pure lesbica, malgrado questo è considerata una anti-femminista ed ha grande stima per gli uomini. Il padre doveva essere eccezionale.

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        2. @Eric
          Forse avere un padre troppo ganzo crea una specie di sindrome edipica per cui lui rimane il non plus ultra mentre tutti gli altri uomini diventano denigrabili.
          Ma non so, non ho neanche ben presente quali scritti o esternazioni abbia fatto la Maraini per risultare misandrica, non ne sono al corrente. Che ha detto?

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        3. La figlia di quell’uomo ha queste idee:

          «Siamo sempre state donne, mai persone»

          “Le mie storie mettono in evidenza la parte oscura di un’educazione – ci ha raccontato la scrittrice – modelli culturali ormai entrati in profondità, che portano gli uomini a pensare di possedere la donna che amano”.
          Tutti gli uomini di cui parla la Maraini sembrano avere una doppia personalità. Mariti che agli occhi della gente appaiono gentili ed educati, amanti affettuosi e genitori premurosi. Ma poi tra le mura domestiche si trasformano in aguzzini, dando sfogo a rabbia e violenza immotivata.

          https://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09/19/donne-vittime-ne-lamore-rubato-di-dacia-maraini-luomo-violento-e-doppio/357028/

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        4. In quel libro apparentemente parla di uno specifico gruppo di uomini, quelli violenti.
          Poi è vero che però nell’intervista denuncia una “cultura diffusa e radicata” di questo genere di possessività. Ma mi sembra che ne parli come di un problema moderno:
          “Oggi c’è una nuova misoginia che viene dalla televisione, dalla pubblicità, dai fumetti, dove c’è un’idea predatoria nei confronti della donna, basata sull’uso della prepotenza, che insegna ai maschi a essere dei cacciatori. ”

          La frase precedente più che misandrica è un’accusa agli uomini di misoginia: è un po’ la storia dell’uovo e della gallina, perché se l’accusa di misoginia può essere presa come un insulto generalizzato allora diventa effettivamente qualcosa di misandrico.

          Ma sai che provando a cercare online riguardo il suo rapporto col padre ho trovato un’intervista molto interessante?
          Risale al 1980 e riguarda proprio temi femministi. Secondo me dice molto sia sul tipo di domande che il giornale le ha posto, sia sulle sue risposte. Riferisce del complesso di Elettra (come pensavo) e dice anche molte cose “tipiche femministe”. Sono cose che ho sentito anche da mia madre*. Non darei una colpa specifica a Dacia Maraini, se vogliamo possiamo dire che tutte le donne di quella generazione sono similmente maturate in certe considerazioni e convinzioni. È stata un’epoca in cui si è puntato molto sull’emancipazione femminile e tutti i discorsi andavano in quella direzione; è più grave che siano le giovani di oggi a credere alla narrazione del patriarcato opprimente e violento e a non considerare il punto di vista maschile, perché noi non abbiamo bisogno di nessuna emancipazione sociale e scatto in avanti nei diritti, non abbiamo scuse. Che poi Dacia faceva già parte di una situazione familiare privilegiata, sia come livello economico che come livello culturale e di apertura mentale e modernità. Non so lei, ma mia madre ha effettivamente dovuto e potuto fare un salto di qualità nella considerazione sociale e nelle libertà di azione (da ragazzina ha vissuto situazioni di sessismo che io mi sono direttamente evitata).

          *Non la parte sulla sessualità e il lesbismo, con mia madre di queste cose non parlo; ma come vedrai in essa Dacia esprime concetti già sentiti da diverse altre donne famose di quella generazione, anche sessuologhe.

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        5. Infatti come ti ho detto allora il femminismo era sempre ingiusto e misandrico, ma c’era al potere chi teneva gli altri in una specie di prigione senza neanche rendersene conto: la situazione socioeconomica era totalmente cambiata ma loro non solo imponevano regole antiche e studiate per tutt’altra società ma se ne inventavano di nuove in continuazione e su cose assolutamente futili, tutte restrittive, perdendo ogni credibilità. Ad esempio sull’aborto la loro battaglia perseguiva un fine nobile, ma veniva dalle stesse persone che più spesso ancora berciavano contro i preservativi e PERSINO contro la TV a colori (seriamente, dicevano che la TV in bianco e nero faceva meno danni sociali): invece che pensare all’anima e consigliare alla gente di evitare peccati mortali facevano i pseudo-sociologi e si inventavano regole (che nei testi sacri non c’erano) sui colori appropriati delle camice da uomo (vietato il viola, oltre che il rosa naturalmente) o sul menù del venerdì (vietata la carne). Dieci anni dopo, imperterriti, proseguivano prendendosela con i film horror, poi fu la volta dei videogiochi. Ed essendo LENTI attaccavano le cose solo DOPO che erano già popolari. Quando attaccavano il rock n’ roll se l’erano già presa col jazz 40 anni prima e la gente aveva già mangiato la foglia perché si era accorta che se te ne freghi poi quelli in una decina d’anni si zittiscono e non ne parlano più: segno che erano cavolate che si erano inventati al momento e non bisogna dargli retta perché non ci credono neanche loro.

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        6. Che palle ! Le solite boutade numericamente irrisorie. Ripeto è la donna che sceglie anche nei casi limite trascurabili dal punto di vista statistico. I fratelli Bianchì ( che in galera possono stare solo in isolamento altrimenti fanno la fine dei sorci) non mi risulta facessero fatica a rimediare donne disposte a farsi mettere incinte e a convivere ( è solo un esempio). Quindi stessero zitte ste psicolabili!

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        7. La Dacia mica parla di quello, però. Lei, molto originalmente, ha scritto un libro per dimostrare che c’è una cultura che dice che le donne sono proprietà degli uomini.

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        8. Ahahah, la prende larga per poi convergere ! A proposito a me sembra che nei cartoni ( tipo i Griffin o i Simpson ) o i film hollywoodiani gli uomini sono rappresentati tutt’altro che come oppressori, anzi sono praticamente degli inetti continuamente salvati dalle mogli ( ed è così da mezzo secolo e anche oltre ). Quindi questa vive una realtà parallela.

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        9. Forse ho dimenticato di mettere il link all’intervista:
          https://efferivistafemminista.it/2014/11/io-dacia-maraini-soave-e-rabbiosa/

          Volevo anche aggiungere che mi sembra l’intervistatrice cercasse di forzare il discorso in certe direzioni, ad esempio quando ha messo la violenza tra i valori maschili (al che Dacia ha risposto negando questo concetto – però alla fine in questa e altre provocazioni non è mai andata completamente contro all’intervistatrice, in qualche modo tendeva a essere molto diplomatica e finire col darle ragione).

          Altra cosa che ho notato e che tra l’altro riporta il tutto in topic: il linguaggio femminista del 1980 a mia sorpresa è praticamente lo stesso di quello odierno, e se pensiamo che di femminismo, di potere alle donne e di smarrimento maschile si parlava già “fluentemente” nel 1911…

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        10. Io te l’avevo detto che il femminismo anni 60-70 è lo stesso di oggi. Vittimiste chiagni e fotti con micidiali doppi standard sessisti.
          Vennero scambiate per liberatrici perché MALGRADO loro vi fu una Rivoluzione Sessuale (avvenuta in realtà grazie alla pillola e diffusione dei preservativi) in una società dove la Chiesa aveva enorme potere, e gran parte della Chiesa nonché parte rilevante della vecchia generazione erano molto simili a Ficus: immagina avere prete, vescovo,, metà degli assessori comunali, un terzo del Parlamento, un terzo dei giudici, un terzo degli insegnanti di ogni ordine e grado, metà dell’informazione che sparano cazzate tipo il moderatroll. E sono incistati lì da sempre. CHIUNQUE sfrutterebbe le femministe come arma contro di loro, SPECIE visto che è roba nuova.
          Anche i doppi standard sessisti femministi non davano nell’occhio visto che tutta la gente dell’elenco ripeteva in continuazione “se un uomo fa il ballerino è ovvio che diventa gay, se una donna guida un’auto grande diventa lesbica” e addirittura dicevano che non si dovevano assolutamente usare preservativi né fare sesso orale. Fai un po’ il confronto con le femministe che, senza avere potere, dicevano che quelle cose si possono usare e fare “anche se il sesso etero è problematico in una società patriarcale e lo stupro è molto diffuso”.

          Parlano di smarrimento maschile per ricondurre gli uomini all’ovile. Così uno per far vedere che lui non è “smarrito” fa tutto come suo padre e suo nonno anche se gli hanno tolto tutti i benefici derivanti da quelle azioni. In realtà nel momento in cui passa una legge secondo cui a seguito del divorzio l’uomo perde figli e casa e deve mantenere la donna (cioè CONTINUARE A FARE LA SUA PARTE) anche se lei non ha più alcun dovere verso di lui i matrimoni dovrebbero istantaneamente, nel giro di due anni, crollare del 20% minimo.

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        11. A parte tutto il mio elogio a Fosco Maraini non era inteso come padre. Lo suggerivo come modello di vita in sé, come se non c’entrasse nulla con Dacia Maraini. Ma, curiosità: tua figlia, che sta crescendo in questa terza ondata di femminismo, sta riuscendo a non farsene influenzare? Puoi dirti sereno da questo punto di vista e non c’è traccia in lei di negatività verso gli uomini come genere?

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        12. “Oggi c’è una nuova misoginia che viene dalla televisione, dalla pubblicità, dai fumetti, dove c’è un’idea predatoria nei confronti della donna, basata sull’uso della prepotenza, che insegna ai maschi a essere dei cacciatori. ”

          Questa mi ha fatto letteralmente strabuzzare gli occhi, ho dovuto raccoglierli e riinfilarli nelle orbite prima di poter scrivere il commento 😛
          Ma se in tutto quanto ha menzionato, le donne vengono esaltate e dipinte come vincenti che prendono a calci nelle palle gli uomini, tutti incapaci, prepotenti e prigionieri del loro ego??????? Gli unici uomini che si salvano nei media di oggi sono gli sfigatelli metrosessuali, completamente sottomessi alle donne!
          Se si parla degli anni ’80, è abbastanza vero. Sicuramente è un discorso non più valido oggi, c’è stato un ribaltamento completo.

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    1. Mia madre anni fa li ha comprati e apprezzati, e pure io, ma non so quali siano le sua produzioni odierne. Io parlo dei romanzi (Marianna Ucria, Bageria,..) o “La nave per Kobe”, che rievoca le vicissitudini della sua famiglia e che mi ha fatto scoprire quel grande uomo che fu suo padre, Fosco Maraini.

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      1. È vero che non bisognerebbe esprimere giudizi su autori mai letti ma mi fido del mio istinto che suggerisce di lasciar perdere. Magari mi sbaglio e mi aprirebbe un mondo meraviglioso ma non ho intenzione di correre questo rischio, finirei per attaccare un adesivo arcobaleno sul bauletto dello scooter e canticchiare le canzoni degli Abba sotto la doccia 😀

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        1. Io generalmente evito i libri scritti da donne moderne, e in particolare mi tengo ben lontano da roba prodotta da femminoidi misandriche stile Dacia Maraini (molto diversa una Grazia Deledda, per dire).
          Cioè, quando mi piaceva il fantasy, apprezzavo Marion Zimmer Bradley, che scriveva benissimo. Però al tempo stesso non potevo non detestare il suo stile femicentrico; niente di male, assumo che le donne scrivano principalmente per altre donne, quindi non cazziatemi se tendenzialmente le evito.
          Mi piacerebbe dire che gli uomini scrivano principalmente per altri uomini, ma oggi non è affatto vero. E’ pieno in tutti i campi di zerbini effeminati che si inginocchiano sui ceci in quanto maschi e leccano il posteriore alle feminazi. Pazienza, sono stati scritti milioni di libri, non è che mi manchi la scelta.

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        2. Ciao Generale, ti dico che per me la lettura è soprattutto intrattenimento, evito cose troppo gravose. L’ ultimo che mi sono bevuto in in paio di notti è stato ” La confraternita del Chianti” di John Fante 👍

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        3. @VonClausewitz
          Io penso che gli uomini scrivano principalmente “per tutti”, non c’è il corrispettivo maschile della letteratura rosa. E hai ragione, anche fuori dall’ambito prettamente romantico molte scrittrici hanno in mente un pubblico e un modo di riflettere femminili.
          Mi è capitato comunque di leggere autrici contemporanee che si discostano dall’ottica “scrivo per le donne”, credo con successo (ma dovrebbe essere un lettore uomo a dirlo).
          Per autori maschi ginocentrici nel modo di scrivere le storie, chi hai in mente?

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        4. @VonClausewitz
          Ps: potrei ricordare male, ma “Marianna Ucria” non mi sembra molto diverso da un’opera della Deledda; non lo ricordo misandrico. Secondo me la Maraini si è immisandrita col tempo; in quell’intervista degli anni ’80 certi argomenti glieli tiravano di bocca, oggi ci scrive libri e dichiarazioni.

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        5. Diciamo che con così tanti libri disponibili, è in effetti difficile tirare fuori regole fisse. Contando solo quelli contemporanei, uno arriverà a leggerne uno su mille se va bene.
          Come autori maschi ginocentrici, ho presente ad esempio Clive Barker (maschio gay) che nel pur splendido “Imagica” sferrò un attacco senza compromessi alla mascolinità, con più di vent’anni di anticipo sul resto del mondo. Poi ho provato a leggere un po’ di fantasy contemporanea, ma a parte che probabilmente sono troppo vecchio e mi dice veramente poco, la leccata di posteriore alle femministe non manca mai. Non è questione di avere personaggi femminili forti, è il fatto di presentare quelle situazioni che le femministe tentano di spacciare come norma, in cui gli uomini opprimono le donne. Però in effetti, a farmi vomitare nei libri della “Spada della verità” non è questo, quanto il modo veramente atroce, abominevole, penoso di scrivere. Veramente, mi odio per averli comprati tutti assieme; aveva senso ai tempi in cui andavi in libreria e non trovavi MAI una serie completa, dovevi catturare al volo i volumi che trovavi. Con gli ebook, avrei dovuto comprarne uno, leggerlo, E POI, eventualmente, comprare i successivi. Sono scritti talmente male da essere al livello de “La profezia di Celestino” o “Ramses”, campioni di schifezza.

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        6. @VonClausewitz
          Oddio io adoro “La spada della verità” ed era secoli che non ne sentivo parlare! 😀
          Ma… io intendo la serie TV.
          I libri non li ho mai letti, ne ero stata tentata ma ora che dici così non lo rimpiango.
          Di solito il fantasy non mi piace, ma questo mi aveva preso per via della nota comica presente in ogni puntata, merito in particolare del personaggio di Zed.
          Se hai visto anche la serie o almeno qualche puntata, sai dirmi se c’è molta differenza?
          In quanto a misandria e/o eccessiva esaltazione della figura femminile, direi che nella serie non ce n’è. Purtroppo non hanno proseguito con nuove stagioni perché mi sarebbe piaciuto molto (sia a me che a mio marito).

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        7. Aspetta aspetta, i gusti personali sono importanti e fanno la differenza. Se ti è piaciuta la serie, che io non ho mai visto, magari ti piacciono anche i libri. Ecco uno svantaggio degli ebook: non te li posso regalare, altrimenti lo farei volentieri.
          Cosa non mi piace di quella storia: i personaggi tratteggiati in maniera infantile, prevedibilissimi. I buoni sono buoni e simpatici, in maniera troppo calcata. Un esempio classico è un re che dice che preferirebbe tornare a vivere da semplice spaccalegna, o quello che era prima. Ti rende il personaggio simpatico, ma è quasi sempre indice di scrittura pessima. Non credo che nella storia sia successo molto spesso che qualcuno si ritrovasse re suo malgrado. Di solito devi tagliare la testa a un sacco di rivali per arrivarci, se non lo sei di nascita. Invece, all’opposto, in quei libri i cattivi sono Cattivi per il gusto di esserlo; se non fanno la loro azione meschina quotidiana, si deprimono.
          Lasciamo perdere tutta la sottotrama sadomaso in cui lui viene catturato e schiavizzato da questa tizia che lo tortura in maniera inimmaginabile, trasformandolo nel suo cane, ma alla fine in realtà è brava e buona. Ovvia fantasia per masochisti, ma anche questa scritta con la zampa d’elefante, nessuna finezza; al confronto “50 sfumature” è Alta Letteratura.
          Però questa è la percezione che ne ho io. A un sacco di gente questi libri piacciono molto, quindi non è affatto detto! Ognuno ha sensibilità diverse. Mal che vada, compri il primo libro e vedi se ti piace, no? Già da lì si capisce tutto.

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        8. Non puoi regalarglielo perché tu acquisti il diritto di consultare l’opera, non il possesso.
          Ci sono però anche dei vantaggi nella legge sul copyright, esempio: hai acquistato decenni orsono un film in VHS?
          Se te lo scarichi, anche in 4K, nessuno può dire niente. L’importante è che non lo condividi con altri.

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        9. @VonClausewitz
          Ok, pensavo che non ti fosse piaciuto lo stile di scrittura, invece mi pare di capire che il problema siano proprio i contenuti.
          Forse ciò che è piaciuto a me e mio marito è frutto di una comicità involontaria? 😅
          Oppure è proprio solo questione di gusti. Ad esempio a me della verosimiglianza storica di “un re che rimpiange quando era taglialegna” non importa niente, trattandosi di un fantasy suppongo sia un mondo diverso dal nostro e non mi pongo il problema.

          La parte in cui comincia a comparire questa specie di confraternita fetish-sadomaso comunque era sembrata un po’ troppo anche a noi. Cioè, ridevamo anche di quello; ma ne ridevamo per quanto puzzava di feticismo sessuale, non per le stesse motivazioni con cui ridevamo dei comportamenti simpatici di Zed o di altri personaggi.

          Giusto per farci capire da Eric e da chi altro non ha guardato la serie o letto i libri, metto una foto del personaggio di cui parliamo nella sua tenuta tipica: una turbognocca in latex armata di teaser “vagamente” fallici con cui torturava i nemici 😄


          E per non farsi mancare niente c’era pure il tocco lesbo:

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        10. Eric, conosco bene i pro e i contro del copyright su beni immateriali.
          Per quanto mi riguarda, acquisterei volentieri libri fisici, che ti puoi passare in famiglia e tra amici, ma non ho proprio spazio. Ormai siamo abituati a pagare quanto un libro quello che è semplicemente un prestito a lungo termine, e la cosa che mi dispiace è che in molti nemmeno si accorgano della differenza.
          Il copyright si è esteso fin troppo, secondo me, con una serie di abusi, grazie alla scusa della pirateria. Una volta le librerie acquistavano regolarmente i libri e li davano in prestito. Sai che adesso pagano molto di più perché i libri verranno letti da tante persone? Grande vittoria per gli editori e simili, ma secondo me sconfitta della collettività.
          In USA, un libro diede vita alla “first sale doctrine”. Se compri un libro, poi è tuo. Non puoi fotocopiarlo, ok, ma lo puoi regalare, prestare o rivendere al prezzo che vuoi tu.
          I detentori del copyright, ormai hanno invece i benefici sia dei beni fisici, che di quelli immateriali.
          Compri la licenza di un libro o un programma? Generalmente ti è vietato rivenderla e sei bloccato con artifizi tecnici, anche se la UE si è espressa ufficialmente contro questa pratica, con una sentenza dotata di valore legale.
          https://www.computerworld.com/article/2505356/eu-court-rules-resale-of-used-software-licenses-is-legal—-even-online.html
          Non c’è nessun problema tecnico che possa prevenire il prestito ad amici di un ebook, ma ovviamente non hanno nessun incentivo a concederlo, e infatti non lo fanno. Perché? Perché la legge si è evoluta in maniera sbilanciata, tutta dalla loro parte.
          Io da sempre auspico un miglioramento legale delle condizioni, che vada in direzione del diritto degli acquirenti. Purtroppo alla maggioranza delle persone non interessa, e pazienza. Fortunatamente non è mai stato facile come oggi accedere alla cultura. Per ingiuste che siano, non sono le condizioni di utilizzo dei beni immateriali a frenarne la diffusione.

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