La prostituzione è bene – fonte: TUTTI.

Per tutti intendo proprio “tutti”.

Eh, già: incluse le femministe abolizioniste, anche loro suggeriscono implicitamente che è bene prostituirsi.

Infatti chiedono che le prostitute non siano punite: solo i clienti debbono essere condannati, perché “è la domanda che crea l’offerta”.

Eh, già…quindi ad esempio se mi offrissero dei soldi per fornire falsa testimonianza ad un processo, ed io accettassi, non sarei forse anch’io una vittima del “mercato”? E se invece un tizio mi offrisse una bella somma per uccidere qualcuno, non farei forse bene ad accettare? E’ la domanda che crea l’offerta, no? Ergo, secondo il ragionamento delle femministe abolizioniste, in entrambi i casi io non dovrei avere alcuna responsabilità morale…

Se ne deduce che secondo le femministe abolizioniste fare la sex worker (o, per ragionamento esteso, fornire falsa testimonianza ad un processo, o fare il killer) NON E’ MALE IN SE’ E PER SE’: questi non sono comportamenti di cui il falso testimone, il killer o la sex worker si dovrebbero vergognare e fare ammenda, perché sono causati unicamente dalla richiesta dei clienti: è la domanda che crea l’offerta, e di conseguenza anche chi decide di soddisfare la domanda resta pur sempre una brava persona…

E questo spiega anche il perché ogni sforzo delle abolizioniste occidentali è destinato al fallimento nel lungo periodo: l’unico modo che avrebbe qualche possibilità di rivelarsi efficace e duraturo per abolire completamente la pratica del sex work sarebbe includere pesante riprovazione e gravi punizioni per TUTTE le parti coinvolte, ove “tutte” comprende ovviamente anche le sex worker…

Come dite?

Gli esempi sono sbagliati perché nel caso della sex worker e del cliente non c’è alcuna terza parte danneggiata, cosa che invece c’è sia nel caso del falso testimone che del killer?

Eh, ma se gli esempi sono sbagliati allora le femministe abolizioniste hanno torto su tutta la linea, e questo diminuisce ulteriormente le loro possibilità di riuscita nel lungo periodo…se non danneggia alcun terzo, di cosa cazzo stiamo parlando? Cosa c’è da condannare? 😀 LOL 😀

60 thoughts on “La prostituzione è bene – fonte: TUTTI.

  1. Le femministe per l’inversione dell’onere della prova così per l'”‘inversione” totale della responsabilità.

    Aggiungo, punire il cliente e non la prostituta sarebbe come punire il consumatore di droga e non lo spacciatore.

    Con buona pace delle legislazioni che recepiscono tutto senza fiatare.

    Cad.

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    1. Quelle legislazioni vengono presentate “a scopo didattico” / “per educare” ma sono particolarmente ridicoli quando dicono “una donna non si compra” ma nella legislazione appena approvata c’è scritto “una donna fa bene a vendersi: per questo non la puniamo”.
      Che possibilità ha un educatore simile di convincere gli alunni?
      Infatti, non a caso, in Svezia, dove il modello è stato approvato per primo, sin dal 1998, il sex work è tutt’altro che debellato: basti dire che pur essendo un crimine c’è ancora un 8% di rispondenti che nei sondaggi anonimi ammette di far uso di prostituzione. E il bello deve ancora venire: QUANDO NON ERA CRIMINE ERA SOLO IL 13%, E QUINDI LA RIDUZIONE DA 13% A 8% SI SPIEGA IN LARGHISSA PARTE O PERSINO INTERAMENTE CON IL TIMORE DI AMMETTERLO ESSENDO DIVENTATO CRIMINE NEL FRATTEMPO, SEPPURE IN UN SONDAGGIO ANONIMO…
      Prova un po’ a immaginare un sondaggio, seppure anonimo, che chiede se evadi le tasse: io sono sicuro che non solo non sarà certo un 8% a scrivere SI, ma neanche uno 0,8%…questo vuol dire che c’è molta più riprovazione sociale in Italia contro l’evasione fiscale che in Svezia contro andare con le prostitute…

      Ah, la fonte presenta la riduzione da 13% a 8% di chi ammette di aver utilizzato prostitute come una “vittoria” 😀 LOL 😀

      In Sweden, the decline in buying sex is reflected in the comparison of two studies: in 2008, 8% of men reported paying for sexual services (Kuosmanen, 2011), compared with 13% before the law was enforced (Månsson, 1996, in Holmström & Skilbrei, 2017).

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      1. LA RIDUZIONE DA 13% A 8% SI SPIEGA IN LARGHISSA PARTE O PERSINO INTERAMENTE CON IL TIMORE DI AMMETTERLO ESSENDO DIVENTATO CRIMINE NEL FRATTEMPO, SEPPURE IN UN SONDAGGIO ANONIMO

        Effettivamente in Svezia non si è invogliati ad ammettere di utilizzare i servizi delle prostitute se non costretti:

        Qualora vengano sorpresi dalla polizia, di solito ammettono la colpa accettando una cosiddetta “imposizione sommaria di multe” che permette di evitare un procedimento giudiziario, fornendo alla polizia un indirizzo di lavoro o una casella postale così da non ricevere lettere a casa. La mia ricerca conferma come gli uomini svedesi che hanno pagato per sesso si preoccupano molto di evitare lo stigma. La maggior parte degli uomini che ho intervistato non avevano mai raccontato le proprie esperienze a nessuno prima della nostra intervista, e tutti erano coscienti dei rischi che correvano se il segreto fosse stato scoperto: perdita della famiglia, degli amici, del lavoro e del proprio status sociale. Molti di loro si sentivano devianti e immorali.

        Da notare è che la pena massima comminata per acquisto di sesso è stata aumentata da 6 mesi a 1 anno di reclusione nel 2011, e che attualmente le autorità svedesi stanno valutando la possibilità di togliere l’opzione delle multe lasciando così solo la reclusione come pena minima.

        https://books.openedition.org/res/9460?lang=it

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        1. Che poi chi lo ammette è “anonimo” sino a un certo punto: negli studi prima di iniziare prendono il tuo nome, cognome, carta d’identità. “Anonimo” nel senso che dopo averla compilata non la firmi e butti la scheda insieme agli altri 999, ma è “anonimo in quanto uno qualsiasi tra i 1000 partecipanti identificati” e non “anonimo in quanto uno qualsiasi tra 9 milioni di residenti in Svezia”: siccome parliamo di un crimine cercare uno su mille di cui tutti con carta d’identità non è troppo difficile, mentre uno su 9 milioni sparsi su 450.000 kmq è quasi impossibile.

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      2. Ho visto questo video https://www.youtube.com/watch?v=J89yrh1mDyw sull’accoppiamento in Svezia. È in inglese e quindi non sono riuscito a cogliere bene tutte le argomentazioni.

        Nel video si dice che in Svezia c’è la massima libertà sessuale. Le donne sono frequentemente in cerca di sesso. Si fanno avanti loro senza problemi, non chiedono offerte di cene, matrimoni o altro perché sono abituate al fifty-fifty e non sono attirate dai legami lunghi.

        Certo devono usare l’alcol per non rimanere bloccate e buttarsi nel sesso (secondo la commentatrice nel video)

        Donne piene di alcol + sesso … non mi sembra proprio molto salutare per un uomo

        Come si incastra questo con il bisogno di prostitute, nonostante i rischi?

        e con il «”Si stima che la Svezia abbia uno dei numeri di incel pro capite più frequenti al mondo”»?                    https://www.diva-portal.org/smash/record.jsf?pid=diva2%3A1568812&dswid=7157

        Questo mostra forse che l’esistenza dell’ipergamia femminile è vera?

        Oppure questo è dovuto al fatto che donne così sono talmente insopportabili che non valgono nemmeno una scopata. Molti si tirano fuori.

        O magari il motivo è che l’educazione femminista impartita ai maschi fin dalla più tenera età ha strappato agli uomini le palle.

        Non mi è tanto chiaro il motivo, ma forse in realtà i motivi elencati sono tutti validi contemporaneamente.

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        1. Lo stesso discorso identico si puo’ fare delle italiane, delle tunisine, delle iraniane e delle arabe: quando sono ubriache ti dicono “sei carino” e a volte ti accarezzano pure i capelli.
          In tutti questi casi, pero’, consiglio sempre di filmare che è lei a volere far sesso, perche’ in Svezia, come in Italia, come in Tunisia, come in Iran, come in Arabia Saudita, se non hai quel filmato sono cazzi amarissimi il giorno dopo.
          Poi vabbè, ci sono differenze legali locali sull’assunzione di alcool, ma questi sono problemi che intercorrono tra le donne che si vogliono emancipare e gli stati di riferimento, non tuoi.

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        2. Donne 20-40 che si mettono in mostra, da sole, nei bar – e che talvolta, con l’aiuto dell’alcool, fanno qualche approccio – popolano da decenni la filmografia americana; classicamente, va a finire in un letto, da lui o da lei; e, la mattina dopo, non si ricordano neanche il nome l’uno dell’altra. E gli sceneggiatori non si preoccupano più neanche di una patina di romanticismo: presentano il tutto per quello che è (soprattutto dal punto di vista di lei): puro fitness, come il running mattutino; fitness svuota-mente, decompressione, utile soprattutto per il precario equilibrio mentale di lei, che attraversa tutta la sua quotidianità perennemente col coltello fra i denti (poi ci si chiede il perché degli incidenti automobilistici in itinere). Immagine che io trovo terribilmente ammoscia-cazzi; e di cazzi ammosciati parlava infatti Caterina Guzzanti che ho linkato l’altro giorno https://www.vanityfair.it/article/caterina-guzzanti-intervista-spettacolo-teatrale-secondo-lei# .

          Da questo punto di vista, quindi, il dogma Frank-iano – “alle DD frega meno di zero degli UU”, che io condivido – va contestualizzato e circostanziato con tutti i paletti che ben conosciamo:

          1) l’U che la D sola punta nel bar è solo quello che ictu oculi si presenta come bello e dominante (nell’interazione con l’ambiente circostante); il restante 95% maschile del bar è perfettamente trasparente (e notare la Guzzanti: “… una donna … soffre non perché subisce violenza, ma perché si sente trasparente, non vista [quella rappresentata nel suo spettacolo]». Davvero un coraggio barbaro, un facciaculismo; in Puglia si dice: “Il bue dà del cornuto all’asino”).

          2) Sempre la Guzzanti nell’intervista: “«Un’altra cosa terribile, congenita, che abbiamo noi donne: se io femmina sono disponibile, tu mi devi volere, mi devi saltare addosso» [il “tu” è riferito sempre e solo al maschio-alpha]. L’eros femminile è maledettamente cerebrale e passivo: l’eros visivo è pallido, ciò che le eccita non è il bramare, ma l’essere bramate.

          Sotto questo profilo, il dispetto talvolta concettualizzato da Eric “tocca sempre a noi fare il lavoro [di seduzione]”, mi sembra ontologico e inevitabile: l’U non-proattivo ha un effetto secca-fica sulla D.

          Nello stesso tempo, però, il femminismo implementa e potenzia allo spasimo un tintinnar di manette per ogni comportamento proattivo maschile: come mai? Semplice, il messaggio è sempre quello del catcalling e del non-mi-guardare-guarda-nel-telefonino: “Se non appartieni alla frazione apicale della piramide maschile, ASTIENITI RIGOROSAMENTE”. Insomma, è un modo di fare eugenetica senza – per ora – ricorrere allo sterminio fisico.

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        3. Mettendo insieme il sesso abbondante, occasionale e promiscuo delle svedesi (che poi non è solo una caratteristica delle svedesi ormai) con l’incremento vistoso degli Incel (un po’ ovunque, anche se la Svezia pare primeggiare) mi fa dire che non c’è un solo paradosso scandinavo (o detto anche norvegese), ma che ce n’è pure un secondo.

          Il primo afferma che più le donne sono emancipate e libere di scegliere e più scelgono professioni tradizionalmente viste come femminili: infermiere e insegnanti piuttosto che ingegneri e operai edili.

          A mio parere ce n’è pure un secondo di paradosso scandinavo:

          più le donne fanno sesso frequente e promiscuo e più crescono gli incel

          Quale può essere il motivo?

          Magari proprio il fatto che gli uomini sono ridotti a dover filmare gli incontri sessuali per non rischiare di finire nei guai. Il tintinnar di manette ammoscia, non tutti ce la fanno.

          La Guzzanti è poi prova dell’illogicità della mente femminile che mette a dura prova gli uomini. In quanti dopo un po’ si rompono le balle?

          Non tutti gli uomini sono in grado di gestirle senza ripercussioni.

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        4. Non c’è nessun “sesso abbondante e promiscuo delle svedesi”, perlomeno non c’era negli anni 90: la differenza con le italiane è principalmente che le svedesi girano sole o in due massimo tre, solo donne, e bevono molto più spesso. Anche in Italia vedi coppie di due ragazze, o una da sola, o tre, che girano, ma sono molto più frequenti i gruppazzi misti con 6, 7, 8 persone di cui alcuni uomini: ognuno di quei gruppazzi è un mondo chiuso e impenetrabile, suppongo che ci vorrebbero risorse umane notevoli per farlo, tipo almeno quattro-cinque placcatori ben rodati, e di sicuro bisognerebbe pure imparare come si placcano gli uomini: non riesco neanche a figurarmi come potrebbe funzionare un tentativo di spezzettare un gruppo così.

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        5. «Non c’è nessun “sesso abbondante e promiscuo delle svedesi”»

          E’ quello che dice la commentatrice del video che ho indicato nel commento precedente.

          Io non conosco le svedesi.

          Il video è di qualche mese fa.

          La ricerca che afferma «”Si stima che la Svezia abbia uno dei numeri di incel pro capite più frequenti al mondo”» è del 2021.

          Sono ragionamenti su cose che leggo ma non conosco.

          Sono troppo in là con l’età per per la febbre del sabato sera, che credo ora non sia nemmeno più definita così.

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        6. Il problema principale non sono le donne, anche perché è assolutamente normale che decidano cosa fare e cosa non fare e con chi.
          Il problema è quello che io allora chiamavo “l’attrito”: tutta la serie di problematiche pratiche che creano ostacoli al parlare per 10 secondi da solo con lei. In Italia rispetto alla Svezia ci sono un sacco di gruppazzi enormi che costituiscono un ostacolo insormontabile, se invece una è insieme a un’amica e basta è facilissimo che un altro diistragga l’amica e così tu la bechci da sola.
          Oh, poi si potrà anche fare in centomila modi diversi da questo: ma questo è il più veloce, e tale velocità praticamente ti garantisce che quandi esci dalla discoteca hai un 2-3 numeri di telefono in tasca. E a volte scopi pure la notte stessa.
          Anche il fattore tempo è parte dell’attrito.

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        7. Le donne nel video si lamentano per il fatto che gli uomini sono troppo passivi. Credo che lì le abitudini siano diverse rispetto all’Italia. Non si parla di gruppi come li hai descritti tu. Si lamentano che devono approcciarli loro e questo, nonostante tutte le conquiste femminili, dà loro estremamente fastidio.

          Bisognerebbe capire perché gli uomini sono diventati così passivi lì (ma credo che prima o poi sarà così anche qui).

          Non credo sia solo timidezza.

          Magari non pochi non trovano molto gusto nella scopata occasionale (che in fondo si può avere anche con una prostituta) e per cose più stabili le donne di oggi non sono molto adatte.

          Passivi perché non c’è quello che cercano.

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        8. Salvo che non è vero che li approcciano loro: io in tre anni e mezzo passati in Svezia non ho mai visto una donna approcciare seriamente un uomo in un locale notturno, neanche una volta, eppure ne ho frequentati.
          Poi basta fare la prova: uno va a Stoccolma, o Goteborg, o Malmoe, entra in un locale notturno, si siede su un divano e vediamo quante donne vanno ad attaccare bottone con lui…poi può pure fare la controprova, fa la stessa identica cosa ma in un locale gay, scommettiamo che arrivano dei tizi, sicuramente nel corso della serata più di uno, che vogliono fare “conversazione”???

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        9. «Salvo che non è vero che li approcciano loro:»

          Io non ho questa esperienza e quindi prendo per buono quello che leggo.

          Allora questa falsità rientra nell’alveo della favola sulle donne forti e indipendenti che attualmente si vuole far passare per vero.

          Saltano un po’ tutti i ragionamenti fatti, se anche lì siamo rimasti al tradizionale.

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        10. “La mia forma mentis mi impedisce di prendermela con le categorie di persone, ma ora faccio fatica a separare le femministe dalle donne. Non si può essere indifferenti: l’indifferenza rende complici”.

          “«Salvo che non è vero che li approcciano loro». Allora questa falsità rientra nell’alveo della favola sulle donne forti e indipendenti che attualmente si vuole far passare per vero.”

          Noi continuiamo a usare il termine “femminismo” in un’accezione indebitamente estensiva, finendo con l’assimilarlo alla misandria; e finiamo col vedere femministe ovunque.

          Il femminismo è una teorizzazione politica d’importazione; quel che le DD hanno SEMPRE provato verso gli UU, invece, è del tutto pre-politico, è ontologico; è non è propriamente la misandria (benché Massimo Fini definisca le DD “razza nemica”); su Fini prevale Frank, quando dice che a loro “frega meno di zero degli UU”. E’ puro e semplicissimo utilitarismo; piuttosto che agli UU, esse – libere dal bisogno e dall’utilità – sono portate al grooming delle scimmie fra di loro (il che ostacola fortemente una critica intestina fra DD, considerato anche che sono avulse dal pensiero astratto).

          L’altro giorno veniva intervistata per strada una passante 25enne sull’ipotesi dell’arruolamento di ragazzi italiani da inviare in zone di guerra: ella, nel suo massimo slancio d’empatia, rispondeva esattamente come Hillary Clinton: “Spero proprio di no, il mio pensiero va alle madri e alle sorelle di quei ragazzi”. NON AI RAGAZZI.

          Quanto alla falsità sugli approcci svedesi: basti considerare che la più diffusa fantasia erotica femminile – anche a livello onirico – è quella dello stupro (più che altro in quei striminziti giorni di ovulazione): già questo dovrebbe dare un’idea di quanto sia per loro anti-erotica l’idea di rendersi proattive.

          Forse si è fuorviati dalla cronaca sullo stalking femminile: ma, se leggete quegli episodi, vi accorgete che si tratta di donne alquanto attempate e malmesse economicamente; per dirla alla De Andrè, cagnette a cui un’altra ha sottratto l’osso; che non è l’uomo in sé, ma l’utilità che è capace di produrre.

          E tutto ciò che ho esposto è solo una parte dello “smontaggio” della romantica e consolatoria teoria della “complementarietà dei sessi”; ci si aggiunga la questione riproduttiva: mi si dica che complementarietà ci può mai essere fra un 75% di femmine che trasmettono il proprio patrimonio genetico e un 75% di maschi che sono esclusi dagli accoppiamenti; evoluzionisticamente parlando, il rapporto fra i sessi – fra molti mammiferi, uomo compreso – è volto alla più feroce e spietata selezione per il miglioramento della specie (nella misura in cui lo consentono le circostanza ambientali: abbondanza di risorse ecc.; in carenza di risorse, le femmine devono prendere – per dirla alla Rino – ciò che passa il convento) (covando sempre livore e insopportazione, che ri-esploderanno quando le risorse torneranno abbondanti).

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        11. Secondo me sarebbe meglio non sparare percentuali a caso, l’unica cosa certa che sappiamo, perché è scritta nel nostro DNA, è che abbiamo il doppio di antenati femmine rispetto agli antenati maschi.
          Questo significa che PRESSAPPOCO il 40% degli uomini e l’80% delle donne si sono riprodotti, QUESTA E’ LA MEDIA DELL’INTERA STORIA DELL’UMANITA’.
          “Pressappoco” 40% e 80% perché è forse la proporzione più plausibile, ma plausibilissimi sono pure: “35% di uomini e 70% di donne” oppure “45% di uomini e 90% di donne”.
          Potrebbe pure essere tutto più basso, è meno plausibile ma possibile che sia stato effettivamente “30% di uomini e 60% di donne” e persino “20% di uomini e 40% di donne”.
          Anche “50% di uomini e 100% di donne” è ASTRATTAMENTE POSSIBILE, di fatto no perché non si è mai vista una società dove il 100% delle donne si riproduce.
          Quello che invece è proprio MATEMATICAMENTE IMPOSSIBILE è che si siano riprodotti tipo “il 55% di uomini e il 110% delle donne”: non esiste il 110%, il massimo possibile è 100%

          TIENI PERO’ PRESENTE CHE SE DA UN LATO QUEL 40-80 (O 35-70, O 45-90) SBUGIARDA LE FEMMINISTE CHE DICONO CHE E’ TUTTO PARI E UGUALE, DALL’ALTRO LATO SBUGIARDA ANCHE LE PROPORZIONI PIU’ SQUILIBRATE DI FONTI INCELLOSE…

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        12. «disparità di 1:17 tra le dimensioni della popolazione maschile e femminile»

          https://lorganismovivente.wordpress.com/2018/06/04/lavvento-del-neolitico-e-il-fenomeno-del-collo-di-bottiglia-sul-cromosoma-y

          Gli scienziati hanno scoperto che nel neolitico si è creato un collo di bottiglia per i geni maschili.

          Quelli femminili hanno continuato a passare da una generazione all’altra meno difficilmente, molti uomini invece non hanno potuto avere figli.

          Non si riesce a capire il motivo, ma è un fatto.

          E’ intuibile che anche dopo molti uomini sono stati esclusi dalla riproduzione.

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        13. Si, lo so, ma è breve, circa un centinaio d’anni, e limitato soltanto ad alcune regioni. Invece la proporzione di 2 a 1 riguarda l’intera Storia dell’umanità.

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        14. “Invece la proporzione di 2 a 1 riguarda l’intera Storia dell’umanità”

          E hanno il coraggio barbaro di affermare che la vita delle donne è stata da sempre più difficile, anche ora che hanno la tecnologia che le sgrava da mille incombenze femminili (es. partorire in serie) e leggi totalmente a loro favore.

          In Spagna molti uomini trovano conveniente farsi passare per donne per usufruire dei loro privilegi, ormai acclarati.

          https://www.lafionda.com/le-meraviglie-del-transfemminismo-da-oppressore-a-oppresso-in-cinque-minuti/

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        15. Innanzi tutto, buona Pasqua a tutti.

          Se le donne fossero così vogliose di sesso non dovrebbero riempirsi di alcol. L’ alcol serve a dinibire, inutile girarci intorno e già nella 1 guerra mondiale veniva distribuito ai soldati per mandarli al macello negli attacchi contro le mitragliatrici. La differenza per le donne è che quando svanisce l’effetto alcolico possono sostenere di essere state ubriacate e la colpa ovviamente è sempre dell’ uomo perchè la donna è uguale quando conviene ma diseguale quando l’ uguaglianza non conviene.

          Riguardo la punizione del cliente , ricordo, come è già stato detto , che il cliente sta al drogato come la prostituta sta allo spacciatore : la 1 coppia rappresenta la domanda mentre la 2 coppia l’ offerta.

          La amoralità della donna è radicata nella sua essenza femminile : solo chi non ha pratica di donne può avere dubbi al riguardo.

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    2. Questo è un commento di venti anni fa, scritto da un uomo che non ho mai incontrato virtualmente, anche perché lui è scomparso (virtualmente) proprio nell’anno in cui sono apparso io (il 2014), cioè Joker.
      L’ho riesumato su uomini3000.

      @@@
      Ciò che scrissi parecchi messaggi fa in un altro post. Come mai nelle
      questioni di droga le pene per gli spacciatori sono più alte di quelle
      dei consumatori e invece la cosa viene invertita nel mercato della
      prostituzione ??

      E poi, non è forse prostituzione tutta la moda dei calendari con le baldracche nude della televisione ? non si stanno forse “sfruttando” i desideri e gli ormoni maschili a fini di lucro, vendendo il proprio corpo in cambio di grosse cifre di denaro ?? ebbene secondo il mio parere, con l’avvento del femminismo e di tutta questa nuova (anti)cultura di massa, la prostituzione ha distrutto i confini della strada e adesso è ovunque: è prostituta la ballerina mezza nuda che fa gli stacchetti in tv, è prostituta la baldraccona-annunciatrice-televisiva che fa i calendari nuda perchè non ha altre armi (di sicuro non il cervello) per poter attirare le attenzione su di lei, se non l’arma di far leva sugli istinti maschili e guadagnarci soldi a palate.

      E poi queste invasate dicono che “il patriarcato è ancora presente, ma subdolamente si sta adattando alla nuova situazione…”. Cioè che il patriarcato è un sistema flessibile, “plastico”, che si adatta ad ogni era e ad ogni rivoluzione più o meno culturale. Questa è una cazzata (ragionata) per continuare a pretendere diritti e privilegi e per scansare di mezzo ogni responsabilità per le proprie azioni. Spetta allo Stato responsabilizzare le donne, non spetta a loro. Una donna quasi mai si auto-responsabilizzerà da sola. Le uniche che ne sono capaci, secondo me, son quelle con alle spalle una famiglia sana, famiglie che ormai non esistono più.
      @@@

      Questo invece è un commento di Rino Barnart, risalente sempre a quel periodo (2004).

      @@@
      Sarebbe bello se la prostituzione non ci fosse, se non vi fosse scambio tra carne e denaro (e potere etc).
      Sarebbe bello soprattutto per gli uomini perché avrebbero gratis quello per cui invece devono pagare.

      Perché c’è? Perché esiste un divario nel desiderio (dovuto alla natura o alla cultura, lascio perdere).
      Per coprire quel divario o le donne si mettono a farlo tanto e gratis o gli uomini si rassegnano e si adeguano.

      Chi ha qualcuna deve accettare quel che passa il convento (che può anche non passare nulla senza che l’uomo possa dir niente). Chi non ha nessuna resta continente. Questa è la conclusione inevitabile che però è un po’ duretta da annunciare. Infatti la continenza (benché non coincida con la castità) è una cosa durissima e don Benzi dovrebbe saperlo (se ha un po’ di ormoni).

      Milioni di italiani dovrebbero stare continenti o trovarsi qualcuna, ma anche per avere qualcuna bisogna pagare, poco o tanto. Perché volevamo farci l’Alfa o il Cooper o (almeno) il Mini Minor (che però tra l’altro non aveva neanche i sedili ribaltabili – masochismo terribile…!)? Per rimorchiare (c’è bisogno di dirlo?)
      Più sei ricco, più sei in alto (potere, fama) e più hai sesso. I barboni non ne hanno.

      Certo, se diciamo che questo è falso allora il discorso si chiude.

      La prostituzione che scandalizza è solo quella da strada e solo sui clienti della strada pesa la vergogna e scattano sanzioni. Nessuno chiese sanzioni contro Onassis che si era garantito per iscritto almeno 6 prestazioni al mese (mi pare) dalla vedova Kennedy. E gli Onassis e le Jacqueline (pur in formato minore) sono milioni.
      Quanto agli sposati, a suo tempo avevano diritto al sesso. Ma quell’era è finita. Tua moglie ti può imporre la castità a vita. Ma è una cosa troppo tragica da riconoscere e allora conviene dire le bugie e fingere che non sia così. E’ una verità che don Benzi non dice (e non dirà) mai.

      Non che tutte facciano così, ma tutti gli uomini si trovano sotto quella spada di Damocle, minaccia che incombe sulla loro vita sessuale (e quindi psicoemotiva e passionale) come sulle donne in età classica incombeva il potere del marito di vita e di morte (come si usa credere). Non che tutti i mariti ammazzassero la moglie, ma… ci siamo capiti.
      Don Benzi fa del male agli uomini. Li criminalizza e li condanna perché hanno gli ormoni e nessuna che lo faccia gratis. I maschi pagano per il sesso perché non lo trovano gratis e non lo trovano perché è nell’interesse delle donne farsi pagare.

      La causa della prostituzione è il divario del desiderio che mette nelle mani delle donne la possibilità di estorcere denaro per ciò che dovrebbero e che potrebbero dare gratis. Nell’insieme non lo hanno mai fatto e non lo faranno mai gratis. Quando la prostituzione passa dalla strada al grande albergo, cade ogni condanna perché diventa invisibile e molto più costosa, più elegante.

      Le donne sono le responsabili e le colpevoli della prostituzione. Il ricattato è chi paga non chi si fa pagare.
      Certo i maschi hanno una scelta: la continenza e la dipendenza (umiliante e alla fine castrante). La dipendenza è una cosa molto brutta: le donne rifiutano quella economica ed ogni altra dipendenza. E fanno bene.
      Quanto alle sanzioni si intende che debbano colpire i maschi. Come dire: “Spacciatrici fuori e tossici dentro!”.
      E’ che la donna è davvero priva di responsabilità, proprio come dicevano i maschilisti. Essa non risponde mai di ciò che fa. Mai. Lei è la vittima eternamente innocente.

      Rino U3
      @@@

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      1. In certi ambienti femministi ho addirittura sentito che bisognerebbe trovare un modo per ridurre la libido degli uomini fintanto da castrarne il desiderio. Intendiamoci, è comunque una proposta più umana del voler lo sterminio degli uomini financo paventare la porto selettivo di ogni feto maschio come negli anni sessanta, tuttavia non serve un genio per capire che una simile posizione permetterebbe agli uomini di far vedere i sorci verdi alle donne in tutto e per tutto: così facendo troncherebbe l’ultima fibra di interesse verso le questioni femminili da parte degli uomini. Non ultimo l’aborto: se gli uomini non hanno interesse a fare sesso, Allora non ha nemmeno senso che venga permesso l’aborto poiché sarebbe palese la volontà della donna di accedere al sesso e quindi la sua irresponsabilità nell’essere rimasta gravida. Tuttavia io mi sento di proporre una contro offerta di rimando alla castrazione maschile: bombardare le donne di ormoni per renderle ipersessuali. In questo modo non ci sarebbe più bisogno di prostituzione, niente più epidemia di solitudine e soprattutto una convivenza più Pacifica: se il sesso è una risorsa per cui è possibile financo uccidere o comunque ledere altri (sia Uomini e donne su Uomini e donne) allora se ridistribuiamo la risorsa, di certo eliminiamo le disuguaglianze. Sia ben chiaro la mia è una proposta molto fantasiosa da Mulino Bianco, tuttavia voglio farvi riflettere su questo: La maggior libido spinge uomini come me a ricercare donne anche attraverso la prostituzione, quindi escort. La minor libido tende a far congelare le donne in uno stato di inattività statica: Sono loro che non fanno il primo passo in genere. Sono loro che non prendono generalmente l’iniziativa per conoscere completi sconosciuti. Sono loro che hanno in genere una scarsa propensione al rischio. Di conseguenza se le riempissimo di ormoni le renderemo molto più propense all’azione inoltre ridurremo il senso vittimistico che suppostamente tratteggia La maggior parte dei femminismi.

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        1. Quando si fanno affermazioni come queste sarebbe consigliabile citare le fonti femministe con apposito link, questo perché altrimenti le femministe le usano per darti del fuori di testa.
          Rimedio io, ecco Witchwind, FEMMINISTA RADICALE, che sogna lo sterminio degli uomini – l’articolo è di 10 anni fa, 2014 – NOTARE CHE NON E’ UN BLOG DESERTO, CI SONO BEN 117 COMMENTI OVVERO MOLTI DI PIU’ DI QUELLI SOTTO L’ARTICOLO MEDIO DI GIORNALE ONLINE TIPO LA STAMPA O IL FATTO QUOTIDIANO:

          UTOPIA: what would a women’s society look like?

          Ecco che adesso ciò che dice Damian si trova in tutt’altro contesto: in tal modo Damian risulta infinitamente più moderato di questa collega delle femministe dalla quale le femministe NON si sono dissociate e che pertanto possono considerarsi sue complici…è bastato aggiungere un link e “magicamente” nessuna furbetta può più azzardarsi a darti del fuori di testa…

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        2. Gli uomini dovrebbero prendersi cura di se stessi da soli: cibo, bucato, ecc. Nessun maschio al di sopra della sua età pubertà sarebbe autorizzato a ricevere alcun tipo di servizio da una femmina. La loro aspettativa di vita probabilmente scenderebbe fino all’età di 40 anni, ma le cose dovrebbero andare così. L’aspettativa di vita delle donne senza uomini salirebbe almeno a 130 anni.

          Questa parte è veramente divertente.

          Hanno pensato a chi difenderà le donne dalla Natura? La Natura non si commuove per quattro lacrime femminili come invece fanno purtroppo gli uomini.

          Ora hanno a disposizione infiniti cavalier serventi che si umiliano solo per un po’ di speranza di scopaggio e qualche lacrimuccia donnesca.

          Nell’Utopia femminista potrebbero provare con flaccidi eunuchi, ma mi sa che non riuscirebbero a sostituire veramente gli uomini.

          Giusto, sempre mettere un link per tacitare le femministe.

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        3. “Sia ben chiaro la mia è una proposta molto fantasiosa da Mulino Bianco, tuttavia voglio farvi riflettere su questo: la maggior libido spinge uomini come me a ricercare donne anche attraverso la prostituzione, quindi escort. La minor libido tende a far congelare le donne in uno stato di inattività statica: sono loro che non fanno il primo passo in genere. Sono loro che non prendono generalmente l’iniziativa per conoscere completi sconosciuti. Sono loro che hanno in genere una scarsa propensione al rischio. Di conseguenza se le riempissimo di ormoni le renderemmo molto più propense all’azione, inoltre ridurremmo il senso vittimistico che suppostamente tratteggia la maggior parte dei femminismi.”

          Dissertazione molto interessante e ricca d’implicazioni, a livello teorico; tuttavia, essa devìa alquanto dalla “filosofia” MGTOW, specialmente agli occhi di chi abbia assimilato la lezione di Esther Vilar https://commons.wikimannia.org/File:Esther_Vilar_-_L%27uomo_ammaestrato.pdf , la quale ha come postulato principale la precoce manipolazione emotiva materna, dalla quale discende poi, in età adulta, il bisogno maschile di “validazione” femminile; il quale, a sua volta, alimenta la propensione maschile all’impegno nelle relazioni stabili; il quale, a sua volta, è foriero di conseguenze nefaste maschili ben più gravi – anche in termini probabilistici – dell’incontro sessuale estemporaneo (il consenso, il filmare ecc.).

          Inoltre, la teoria esposta – quella sul bombardamento ormonale – è incentrata sul rapporto “a due” (che, come c’informa Santiago, non è quasi mai esistito lungo la Storia), mentre la visione MGTOW s’incentra sul più realistico rapporto “a tre”, ove il terzo incomodo, acquattato sotto il letto, è il manutengolo delle femmine: cioè lo Zio Sam, composto da uomini della classe dominante, del tutto indifferenti alle sorti degli uomini-beta.

          Ebbene, distopia per distopia, quella che meglio centra gli obbiettivi MGTOW è il non-nascere da una donna (utero artificiale): con ciò si risolverebbe la questione a monte del bisogno di validazione, cioè la precoce manipolazione emotiva materna; e si sgonfierebbe l’interesse di iper-tutela di Zio Sam verso le femmine, la quale – sia da parte dei femministi progressisti, sia da parte dei conservatori matriarchisti – s’incentra, andando al nocciolo, sul superiore valore biologico tributato a colei che genera (senza contare che la classe maschile dominante, una volta privata della manipolazione materna – in quanto nata da utero artificiale -, perderebbe la postura da white-knight in assoluto, anche a prescindere dall’attitudine generativa delle femmine).

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  2. Perdinci, ma qui si filosofeggia! Non si sta a pettinar bambole.

    Probabilmente questo è il motivo per cui quando vado a curiosare tra i commenti delle pagine web femministe non trovo mai commenti su questo sito o su quelli simili a questo.

    Si limitano a perculare Incel e MGTOW sull’argomento per loro rassicurante “sono degli sfigati che non riescono a scopare”. Per queste l’antifemminismo nasce dall’incapacità degli uomini di procurarsi un po’ di scopaggio.

    Non sono in grado di affrontare argomenti più articolati e quindi tacciono.

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    1. Lo so, e questo spiega perché le femministe perdono sempre più capacità dialettica e quindi di convincere terzi: scegliersi avversari ridicoli rinforza nel breve periodo ma rende debolissimi nel periodo medio-lungo.

      Questo loro neanche lo intuiscono perché hanno letto solo libri femministi, io invece ho letto anche altri libri e soprattutto ho visto un film di alto valore culturale che spiega bene cosa succede quando un atleta si fa gli incontri facili con altri pagliacci come lui: succede che prima o poi arriva un Clubber Lang e quindi questo:

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  3. questa storia che è solo la domanda a creare l’offerta è una bestialità, non è vero neanche solo il contrario: è un equilibrio

    domanda e offerta sono due cose che se si incontrano creano il prezzo (di equilibrio) e quindi un mercato, altrimenti niente mercato

    se ci fosse una enorme domanda e nessuna offerta la domanda si attaccherebbe al tram perché il prezzo sarebbe infinito e non si incontrerebbero mai (non c’è mercato)

    il mercato della prostituzione invece esiste ed è florido perché c’è una variegata offerta che soddisfa tutto l’arcobaleno dei prezzi per cui esiste ed è soddisfatta una ampia fetta di domanda: da pochi euri a tanti euri, e servizi di tutti i tipi dal più semplice al più complesso

    è il trionfo del libero mercato che si autoregola alla faccia dei regolatori

    Viva la Libertad, carajo!! 😁

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    1. Lo insegnano alle scuole medie che il mercato è “l’incontro tra domanda ed offerta”, infatti se nessuna fosse disposta a darla per soldi i clienti non acquisterebbero alcunché.
      Questo ragionamento “è la domanda che crea l’offerta” fatto da una femminista abolizionista sai cosa implica?
      Che puoi comprare la femminista abolizionista e che è solo una questione di prezzo: per 100 euro non la danno ma per 1.000 o 10.000 si.
      Altrimenti non si sognerebbero mai di dire “è la domanda che crea l’offerta”: io l’orologio appartenuto a mio padre che è mancato lo scorso anno, valutato sui 1200 euro, non lo venderei né a 1500 né a 3000 né a 6000 euro né a 12.000 euro.
      Certo, poi oltre un limite si: se mi dai 1.200.000 mi ritiro in pensione subito, e allora anche mio padre approverebbe. Ma non è il caso delle sex worker: loro non è che con la singola scopata pagata si sistemano a vita e non lavorano più…

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    2. Il prezzo è si determinato dall’incrocio tra domanda è offerta, ma la curva di domanda può essere espressa da diverse funzioni.
      Suddividiamole in due tipologia: funzioni di primo grado e funzioni di secondo grado.
      Il caso paradigmatico, rappresentato da una equazione di primo grado, è una funzione lineare ed è rappresentato graficamente da una retta.
      Essa esprime la legge della domanda (ma non tutti i casi, questo lo vedremo in seguito), dove appunto la quantità domandata diminuisce al crescere del prezzo.
      Ti faccio un esempio: le Ferrari costano molto perché pochi le chiedono, oppure pochi le acquistano in quanto il loro prezzo è molto alto?
      Tale “legge” è stata formulata considerando un soggetto economico che per soddisfare un certo bisogno necessita di un certo bene (tale soggetto viene identificato con il consumatore): la richiesta del bene che il soggetto effettua sul mercato costituisce appunto la quantità domandata di quel bene e osservando l’andamento “tipico” del rapporto tra quantità e prezzo, è espressa dalla seguente legge (non mi metto a pubblicare grafici, formile, a far riferimento alla nozione di prezzo unitario o altro, qui non servono).
      Questa è la cosiddetta legge della domanda.
      E’ l’unica funzione attraverso cui la domanda può essere espressa? No, ecco altri esempi:
      funzione di secondo grado, cioè parabolica;
      funzione di secondo grado, iperbole equilatera: questo è il caso in cui il prezzo si avvicina allo zero e la domanda cresce indefinitamente; oppure quando il prezzo cresce indefinitamente e la domanda tende ad annullarsi (un bene che ha un costo così alto che nessuno può acquistarlo);
      funzione di secondo grado, curva di domanda iperbolica (che è diversa da una iperbole equilatera): al crescere del prezzo la domanda decresce fino a un certo punto, su cui però poi assesta senza arrivare quindi allo zero (per quanto possa essere alto, esisterà comunque un minimo di quantità domandata).

      Questa però è solamente la legge della domanda: analogamente alla funzione delle domanda vi è la funzione dell’offerta e il prezzo è determinato dall’incrocio tra domanda e offerta, date certe condizioni del mercato di riferimento (monopsonio, oligopolio, monopolio, etc).

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    1. Quello che ha risposto “la prostituzione lede la dignità della donna” è evidentemente pro-Stato Etico, in quale corrente di pensiero totalitaria si identifica?

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        1. Essere per le privatizzazioni e al contempo per lo Stato Etico non è essere “liberali”, infatti chi presenta una combo simile in Spagna vota per VOX, e in Italia è de facto la linea politica che sta applicando con mille incertezze e papere FDI.

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  4. L’ideologia è la cosa più potente che esiste e lo stigma contro i clienti delle prostitute è nei fatti, tanto che la maggior parte delle persone si vergogna di esserlo (frequentatore di prostitute) o ammetterlo. Così come si vergogna di non avere successo con le donne (eh eh).
    Riusciranno le femministe a ottenere leggi che puniscono i clienti delle prostitute? Non ho la palla di vetro, ma così come ci sono riusciti in diversi Paesi europei e del mondo possono benissimo riuscirsci anche in Italia.

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    1. Secondo me le femministe ci riusciranno, considera che la Meloni (come pure i 5 Stelle) è proprio in piena sintonia col femminismo abolizionista sulla questione sex work.
      Dal mio punto di vista non conta tanto se ci riesca o no, ma che si sia un forte dibattito: il grave sarebe se il modello svedese passasse nel silenzio generale. Per il resto si deve considerare che l’abolizione (cosiddetta) sarebbe assai sfruttabile…

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      1. ma che cazzo c’entra la superiorità o inferiorità morale delle “femmine”? Sei stupido? In pratica tu saresti capace di commettere un autogol clamoroso, rispondendo a questo articolo dell’Inail con questa frase e altre minchiate simili anziché sbugiardarli e smontarle nel merito. Bah. Ed Eric al soltio che lascia correre.

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        1. L’articolo dell’INAIL invece implica proprio inferiorità morale femminile, perché è una vera porcheria pro-donna a discapito delle vittime uomo fatta dalle istituzioni che rappresentano TUTTI – incluse TUTTE le donne. Le donne per ripulirsi l’immagine debbono necessariamente dissociarsi da simili schifezze, che, ricordiamolo, provengono da fonte istituzionale.
          Questo non è il caso Cecchettin-Turetta tra due persone che nessuno di noi ha mai visto e neppure sentito nominare prima che ne parlasse la TV. Questa è una posizione ufficiale dell’INAIL, cioè di TUTTI, e riguarda TUTTI.
          E’ come se la Meloni andasse a fare cazzate all’estero: rappresenta l’Italia perché è il PdC e quindi smerderebbe tutti.
          Ma nel caso dell’INAIL è peggio, perché è proprio tutti-tutti, non c’è neanche l’opzione “ma io non l’ho votata!”.

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        2. vabbè Eric, anzichè fare arrampicate sugli specchi dovresti (a mio avviso) avere un po’ di umiltà e capire che forse ho ragione.

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        3. eric, arrampicata sugli specchi rispetto al commento di Frank, che non c’entra un cazzo con il contenuto dell’articolo e lo sai pure tu (che poi hai preso quella frase e ci hai incollato sopra qualcosa di sensato, ma appunto non c’entra niente con quella frase buttata lì in quel commento). Quello che manca nella QM è la formazione; prima lo capirai e meglio sarà.

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        4. Senza entrare nel merito della contestazione – perché non conosco il forum di Deusfur (ove, peraltro, egli aveva gentilmente ospitato un mio intervento) -, io trovo una conferma di un pattern generale che avevo già richiamato a proposito de La Fionda (anche se so che Eric non gradisce particolarmente, perché la trova una notazione “pettegola”, mentre io la trovo sistemica in ottica MGTOW) (ed io sono un modesto contributore di quel blog, per l’ottimo lavoro sulle ricerche statistiche): non ci potrà mai essere armoniosa convergenza con chi – per ragioni autobiografiche (sul proprio status sentimentale) – è un sostenitore più o meno consapevole, accanito o implicito, della “teoria della complementarietà dei sessi” (teoria che per noi MGTOW è destituita di fondamento scientifico-evoluzionistico).

          Prendo atto che anche nel nostro blog ci sono partecipanti in relazione stabile e con figli (io stesso sono padre di un figlio adulto); alcuni di loro hanno esternato un simpaticissimo “io speriamo che me la cavo”: per stare essi in questo blog, li trovo degli assoluti fuoriclasse illuminati; io, quando ero nei loro panni (cioè prima di diventare padre separato), ero in una bolla d’inconsapevolezza.

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        5. Guarda che la responsabilità collettiva esiste per davvero, in determinati casi: ad esempio se uno Stato perde una guerra lo vedi eccome se c’è…
          Ma può esserci solo se il guasto lo fanno istituzioni che rappresentano TUTTI: uno Stato per i cittadini, o una società privata o persino un club per i suoi soci, ad esempio.

          Ciò che fa sembrare assurdo il concetto di responsabilità collettiva è che oggi cercano di associarti a persone che tu non hai mai visto, con cui non sei mai stato minimamente associato, e che magari una volta che le vedi ti fanno pure schifo. Vedi il caso Turetta: chi cazzo è Turetta? E’ una foto sul giornale con scritto sotto che è un tizio che sta a Padova.
          Io di Padova conosco solo un tizio che non è parente né conoscente di Turetta, ed a suo tempo mi sono memorizzato il numero scrivendoci SIGNOR maiuscolo dopo il cognome: così ogni volta mi ricordo di chiamarlo “signore” invece che “dottore” e lui si incazza, ma se lo merita e lo faccio apposta…a parte quello è proprio una provincia che mi manca persino tra i contatti superficiali, gli andrebbe meglio con Belluno e Rovigo ma Padova proprio non ce l’ho.

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        6. Te l’ho già detto e te lo ripeto: la tua fortuna è che siamo nel mondo virtuale, perché a quattr’occhi non fiateresti neppure, coglione ritardato che non sei altro.
          Definirti un povero idiota è poco; anzi è farti un complimento.
          Torna nella fogna da cui provieni, demente.

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        7. Deusfur
          eric, arrampicata sugli specchi rispetto al commento di Frank, che non c’entra un cazzo con il contenuto dell’articolo e lo sai pure tu 
          @@

          Sei tu che non c’entri un cazzo con questo blog, il che è ben diverso.
          Torna a fare il saccente in quel forum di merda da cui provieni, idiota.

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        8. @@
           Quello che manca nella QM è la formazione; prima lo capirai e meglio sarà.
          @@

          Poi come si a non ridere di fronte a simili cazzate, scritte da una mezza sega complessata che crede di essere ‘sto cazzo?
          (Su internet, ovvio.)

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        9. @@
          ma che cazzo c’entra la superiorità o inferiorità morale delle “femmine”?
          @@

          Il fatto stesso che hai messo le virgolette (“femmine” anziché femmine…) la dice lunga su chi realmente sei.
          Uno zerbino, uno scendiletto, nonché uno stronzetto che si atteggia a saccente, ma che di femmine non sa assolutamente un cazzo.

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        10. Eric
          @@@
          L’articolo dell’INAIL invece implica proprio inferiorità morale femminile, perché è una vera porcheria pro-donna a discapito delle vittime uomo fatta dalle istituzioni che rappresentano TUTTI – incluse TUTTE le donne. Le donne per ripulirsi l’immagine debbono necessariamente dissociarsi da simili schifezze, che, ricordiamolo, provengono da fonte istituzionale.
          @@@

          A ‘sto tonto complessato puoi cercare di spiegarglielo anche in ostrogoto e in aramaico antico, tanto non serve a niente.
          Il suo QI è quello che è.

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      2. «Le donne per ripulirsi l’immagine debbono necessariamente dissociarsi da simili schifezze»

        Sì, questo è un punto estremamente importante. Possibile che non si rendano conto di queste schifezze e se se ne rendono conto perché diavolo non reagiscono?

        La mia forma mentis mi impedisce di prendermela con le categorie di persone, ma ora faccio fatica a separare le femministe dalle donne.

        Non si può essere indifferenti: l’indifferenza rende complici

        Tour forzato di civili tedeschi in un campo di concentramento

        https://www.criticalpast.com/it/video/65675064125_A-Buchenwald-Campo-di-Concentramento-atrocit%C3%A0_I-paralumi-di-pelle-umana_Shrunken-Heads_I-cittadini-tedeschi-visualizza-crimini-nazisti

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  5. questo non so dove metterlo, comunque altra notizia dagli scienziatoni

    https://www.forbes.com/sites/kimelsesser/2024/03/25/new-study-says-females-dominate-in-many-primate-species-offers-insights-for-humans/?sh=710a37ae2871

    dice circa che il 40% di tutte le società di scimmie o comandano le femmine oppure sono paritari

    nella rimanente parte maggioritaria se la differenza di dimensioni fisiche è sopra il 30% allora comandano i maschi

    noi saremmo solo tra 15-20% più grossi quindi siamo kattivi

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    1. Dice che se le femmine sono grosse come i maschi allora i maschi non possono forzarle al coito coercitivo: grande scoperta, chi l’avrebbe mai sospettato? 😀 LOL 😀
      Hanno analizzato solo le scimmie native delle Americhe, niente scimmie africane o euroasiatiche.
      Io se i ricercatori fossero miei amici o parenti consiglierei di finanziarli ulteriormente per estendere la ricerca alle specie africane e euroasiatiche: voglio vedere cosa succede in quei continenti alle femmine grosse quanto i maschi ed a quelle piu piccole dei maschi: se vengono forzate o no, e quali 😀 LOL 😀
      E la parola chiave qui è “se fossero miei amici o parenti” 😀 LOL 😀

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  6. Dimenticavo : stessa storia per l’ ipergamia femminile. E’ un dato biologico e diuscuterne è come combattere contro i mulini a vento

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