Femmine il cui unico valore è essere oggetti sessuali.

Avete mai fatto caso, qui o sulla pagina de La Fionda, o in svariati altri siti pro-diritti maschili, il fenomeno delle femmine (e non solo) che la buttano sul sesso in contesti che non hanno nulla a che fare col sesso?

Mi sa tanto di si, visto che si tratta di un atteggiamento assai diffuso.

Ad esempio a margine di uno scritto di un Fabio Nestola o di un Mauro Recher che parlano di morti sul lavoro o di tassazione sui redditi da lavoro differenziata per femmine (proposta Alesina-Ichino), come pure potrebbe essere a margine di qualcosa che parli delle discriminazioni che fa l’INPS contro gli invalidi di sesso maschile

…o delle nefandezze scritte a proposito di Gaza su un rapporto ufficiale di UN Women:

Ebbene, di fronte a svariati articoli di questo tenore quasi immancabilmente salta su qualche femmina che si mette a parlare di immaginarie frustrazioni sessuali o di frequenza dei rapporti sessuali degli autori e tutta una serie di simili amenità…la domanda sorge quindi spontanea, anzi le domande, due, di cui la prima ha una sola possibile risposta:

La femmina in questione cos’ha da mettere sul piatto della bilancia a parte la sua vagina? Ovviamente niente, altrimenti non parlerebbe di sesso in un contesto ove il sesso non c’entra assolutamente nulla.

Ma soprattutto…

Perché non cominciamo, ogni qualvolta che ciò avvenga, a far notare questa cosa in maniera MASSICCIA E SISTEMATICA? Tipo rispondere alla bestiolina infoiata: “come mai metti di mezzo il sesso in un discorso che non lo sfiora neppure? Hai qualcos’altro oltre alla tua vagina da mettere sul piatto della bilancia? SI o NO?”

Vale anche per gli zerbini adusi ad “argomentare” in questo modo: “Come mai parli di sesso? Non si parlava affatto di cose sessuali. Pertanto vatti a fare una sega e torna quando sei svuotato e quindi a mente lucida, solo così sarai in grado di rimanere sull’argomento di cui si parla qui”

3 thoughts on “Femmine il cui unico valore è essere oggetti sessuali.

  1. Non solo femmine, anzi sono almeno altrettanti gli zerbini al seguito che la buttano sul “poveri micropenici”, “incel”, e via dicendo. Il bello è che uno parla di dati, leggi e fatti non di sesso (come appunto i morti sul lavoro, i padri separati, le quote rosa) e loro non fanno manco finta di rispondere sul punto.

    P.S.: bentornato!

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