I ragazzi britannici si stanno svegliando.

Anzitutto, prima della buona notizia, ricordo a tutti qual’è la prima cosa che deve fare un antifemminista:

“Mantenersi in salute e vivere a lungo: è il primo e uno dei più importanti dispetti che si possono fare a un sistema ove si esalta come superiorità biologica la maggiore longevità femminile e si approfitta di tale disparità nell’aspettativa di vita, creata artificialmente, per trasferire risorse dagli uomini verso le donne. Ad esempio: il Gender Gap Index dice che gli uomini debbono necessariamente vivere almeno 5 anni meno delle donne, altrimenti è mancanza di parità tra i sessi – se gli uomini vivono 8-10-12 anni meno delle donne: tanto meglio, per il Gender Gap Index c’è perfetta parità, mentre se invece gli uomini vivono solo 3-4 anni meno delle donne: è oppressione delle donne, mancanza di parità. Pertanto la prima e migliore trasgressione in un sistema sociale che dice che la tua vita vale di meno di quella di una donna e devi morire il prima possibile “per il superiore bene femminile” è che un uomo preservi la propria vita: un uomo che si mantiene in salute e vive a lungo compie già, solo facendo quello, un importante atto radicalmente antifemminista.”

Continuerò a ribadirlo di tanto in tanto, anche con aggiunte estemporanee. L’aggiunta di oggi è:

“Tenete anche presente che, in linea con quanto appena detto, molte femministe “raccomandano” agli uomini di non badare della propria salute, pur sapendo che gli uomini già si curano assai meno delle femmine (e questa infatti è una causa della minore longevità maschile), e che tali femministe utilizzeranno tutti gli stereotipi possibili per indurvi a non badare alla vostra salute: lo faranno nel classico modo femmineo, ovvero lamentandosi. In questo caso piagnucolando sull’immaginario problema che gli uomini sarebbero troppo focalizzati sulla propria salute – ad esempio tireranno fuori la classica storiella dal vago retrogusto schiavistico dell’uomo che invece che lavorare sodo si lamenta con la compagna per dolorini o problematiche da nulla. In realtà le medesime parassite misandriche che dicono queste cose consumano farmaci in quantità più che tripla rispetto agli uomini, fanno visite mediche 2,5 volte più dei compagni, usufruiscono di congedi pagati per malattia in quantità più che doppia rispetto agli uomini – quindi sfruttano assai maggiormente il SSN e l’INPS rispetto agli uomini e, dati alla mano, sono le femmine il sesso ipocondriaco e pertanto tutte le lamentele femminili sugli uomini troppo focalizzati sulla propria salute sono, come al solito, PURA PROIEZIONE. Inoltre hanno piagnucolato abbastanza da riuscire ad ottenere bollini rosa negli ospedali, medicina degenere (ovvero interessata unicamente alle femmine – inclusa quella virologa che proponeva di somministrare il vaccino AstraZeneca “solo agli uomini” poiché lo riteneva pericoloso) et similaria…inutile aggiungere che la storiella dell’uomo che si lamenta con la compagna per un nonnulla è per dette misandriche soltanto un mezzuccio volto a sfruttare l’uomo ancora di più, facendolo curare il meno possibile…”

Ciò premesso – e badate bene che un collegamento con il resto dell’articolo c’è eccome…

Uno studio recentemente condotto presso il King’s College di Londra, UK, su 3716 soggetti esaminati, mostra che quasi un terzo dei giovani uomini britannici sono passati dal preoccuparsi zerbinescamente per le sorti delle tanto privilegiatissime quanto lamentose femmine a preoccuparsi invece per le sfide che gli uomini, in quanto uomini, devono e dovranno affrontare.

Il 30% di ragazzi ed uomini di età compresa tra 16 e 29 anni afferma che entro vent’anni sarà più difficile essere un uomo che essere una donna, ed oltre la metà di questi – il 19% del totale, quasi uno su cinque in termini assoluti – pensa che sarà molto più difficile essere un uomo.

Meno positivo il giudizio sul femminismo: resiste ancora il mito che in passato vi sia stato un femminismo “buono”. Ma in ogni caso un giovane su sei (16%) pensa che il femminismo abbia fatto più male che bene.

Lo studio completo lo trovate qui:

sss

71 thoughts on “I ragazzi britannici si stanno svegliando.

  1. Beh, 30% è tanto considerando anche la propaganda femminista nelle scuole. Sarebbe però opportuno, per confronto, conoscere il dato delle generazioni precedenti. In teoria potrebbe pure essere un dato in discesa, se per esempio fra quelli di età 30-45 lo pensano il 60%; e in quel caso non sarebbe un dato positivo.

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      1. Ah scusami, avevo letto solo il tuo articolo e non il link.

        Ottimo allora e dimostra che la propaganda può anche essere controproducente, evidentemente non con tutti ma con quelli abbastanza svegli da sentire il puzzo di bruciato sì. Del resto la generazione dei 60enni aveva 20 anni nei primi anni ’80, quando almeno le femministe erano un po’ più sveglie nel senso che agli zerbini promettevano in premio l’amore libero, non il consenso entusiastico e se non puoi dimostrare che c’è stato allora 20 anni in galera…

        Inoltre, oggi dove c’è una discriminazione legale in Occidente è sempre e solo contro gli uomini, per cui per credere alle favole femministe bisogna essere proprio ciechi; 40 anni fa la situazione non era affatto questa.

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        1. Esatto.
          Oggi come oggi l’antifemminismo ha solo da citare le discriminazioni legali che sono tutte a favore delle donne, e il resto viene da sé.
          Le Women’s Empowerment e qualcosa che si dicono preoccupate per l’esito dello studio hanno le armi spuntate: le leggi sono scritte nero su bianco, e TUTTE quelle che discriminano per sesso favoriscono le donne, NESSUNA discrimina a favore dell’uomo.

          Gli zerbini oggi sono i maggiori propagatori di stereotipi machisti, anche se detti da loro fanno ridere: sono quelli che millantano di andare in giro di notte da soli nei quartieri a rischio senza avere paura.
          Appena qualcuno di questi fenomeni dovesse andare sul giornale perché è stato aggredito lo sfotteremo sino a pisciarci addosso dalle risate, e si farà un altro passetto avanti, e così via.

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      2. Forse quelli oltre i 60 anni non si rendono conto della realtà perché hanno vissuto situazioni diverse in gioventù e le vivono pure nella vecchiaia: credo che ci sia, per esempio, una minore incidenza dei divorzi per questa generazione rispetto alle generazioni più giovani. E sappiamo cosa può fare un divorzio a un uomo.

        Insomma, questi hanno sofferto e soffrono meno a causa delle donne.

        Spero veramente che sempre più velocemente tutti gli uomini aprano gli occhi e soprattutto li aprano i giovani. Ci sono ancora troppi femministi.

        A proposito del lavoro più facile per gli uomini:

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  2. //entro vent’anni sarà più difficile essere un uomo che essere una donna //

    In realtà è già più difficile adesso, ma almeno si stanno preoccupando.

    L’unica cosa su cui è più difficile essere donne è il discorso del lavoro dipendente in un certo range di età (ne abbiamo già parlato tante volte, non sto a ripeterlo) ma non so come sia gestita la cosa al di fuori dell’Italia, magari là è un problema che non esiste.

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    1. Conosci dati che mostrano che in Italia vengono assunti più uomini giovani che donne giovani (in proporzione ovviamente ai candidati, non in assoluto: se si presentano 10 volte più uomini che donne e vengono assunti 5 volte più uomini che donne, lo svantaggio è per gli uomini)?

      Io recentemente ho visto dati USA che mostravano un (per la verità leggero) vantaggio femminile, non maschile. Faccio anche notare che un dato del genere è una condizione necessaria, ma non sufficiente, per ipotizzare una discriminazione: potrebbe anche essere semplicemente capitato che in USA le femmine erano mediamente più preparate al colloquio…

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      1. @X

        Non conosco dati ufficiali ma è il segreto di Pulcinella, tutte quelle della mia generazione che abbiano fatto un po’ di colloqui e selezioni ci sono passate. Un caso eclatante che è capitato a me è di arrivare a una selezione finale con 10 candidati di cui solo uno maschio, ed è stato assunto lui. Potrebbe però essere una casualità, un episodio solo è troppo poco per valutare.

        Non è che in Italia le ragazze non possano trovare lavoro, ma spesso lo trovano solo precario, in mansioni basse con turn-over facile, o a condizioni in cui il datore di lavoro puo’ lavarsene le mani (es. imponendo di collaborare con partita IVA). Succede anche ai maschi, certo; ma diciamo che laddove ci sarebbero posti più sicuri e professionalizzanti, è più facile che si ponga il problema della maternità (siccome la paternità praticamente non esiste) e che quindi si preferisca assumere maschi. Oppure, quando possibile, signore mature (ad esempio una mia parente stretta dovendo cercare una segretaria ha fatto questo ragionamento, e non era l’unica nel suo settore…).

        Io sono tuttora una precaria, = zero garanzie per la maternità.

        In alternativa si tenta di entrare nel settore pubblico, dove magicamente il problema non è più un problema e sei tutelato sotto ogni punto di vista.

        Queste cose molti qui le sanno già, ma le ho riscritte per dare un quadro della situazione italiana, che magari non hai presente nel dettaglio.

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        1. Quindi non è un problema culturale, neanche di striscio.
          Perché, cara mia, se fosse un problema culturale, di mentalità, sarebbe presente anche nel settore pubblico, anzi: forse anche di più.

          Come si spiega che se c’è una mentalità generale che discrimina le donne questa cosa non sia presente minimamente nel maggiore e più nazionalpopolare datore di lavoro che rappresenta lo Stato e il Popolo?

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        2. Lo so, sbagliano completamente bersaglio. E così non cambierà mai nulla. Però ci sono anche quelle che vogliono proporre il congedo di paternità lungo obbligatorio adducendo questo motivo (e secondo me bisognerebbe approfittarne: per una volta che il femminismo fa qualcosa di buono per gli uomini… Anche se non è il loro scopo, di fatto lo fa).

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        3. @Fantaghirò

          “E così non cambierà mai nulla. Però ci sono anche quelle che vogliono proporre il congedo di paternità lungo obbligatorio adducendo questo motivo (e secondo me bisognerebbe approfittarne: per una volta che il femminismo fa qualcosa di buono per gli uomini… Anche se non è il loro scopo, di fatto lo fa).”

          Non cambierebbe nulla.

          Sarebbero favoriti uomini e donne single.

          Quelli con figli piccoli verrebbero accantonati.

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        4. “Non cambierebbe nulla. Sarebbero favoriti uomini e donne single. Quelli con figli piccoli verrebbero accantonati”.

          …Un attimo: verrebbero accantonati in relazione ai congedi parentali per malattie infantili; ma per quanto riguarda il FARE FIGLI, in che modo i single sarebbero favoriti? Io, quando ho concepito mio figlio, ero di stato “divorziato”… ed ero pure di un’età considerata “ormai fuori pericolo”…

          Forse mi son perso qualche commento; mi sembra che l’argomento, qui, fosse quello di imporre congedi parentali uguali per DD & UU; se è così, non ho capito perché non potrebbe funzionare; il datore di lavoro – che bada solo al proprio profitto e a spremere il lavoratore – correrebbe gli stessi rischi assumendo UU o DD; o no?..

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        5. @Fattononfui

          Quelli che hanno bambini piccoli sono già un passo avanti, in maternità/paternità può essere non ci vadano più.

          Se la legge vietasse di chiedere (in teoria già è così) e sapere se uno/a è fidanzato o sposato, non ci sarebbe modo di privilegiare i single rispetto ai coniugati.

          Nei Paesi Scandinavi, come ho scritto sotto il nuovo post, ci sono già da tempo politiche di questo tipo, sono ben fatte e funzionano: le famiglie attuali o potenziali non vengono discriminate nella ricerca di un lavoro.

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        6. @Claudio

          Ho letto su alcuni siti statunitensi, che ora non ho tra le mani, che le donne perdono reddito quando hanno i figli.

          Prima di andare in maternità hanno spesso redditi superiori agli uomini.

          Il mio ragionamento è che se pure gli uomini con figli rendono meno sul lavoro, gli imprenditori li sostituiranno con uomini e donne senza figli.

          Non è che puoi nascondere all’infinito che hai figli a casa.

          Saranno questi a fare carriera e a percepire i compensi più alti, anzi probabilmente le donne avranno redditi ancora più alti degli uomini.

          Una corsa a non fare più figli.

          Non so se è un bene o un male, ma l’effetto è già visibile.

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        7. “… se pure gli uomini con figli rendono meno sul lavoro, gli imprenditori li sostituiranno con uomini e donne senza figli. Non è che puoi nascondere all’infinito che hai figli a casa”.

          D’accordo, ma se quegli UU/DD-senza-figli sono giovani, l’imprenditore come fa a escludere che faranno figli? Assumendo gli uni o le altre, correrebbe lo stesso rischio.
          Allora, a questo punto, il fattore di non-rischio diverrebbe non più il sesso, ma l’età (a età maggiore corrisponde rischio inferiore).

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        8. @Fantaghirò

          guarda che i mitici paesi scandinavi hanno forse un 0,5 figlio per donna in più rispetto all’Italia.

          Bisognerebbe anche capire se non sia frutto della massiccia immigrazione.

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        9. Certo che è anche frutto dell’immigrazione, e si vede dai colori.
          Infatti quelli con l’immigrazione più alta sono più scuri, cioè con più figli – Svezia e Danimarca.
          La Norvegia che ha meno immigrati è più chiara, ovvero meno figli.
          E la Finlandia, che è il paese nordico con meno immigrati, è anche la più chiara delle quattro…

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        10. Sui paesi scandinavi è senz’altro come dici.

          Sugli effetti dell’immigrazione musulmana – e sulla volontà di potenza che le attribuiamo (“Vi conquisteremo non con la spada, ma con gli uteri”) – ero e resto scettico, perché è una visione troppo statica temporalmente: gli immigrati ci mettono pochissimo – al massimo una generazione – a capire che, nel sistema economico europeo, crescere figli ha costi insostenibili; e ciò senza tener conto che le prime “traditrici” del presunto progetto di conquista religiosa sono le figlie femmine, le quali tengono molto più alla propria libertà – omologandosi con le autoctone – che alla fede della loro stirpe; ma anche i giovani maschi non scherzano: nell’impiego del proprio reddito preferiscono rinunciare ai loro valori tradizionali piuttosto che alle lusinghe del consumismo.

          L’Islam può resistere incorrotto solo nei luoghi d’origine.

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        11. @Fattononfui

          Allora evidentemente quella misura fa sì che non ci siano discriminazioni sul lavoro, ma la gente fa pochi figli per altri motivi. Magari non gli interessa, o magari non hanno fiducia nel futuro, o non sono aiutati in altri modi (ad esempio la Francia offre moltissimi incentivi, sia economici che in termini di servizi a supporto, per i neogenitori).

          Se volessimo copiare per bene, dovremmo prendere il meglio da tutti: congedi paritari come in Scandinavia, bonus come in Francia,…

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        12. @Fantaghirò

          “Se volessimo copiare per bene, dovremmo prendere il meglio da tutti: congedi paritari come in Scandinavia, bonus come in Francia,…”

          Io credo invece che qualsiasi intervento è e sarà inutile. Anche in Francia di immigrati e di famiglie di cultura musulmana ce ne sono parecchi. Quel valore più alto non credo sia dovuto ai bonus.

          La politica attuale (delle multinazionali e dei governi, attraverso l’uso del femminismo) spinge per creare una società di individui separati, eliminando tutti i nuclei familiari, ritenuti patriarcali e tossici dalle femministe.

          In Corea del Sud c’è una fecondità pari a 0,92 figlio per donna, in Spagna il tasso di fecondità è 1,19 figli per donna. Sono paesi dove la contrapposizione uomo donna è feroce.

          Questa donna ha messo un video https://www.youtube.com/watch?v=g3PHwoWjsgk intitolato: quello che capita agli uomini oggi è pazzesco – Sono felice di non essere un uomo!

          Purtroppo è in tedesco. Riassumendo dice questo: Trova assurdo che Rubiales sia stato trascinato in tribunale per il famoso bacio. Precisa, e io dico giustamente, che a parti invertite non sarebbe successo niente; che quest’uomo sia stato già punito oltremisura per aver perso la reputazione e il lavoro, anche se puntualizza che il gesto non è stato opportuno e un uomo impegnato professionalmente a quei livelli non si deve abbassare a tali atteggiamenti; che trova assurdo che ora rischi addirittura il carcere.

          Questo disprezzo per gli uomini è molto diffuso, nessuno si commuove se si fa carne da macello di un uomo.

          Anche tu che non mi sembri appiattita completamente sulle posizioni femministe trovi giusto che si metta un cronometro in camera da letto per mandare in carcere gli uomini.

          Ecco in queste condizioni io non comprendo come si possa pensare a un recupero in termini di natalità.

          La follia degli uomini di accettare di essere massacrati senza reagire non può continuare all’infinito.

          E si stupiscono della reazione dei giovani uomini!

          Quindi premesso che la feroce contrapposizione tra uomini e donne potrà solo aumentare e che si spinge brutalmente le donne a competere con gli uomini sul lavoro, con mezzi leciti e illeciti, le denatalità potrà solo aumentare.

          Prima ci si rende conto di questo e prima si cercherà una vera soluzione.

          Per me la soluzione può essere solo una immigrazione selettiva.

          Bisognerebbe invogliare le persone che possono contribuire al benessere del paese a trasferirsi nei paesi occidentali con le culle vuote.

          L’immigrazione non dovrebbe essere basata solo su disperati con scarsa formazione che poi si tengono a vegetare nelle piazze diventando pericolosi per sé stessi e per gli altri.

          Un esempio https://ilfattoalimentare.it/pastori-migranti-sikh.html

          I soldi dovrebbero essere spesi per un’immigrazione rigorosamente regolamentata.

          Spendere soldi per invogliare a fare figli agli occidentali è inutile.

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        13. @Fattononfui

          // Anche in Francia di immigrati e di famiglie di cultura musulmana ce ne sono parecchi. Quel valore più alto non credo sia dovuto ai bonus //

          In Francia gli immigrati fanno ancora tanti figli (mentre in Italia no) proprio perché ci sono aiuti alla genitorialità, ma ti assicuro che li fanno anche gli autoctoni. Ho fonti di prima mano.

          Riguardo il cronometro: prova a pensare alla situazione a parti invertite. Un rapporto con lei attiva, che a un certo punto maldestramente nella foga colpisce i testicoli di lui. Esclamazione di dolore, richiesta di fermarsi, ma lei continua imperterrita a fracassargli letteralmente i co..siddetti per mezzo minuto come se non avesse sentito nulla. O è da denuncia, o è da TSO. Adesso riesci a capire?

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        14. @Fantaghirò

          “Riguardo il cronometro: prova a pensare alla situazione a parti invertite. Un rapporto con lei attiva, che a un certo punto maldestramente nella foga colpisce i testicoli di lui. Esclamazione di dolore, richiesta di fermarsi, ma lei continua imperterrita a fracassargli letteralmente i co..siddetti per mezzo minuto come se non avesse sentito nulla. O è da denuncia, o è da TSO. Adesso riesci a capire?”

          Quando ho letto sull’argomento non si è mai parlato di dolori ma solo di donne a cui era passata la voglia e che non avevano nemmeno comunicato chiaramente all’uomo che volevano smettere.

          In quei paesi l’uomo si deve accertare che la donna stia dando il suo consenso entusiastico e questo in ogni momento.

          L’uomo è colpevole se la donna glielo nega oppure non è più tanto entusiastico e lui non se ne accorge (anche con pisello in passera).

          Non è una questione di dolori. Nel caso di dolori ci sarebbe una reazione improvvisa, un irrigidimento, nel corpo della donna e sarebbe facile percepirlo.

          E’ proprio una questione di mancanza di voglia che le donne pretendono di volere calare sul tavolo in qualsiasi momento e se l’uomo non si adegua deve finire in carcere.

          Non dico che le donne devono rinunciare a questo (cioè voler smettere in ogni momento), ma se non lo ottengono nei tempi che pretendono potrebbe essere sufficiente un allontanamento dalla loro vita dell’uomo maldestro e invece queste lo vogliono proprio per qualche anno in carcere.

          Mi sa che sei tu a non aver capito.

          “prova a pensare alla situazione a parti invertite”

          Sì, ci provo

          Si colpevolizza l’uomo che non riesce a far raggiungere l’orgasmo alla donna e si concentra solo sulle proprie esigenze.

          Se l’uomo non ha voglia di impegnarsi a fare raggiungere l’orgasmo alla donna, non è un suo diritto?

          Mica mettono in carcere la donna perchè pretende dall’uomo il Consenso involontario di farle raggiungere l’orgasmo?

          https://veracura.network/sex-positivity/

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        15. @Fantaghirò

          L’esempio è calzante. Però dubito fortemente che nell’eventualità da te ipotizzata (lei che schiaccia i testicoli a lui e non si ferma continuando a fargli molto male, nonostante le sue proteste) lei sarebbe processata, men che meno condannata, non dico per stupro, ma almeno per lesioni colpose. A parti invertite invece la condanna per stupro (quindi una pena di morte civile, ed è sufficiente il tribunale dei media, nemmeno quello vero) è praticamente automatica.

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        16. Hai fatto bene a farlo notare perché a Fantaghirò sfuggono sempre questi “piccoli” dettagli: a lei interessa stabilire se una cosa è male, se poi le conseguenze sono che ti sgridano o ti condannano a morte, fa lo stesso, sempre male è.

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        17. @Fattononfui

          // donne a cui era passata la voglia e che non avevano nemmeno comunicato chiaramente all’uomo che volevano smettere //

          Dolore o “voglia passata”, quello che conta è che lei lo faccia capire chiaramente che vuole smettere. Certo che se lei non è chiara lui ci mette trenta secondi: ma non perché non ha udito la sua richiesta o se ne frega, ma perché la richiesta proprio non c’è stata! Se è così sono d’accordissimo che abbia ragione lui. Io sono per la normativa che dice “no vuol dire no”, non per “l’accertamento del consenso non esplicito”. A meno di casi in cui l’altra persona è in stato di incoscienza, ovviamente.

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        18. @DanieleV

          Il problema infatti secondo me non è tanto che certe valutazioni giudiziarie siano esagerate o meno, ma che si attuino solo a senso unico, sempre solo nei confronti degli uomini e mai delle donne.

          Primo problema è il sessismo, poi una volta equiparate le cose possiamo discutere se siano atti da sanzionare in modo più o meno forte.

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        19. @DanieleV

          @Fantaghirò

          L’esempio è calzante. Però dubito fortemente che nell’eventualità da te ipotizzata 

          ______________________________________________________

          Non sono d’accordo.

          Negli articoli che ho letto (stranieri anche perché in Italia mi pare non ci sia ancora il “consenso entusiastico”) non si è mai parlato di atti sessuali che provocavano dolori e simili.

          In tribunale, mai chiesto alla donna perché volesse smettere (almeno leggendo l’articolo)

          La questione è che se alla donna passa la voglia tu uomo devi immediatamente ritirarti. Quello che conta sono le esigenze femminili.

          Anche agli uomini potrebbe risultare fastidioso cimentarsi in lunghi e noiosi preliminari sessuali e/o maneggiamenti post eiaculazione per fare raggiungere l’orgasmo alla donna.

          Se fosse una donna potrebbe benissimo fottersene dell’orgasmo del partner e smettere quando vuole.

          Nel caso degli uomini invece si fanno pressioni perché si preoccupi dell’ORGASM GAP.

          https://www.thewom.it/lifestyle/love-sex/orgasm-gap

          Obbligare un uomo facendo pressioni, anche se non vuole perchè preferirebbe occuparsi solo del proprio piacere come possono fare le donne, è stupro?

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        20. “Anche agli uomini potrebbe risultare fastidioso cimentarsi in lunghi e noiosi preliminari sessuali e/o maneggiamenti post eiaculazione per fare raggiungere l’orgasmo alla donna.

          Se fosse una donna potrebbe benissimo fottersene dell’orgasmo del partner e smettere quando vuole.

          Nel caso degli uomini invece si fanno pressioni perché si preoccupi dell’ORGASM GAP.

          https://www.thewom.it/lifestyle/love-sex/orgasm-gap

          Obbligare un uomo facendo pressioni, anche se non vuole perché preferirebbe occuparsi solo del proprio piacere …”.

          Sant’Iddio, Fattononfui, con questo intervento ti sei meritato il Nobel MGTOW!! (dovremmo istituirlo); sei stato il miglior interprete – “cantore” direi – della PIU’ GROSSA SCOCCIATURA della mia (trascorsa) vita sessuale.

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        21. // Certo che fare pressioni su un uomo per fare orgasmare lei è stupro! //

          Concordo. Tutto ciò che è una forzatura potrebbe essere definito “stupro”. Difficile poi dire il confine tra un’insistenza simpatica e non minacciosa a quando si arriva al ricatto, alla violenza psicologica o fisica (cioè allo stupro). Però quel che è certo, anche qui, è che CIÒ CHE VALE PER LA DONNA DEVE VALERE ANCHE PER L’UOMO.

          Comunque uno/a potrebbe anche non voler continuare il rapporto perché non si sente bene, non perché l’atto gli sta procurando dolore. Chiunque, per qualunque motivo a un certo punto non abbia più voglia (fosse anche perché d’improvviso si è ricordato del gatto morto e si è depresso), ha diritto di essere rispettato nella sua scelta.

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        22. @Fantaghirò

          “Però quel che è certo, anche qui, è che CIÒ CHE VALE PER LA DONNA DEVE VALERE ANCHE PER L’UOMO.”

          Questo però mi pare uno slogan alla miss Italia: “vorrei la pace nel mondo“.

          Siamo lontani anni luce dal “ciò che vale per la donna deve valere anche per l’uomo”

          Visto che le femministe lavorano indefesse per ottenere l’esatto contrario, sarebbe coerente rigettare in blocco l’ideologia femminista e tenersi solamente la nostra Costituzione, applicandola, per obbligare lo Stato a trattare tutti i cittadini allo stesso modo.

          Dove sta lo stesso trattamento tra quello che succede a Rubiales e quello che è successo a Jenny McCarthy https://www.youtube.com/watch?v=IMx1epE8hpo ? Rubiales è in tribunale, l’altra no.

          Dove sta lo stesso trattamento tra quello riservato a Andrea Serrani https://www.fanpage.it/sport/calcio/il-molestatore-di-greta-beccaglia-si-trasferisce-in-un-luogo-segreto-ora-temo-per-mia-figlia/ e quello riservato a Mara Venier https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/11/30/mara-venier-tocca-il-lato-b-ad-alvise-rigo-molestia-io-querelo-vergognoso-laccostamento-al-caso-di-greta-beccaglia/6410037/ o la molestatrice di Blanco https://gazzettadelsud.it/video/societa/2022/05/24/il-video-della-fan-che-tocca-blanco-nelle-parti-intime-polemiche-sui-social-e-una-molestia-56503b30-4782-4988-b583-35cf2e408ef6/

          Ne potrei fare a bizzeffe di esempi.

          Oggi ho sentito alla radio una femminista molto risentita perchè non è passata una porcata femminista alla UE.

          La bozza di direttiva https://www.avvenire.it/attualita/pagine/senza-consenso-e-stupro-ma-non-ancora-reato “prevede che contro i rapporti sessuali senza consenso esplicito verrà sviluppata una campagna di sensibilizzazione a livello comunitario.” invece la signora esige che senza il consenso esplicito l’uomo finisca direttamente in carcere.

          Nell’intervista ha detto chiaramente: “la vittima non deve essere tenuta a provare che non ci sia stato il consenso, è l’uomo che deve provare che ci sia stato.

          Il fine delle femministe è che come prova deve bastare la parola della donna.

          E’ chiaro che tu questa cosa la appoggi (ma come fa un uomo a dimostrare ha dato il consenso?), a noi pare assurdo che si possa procedere in questo modo e ci fa incazzare.

          Nel dubbio sempre innocente, questo dovrebbe essere la base in uno Stato di diritto.

          Se ci provasse un uomo a denunciare una donna per stupro e pretendesse la condanna sulla sua parola, lo manderebbero tutti a cagare.

          Lo mandano a cagare anche se ha le prove.

          Si proprio “CIÒ CHE VALE PER LA DONNA DEVE VALERE ANCHE PER L’UOMO”

          Preciso, preciso …

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        23. @Claudio

          // la PIU’ GROSSA SCOCCIATURA della mia (trascorsa) vita sessuale. //

          Mah, io invece proprio non capisco questo atteggiamento: per me una delle cose più belle e imprescindibili del sesso è far provare piacere all’altro (l’uomo, nel mio caso). Forse tu la vedi davvero diversamente, o forse hai solo trovato donne con cui era molto difficile e frustrante farlo succedere.

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        24. “… una delle cose più belle e imprescindibili del sesso è far provare piacere all’altro (l’uomo, nel mio caso). Forse tu la vedi davvero diversamente …”.

          Ovvio che io – e, credo, la maggioranza degli UU del blog – la veda diversamente! Affinché un U provi piacere, la D non ha bisogno di fare assolutamente nulla: fa tutto lui, da solo, e lei può fare tranquillamente “la morta”, o “la dormiente”; anzi, questa è stata la regola coniugale per secoli, quando la moglie – sia per pudore, sia perché il più delle volte lo sopportava come un dovere coniugale – se ne stava a letto di spalle, praticamente come una bambola di carne. [N.B.: parliamo di “prestazione-base”, senza considerare gli optional…].

          Stai pensando a una particolare soddisfazione maschile nel far godere? Beh, per alcuni c’è, per altri è indifferente.

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        25. @Fattononfui

          // Il fine delle femministe è che come prova deve bastare la parola della donna.E’ chiaro che tu questa cosa la appoggi //

          Chiaro dove?? Ma se ho detto l’esatto contrario!

          Se anche tu cominci a travisare cosa scrivo (eppure chiarissimo) andiamo bene.

          Saranno anche pensieri idealisti ma io dico quello che penso e che vorrei, indipendentemente dalla facilità con cui ci possiamo arrivare; il disfattismo non mi è mai piaciuto.

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        26. @Claudio

          Mah, io ho conosciuto solo uomini cui una “che fa la morta” li fa ammosciare… (ho vissuto una condizione simile – anche se dovuta a cose che non sto a spiegare – col mio primo ex e la rottura è dipesa anche dall’incompatibilità a letto, non è che lui riusciva a godere con me passiva…). Per il resto, di base a me non viene proprio da stare immobile e di fregarmene di cosa sta provando lui; non so se è una questione generazionale (tu addirittura parli di comportamenti da bigottismo di cent’anni fa…) ma nemmeno le mie amiche quando ci si confidava sulle prime esperienze hanno mai rivelato un atteggiamento meno che curioso e partecipe nei riguardi del sesso e del partner. Anzi proprio parlando con quelle più esperte, saltava fuori che il modo migliore per provare piacere era agire attivamente, non lasciare tutto in mano a lui. Era anche l’epoca di giornali e giornaletti femminili sempre ricchi di rubriche a tema sessualità, con consigli per il proprio e altrui gradimento.

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        27. “”Chiaro dove?? Ma se ho detto l’esatto contrario!””

          Scusa, Fantaghirò,

          ma se ammetti che ci deve essere il consenso entusiastico, mi dici come diamine fai a dimostrare che ci sia stato o meno.

          La donna dice: “io non volevo più farlo”

          L’uomo: “ma non è vero, ha continuato a essere partecipe”

          Il giudice come diavolo fa a sapere chi mente?

          La donna dovrebbe portare le prove per fare condannare al carcere un essere umano, prove impossibili da avere.

          Furbescamente le femministe hanno fatto passare la norma (in Italia non è ancora così, ma fanno pressioni perchè lo sia al più presto) che DEVE essere l’uomo a dimostrare di essere innocente. O meglio è già così, ma un po’ i tribunali indagano ancora.

          Prove impossibili da avere, anche in questo caso, puoi anche avere un video, ma, secondo la norma del consenso entusiastico, la donna può toglierti il consenso anche senza dire nulla.

          In questo link https://www.avvenire.it/attualita/pagine/senza-consenso-e-stupro-ma-non-ancora-reato è chiaro ciò che vogliono le femministe

          “”E invece nei casi di stupro non sempre viene esercitata un’esplicita violenza fisica. «Ma va ribaltato il piano – ha spiegato ad Avvenire Tina Marinari, coordinatrice della campagna #Iolochiedo di Amnesty International Italia -. Per gli atti sessuali deve esserci sempre un consenso. Esplicito o almeno ben desumibile da un’attiva partecipazione. Se invece una donna dice “no” o RESTA PARALIZZATA o mostra di non gradire è evidente che il consenso non c’è. “”

          Un uomo si fa anni di carcere per fatti incredibilmente poco chiari.

          Io ho capito che per te ‘sta cosa va bene.

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        28. @Fantaghirò

          “a me non viene proprio da stare immobile e di fregarmene di cosa sta provando lui”

          Si vede che tu e le tue amiche parlate degli uomini che vi piacciono, ma spesso le donne si trovano a vivere con uomini che non piacciono o non piacciono più. Probabilmente una volta questo era una condizione più diffusa.

          In questi casi avere addosso un uomo è solo un fastidio, ma le bollette vanno pagate.

          Ora si divorzia più spesso. Le bollette l’uomo continua a pagarle, ma la donna si risparmia il dover sopportare un uomo addosso.

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        29. @Claudio

          Stavo per saltare quello che hai scritto sul mio commento.

          E’ una questione d’età e di vita vissuta.

          Da giovane non la pensavo proprio così, testa piena di romanticherie.

          Ho avuto donne (poche) piuttosto svogliate, che dovevo stimolare parecchio.

          Col tempo (tanto) mi sono spiegato ‘sta cosa con il fatto che non piacessi un granché.

          Se piaci si predispongono da sole. Tutta ‘sta fatica non bisogna farla. https://youtu.be/b2DLlbT-cMU?t=37  . Una delle cose che alle femministe non piace degli uomini che partecipano alla manosfera è che fanno sapere alle giovani generazioni come stanno realmente le cose. Vogliono che lo scoprano tardi, se no non hanno il tempo per sfruttarli.

          Praticamente dicono (ho letto più di un articolo che suonava così): vabbè, non vi è andata bene con le donne. Siate pure MGTOW, ma lasciate stare le giovani generazioni di uomini.

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        30. “E’ una questione d’età e di vita vissuta. Da giovane non la pensavo proprio così, testa piena di romanticherie. Ho avuto donne (poche) piuttosto svogliate, che dovevo stimolare parecchio. Col tempo (tanto) mi sono spiegato ‘sta cosa con il fatto che non piacessi un granché”.

          Esperienze gemelle, malgrado il negazionismo di Fantaghirò che continua a dire “ma perché mai una dovrebbe sforzarsi di accontentarsi? piuttosto resta single, no?”. Come se l’eros funzionasse in modalità ON/OFF.

          Di relazioni trascinate stancamente, svogliatamente, zombie-scamente è pieno il mondo intorno a noi; e dipendono dal fatto che un uomo con LMS scarso fa i salti mortali per dare il meglio di sé, quindi la “lei”, per un po’, prende quel che passa il convento (p. es.: se siamo ancora in modalità-Lira – tempi di vacche grasse – e lui è piuttosto esperto nell’organizzare gite, di lui prende l’aspetto tour-operator…; poi, però, arriva l’Euro, e l’opzione diventerebbe quella di arrangiarsi in modalità “due cuori e una capanna”…).

          ==============

          “Vogliono […] il tempo per sfruttarli. Praticamente dicono (ho letto più di un articolo che suonava così): vabbè […] Siate pure MGTOW, ma lasciate stare le giovani generazioni di uomini”.

          Interessantissimo; lo sospettavo, ma non avevo letto nulla di abbastanza esplicito al riguardo.

          Peraltro, la loro mi sembra una visione sconclusionata, perché gli mgtow GIOVANI mi sembrano alquanto improbabili…

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        31. @Fattononfui

          E allora hai capito male. Io non sono per il “consenso entusiastico” e non sono perché si creda alla donna anche senza prove.

          Ho anche scritto che preferisco uno stupratore vero a piede libero che un innocente in galera.

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        32. @Fattononfui

          // spesso le donne si trovano a vivere con uomini che non piacciono o non piacciono più. //

          Come ben dici, è una condizione che oggi in Occidente è da considerare estrema: le donne non hanno bisogno di mettersi per forza un uomo in casa per sopravvivere, scelgono chi amano, e se le cose vanno male smettono di farci sesso, se non c’è rimedio divorziano. Si può anche discutere sul fatto che in passato o in altre zone del mondo le cose stiano diversamente, ma… non capisco cosa c’entra col discorso iniziale. Claudio lamentava come un peso il fatto di doversi preoccupare anche del piacere femminile. Ma nelle condizioni che descrivete (cioè donne passive e disinteressate), a queste mogli non frega nulla di provare piacere, sono le prime a sperare che lui finisca presto e si tolga di torno. Quindi qual è il punto? Rimpiangete di aver avuto a che fare con donne passionali che però avevano esigenze e volevano far durare le cose troppo, o di aver avuto a che fare con donne sbrigative ma amorfe e che non vi desideravano?

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        33. “… le donne non hanno bisogno di mettersi per forza un uomo in casa per SOPRAVVIVERE, scelgono chi amano, e se LE COSE VANNO MALE smettono di farci sesso, se non c’è rimedio divorziano…”.
          Forse, piano piano, stai arrivando ad afferrare la realtà della vita vissuta.

          Innanzitutto dovresti moderare il tuo termine “sopravvivere”: non è quello, per la D; realisticamente è il “ricavarci qualcosina in più” rispetto alla singletudine.

          In secondo luogo, dovresti modulare la tua frase “le cose vanno male”: non è questione di male/bene, on/off; è questione di passare da una vita fatta di sprazzi (gite, serate sempre fuori casa ecc.) a un’altra più modesta, “due cuori e una capanna” (anche nel caso in cui nasca un bambino che, necessariamente, vincola tantissimo; specialmente se non hai UN ACCIDENTE DI NESSUNO a cui lasciarlo per una serata di relax fuori casa).

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        34. @Fattononfui

          Ho letto adesso il tuo ultimo commento. Non conoscendoti non posso sapere se sei effettivamente un uomo poco piacente, ma considera che può essere anche che queste tue donne avessero ricevuto un’educazione sessuale repressiva. Anche solo qualche decennio fa, magari in aree rurali, non era un’eventualità rara.

          Adesso ormai le cose sono cambiate, è difficilissimo trovare una ventenne o trentenne inibita o confusa sui propri sentimenti e desideri, per cui “i giovani d’oggi” secondo me non si trovano nella situazione di fare sesso con una svogliata; se non piacciono, al sesso non ci arrivano neanche; se piacciono, nel sesso trovano partecipazione spontanea.

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        35. @Fantaghirò

          “”E allora hai capito male. Io non sono per il “consenso entusiastico”””

          Allora è diverso.

          Se anche tu sei d’accordo che deve essere chi denuncia a portare le prove, non c’è da discutere.

          Senza prove nemmeno si inizia un processo e non si mettono nomi sui giornali per sputtanamenti a vita.

          Però la situazione attuale non è questa.

          Ora nemmeno i video possono scagionarti, se sei uomo.

          https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/ecco-cosa-si-vede-nbsp-video-che-ritrae-ciro-grillo-suoi-amici-268458.htm

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        36. @Fantaghirò

          “Anche solo qualche decennio fa, magari in aree rurali, non era un’eventualità rara.”

          Può essere.

          E può essere anche che i giovani maschi d’oggi fanno poco sesso, tra le tante ragioni, anche perchè poco attraenti per gli standard minimi femminili. Le donne nemmeno ci provano ad avere un contatto fisico con loro. Qualche anno fa, avendo come obiettivi famiglia e figli, potrebbe essere che le donne un tentativo lo facevano lo stesso.

          https://www.repubblica.it/salute/2023/11/04/news/sesso_giovani_natalita-419492145/

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        37. “Le donne nemmeno ci provano ad avere un contatto fisico con loro. Qualche anno fa, AVENDO COME OBIETTIVI FAMIGLIA E FIGLI, potrebbe essere che le donne un tentativo lo facevano lo stesso”.

          E’ assolutissimamente così. Quello prevalente era il fattore provider (accompagnato da carattere affidabile – cd. “testa sulle spalle”), non quello sessuale.

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        38. @Claudio

          // Come se l’eros funzionasse in modalità ON/OFF. //

          Ehm.. sì, per me è così, e mi stupisco di sentire il contrario. Quando parli di tipe che “prendono quello che passa il convento” ad esempio “perché così hanno il tour operator”, quello infatti NON è eros. È paraculaggine.

          Io ne ho conosciuta una così, una ragazza che al tempo dell’università ha iniziato a uscire con un “bravo dolce ragazzo” che la zerbinava e trattava come una principessa, scarrozzandola, aiutandola nello studio,… però poi di fatto non ci faceva sesso. Ma lei era un caso molto particolare, dall’esterno vedendo la situazione tutti capivano che non era una ragazza lineare come le altre ( con cui se ti mettevi insieme eri certo di piacere sotto tutti i punti di vista).

          Che poi la passione, dopo anni di relazione, possa scemare è un altro discorso.

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        39. “Io ne ho conosciuta una così, una ragazza che al tempo dell’università ha iniziato a uscire con un “bravo dolce ragazzo” che la zerbinava e trattava come una principessa, scarrozzandola, aiutandola nello studio,… però poi di fatto non ci faceva sesso”.

          Invece quelle sono situazioni diffusissime, forse LE PIU’ diffuse in assoluto; e non è questione di NON FARE sesso (on/off): lo fanno, ma col contagocce, in condizioni di particolarissima ispirazione (p. es.: in una cornice romantica, esotica, di vacanza, che non sia il solito appartamento-capanna di città…).

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        40. @Claudio

          // per la D; realisticamente è il “ricavarci qualcosina in più” rispetto alla singletudine. //

          Ma se lui non ti piace il gioco non vale la candela. Addirittura, secondo un vecchio detto cinico, spesso non vale neanche quando ti piace: “per un pezzo di salsiccia perché prendersi tutto il maiale?”…

          // dovresti modulare la tua frase “le cose vanno male” //

          Ma sì, ci sarà chi getta la spugna per poco e chi invece lo fa solo se viene fuori un’incompatibilità seria, un tradimento,…; non era il punto. Intendevo semplicemente dire che da quando esiste il divorzio (e considerata pure la prassi attuale che in esso non va certo a sfavorire le femmine), una donna non ha alcun motivo per sforzarsi di stare con un uomo che non ama più e di subire del sesso sgradito.

          Ps: mi dispiace che non abbiate avuto aiuti col bambino, sono cose che purtroppo si possono capire solo quando ne si fa esperienza.

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        41. @Claudio

          “Interessantissimo; lo sospettavo, ma non avevo letto nulla di abbastanza esplicito al riguardo.”

          Questo perché in Italia la QUESTIONE è affrontata poco,

          mentre all’estero esiste una miniera enorme di informazioni.

          Tantissimi youtuber statunitensi ci mettono la faccia e dicono quello che vogliono senza freni.

          La conseguenza è che così le femministe si sentono attaccate duramente e sono obbligate a rintuzzare la valanga di informazioni a loro contrarie.

          In alcuni articoli letti dopo un pistolotto contro MGTOW, e altri gruppi maschili le femministe concludono affermando più o meno questo, e cioè che: “in fondo va bene se non volete avere nulla a che fare con le donne , è ok. Ignoratele pure, ma perchè riversate il vostro giudizio sulle donne nel web. Vi leggono e vi sentono i giovani ragazzi che magari in quel momento hanno avuto una delusione amorosa e leggendovi si convincono che è tutto nero e finisce che si rovinano i rapporti futuri con l’altro sesso.”

          E’ un po’ questo il concetto che esprimono.

          Le femministe sono molto preoccupate che i giovani uomini acquisiscano consapevolezza sui rapporti tra maschi e femmine.

          Qui uno dei tanti articoli preoccupati per i giovani che scoprono la realtà

          https://theconversation.com/how-misogyny-influencers-cater-to-young-mens-anxieties-201498

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        42. L’autrice dell’articolo ci ha visto giusto, ma rimarrà inascoltata.
          Dice le stesse cose che dicono gli MGTOW: noi non reclutiamo, il reclutamento per noi lo fanno le femministe.
          Non siamo noi che terrorizziamo i ragazzi dicendogli che se qualcosa va storto nel sesso loro saranno gli unici responsabili a livello legale e pagheranno un prezzo altissimo: è tutta la società, in primis la scuola, lo ammette lei stessa nell’articolo:

          In research I conducted with boys aged 12 to 17 about sexual consent, I found they want consensual sexual interactions with girls but are concerned about dealing with the complexities of consent. They felt responsible as the supposed “initiators” of sex to seek and obtain consent. Most had been warned they may get into trouble legally if sex is not consensual.

          For many, therefore, heterosexual interactions are fraught with the risk of unwanted sex – and of possible legal implications if a girl or young woman claims that sex is non-consensual.

          But some of the boys also expressed hostile sentiments about girls and women, such as that they might “lie” about being sexually assaulted. Adults such as teachers may feel they need to shut down beliefs like this in an effort to take a zero-tolerance approach to the underlying causes of sexual harm – but this may lead to boys and young men feeling unheard.

          Che seguitino pure con l’approccio “tolleranza zero”: vedranno cosa succede! 😀 LOL 😀
          E la parte buffa è che una persona con un minimo di sale in zucca capirebbe che “tolleranza zero” avrebbe un senso per I COMPORTAMENTI SESSUALMENTE ABUSIVI, NON CERTO PER I DUBBI E LE PAURE CIRCA LE FALSE ACCUSE: LE FALSE ACCUSE ESISTONO, NON SARA’ CERTO AGGREDENDO I RAGAZZI CHE NE HANNO PAURA CHE LI FARANNO “RINSAVIRE”, tutto il contrario…SONO LORO CHE BANALIZZANO GLI STUPRI DICENDO CHE UNO CHE HA PAURA DI FALSE ACCUSE E’ UGUALE A UNO STUPRATORE: COME DIRE CHE SE METTI IN DISCUSSIONE UNA DONNA, ALLORA E’ PROPRIO COME VIOLENTARLA. E QUESTO INEVITABILMENTE LE FA APPARIRE COME BULLETTE MANIPOLATIVE…E CI ARRIVA CHIUNQUE ABBIA UN MINIMO DI SALE IN ZUCCA: E’ GIA’ UNA MEZZA TRAGEDIA CHE CI SIA UNA CHE ABBIA DOVUTO FARE “ESTENSIVE RICERCHE” PER CAPIRLO, ED E’ DEVASTANTE CHE MALGRADO TALI “ESTENSIVE RICERCHE” RESTI PURE INASCOLTATA…E MENO MALE CHE LE FEMMINE SAREBBERO “EMPATICHE”: QUI PAIONO AUTISTICHE ANAFFETTIVE, L’ESATTO OPPOSTO DI “EMPATICHE”…

          Le femministe vorrebbero stabilire loro cosa significhi l’espressione “andare per la propria strada” di MGTOW.
          E questo ovviamente non stupisce, perché loro sanno tutto di tutti e sono onniscienti. Almeno così credono.
          Invece se lo prendono doppiamente o triplamente in quel posto, a seconda dei casi.
          Perché “andare per la propria strada” significa non condividere quella strada insieme a una donna, non significa la morte civile, e non significa neanche che uno smetta di fare sesso.
          Esempio: Alberto Sordi era MGTOW, anche se sicuramente neanche conosceva il termine. Perché non voleva legarsi a livello legale a una donna.
          Stessa cosa per Alberto Tomba, l’ex-campione di sci. E per moltissimi altri.

          Le femministe invece vorrebbero la morte civile di chi osa non volersi legare mani e piedi a livello legale a una donna.

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        43. “Le femministe invece vorrebbero la morte civile di chi osa non volersi legare mani e piedi a livello legale a una donna”.

          Vero; ma forse era più vero fino a qualche tempo fa, quando il femminismo non aveva ancora preso l’attuale piega misandrica, childless, no-family. Da un ventennio a questa parte non c’è davvero nessun pericolo che un U finisca “into troubles” legali (false accuse, affidamento post-separativo) con una femminista, visto che esse sono totalmente respingenti.

          Il pericolo, invece, c’è con le accolite della Roccella, cioè le matriarchiste: quelle che ancora gettano l’esca agli UU, sventolando bandieruole trad, dietro alle quali si nasconde la richiesta di “ALTRO”. E l’autrice dell’articolo americano appartiene a questa categoria: quelle che ancora VOGLIONO tutti i riti tradizionali – high school e college misti, ecc.

          E’ come aveva detto Fattononfui: vogliono avere il tempo di frequentarli, adescarli e sfruttarli; cosa che non sussiste per le “separatiste”, cioè per le vere femministe d’oggi, che puntano esclusivamente alla propria carriera abbondantemente sponsorizzata (quote rosa, stipendifici rosa) dal provider PUBBLICO.

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        44. Qualcuna (non femminista però) potrebbe anche essere in buona fede, nel dire di voler proteggere i giovani. A volte anch’io ho espresso un concetto simile, perché di base sono una romanticona. Per il futuro di un mio figlio maschio io spererei che trovi una brava ragazza (anche dopo esperienze più o meno negative, ci sta) e che gli vada tutto bene a dispetto delle leggi antimaschili, ma MEGLIO ANCORA con leggi giuste e paritarie non più antimaschili. Mi spiacerebbe che non provasse mai l’amore, anche se per natura fosse un aromantico tranquillamente MGTOW (cioè, spererei NON fosse un aromantico). Peggio ancora se fosse uno che desidera l’amore e soffre nel cercare di tenersene lontano. Ma piuttosto che vederlo rovinato da un’arpia, allora molto meglio che sia MGTOW fin dall’adolescenza. Oppure felicemente gay 🙂

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        45. Chi è MGTOW di fatto è aromantico. o comunque vicinissimo alla definizione.

          MGTOW in realtà fa lo stesso giochetto del femminismo: capitalizza una situazione di fatto.
          Con i progressi tecnologici ed economici che si sono avuti le donne si sarebbero “liberate” comunque, anche senza il femminismo.
          Il femminismo ha promosso stronzate perfettamente inutili per la parità o l’empowerment femminile tipo abolire l’attenuante del delitto d’onore ben 13 anni dopo che l’attenuante era stata garantita anche alle donne: senza femminismo oggi avrebbe un nome più moderno e la norma sarebbe riscritta in termini neutri per sesso, e ci sarebbe comunque la parità: la parità è sia che entrambi abbiano l’attenuante sia che non ce l’abbia nessuno…
          E non poteva fare diversamente il femminismo, visto che non è certo il femminismo ad aver creato le condizioni per la “liberazione” della donna.

          Stessa cosa con MGTOW: la società si evolve in modo da rendere MENO oneroso e soprattutto MENO rischioso per gli uomini vivere da soli che convivere con una donna. Eccoti che ti salta fuori un gruppetto di tizi che già di loro sono assai poco predisposti per vivere insieme a una, e ti ci costruiscono su una “filosofia”.
          Come per il femminismo, le precondizioni per la filosofia sono state create da altri, MGTOW semplicemente “ufficializza” ciò che verrebbe fatto comunque da un buon numero di uomini.
          Nel caso del femminismo sono LE INVENZIONI E LE RIFORME SOCIALI DEGLI UOMINI ad aver dato loro le condizioni per esistere e prosperare.
          Nel caso di MGTOW sono LE RIFORME SOCIALI E LEGALI PRO-DONNA ad aver creato le condizioni perché MGTOW potesse codificarsi.

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        46. “Stessa cosa con MGTOW: la società si evolve in modo da rendere MENO oneroso […] per gli uomini vivere da soli che convivere con una donna”.

          Stai dicendo che un tetto in affitto per UN reddito, è meno oneroso?.. (Sarebbe come dire che una stanza singola, per uno studente fuorisede, è meno onerosa di una condivisa).

          Altro discorso, invece, è l’evidenziare che l’uomo che convive, ciò che risparmia in affitto, ce lo ri-spende con gli interessi sentendosi indotto a dover fare l’animatore-da-villaggio-turistico per le serate di lei (e questo anche se i due, fuori casa, pagano tutto alla pari, eh?)…

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          “Nel caso del femminismo sono LE INVENZIONI E LE RIFORME SOCIALI DEGLI UOMINI ad aver dato loro le condizioni per esistere e prosperare”.

          Hyper-correct; sono le riforme fatte dagli UU di classe alta (come i lord inglesi che avallarono la perorazione di Caroline Norton), del tutto incuranti delle ricadute che avrebbero avuto su quelli di classe bassa.

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        47. Ha fatto più Monica Cirinnà con gli alimenti alle ex-conviventi del DDL 76/2016 per diffondere MGTOW in Italia, che tutti i blog e siti e poster MGTOW italiani messi insieme.
          Senza la Cirinnà e il suo DDL 76/2016 semplicemente MGTOW avrebbe una ragione in meno di esistere, una ragione molto importante in meno: sarebbe meno valido e gli uomini sentirebbero meno il bisogno di seguire certe pratiche raccomandate dalla filosofia.
          Amplia questo ragionamento a varie altre cose fatte e dette, e vedi che man mano che si aggiungono MGTOW perde ogni ragione di esistere come filosofia di vita, e si riduce ad una mera preferenza personale di relativamente pochi.

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      2. @X

        Dimenticavo di specificare che tutto ciò avviene solitamente quando si arriva a 30 anni: prima i datori di lavoro sono incentivati ad assumere (seppur a tempo determinato) perché fino ai 29 anni ci sono sgravi fiscali, ai fini di far entrare i giovani nel mondo del lavoro. Inoltre sapendo che in Italia i figli si fanno mediamente sopra i 30 anni e un/a neolaureato ancora non ci pensa, i datori non si pongono il problema. Gli anni critici sono dai 30 ai 40.

        Non so se ultimamente sono cambiate le cose, ai miei tempi era così.

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  3. Per restare sul tema, sarebbe interessante sapere se i ragazzi del sondaggio hanno anche specificato IN COSA gli uomini saranno in difficoltà. Cioè, se è una sensazione generale e non ben identificata, o se hanno compreso appieno determinate situazioni discriminatorie.

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    1. “Cari signori dell’FBI, se davvero ci tenete tanto che mi risposi ed è una questione di sicurezza nazionale allora mandatemi il contatto di una signora molto ricca, molto generosa, e possibilmente anziana. In mancanza continuate pure a farvi le seghe leggendoci, anche se ci fate la figura dei pezzenti che non hanno nulla da offrire”.

      Questo è il messaggio che avevo mandato alla FBI quando osservavano il forum MGTOW.
      Un po’ mi dispiace per le forze di polizia che debbono andare dietro ai deliri di queste squinternate, col rischio di passare per dei ruffiani, per una specie di maitresse che cercano marito alle femministe…

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      1. Ma sono io ad essere prevenuto oppure effettivamente la prevalenza di questi uomini che partecipano ai Men’s Community per diffondere il femminismo non sono “eccessivamente” mascolini?

         

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        1. Non saprei esprimere un giudizio netto sulla abbondante/scarsa mascolinità degli uomini del video; ma questo discorso, in generale, mi suscita una certa diffidenza; voi vi siete mai soffermati sulle vostre foto di famiglia, generazioni che erano adulte negli anni ’40-‘’50-’60? Per caso ci notate abbondanza di fustacchioni?..

          La verità è che, in tanti, abbiamo avuto padri e nonni piccoli e mingherlini; i quali hanno prodotto figli e nipoti (tra cui noi); e che rendevano come asini/muli nel lavoro dei campi; e che avevano resistito agli sforzi della guerra.

          D’altra parte, anche le loro mogli erano scarsine, rispetto ai canoni estetici d’oggi.

          Le DD – le più permeabili alla civiltà dell’immagine – hanno voluto alzare allo spasimo l’asticella per loro stesse e anche per noi; oggi sono ridotte malissimo con i loro disturbi alimentari.

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        2. Mah, di solito ho visto nelle vecchie foto figure come nella foto sotto.

          Non fustacchioni ma panzoni.

          Raramente ho incontrato lineamenti come quelli nel video “Men’s Community.

          Nel video sembrano in maggioranza.

          Ma ho fatto la premessa che potrei essere prevenuto.

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