“Anche un solo femminicidio è troppo” è una frase misandrica?

Risposta breve: idealmente no, nella pratica SI.

Spiegazione estesa:

Idealmente ed astrattamente la frase è corretta e giustissima: anche un solo “femminicidio” è troppo, anche un solo omicidio è troppo. Il numero corretto sarebbe: ZERO, per qualsiasi tipo di omicidio.

MA nel momento in cui applichiamo tale frase al contesto reale in cui viviamo essa diventa misandrica.

Come può essere “troppo” anche un solo “femminicidio”, o due, o tre, in un contesto in cui SONO QUANTOMENO “ACCETTABILI” SE NON ADDIRITTURA “PERFETTAMENTE IRRILEVANTI” i 5 maschicidi del 2020 come pure gli 11 maschicidi del 2019, senza considerare i 22 maschicidi del 2008 ed i 26 maschicidi del 2004?

Per cui, personalmente, non ho mai usato né mai userò una simile frase: “anche un solo femminicidio è troppo” non è una frase adatta (ed è invece misandrica) alla società in cui viviamo poiché non viviamo in una società di idealisti tutta tesa ad eliminare qualsiasi omicidio, bensì in una società tutt’altro che idealista che considera quantomeno accettabili numeri come i 26 maschicidi del 2004 o i 5 maschicidi del 2020, e che fornisce anche una spiegazione più o meno ragionevole, quantomeno razionale e senz’altro cinica, per questa supina accettazione: “ci sono più femminicidi che maschicidi”.

Appunto: ergo se vi fossero stati 26 “femminicidi” nel 2004 e 5 “femminicidi” nel 2020 questi sarebbero SICURAMENTE stati numeri accettabili per la nostra società, DEVONO essere accettabili essendo numeri esattamente pari a quelli dei maschicidi nei rispettivi anni.

E di conseguenza “anche un solo femminicidio è troppo” non si applica MAI alla nostra realtà, visto che il numero di maschicidi non è MAI zero, e sinora qualsiasi numero di maschicidi è sempre stato ritenuto accettabile dalla società…

13 thoughts on ““Anche un solo femminicidio è troppo” è una frase misandrica?

    1. Blu, come ricorderai ho scritto più volte che considero Rocco Siffredi un gran coglione: cazzo grosso e cervello corto.
      Beh, parole del genere (che credo proprio siano vere) non fanno che confermare quel che penso di lui.
      Alisa Toaff, parla la giornalista che ha denunciato Rocco Siffredi per molestie: «Io vittima dell’odio social. Mi ha distrutta. Ecco come è andata» – Open
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      «Dopo l’intervista ha iniziato a insultarmi»

      «Dopo l’uscita dell’intervista mi ha bombardata di messaggi. Gli ultimi due sono stati i più pesanti. Uno è questo: “Ultimo messaggio, a te credo che ti manchi il c…o perché se una donna arriva ad essere così vuol dire che il c…o gli manca per davvero, ecco fatti una pausa, fatti una scorpacciata di c…i e imparerai ad essere una persona normale”», spiega a colloquio con Romina Marceca.
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      Il tipo, nella sua mente, vive ancora negli anni Ottanta-Novanta e al pari di tantissimi uomini dell’epoca (che è anche la mia epoca) seguita a propagandare la tesi della femmina acida “che si comporta così perché le manca il cazzo”.
      Una cacata mostruosa, ma questo è quanto.
      Ne avrà anche scopate più di seimila (così si narra), ma seguita lo stesso a non capire una mazza di femmine.
      Il bello, poi, è che il tipo fa pure il (finto) femministo.

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      1. verissimo

        mi fa ridere l’idea che il giudice in ossequio al pol.cor possa confermare che dire “morta di caxxo” è una molestia sessuale

        ps: per ragioni sconosciute non mi appare più (di nuovo) il pallino rosso sulla campanella delle notifiche, succede solo a me?

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      2. Dici benissimo. A memo e se non erro fece anche qualche uscita profeminist adesso finisce sputtanato. Si potrebbe infierire su di lui, ma non sarebbe equo: milioni gli stanno alla pari. Quanto all’idea che le femministe sarebbero tali solo per carenza di sesso o perché sono delle racchie, questa è un’affermazione trita, che non spiegherebbe nulla neanche se fosse vera. Ed è falsa. Ma chi è impegnato nella QM chi ha capito cosa sta accadendo non si occupa delle femministe (se non per diversione) , si occupa del femminismo. Le malate passano, la malattia resta.

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      3. Caro Frank, come ebbi già modo di scriverti numerose volte, avere scopato anche con un numero elevato di femmine non ti dà nessuna – e dico nessuna – conoscenza profonda e oggettiva di quale sia la vera indole femminile per diretta conseguenza.

        Anzi, spesso, è vero il contrario, per la semplice ragione che un uomo che scopa spesso ha vita facile con le femmine. Ergo, vede solo “la parte bella” del mondo femminile (che si riduce alla semplice disposizione del loro corpo in cambio di benefits, ovvero parliamo di uno scambio, implicito o esplicito).

        Ebbene, la stragrande maggioranza degli uomini fa sesso e scopa con le femmine per via di uno scambio palesemente ESPLICITO (lei ti autorizza ad usare il suo corpo, tu le fornisci in cambio qualcosa di materiale e/o protezione).

        Chi non scopa, d’altra parte, è in tale condizione per due sole ragioni:

        1. Sono uomini brutti e/o non sufficientemente ricchi;

        2. Sono uomini brutti e/o con la consapevolezza di tale scambio esplicito, e per questioni di sganciamento emotivo (v. Rino nel suo libro “Sganciamento Emotivo”, concetto ripreso da Animus) si rifiuta di continuare a “giocare” in una partita dove l’uomo è in perdita certa.

        Io, con tutta la modestia di questo mondo, sono un “non brutto” che ha capito a che gioco stavo giocando (e l’ho capito molto presto). Ergo, di femmine ne ho scopate qualcuna, ma certamente non mi scoperò mai tutte le femmine che si è scopato Rocco. Ma sono molto più consapevole di quel cretino di quale sia la vera natura femminile.

        Il vero fatto di oggi sai qual è? Che non me ne fotte un cazzo di quante femmine si è scopato Rocco. Non me ne è mai fregato un cazzo, aggiungo.

        Per questo motivo ho sempre invitato a non valutare mai una persona dal numero di femmine che si è scopato. E sarò più diretto: spesso, soprattutto nella guerra che stiamo combattendo, il valore degli uomini è inversamente proporzionale al numero di femmine che si sono scopati. *

        Quell’uomo (Rocco) è un povero idiota il quale crede di essere un dio per l’elevato numero di femmine che si scopa (a pagamento, perché non credo ne abbia mai scopata qualcuna gratis). È ovvio che con metodi da seconda media tenta di irretire qualche femmina che non ha voglia di concedersi a lui.
        Parliamo di un povero scemo che basa il proprio valore esattamente nella misura della sua capacità di scopare tante femmine.

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        * Il caso di Paolo non fa testo. Paolo appartiene ai “brutti” NON consapevoli. E ho ragione di credere che non siano tutti come Paolo.

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        1. Fritz
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          Io, con tutta la modestia di questo mondo, sono un “non brutto” che ha capito a che gioco stavo giocando (e l’ho capito molto presto).
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          Come ho già avuto modo di scrivere più volte, da ragazzo non ero interessato a certe tematiche e neppure davo peso ad atteggiamenti e pensieri ai quali oggi, invece, do molto peso.
          In tal senso ero uno dei tanti ragazzi medi.
          La consapevolezza del Frank ventenne non era minimamente paragonabile a quella del Frank ultracinquantenne.
          Inoltre, come già sai, molti anni fa in ambito lavorativo conobbi un uomo che in materia di relazioni tra i due sessi mi aprì un mondo e pertanto presi moltissimo da lui.

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        2. Nel mio caso, la consapevolezza del Claudio 45ENNE (!!) non era minimamente paragonabile a quella di soli cinque anni dopo.

          Sono stato molto “ritardato” (il che fa di me – credo – un individuo più plastico della media); avevo vissuto in una lunga e routinaria “bolla matrimoniale”, ma senza figli, per cui non avevo colto neppure la portata del reale matriarcato contro l’immaginario e lunare patriarcato.

          P.S.: Mi rendo conto che anche fra i Padri della QM italiana ci sono persone lungamente sposate, senza figli, e che pure non si sono adagiate nella routine ma hanno esercitato un brillante e provvidenziale senso critico; li considero dei fuoriclasse.

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      4. Tra l’altro, a prescindere da quello che la tizia in questione può aver detto a Rocco, qualcuno crede veramente che una come questa
        https://roma.repubblica.it/cronaca/2024/03/22/news/alisa_toaff_rocco_siffredi_giornalista_denuncia_molestie-422357481/
        avrebbe problemi a trovare dei cazzi per farsi trapanare, qualora lo volesse?
        Qualcuno è convinto che il problema di questa femmina sia “la mancanza di cazzi”?
        Per una come quella trovare degli uomini per farsi scopare è facile come bere un bicchier d’acqua.
        Il cazzo è l’ultimo dei problemi delle femmine della specie umana.
        Ma se anche ipotesi il problema fosse quello (non lo è), quello che bisogna mettersi in testa è che le femmine NON vanno MAI attaccate sulla sfera sessuale, bensì quella cerebrale.

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  1. In questi casi uso sempre lo stesso metodo per capire se una frase è misandrica o meno: la riscrivo cambiando i soggetti (da uomini/donne a bianchi/neri, cristiani/musulmani, eccetera) e vedere come suona. In questo caso bisogna chiedersi se dire “anche un solo bianco ucciso da un nero è troppo” sarebbe razzista o no? Da lì, la risposta alla domanda originaria si ottiene immediatamente.

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