Uomorismo Femministo: Abortohohoh, hihihihih!

“Piccola” gazzarra sui social e pure in politica a seguito dell’intervento della vicedirettrice del TG1 Incoronata Boccia, la quale ha definito “omicidio” e “delitto” la pratica dell’aborto:

https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/04/21/laborto-e-un-omicidio-lo-scambiamo-per-un-diritto-bufera-sulla-vicedirettrice-del-tg1-incoronata-boccia-pd-offende-le-donne-e-le-leggi/7521064

In quanto uomo sono avvezzo a sentirmi dire che sull’aborto non dovrei avere alcuna opinione come pure so che non posso esimermi dal diventare legalmente padre (cosa che invece lorsignore possono benissimo fare anche DOPO la nascita, con il “parto in anonimato”), e sono pure abituato a sentirmi ripetere frasi tipo “se non vuoi diventare padre impara a tenertelo dentro alle mutande” e simili amenità…come uomo sono pertanto, volente o nolente, in campo riproduttivo, chiamato ad essere depositario di un autocontrollo e di un senso di responsabilità di gran lunga superiori a quelli richiesti a qualsiasi femmina…e…

…pertanto il mio giudizio su questo scontro tutto al femminile non può che essere:

“Evidentemente quelle che tanto tengono all’aborto sono in massima parte cretine in calore che non sono in grado di tenere chiuse le gambe, sono del tutto prive di autocontrollo e schiave dei loro istinti, oltreché ignoranti come capre circa la contraccezione. Mentre invece quelle che sono quantomeno scettiche sull’aborto hanno sicuramente maggiore autocontrollo, sono persone molto più responsabili, e/o sono assai meglio informate sulla contraccezione.”.

😀 LOL 😀

Hohohoh! Che divertimento!

😀 LOL 😀

26 thoughts on “Uomorismo Femministo: Abortohohoh, hihihihih!

  1. “Se non hai l’utero devi tacere sull’aborto” è la frase più sessista, transfobica e abilista che esista.

    sessista perché riconduce la legittimità al discutere di un tema unicamente in base al possesso di un apparato sessuale (maschile o femminile che sia). Esattamente come dire “non puoi parlare di politica se non hai il pene”.

    Transfobica perché esistono donne senza l’utero come le trans MtoF e quella frase sottende che se non hai l’utero non sei donna e quindi non hai il diritto di parlare. Infatti è la classica argomentazione che ti aspetteresti da una Terf.

    Abilista perché nega di discutere di un tema se per motivi medici hai dovuto rinunciare alla tua fertilità con una isterectomia, di fatto perdendo il tuo essere abile a condurre una gravidanza.

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    1. Io per ora mi limito a valutare le pro-aborto senza se e senza ma vs le scettiche sull’aborto: è ovvio che le seconde sono persone in linea di massima molto più serie e preparate, anche in campo contraccezione.

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      1. Dici il partitone Stati Uniti d’Europa?

        Non lo so, Carletto e Renzi si odiano 😁 fanno ridere tanto quando si beccano

        Però con la Bonino ce la vedo

        Piuttosto è il brand delle donne che a me sembra abbia stancato un po’ tanti, non è più come una volta

        Con tutti i problemi che ci sono “votatemi per le donne” non so…

        Cappato sai che fa?

        Sto cercando un partitino infinitesimale che non faccia danni tanto per esprimere il diritto di voto

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        1. “Un partitino infinitesimale che non faccia danni tanto per esprimere il diritto di voto”
          Questa frase la diceva mia nonna, pari pari tranne che lei usava “piccolissimo” invece di “infinitesimale”, quando votava per il partito dei pensionati-

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        2. “Sto cercando un partitino infinitesimale che non faccia danni, tanto per esprimere il diritto di voto”.

          Ti consiglio caldamente la listona composita di quello strano personaggio – una specie di Mastella siciliano – che è Cateno De Luca: Libertà; l’importante è accompagnare la croce sul simbolo con LE PREFERENZE (fino a tre, alternate per sesso) per i candidati dei tre sotto-partiti dell’Exit: Insieme Liberi, Sovranità, Vita (altrimenti il tuo voto va ai pensionati, agli animalisti ecc.).

          Esempio per la circoscrizione nord-est: Ugo Rossi, Sara Cunial, Marco Mori.

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    1. Il commento di questo tizio è ridicolo:

      @@@
      Alberico
      @Alberic23093474
      2h
      Non abbiamo più diritto di parlare del sesso più debole, poiché ambedue i sessi stanno mostrando la stessa determinazione e forza spirituale.
      Raffaello Colosimo
      @rcolosimo
      @@

      Boh…

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  2. La questione sull’aborto è spinosa e, in parte, dobbiamo riconoscere le ragioni delle femmine.

    Fermo restando, dunque, che l’aborto per me è un crimine assimilabile all’infanticidio, omissione di soccorso e tortura, resta vero che viene coinvolto direttamente il corpo femminile. Pertanto, trattandosi del corpo femminile (come sarebbe uguale se il corpo coinvolto fosse quello maschile), si tratta dunque di un fatto privato: trovo oltremodo intollerabile che lo Stato si impicci dei fatti privati dei cittadini.

    Ciò che invece andrebbe preteso, da parte maschile, sono:

    1. Test del DNA per i presunti figli;

    2. Indennizzo che le femmine, in caso di aborto, devono versare nei confronti del padre contrario;

    3. Possibilità di sottrarsi alla paternità;

    Per quanto riguarda il resto: la selezione naturale farà il suo corso. Coloro che vorranno abortire si leveranno perlomeno dalle palle, estinguendosi. Le femmine con (il presunto, mai provato) istinto di maternità procreeranno e si moltiplicheranno, come d’altra parte i padri.

    In quanto uomini, è legittimo condannare la pratica dell’aborto. Non è legittimo pretendere che le femmine facciano cosa piace a noi.
    È legittimissimo, invece, il test del DNA (qualora sia negativo, ovviamente, risarcimento ai danni della femminuccia, bello salato).

    Inoltre, se le femmine si dichiarano pro-aborto, farei in modo che possano sterilizzarsi – ovviamente di tasca loro – con possibilità di congelare ovuli in caso di cambio di idea. Potrebbe essere una alternativa all’aborto valida che creerebbe delle condizioni eticamente più accettabili da ambo le parti.

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    1. Ma anche no.

      Si può essere d’accordo sul fatto che venga coinvolto solo il corpo femminile (e già per questo, dovremmo pensare in termini di sessismo implicito della pratica, come ho già accennato qui e in altri spazi).

      Il fatto che sia un fatto privato è opinabile dal momento che l’aborto è pagato coi soldi pubblici senza contare che come già accennato stiamo parlando di un corpo diverso da quello maschile e non c’è “quando potrai rimanere gravido potrai parlare” che tenga.

      inoltre non mi stancherò mai di fare presente un sempreverde: l’aborto agisce sul corpo della donna in quanto mezzo ma il fine ultimo si ripercuote su un organismo diverso quindi corpo diverso da quello della madre. E se volessi compiere un ulteriore sforzo creativo, potrei sfruttare ciò che dice il “Patto di Non Aggressione” liberale circa il non arrecare danno a un altro individuo. O almeno, troveremmo più di un espediente per privatizzare l’aborto.

      1. Buono il test del DNA per verificare la paternità
      2. Cosa pretendi indennizzo da parte della madre per il padre se sosteniamo che la donna ha il completo controllo sul suo corpo? Capite che se andiamo in profondità della questione, non solo stiamo discutendo quali sono i limiti entro cui stabilire quale sia il corpo di chi viene interessato maggiormente dall’aborto. Ma stiamo mettendo in discussione anche Qual’è il grado di autodeterminazione che un individuo possa esercitare sul suo stesso corpo nonostante qualcuno come Fritz dica che trova intollarebile come lo Stato (o per estensione altri) si impicci in questioni private (come la gestione del corpo).

      3. Sottrarsi alla paternità è molto promettente, ma consiglio di rigirare il coltello nella piaga facendo presente che noi vorremmo la ROM™️: così ho battezzato la Rinuncia Obblighi Paternità: “aborto finanziario” è un termine errato. Noi non uccidiamo nascituri/bambini (è uno slogan perfetto perché smuove la pancia, in particolare dell’elettorato cattolico).

      Per il resto trovo estremamente incoerente parlare di selezione naturale quando l’aborto è di per sé artificiale (come qualsiasi cosa faccia l’essere umano, a ben guardare).

      ma non temere Fritz: proprio per questa ragione è impossibile che dicano a uomini come me “Volete imporre alle donne ciò che volete”. Io non posso imporre proprio niente neanche se volessi. Questo perché come già accennato è stata la Biologia/Natura a stabilire la gravidanza senza possibilità di ritenzione spermatica, riassorbimento feto o altri espedienti per le femmine umane onde prevenire la gravidanza in modo consapevole e a rischio nullo per la loro salute. Ricordiamo che anche l’impugnare una gruccia appendi-abiti gremirsi l’utero è un’operazione artificiale nella stessa misura in cui si ricava una lama in selce per sminuzzare midollo animale. Ergo, la biologia/natura impone la gravidanza, ma è la società che permette l’abort0.

      Io non impongo niente. Al massimo PERMETTO alle persone utero-munite (a fasi alterne mi scopro trans FtoM-friendly, mica sono transfobico) di sottrarsi all’imposizione biologico-naturale. Infatti quello che potrei fare è smettere di permettere, ma non di certo imporre.

      stesso discorso vale per la “moltiplicazione” di chi non vorrà l’aborto. È assai arduo parlare di selezione naturale quando si discute su come sopprimere artificialmente la prole. Ma comunque ciò non dovrebbe farci distrarre da un altro punto fondamentale, cioè CHI vorrà L’ABORTO. O meglio CHI disporrà della facoltà legalmente prioritaria di stabilire se quell’aborto avrà o no luogo.

      Sappiamo tutti che attualmente è l’utero-munita che ha questo primato legalmente riconosciuto, questo potere. Ed è per questo che non ho paura di dire che sono attualmente le donne a imporre cosa vogliono loro sugli uomini. Di conseguenza sono le donne che esercitano controllo riproduttivo.

      Una soluzione parificatrice potrebbe essere un’altra mia invenzione: l'”aborto mandatorio ™️”: se uno dei due potenziali genitori (uomo o femmina) decide che non vuole un figlio biologico che vaga per il mondo, la donna dovrà abortire per legge consegnando nei fatti il suo corpo all’autorità superiore a ogni uomo o donna: lo Stato. Quest’ultimo inteso come garante della dignità riproduttiva paritaria di uomo e femmina.

      Sia ben chiaro, come potete ben vedere io propongo idee varie che abbracciano liberalismo e statalismo, me ne rendo conto. Ma vorrei che fosse ben chiaro che la questione aborto presenta così tanti quesiti che ogni sensibilità li può discutere (in barba a chi dice che se non hai l’utero devi tacere sull’argomento, per l’appunto).

      oh, e un’altra fallacia nel discorso di Fritz quando parla di uomini e donne abortisti che si levano dai coglioni lasciando spazio a quelle madri e padri che vogliono il bambino, è che sostiene che si moltiplicheranno coloro che avranno l’istinto di genitorialità (declinato rispettivamente in istinto materno e paterno). È fallace perché se sostiene la ROM ™️ come anche il parto in anonimato e la cessione in affido dei figli, l’imperativo riproduttivo viene comunque espletato con la rinuncia di paternità e maternità.

      Riguardo la proposta di offrire alle donne pro-aborto la possibilità di sterilizzarsi salvo poi congelare gli ovuli per un eventuale impianto successivo solleva in me dei dubbi circa le probabilità di fecondazione. A quanto ne so fecondare ovuli artificialmente è tutto meno che un’operazione ad alto successo, specialmente dopo anni di ibernazione (ma se qualcuno vuole fornirmi dati che appianino i miei dubbi, me lo faccia presente).

      Concludo dicendo una cosa, da buon incel, ho un pensiero che si sta dipanando nella mia mente: Mano a mano che verranno usati gli strumenti artificiali per ovviare a questo tipo di problemi, la necessità utile del sesso verrà sempre meno ma verosimilmente non il suo bisogno da parte del maschile.

      per carità, so che su questo blog viene offerta la sessualità artificiale come soluzione principale, tuttavia non posso fare a meno di pensare a quanto i rapporti uomo-donna si faranno sempre più alienati finché non vi sarà altro che una rincorsa di genere alle risorse statali per i partiti di genere maschile e femminile dal momento che forse nessuno avrà più voglia di sostenere gli interessi del genere opposto (che è quello femminile sempre e comunque, ma volevo sembrare quantomeno bilanciato). Lo stesso aborto perderebbe di funzione utile in un simile contesto, magari diventando illegale.

      E non vi nascondo che in quello scenario mi roderebbe non potere fare usare l’aborto come mezzo utile a esporre come la mancanza di diritto al sesso non sia compatibile con la sussistenza di un “diritto” all’aborto. Ma comunque sono certo che troverò altri espedienti per muovere la mia critica. Ad esempio la differenza stessa di opportunità quantitative e qualitative di accesso al sesso per uomini e femmine.

      Ah, un’altra idea, o meglio timore che mi viene è: se offriamo la possibilità alle donne di sterilizzarsi, non è che prepariamo il terreno per offrire la possibilità agli uomini di sopprimere il loro stesso desiderio? Magari attraverso una castrazione chimica volontaria? Cosa ne pensate? Voi fareste qualcosa di simile su voi stessi?

      inutile dire che se questa pratica dovesse prendere piede, si configurerebbe un nuovo stravolgimento valoriale. Ad esempio non avrebbe alcun tipo di senso vantarsi il proprio figlio abbia dei successi sessuali con le donne in meno di tre mesi di corteggiamento. Questo perché mancherebbe proprio la volontà di avvalorare il frutto dell’impegno dato da un bisogno intersoggettivamente riconosciuto (a sprazzi, devo ammetterlo).

      E questo è solo un esempio delle ripercussioni umane che avrà quel tipo di pratica. Tanto che forse ci sorprenderemo a chiederci cosa siamo diventati senza riuscire a riconoscere più noi stessi nelle nostre passioni, dolori, ego, superbia, lussuria e perché no, arroganza.

      e sarà allora che forse capiremo che non sarà più l’uomo fare artificiale. Ma è l’uomo a essere DIVENTATO artificiale.

      Spero di non avervi annoiati: mi sono scoperto sorprendentemente prolifico lungo la strada.

      Saluti.

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      1. C’è comunque un errore clamoroso nel tuo discorso, quando dici che “su questo blog viene offerta come SOLUZIONE la sessualità artificiale”.
        Questa è una castroneria enorme, visto che oltre ad aver reso chiaro che chi offre “soluzioni” troppo furbo non è, ho anche ben specificato di NON SOPRAVVALUTARE la combo legalizzazione sex work E GPA + diffusione sessualità artificiale (quindi figurati la sessualità artificiale da sola…):

        La Soluzione della Questione Maschile è…

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        1. @Eric

          Sessualità e riproduzione completamente commercializzate risolverebbero ogni problema solo se unite ad un altro presupposto oggettivo (fine dell’assistenzialismo pubblico pro femmina) e ad uno soggettivo (uomini che vedono le femmine come oggetti creati per soddisfare bisogni e non come oggetti di ammore). A ben vedere, il presupposto soggettivo precede gli altri.

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      2. Tutti i tuoi argomenti sono provocatori e stimolanti; mi soffermo su questo più terra-terra:

        “non è che prepariamo il terreno per offrire la possibilità agli uomini di sopprimere il loro stesso desiderio? Magari attraverso una castrazione chimica volontaria? Cosa ne pensate? Voi fareste qualcosa di simile su voi stessi?”.

        Non vorrei sembrare superficiale, ma penso che questo aspetto sia sopravvalutato in ambito incel; la castrazione libidica la procura anche una partner stabile nell’arco di pochi anni.

        Gli UU che cercano la “botta di vita” a 50 anni, non hanno una libido così prorompente come si penserebbe: vogliono solo cambiare minestra ed esorcizzare il tramonto imminente. Io fui perfino perculato dalla madre (francese) di mio figlio, 16 anni più giovane di me: nel suo paese questo comportamento maschile è straconosciuto e compatito sotto l’espressione “il demonio di mezzanotte”; è materia comica di commedie cinematografiche.

        Per quelli della mia generazione – eravamo bambini nei ’60 – il problemone era un altro: avevamo una libido fantozzianamente mostruosa già a 11-12 anni (mio figlio pensava ai videogiochi…); quel filone di film pecorecci nei ’70 – “Grazie zia” e simili – nasceva da una realtà misconosciuta; c’era una completa sfasatura temporale fra le nostre potenzialità sessuali a quell’età e la nostra totale insignificanza sociale.

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        1. Mi perdoni Claudio, ma devo chiederle di essere più chiaro: lei mi parla di castrazione di libido dopo pochi anni di convivenza con la partner. Stava poi accennare a un naturale calo fisiologico intorno ai 50. Ebbene io temo di non avere ancora sperimentato un simile avvicinamento alla pace dei sensi in quanto nemmeno trentenne, tuttavia mi sento di rimarcare la differenza fra lo scenario da me proposto e le realtà di cui lei parla: io sto parlando della creazione di un sistema che incoraggia la soppressione della libido a qualsiasi età. Lei sta parlando di eventualità relazional-biologiche.

          riguardo alla libido 50 anni, dalle discussioni con erick direi che può variare: se uomini maturi come lui serbano un simile ardore, non mi sentirei di fare un discorso generalizzate. Ma con tutta probabilità sto portando l’esempio di un ipersessuale (sarà lui a dirimere la questione, se vorrà) onde perorare le mie osservazioni da erotomane.

          concludo dicendo che io stesso mi sono interessato a questione maschile e spazi dell’antrosfera in virtù di una bisogno non soddisfatto da giovane uomo. E quando mi si dice che “noi” incel puntiamo troppo l’attenzione su questo aspetto, mi accorgo che ricevo la conferma di quanto dico: Se non avessi avuto questa cosa che mi bolle dentro, insieme a una particolare attitudine alla riflessione, forse non sarei qui oggi a discutere con voi di questi temi.

          lungi da me fare apologia della miseria, però se non avessi avuto questa spinta propellente non starei scrivendo con voi. La distruzione della biblioteca di Alessandria è una tragedia colturale. Ma cancellare le necessità umane che hanno indotto gli autori a prendere il calamo e vergare i loro pensieri è un trauma talmente grande che diventa oneroso e grave anche solo pensarci, a mio avviso.

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      3. @DamianPriest

        «Il fatto che sia un fatto privato è opinabile dal momento che l’aborto è pagato coi soldi pubblici senza contare che come già accennato stiamo parlando di un corpo diverso da quello maschile e non c’è “quando potrai rimanere gravido potrai parlare” che tenga.»

        Che sia un fatto privato NON È opinabile. È la realtà fattuale: è coinvolta la femmina in questione, ma il feto NON È SOLO DELLA FEMMINA.
        Chiaro, l’aborto se lo paga lei. È implicito in tutto il mio discorso.

        Siccome il feto non appartiene SOLO alla femmina, ma anche al padre biologico, il risarcimento (per danni morali, o di altra natura a piacere) è concorde col mio discorso.

        «inoltre non mi stancherò mai di fare presente un sempreverde: l’aborto agisce sul corpo della donna in quanto mezzo ma il fine ultimo si ripercuote su un organismo diverso quindi corpo diverso da quello della madre.»

        D’accordo, è così infatti. Il feto è prodotto sia dall’ovulo femminile che dagli spermatozoi maschili. Il feto NON APPARTIENE ALLA FEMMINA, MA APPARTIENE AD ENTRAMBI I GENITORI BIOLOGICI.

        Nel mio commento, infatti, ho cercato di aggirare la pratica dell’aborto offrendo una alternativa.

        «Cosa pretendi indennizzo da parte della madre per il padre se sosteniamo che la donna ha il completo controllo sul suo corpo? Capite che se andiamo in profondità della questione, non solo stiamo discutendo quali sono i limiti entro cui stabilire quale sia il corpo di chi viene interessato maggiormente dall’aborto. Ma stiamo mettendo in discussione anche Qual’è il grado di autodeterminazione che un individuo possa esercitare sul suo stesso corpo nonostante qualcuno come Fritz dica che trova intollarebile come lo Stato (o per estensione altri) si impicci in questioni private (come la gestione del corpo).»

        Come già detto: il feto non appartiene alla femmina, ma si trova all’interno del corpo della femmina e senza quest’ultima non può nascere. Che ti piaccia o no, questo è un potere reale nelle mani delle femmine.
        Il padre biologico però, in caso di aborto – che la femmina si paga di tasca sua – deve risarcirlo per i danni subiti. Cosa c’entra il grado di autodeterminazione?

        Forse, nel tuo discorso, non distingui feto da corpo femminile. Per me sono due entità distinte e separate: resta vero però che il feto non diventa neonato senza che il corpo femminile si presti alla gestazione.

        «Una soluzione parificatrice potrebbe essere un’altra mia invenzione: l’”aborto mandatorio ™️”: se uno dei due potenziali genitori (uomo o femmina) decide che non vuole un figlio biologico che vaga per il mondo, la donna dovrà abortire per legge consegnando nei fatti il suo corpo all’autorità superiore a ogni uomo o donna: lo Stato. Quest’ultimo inteso come garante della dignità riproduttiva paritaria di uomo e femmina.»

        Io tenderei per la soluzione opposta: se almeno uno dei due genitori vuole il figlio, l’aborto deve essere negato. Per questo la sterilizzazione della femmina pro-aborto risolverebbe tutto. Si eviterebbe di praticare qualcosa di orrendo (l’aborto) e gli uomini che si relazionano con suddette femmine saprebbero già quali sono le loro intenzioni riguardo al tema.

        «Sia ben chiaro, come potete ben vedere io propongo idee varie che abbracciano liberalismo e statalismo, me ne rendo conto. Ma vorrei che fosse ben chiaro che la questione aborto presenta così tanti quesiti che ogni sensibilità li può discutere (in barba a chi dice che se non hai l’utero devi tacere sull’argomento, per l’appunto).»

        Sono d’accordo, infatti io vorrei porre i riflettori non sull’utero, ma sul feto: esiste grazie all’utero e agli spermatozoi.

        Il feto NON È DELLA SOLA MADRE BIOLOGICA. IL FETO È DI PADRE E MADRE BIOLOGICI.

        Porterei avanti questa tematica, sicuramente più aderente alla realtà e pertanto meno opinabile.

        «oh, e un’altra fallacia nel discorso di Fritz quando parla di uomini e donne abortisti che si levano dai coglioni lasciando spazio a quelle madri e padri che vogliono il bambino, è che sostiene che si moltiplicheranno coloro che avranno l’istinto di genitorialità (declinato rispettivamente in istinto materno e paterno). È fallace perché se sostiene la ROM ™️ come anche il parto in anonimato e la cessione in affido dei figli, l’imperativo riproduttivo viene comunque espletato con la rinuncia di paternità e maternità.»

        Perdonami, ma non c’è nessuna fallacia: chi non vuole figli non si riprodurrà. Chi ha fatto figli, evidentemente, li voleva fare.
        Se non ti riproduci ti estingui, Damian. Tertium non datur.

        Non sostengo la ROM, come detto.
        Poi è chiaro che non si parla di estinzione totale, ma intanto chi non vuol riprodurs è meglio che non lo faccia.
        Quante famiglie disfunzionali, quanti figli/e pieni di complessi, sofferenze dobbiamo produrre per insistere nell’ideale che “bisogna fare figli”? Meglio pochi ma buoni, questo è il mio pensiero.

        «Ah, un’altra idea, o meglio timore che mi viene è: se offriamo la possibilità alle donne di sterilizzarsi, non è che prepariamo il terreno per offrire la possibilità agli uomini di sopprimere il loro stesso desiderio? Magari attraverso una castrazione chimica volontaria? Cosa ne pensate? Voi fareste qualcosa di simile su voi stessi?»

        Ma, perdonami dinuovo, io ho parlato di possibilità.

        Non vuoi figli? Sterilizzati, così ti togli ogni paranoia al riguardo. Chi vuole i figli, invece, perché dovrebbe sterilizzarsi?

        Rendere l’aborto illegale e offrire al contempo alle femmine la sterilizzazione, qualora non vogliano figli, mi sembra la soluzione che mette tutti d’accordo.
        Certo, anche gli uomini che non vogliono figli possono fare altrettanto.

        «e sarà allora che forse capiremo che non sarà più l’uomo fare artificiale. Ma è l’uomo a essere DIVENTATO artificiale.»

        Qui qualche paranoico dei vaccini potrebbe versare lacrime di commozione, dato l’assist che gli hai fornito …

        Damian, io tra “naturale” e “artificiale” ci vedo solo una linea separatoria immaginaria.
        La natura farà il suo corso; tanti uomini e tante donne non si riprodurranno in Occidente (già sta accadendo). È un fatto naturale, il cambiamento epocale è adesso e lo stiamo vivendo tutti.

        A me, lo rammento, fa orrore la pratica dell’aborto. Fa orrore tanto quanto quelle madri di merda che avrebbero voluto non avere dei figli, e sui quali riversano la loro rabbia, frustrazione e tanto altro.
        Che queste persone – e chiaramente, il discorso va esteso anche ai padri di merda – possano sterilizzarsi di loro spontanea volontà, e sono sicuro che lo farebbero quasi volentieri, dovrebbe appartirti eccome naturale.

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    2. “trovo oltremodo intollerabile che lo Stato si impicci dei fatti privati dei cittadini.”

      In un’ottica liberale concordo; qui, però, siamo in un campo che ricorda parecchio la faccenda dell’ottocentesca “onorabilità” nella diffamazione (quella senza accusa di reati, che quindi si differenzia dalla calunnia). Faccenda che è tutt’altro che obsoleta nell’immaginario collettivo, perché anzi è stata enormemente rafforzata dall’altra faccendona della “privacy”, che ormai viene invocata a ogni piè sospinto (perché deborda la voglia di fare i propri comodi in ogni campo, ma con la pretesa che non si sappia in giro e che si mantenga la “facciata pulita”, come nel vecchio film “Vizi privati, pubbliche virtù”).

      Tutto ciò, poi, è il “core-business” dell’agire femminile: fare le troie quando serva – per accalappiare qualcuno o per spillar soldi, anche online -, ma guai se poi uno si permette di deprezzare la tua mercanzia divulgandola a terzi.

      Nella chat di un gruppo politico, una volta una tizia mi spiattellò in poche parole una prospettiva femminile sulla quale non mi ero mai soffermato: il perché le femmine rarissimamente ricorrano al parto anonimo; è perché ciò comporta che la D si faccia vedere in giro incinta; il che, dopo un tot, legittima le altre che la incontrino in giro da sola a chiederle: “Dov’è il tuo bambino”?

      Quindi l’aborto è quell’iniziativa che permette loro di fare i propri comodi, anche uccidendo, ma mantenendo la propria onorabilità pubblica.

      “… resta vero che viene coinvolto direttamente il corpo femminile.”

      … Sì, ma noi UU non dobbiamo farci turbare o impressionare da questo processo biologico che noi, non provandolo, circondiamo di un’aura di mistero quasi angoscioso; le DD hanno una confidenza con la corporeità, propria e altrui, di gran lunga superiore alla nostra; un anziano Padre della QM mi raccontava che, nell’accudimento fisico degli anzianissimi genitori, egli risultava abbastanza imbranato rispetto alla sorella, la quale manipolava i corpi con grande naturalezza e perizia.

      Così come esse vivono con grande naturalezza la gravidanza e il parto, mentre noi c’immaginiamo chissà quale sconvolgimento interiore (la Vilar è stata la più brillante perculatrice delle ambasce maschili sul benessere delle donne, le quali, sapendolo, ci marciano alla grande).

      Quando le DD declamano, con aria da tragedia greca, che noi abbiamo messo nei loro corpi questi “alien” che le divorano da dentro, ci stanno grandiosamente prendendo per il culo: esse abortiscono come se espellessero qualsiasi altra sostanza organica; rinsaviscono solo se mostri loro le fattezze umane, il battito cardiaco, i movimenti; tolto ciò, esse vogliono semplicemente NON MOSTRARSI IN GIRO INCINTA, mantenere l’apparenza innocente. “Keep clean your hands”.

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    3. @Fritz

      Non intromettersi nell’aborto altrui è giusto. La gestazione altrui dovrebbe essere irrilevante per ogni uomo perché a tutti conviene di avvalersi di una lavoratrice se si vuole procreare. In tal caso l’esito della gestazione sarà regolato da contratto. Resta semmai il problema dell’assistenzialismo pubblico anche in questo caso (citato da Damian).

      Ps: caso recente. Lui ha LMS tutti ai massimi livelli ed è padre di 4 maschietti avuti con una straniera bellissima, molto più giovane e nullafacente. Non vi è stato matrimonio. Ora sono in crisi. Lui è uno di quelli che – come dice Claudio – può permettersi un danno economico ingente (in questo caso addirittura quadruplo). Ma chi avrà il monopolio della programmazione dei 4 maschietti? Invito sempre a non trascurare il danno educativo.

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  3. ma è legale questo annuncio di lavoro?

    ———>

    Abbiamo bisogno di un architetto interior designer che sappia utilizzare i programmi di renderizzazione e abbia esperienza nel settore.

    Ci occorre sia una figura tecnica e attiva sui cantieri per direzione lavori che un progettista.

    SIAMO UN GRUPPO DI DONNE QUINDI SI PREFERISCONO DONNE

    Gli omosessuali sono ben accettu

    Contratto di lavoro: Tempo indeterminato

    Retribuzione: €1.200,00 – €2.500,00 al mese

    https://it.indeed.com/m/viewjob?jk=f81eae8f1996b087

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  4. a proposito di aborto c’è una femminista su X che si lamenta che a un programma televisivo (Bruno Vespa) a parlare di aborto fossero tutti uomini

    https://x.com/a_libutti/status/1781345630629089568

    esprimo qualche perplessità

    lasciamo perdere che tra gli autori del programma ci sia una donna e che soprattutto i produttori del programma siano due donne, ho controllato, vorrei affermare non tanto provocatoriamente che dei due sessi quello che ha obblighi legali sono gli uomini

    quindi subendone le conseguenze dallo Stato (che tramite la legge è il più forte di tutti) sarebbero più logicamente gli uomini a doverne discutere, o sbaglio?

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  5. Forse ne avevamo già parlato, ma nel film “Il Mondo Secondo Garp” con Robin Williams, c’è una donna che per rimanere incinta stupra un uomo in coma. In quel caso il monito delle femministe (“keep it in your pants”) non funziona. Ovviamente il film non è controverso che io sappia, mentre La Rivincita Dei Nerd (uscito lo stesso anno) oggi non verrebbe più trasmesso su nessun network, nemmeno in Italia, perché contiene una scena di “rape by deception”.

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