8 marzo, giornata dell’odio misandrico?

Traduzione di un articolo di Pro Male Collective pubblicato in occasione dell’8 marzo, originale linkato alla fine, una riflessione molto interessante anche se a tratti leggermente iperbolica – solo “leggermente” iperbolica e solo “a tratti”, considerando, ad esempio, il contenuto dell’ultimo report su Gaza di UN Women:

A favore delle signore c’è il fatto che anche tra chi denuncia le bugie di UN Women vi sono molte donne, ma tali giusti parrebbero essere se non in minoranza perlomeno in posizione assai meno influente rispetto alle femminazi all’ONU…

Anche se non ho alcuna intenzione di danneggiare le donne allo stesso tempo non mostrerò mai alcuna preoccupazione per il benessere delle donne come gruppo. Posso preoccuparmi del benessere di singole donne che conosco personalmente ma come gruppo non ho alcun rispetto per loro.

Ci sono due ragioni principali per questo.

(1) Le donne mentono costantemente sul fatto di essere vittime degli uomini. Mentono sull’essere violentate, mentono sugli abusi, mentono sull’essere molestate. Queste bugie vengono usate per attaccare e disumanizzare gli uomini. Le donne hanno persino pervertito il sistema legale per assicurarsi che uomini innocenti fossero giudicati colpevoli e che le bugie delle donne non fossero sottoposte ad un esame accurato.

(2) Le donne celebrano la nostra sofferenza e morte. Usano falsità e bugie sul loro status di vittima come giustificazione del loro odio. Lasciatemi chiarire bene questo: le donne sono una classe parassitaria privilegiata che vive alle spalle degli uomini, e questo status di classe si estende anche al di fuori del movimento di odio femminista. Le donne non hanno alcun valido motivo per odiare gli uomini, ma gli uomini avrebbero moltissimi validissimi motivi per odiare le donne.

Le donne non solo hanno una completa mancanza di gratitudine verso gli uomini, ma hanno un’innata profonda ostilità verso gli uomini che le adorano. Le donne odiano gli stessi uomini che le aiutano.

Quindi le donne odiano gli uomini, le donne mentono sugli uomini. Il fatto che ci odino è una ragione sufficiente per respingere le loro preoccupazioni. Il fatto che siano state sorprese a mentire più e più volte e a diffondere false narrazioni è un motivo in più.

Guarda il numero di visualizzazioni (2,7 milioni) e di cuoricini (oltre 116.000): la misandria nei social media non è di nicchia, è mainstream. Ci sono innumerevoli altri esempi di questo odio antimaschile sui social media, si deve essere ciechi per non notarlo:

10 thoughts on “8 marzo, giornata dell’odio misandrico?

  1. @@@
    Le donne non solo hanno una completa mancanza di gratitudine verso gli uomini, ma hanno un’innata profonda ostilità verso gli uomini che le adorano. Le donne odiano gli stessi uomini che le aiutano.
    @@@

    E’ così, nella maniera più assoluta.
    E’ ciò che dico spesso anch’io, usando termini molto più coloriti, del tipo “alle femmine non frega un beneamato cazzo degli uomini in quanto tali. A loro interessa solo l’utilità o meno che i suddetti possono avere nei loro confronti”.

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  2. Io penso che le donne odino gli uomini perché sanno, anche se non lo ammetteranno mai, che gli uomini fanno, creano, costruiscono, inventano cose che loro non sono in grado di fare.

    Qualsiasi cosa faccia una donna la può fare anche un uomo (*) qualsiasi cosa faccia un uomo, la donna no.

    Di fatto senza gli uomini le donne vivrebbero ancora in appena qualcosa di più di una capanna.

    (*) questione di tempo, l’utero artificiale risolverà anche questo.

    Cad.

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  3. Sono gli uomini che costruiscono le case nelle quali le femmine vivono, le scuole dove studiano, gli uffici in cui lavorano, gli ospedali nei quali si curano, le strade sulle quali viaggiano a bordo di mezzi inventati da menti maschili, etc etc.
    E sono sempre degli uomini a provvedere alla manutenzione di tutto ciò.
    Anche internet, ex arpanet, ovvero lo strumento attraverso il quale le femminucce diffamano quotidianamente gli uomini è una creazione maschile.
    Senza l’opera maschile il mondo tornerebbe al neolitico prima e al paleolitico poi, senza nemmeno passare per il mesolitico.

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  4. Recentemente ho frequentato alcune donne di mezza età con la terza media. Hanno una cultura generale accettabile e si esprimono discretamente bene. Conversamente un uomo con la terza media ha più difficoltà ad esprimersi e le sue nozioni di cultura generale sono inferiori. Tuttavia ho notato che queste donne tendono ad avere scarsa propensione al pensiero astratto. Ad esempio se la loro fabbrica chiude e si trovano senza lavoro, pensano che la colpa sia del titolare che non è bravo negli affari o del governo in carica che è composto da incapaci. Non si inoltrano a pensare che la manifattura italiana è in crisi a causa delle politiche scriteriate imposteci dall’UE e che tali politiche non nascono dal nulla ma sono frutto di rapporti di forza geo-strategici e geo-politici in cui l’Italia è una pedina sacrificabile. Può anche essere che stia generalizzando, magari anche gli uomini sono più o meno così, perlomeno quelli della working class.

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    1. Interessante; ma quello che non riesco a tollerare nelle DD è che si rifiutano – più o meno consapevolmente, non saprei – di manifestare (oggi ci sono i social!) il conflitto di classe – fra le DD-Alpha e le altre della working class -, tenendolo sempre ben nascosto sotto un’ipocritissima “sorellanza”.

      Non solo è impossibile, da parte nostra, aspirare a una benché minima alleanza dei Beta-ambosessi (cioè a una lotta di classe unitaria); ma si atteggiano addirittura a “stupite” in quei casi, divenuti di pubblico dominio – e sui quali, quindi, non possono restare reticenti/omertose -, in cui l’ipocrita apparenza di sorellanza viene spazzata via dalla cruda realtà dello sfruttamento inter-donnesco: in questo caso di cronaca https://www.borderline24.com/2024/03/07/brindisi-dice-di-essere-incinta-e-la-licenziano-accolto-ricorso/ la giovane lavoratrice discriminata afferma con grande cautela di essere “turbata” dall’essere stata discriminata da un’altra donna (che in quel contesto è “alpha” rispetto a lei). Posso supporre che ci sia andata piano perché dovrà tornare a lavorare con quella stessa coordinatrice che l’ha discriminata; ma suppongo pure che contro un capo uomo sarebbe stata più polemica e aggressiva.

      Riassumendo: uno dei tanti aspetti che trovo amorali nelle DD è quello del “cagna non morde cagna” (e, se accade, il regolamento di conti si cerca di non divulgarlo; specialmente là dove ci potrebbe essere un pubblico maschile in ascolto).

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      1. Più che altro direi che questo episodio può essere una spia del fatto che molte persone, donne in primis ma non solo, sono state convinte che l’imprenditoria femminile non possa mai essere di tipo predatorio: ecco perché è “stupita”, perché la società in qualche modo le aveva suggerito che certi comportamenti predatori ce li hanno solo gli uomini…
        E questo fa anche capire bene perché donnismo/ginocentrismo sono TOSSICI per qualsiasi idea “di sinistra” inclusa la parte pro-lavoratori della destra sociale (che non è la Meloni)…

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      2. @Claudio

        «la giovane lavoratrice discriminata afferma con grande cautela di essere “turbata” dall’essere stata discriminata da un’altra donna (che in quel contesto è “alpha” rispetto a lei). Posso supporre che ci sia andata piano perché dovrà tornare a lavorare con quella stessa coordinatrice che l’ha discriminata; ma suppongo pure che contro un capo uomo sarebbe stata più polemica e aggressiva.»

        Perché sa che se un uomo danneggia una femmina avrà la società intera a suo supporto. In primis, avrà a supporto proprio quegli uomini che lei disprezza.

        Invece, se una femmina attacca un’altra femmina, sa bene che le verrà a mancare l’appoggio degli uomini che si troverebbero (e si trovano) spiazzati da una lite “femmina vs femmina”.

        Quella delle femmine, alla fine della fiera, non è “sorellanza” e nemmeno “coesione”. Ciò che fa sembrare le femmine “unite”, ma non lo sono per niente, è il comune e tacito accordo di tutte loro nello sfruttare gli uomini. E finché hanno uomini da sfruttare il conflitto femmine vs femmine va in secondo piano.

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