Debunker tenta la quadratura del cerchio e commette autofemminicidio.

Cosa succede quando una debunker che solitamente svolge un’attività encomiabile decide di scrivere un articolo a sostegno di una teoria femminista e va quindi ad analizzare il “femminicidio” utilizzando i suoi strumenti analitici anziché la serie di trucchetti retorici solitamente utilizzati dalle femministe professioniste?

Succede che si tenta, di fatto, la quadratura del cerchio: il che, come tutti sanno, è geometricamente impossibile. Femminismo e dati reali sono largamente incompatibili e nel momento in cui retorica femminista e dati non alterati si mettono insieme è assai facile che il risultato tenda a contraddire le femministe ed propendere più verso la conferma delle tesi degli attivisti per i diritti maschili…

Al di là di tutta la assai ben poco interessante parte iniziale, che è la solita fuffa sul “privilegio” maschile (“privilegio” che nessuna sa dettagliare cosa sia: di solito quando provano a dettagliare viene fuori che si tratta in realtà di privilegio femminile – esempio: la donna fa molta fatica a scegliere tra lavoro e genitorialità, l’uomo invece ha solo 10 giorni di congedo di paternità e quindi nessuna scelta, ha il lavoro e basta) e su cui tornerò soltanto brevissimamente alla fine, il bello arriva quando si giunge ai dati: questa non è la solita cazzara leghista del sesso, questa è una la cui attività è l’opposto di quella di una femminista: lei le truffe non le crea ma le smaschera usando i dati reali. Procedendo quindi con quello che è il suo approccio analitico tipico, la signora pubblica, fatto non solo inusuale ma INAUDITO in un articolo pro-femminista, i DATI VERI E SENZA ALCUN GIOCHINO CON LE PERCENTUALI, di “femminicidi” e di “maschicidi” – o meglio, pubblica quei numeri che sono la loro migliore approssimazione ovverosia “persona uccisa da partner o ex-partner”:

Emerge subito la conferma della famosa affermazione più volte ripetuta nell’Androsfera “avviene un maschicidio ogni 3-4 femminicidi” – assunto che, è doveroso sottolinearlo, non appare più valido negli anni recenti in quanto i maschicidi ultimamente sono in netto calo, ma lo era sino a non molti anni fa:

2004 26 maschicidi e 72 femminicidi (1 a 2,76)

2005 21 maschicidi e 54 femminicidi (1 a 2,57)

2006 11 maschicidi e 91 femminicidi (1 a 8,27)

2007 17 maschicidi e 64 femminicidi (1 a 3,76)

2008 22 maschicidi e 66 femminicidi (1 a 3)

Negli anni più recenti non si registra un aumento di “femminicidi” ma al contrario un calo di “maschicidi”:

2017 8 maschicidi e 54 femminicidi

2018 5 maschicidi e 73 femminicidi

2019 11 maschicidi e 68 femminicidi

2020 5 maschicidi e 67 femminicidi

E, con involontaria autoironia, riguardo ai “femminicidi” l’autrice conclude che “l’emergenza c’è, perché i numeri di donne uccise da partner ed ex-partner restano costanti dal 2002 al 2020” 😀 LOL 😀 facendo così guadagnare a questo articolo i tag “Autofemminicidio” e “Femminicidio Analitico”, e pure “Umorismo Femminista”…

Ovvero, come abbiamo più volte osservato noi: sino a pochi anni fa “andava meglio” e non c’era nessuna emergenza NON perché si uccidessero meno donne – infatti i numeri delle donne uccise erano uguali. “Andava meglio” perché si uccidevano molti più uomini: il maggior valore femminile era garantito da quella sproporzione che oggi si è persa. In altre parole lo scandalo non è che si uccidano più donne, non può essere in quanto i numeri sono stabili. Lo scandalo è che si uccidono meno uomini: agli occhi di una società ginocentrica, che considera la vita femminile di maggior valore di quella maschile, è vista come una enorme offesa che calino le morti maschili e restino stabili quelle femminili. E questa è una delle ragioni per cui in questo blog raccomandiamo agli uomini, come primo atto antifemminista da compiere, di mantenersi in salute e vivere a lungo.

E ora, per chiudere, un brevissimo commento su una parte del resto dell’articolo: la signora, sempre partendo con la forma mentis di analiticità ed onestà intellettuale tipica di chi solitamente fa la debunker, usa una definizione di “femminicidio” che è uccisione di una donna da parte di un uomo con il quale si rifiuta di avere una relazione o di continuarla ed afferma che la definizione dell’avvocato Catania sarebbe scorretta, poiché l’avvocato Catania dice che il termine “femminicidio” indica semplicemente “l’uccisione di una donna”, per distinguerla da “l’uccisione di un uomo”.

In pratica la definizione utilizzata dall’avvocato Catania sembra simile se non proprio la medesima di Amnesty International e della quasi totalità della stampa mainstream, mentre quella dell’autrice è più simile a quella del Prefetto Messina:

  • «I femminicidi sono 40».
  • «Gli omicidi di donne sono 105, ma i femminicidi sono 40».
  • «Ricordiamo bene la differenza e quella che è l’indicazione di cos’è un femminicidio, e la bibbia in questo senso è la convenzione di Istanbul».
  • «Il femminicidio è l’omicidio di una donna per motivi di genere, non è l’omicidio di una donna sic et sempliciter».
  • «Il medico ucciso in Calabria rientra nel novero delle donne uccise, ma non è femminicidio».
  • «La donna uccisa dal fratello per motivi economici, perché non accetta la divisione di eredità, è un motivo diverso dal femminicidio».
  • «La donna uccisa per rapina, è un motivo diverso dal femminicidio».
  • «La madre che uccide la figlia perché sostanzialmente ha sbroccato, non è femminicidio».
  • «Il marito che uccide la moglie perché è al terzo stadio di una gravissima malattia e poi si suicida, il cosiddetto omicidio per pietas, non è femminicidio».

https://www.padovaoggi.it/attualita/femminicidi-prefetto-replica-amnesty-padova-22-novembre-2023.html

Il che non è certo bene per il femminismo, visto che praticamente tutte le femministe hanno aspramente criticato (anche se senza produrre serie argomentazioni) il Prefetto Messina: in primis Amnesty supporta numeri più alti e pertanto, come direbbe Valeria Fedeli, “è più migliore!” 😀 LOL 😀

E di conseguenza il più femminista di tutti resta il nostro blog: grazie alla definizione di “femminicidio” che usiamo qui il nostro contatore dei “femminicidi” ha già superato, nella sola Italia e limitatamente a quest’anno 2023, i 50 milioni…

sss

28 thoughts on “Debunker tenta la quadratura del cerchio e commette autofemminicidio.

  1. Mentre faccio colazione, prima di andare al lavoro, guardo Rai News 24.

    Dal giorno in cui Giulia Cecchettin e il suo assassino risultavano solo scomparsi, tutti i giorni e ripeto tutti i giorni, c’è un servizio che parla di loro.

    Oggi ho saputo che al funerale ci saranno anche i maxischermi. https://notizie.virgilio.it/dove-vedere-i-funerali-di-giulia-cecchettin-in-diretta-tv-mediaset-martedi-5-dicembre-maxischermi-a-padova-1596598

    E’ un martellamento continuo e si indugia parecchio tempo su questo fatto di cronaca. Alla radio ho sentito persino un'”esperta” molto contrariata perché su alcuni giornale si sono riferiti all’assassino col solo nome di battesimo. Secondo la tizia questo non doveva essere fatto, perché provocherebbe empatia nei suoi confronti.

    Insomma questo fatto deve rimanere in confini ben stretti e controllati.

    Invece sono venuto a conoscenza di questi assassini solo perché frequento la manosfera:

    https://www.larena.it/territorio-veronese/grande-verona/omicidio-premeditato-bussolengo-marito-ucciso-martellate-edlaine-ferreira-1.10387281

    https://www.ilmessaggero.it/italia/mattia_caruso_valentina_boscaro_padova_montegrotto_autopsia_omicidio_news-7181895.html?refresh_ce

    Ci troviamo veramente in una situazione oscena.

    Like

    1. Fattononfui
      Ci troviamo veramente in una situazione oscena
      @@@

      Assolutamente sì.
      E’ una roba mai vista in Italia.
      Al tempo stesso “va bene così”.

      Like

    2. funerali oggi in diretta RAI.

      Ovvero in diretta dalla Tv di Stato, tv che tutti noi paghiamo.

      C’e’ un bombardamento mediatico h24 INCESSANTE, CONTINUO E A TRATTI VIOLENTO nei confronti degli uomini in quanto tali.

      Io, a memoria, non ho MAI VISTO NIENTE DEL GENERE FUORI DALL’ITALIA. Forse solo lo UK ci si avvicina.

      Serie Tv, sport, programmi televisivi e non solo TUTTI INCENTRATI SULLE FEMMINE. Gli uomini sempre descritti come rozzi, volgari, violenti, succubi delle femmine e colpevoli sin dalla nascita …

      E’ una cosa nauseante e schifosa. Apri un giornale o guardi la tv e ti becchi insulti su insulti, e ancora insulti.

      E c’e’ persino qualche principessa sul pisello che frigna qua dentro perche’ UN UTENTE si permette di capovolgere la frittata (a ragione fra l’altro): le femmine sono queste, moralmente (e non solo) inferiori. Sempre pronte a fare il proprio tornaconto e metterla nel culo agli uomini. E hanno quella maledettissima ultima arma che fa abboccare sempre qualche cavalier zerbente: le loro fasulle, velenose lacrime.

      Like

      1. Perdere lucidità e mettersi a fare battaglie contro una singola persona, tra l’altro frequentatrice di questo blog e quindi certamente migliore della media, è controproducente.
        Guarda un po’ cosa ti ho pubblicato io con uscite programmate proprio nel bel mezzo della cerimonia? Guarda gli ultimi articoli…

        In Spagna è peggio, sotto ogni punto di vista.

        Like

        1. Guarda che sei tu ad essere molto aggressivo, e lo sei a sproposito.
          Attenzione: non è l’aggressività ad essere sbagliata, ma quando è “a sproposito” ovvero usata in una discussione come questa su un argomento generico ed oltretutto in parte completamente indimostrabile ed in altra parte comunque opinabile.
          Guarda che sei tu che di solito scegli dei terreni molto scivolosi.
          Se vuoi andare sul sicuro devi partire da basi solidissime e non allargarti subito ad altro: scacchi, bridge, billiardo. Uno alla volta, una volta tirati fuori in sequenza demolisci qualsiasi femminista.
          Se invece scegli terreni scivolosi vai ad arrabbiarti con Fantaghirò, che su quasi tutto è dalla nostra parte, senza cavarne un ragno dal buco.

          Like

        2. >>tra l’altro frequentatrice di questo blog e quindi certamente migliore della media<<

          Effettivamente è così. Anzi a me spiace che non ce ne siano altre con cui discutere.

          Almeno non è una che tronca qualsiasi discorso con un "siete misogini" o un "siete tutti come Elliot Roger " oppure con un "poveri cocchi di mamma in lacrime" et similia.

          Perché nella realtà l'ordinario è questo:

          Like

        3. @Fattononfui @EricLauder

          Le frequentatrici degli ambienti MOMAS sono le peggiori femmine di tutte. Sono quelle ibride, per usare le parole di @Claudio: meta’ matriarchiste, meta’ gattare. Sono le femmine che ancora non hanno deciso cosa essere da ” grandi”, per cui fa loro ancora comodo tenere per il guinzaglio gli uomini disseminando davanti a loro briciole, e nel contempo inscenano pantomime di presunta indipendenza. E’ tutta qui l’ambiguita’ che vi impedisce di riconoscerle.
          Il loro scopo nel bazzicare in questi ambienti e’ cercare di normalizzare le proteste: se c’e’ qualcuno che alza il Velo di Maya (un Frank, un Claudio e mi metto io come ultimo, quello piu’ scarso facciamo), partono insulti, frecciatine e attacchi ad personam.

          PRINCIPALMENTE STANNO QUI PER METTERE GLI UNI CONTRO GLI ALTRI.

          Se cosi’ non fosse non si spiegherebbero i continui attacchi, ad esempio contro il sottoscritto, inscenando patetiche reazioni e invocando l’aiuto (di altri uomini) e riempendo il blog di commenti che hanno solo menzogne, (i gia detti) attacchi ad personam totalmente inventati e tesi a tratti deliranti e totalmente contraddittorie.

          Lo scopo di tali patetiche scenate e’ scatenare la solita reazione di soccorso dei cavalieri “uomini”, con le lacrimucce finte di cui parlavo in altro commento. Sempre e solo per spaccare l’opinione comune.
          L’importante, per le poveracce di cui sopra, e’ far passare i piu’ pericolosi, i piu’ coscienti, “per matti” e nascondere o sminuire le verita’ da essi portate, che sono quasi-oggettive, con continui e ridicoli argumentum ad hominem.

          Non puoi avere dubbi riguardo la malafede di una persona quando si ostina a paragonare il lavoro maschile, qualitatiamente e quantitativamente superiore e di un’altra categoria, con l’aiuto ausiliario e da garzone di bottega femminile.

          Chi osa fare un paragone simile e’ MALATO DI MENTE oppure e’ semplicmente una persona velenosa e tremendamente furba che gioca a mischiare le carte.

          Il sottoscritto aveva risposto ad un commento di @Alex. Lui avra’ modo di capire, sicuramente ne e’ capace, chi ha scritto la verita’ e chi ha cercato in tutti i modi di affossarla (e vista la sproporzionata reazione dell’altra parte, suppongo che ad Alex restino pochi dubbi).

          Like

        4. “Le frequentatrici degli ambienti MOMAS sono le peggiori femmine di tutte. Sono quelle ibride … meta’ matriarchiste, meta’ gattare … fa loro ancora comodo tenere per il guinzaglio gli uomini disseminando davanti a loro briciole …”.
          Ho colto – e sicuramente non solo io – alcuni segnali nella recente “tempesta patriarcale” scatenata dal circo mediatico; alcune voci di timido dissenso: una parlamentare leghista, poi la Bernardini De Pace, poi il consulente di Valditara … dicono che bisogna evitare la guerra dei sessi, la contrapposizione frontale… Non vorrei essere troppo ottimista, ma, secondo me, l’auto-apartheid maschile comincia ad essere percepibile.
          Stanno cominciando a capire che, se gli UU cominciano a badare solo ai propri comodi, tutto il baraccone da parassitare comincia a scricchiolare … e proprio ora che volevano timidamente rilanciare la natalità…
          Beh, da parte mia sappiano una cosa lapidaria: gli UU non recederanno dall’auto-apartheid fino a quando non sarà completamente eliminata la maternal preference (la quale – ricordiamolo – ha ormai una storia di oltre un secolo e mezzo).
          La priorità è quella; se io ho da salvare una massa di uomini che ha l’acqua alle ginocchia (impoverimento attraverso il prelievo fiscale da destinare al welfare femmineo), oppure un solo uomo che ha l’acqua al mento (spossessamento di figlio, casa e mezzo stipendio), io comincio da quest’ultimo. Quindi io comincio dalle matriarchiste pro-family e utero-power; con le gattare childless faremo i conti dopo.
          So bene che la massa di giovani incel la pensa al contrario (“chi se ne frega dei figli se non riesco manco a scopare”), ma essi sono in grave errore: non si rendono conto che il padre che sta per essere ridotto in rovina avrebbe preferito mille volte non riuscire a scopare.

          Like

  2. È stato molto interessante per me leggere siti web in italiano in queste ultime settimane, dopo questo omicidio e l’accusa fatta da alcune femministe che pensano che è colpa di tutti gli uomini perché “c’è il patriarcato”. Mi sembra, almeno su internet, che c’è anche molta reazione contro questa stupidaggine. Ho letto molti commenti del tipo “ma davvero parlano di colpe collettive come nei regimi totalitari? davvero sono convinte che nel 2023 in Italia c’è il “patriarcato”? forse allora il femminismo non è buono e sensato come mi avevano sempre detto”. Poi alcuni dicono “ma queste sono solo delle pazze estremiste, non è il vero femminismo questo” (il classico No True Scotsman…), mentre altri arrivano all’illuminazione che, nei fatti, il femminismo non è il movimento “per la parità” che afferma di essere.

    Sarebbe molto interessante sapere le percentuali degli italiani (specialmente uomini italiani) che, dopo questi giorni, la pensano in un modo o nell’altro, questo da internet non si può capire… In ogni caso, mi sembra che in Italia questo è il momento migliore per pubblicizzare questo blog, o altri simili, a più persone possibile.

    Like

  3. Non sono abbastanza complottaro per credere che l’omicidio Cecchettin sia una psy-op. Tuttavia mi sembra logico supporre che la famiglia di lei abbia ricevuto molti soldi per promuovere la retorica sul femminicidioh e sul badriacadoh. Poi i funerali in diretta con PDC e PDR, lutto regionale, promozione di messaggi femministi a reti unificate per giorni sono una strategia voluta.

    Like

    1. Magari fosse così: un mondo semplice e logico.
      Io invece ho paura che si tratti di dichiarazioni spontanee, ovviamente studiate un po’ tra loro ma senza che nessuno sia andato ad offrirgli qualcosa: un mondo molto complicato.

      Like

    2. Cosa?

      C’erano anche il PdC e il PdR?

      Ma e’ vero?

      Ma chi sono questi Cecchettin? Qualche loro membro ha una tale risonanza mediatica?

      Scusate ma tutto questo e’ inaudito. Nemmeno in Svezia, la patria femminista, che io sappia si e’ arrivati a tanto.

      Like

      1. “Cosa? C’erano anche il PdC e il PdR? Ma è vero?”.
        Fritz, questi sono tutti pupazzi del Nuovo Ordine Mondiale a trazione anglo-americana: non si può essere antifemministi se non si è antiglobalisti – cioè sovranisti -, perché la regia è globale. Fa leva su ciò che di latente e divisivo c’è fra la gente (divide et impera); e la D, con la sua invidia/frustrazione congenita, presta benissimo il fianco.
Questa è la parte più pericolosa del femminismo: quella politico-strategica (la cui erosione di diritti, libertà e dignità viene spalmata sulla collettività maschile). Altrimenti, la singola femminista, a livello individuale, non è pericolosa per l’uomo, perché è “respingente”; invece, la matriarchista è attrattiva, perché propugna un ideale di famiglia che piace all’uomo medio: però, una volta diventata madre, può – con la connivenza di legislatore/giudice – distruggerlo; la sua potenza distruttiva si concentra sul singolo individuo.

        Like

        1. @Claudio

          Io sono dell’idea che i politici cercano visibilita’ attraverso la “lotta femminista”. E’ uno dei pochissimi, se non oramai l’unico, serbatoio di voti che resta all’ormai morente democrazia occidentale.

          Io non sono un vero fan della democrazia, ho espresso in passato i miei dubbi al riguardo (ricordiamoci che Hitler fu eletto DEMOCRATICAMENTE). L’ultimo parto della democrazia e’ stato il Movimento 5 Stelle, quello che doveva aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno … E guarda il tradimento incredibile di cui si sono resi protagonisti assoluti.

          Io sono, piuttosto, dell’idea che le femmine non dovrebbero potersi aggregare alla nostra lotta. Basta leggere cosa accade qui, ma anche altrove. Le femmine che si insinuano in questi ambienti sono le piu’ pericolose di tutte. In uno degli ultimi articoli di EricLauder qualcuna ha persino scritto di meravigliarsi del nostro andare contro Paolo. Paolo, quello che ha scritto nero su bianco che non esiste nessuna discriminazione a danno degli uomini sul lavoro …

          Il loro gioco delle tre carte e’ semplicemente patetico e ridicolo. Non si puo’ intavolare una discussione con queste persone, dev’essere chiaro, o senno’ non ci schioderemo mai dallo stallo in cui siamo.

          Rendiamoci conto che siamo arrivati al punto dove ci sono panchine rosse ovunque, targhe commemorative di “donne vittime di femminicidio” qua e la’ , tutto pagato ovviamente coi soldi DI NOI UOMINI. Cartelloni, monumenti, chi piu’ ne ha piu’ ne metta. Le citta’ europee (quindi anche quelle italiane) sono oramai piene di ‘sta merda, ovvero insulti continui verso il genere maschile. Perche’ la targhetta “alle donne vittime di femminicidio” (le panchine rosse e tutto il resto) e’ indirizzata A NOI UOMINI. Sta li’ a ricordarci quanto siamo delle merde, stupratori, violenti, rozzi e subumani.

          Quindi che una persona venga qua a dire che “Non vedo in giro tutto questo odio verso gli uomini” e’ una gran presa per il culo, a meno che non si tratti di una persona che non esce mai di casa e ha gettato il televisore dalla finestra.

          E il dover sempre assumere la posizione di colpevoli fino a prova contraria non aiuta, bensi’ e’ esattamente cio’ che le femmine vogliono: mettere l’uomo sempre nella posizione di dover dare un credito da debitore. E loro sempre come vittime: ovvero, esigere un credito.

          Siamo in guerra. Le guerre si vincono anche coi colpi bassi, ma gli uomini proprio non ce la fanno con le femmine, e queste ultime dilagano.

          Like

  4. Accade in Uk.

    https://www.msn.com/it-it/notizie/mondo/travolge-e-uccide-il-fidanzato-passandogli-sopra-con-l-auto-alla-festa-aveva-parlato-con-un-altra-ragazza/ar-AA1l58MC?ocid=msedgdhp&pc=U531&cvid=47258ad115994506bb1d1389cc98265f&ei=12
    @@@
    Travolge e uccide il fidanzato passandogli sopra con l’auto: ​«Alla festa aveva parlato con un’altra ragazza»
    I due giovani erano stati ad una festa poco prima dell’omicidio
    Travolge e uccide il fidanzato passandogli sopra con l’auto: «Alla festa aveva parlato con un’altra ragazza»

    di Redazione Web
    Una giovane donna di 23 anni è accusata di omicidio per aver travolto e ucciso di proposito il suo ragazzo, di 24 anni, dopo aver passato la serata insieme ad una festa. L’imputata avrebbe «perso la pazienza» durante il party, quando ha visto che il suo ex parlava e ballava con un’altra donna. Secondo alcuni testimoni oculari, Alice Wood, avrebbe colpito Ryan Watson più volte con la sua auto, schiacciandolo e salendo più volte sul corpo della vittima.

    In tribunale, durante il processo ancora in atto, l’accusa ha mostrato un video delle telecamere di sorveglianza in cui la 23enne investe il suo ex ragazzo. Nonostante le prove evidenti, la difesa nega i fatti per sottrarsi dall’accusa di omicidio.

    Le dinamiche
    La gelosia di Alice Wood durante un party a Hanley, Regno Unito, è sfociato nell’assassinio del suo ex ragazzo Ryan Watson, ucciso per aver parlato con un’altra ragazza. Al termine della festa, la coppia si è diretta verso casa e, secondo quanto riporta la polizia, sarebbe stata la donna ad accompagnare il fidanzato con la sua macchina, una Ford Fiesta. Una volta sceso dal veicolo, Alice Wood l’avrebbe investito facendolo volare sul cofano. Ma Ryan era riuscito ad alzarsi e provava a chiamare aiuto: è stato in quel momento che la ragazza ha fatto retromarcia e l’ha investito, andando in avanti e indietro con l’auto sul corpo della vittima.

    La donna con cui avrebbe parlato tutto il tempo Ryan Watson sostiene che il giovane, durante la serata, «avesse chiacchierato e ballato con tutti gli invitati» e che Alice Wood «sedeva isolata senza rivolgere la parola ad altre persone».

    Le accuse
    Durante il processo che vede Alice Wood accusata di omicidio per la morte del suo ragazzo, i legali della vittima hanno presentato un video come prova principale.

    Immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza della zona che mostrano l’imputata investire Ryan Watson mentre urla dal dolore e chiede disperatamente aiuto.
    Dopo che alcuni vicini hanno sentito le grida della vittima hanno chiamato l’ambulanza per soccorrere il 24enne. Sul posto, insieme ai paramedici, sono intervenuti anche gli agenti di polizia che hanno arrestato Alice Wood. Ad uno di loro avrebbe dichiarato: «Me lo merito, sparatemi e basta».

    Nonostante la confessione e le immagini che ritraggono il momento dell’assassinio, la giovane nega i fatti e si sottrae all’accusa di omicidio. Il processo è attualmente in corso.
    @@@

    Like

    1. Terribile!! Ma per questo povero ragazzo non ci saranno Funerali di Stato e fiaccolate, né in UK né fosse accaduto in Italia.

      Like

    2. Poi come fanno a dire “la cultura del possesso è un problema maschile” quando ci sono tantissime donne gelose e aggressive? Certo per arrivare a gesti così estremi c’è una tara psicologica di mezzo (come per Turetta), ma comunque dovrebbe essere chiaro da esempi come questo che il genere non c’entra nulla.

      Like

      1. Infatti questa è una delle panzane femministe che trovo più assurdo che abbiano resistito: la gelosia e la possesssività sarbebero “maschili”.
        Ma quando mai?
        Scommetto che a chiunque chiedi ti dirà che ha conosciuto sia uomini che donne gelosi e possessivi, ci sarà chi ha conosciuto più uomini gelosi e possessivi, e chi ha conosciuto più donne gelose e possessive, ma CHIUNQUE ha conosciuto vari esemplari di entrambi i sessi.

        Like

        1. Ma infatti quando qualcuna scrive questa panzana online, tra i vari commenti ci sono molti uomini e donne che fanno notare che in realtà è un problema presente in entrambi i sessi. Di solito allora la risposta è: “ma quante donne gelose arrivano a uccidere?”
          Sappiamo quali sono i motivi per cui c’è una discrepanza tra le morti (e nemmeno così grande). Ma se allora ammettono che si tratta dello stessa aggressività solo a gradi diversi della stessa scala, si stanno comunque contraddicendo.

          Like

        2. E’ come quando parlano del gender pay gap e sparano cose tipo 31% di differenza.
          Poi quando gli dimostrano che è sotto il 2% (che sarebbe la soglia di errore della statistica) rispondono “tadah! Allora vedi che un gender pay gap esiste?”.
          non ci credono neanche loro, in realtà.

          Like

    1. Cosa ci sarebbe di “misogino” e “sessista” in “SE SCORREGGI DURANTE UN 69”???
      E’ impossibile capire, in questa frase, il sesso delle persone coinvolte, e a chi delle due persone della coppia la frase si rivolga, quindi proprio per definizione non può essere “sessista” né “misogina”.

      E’ che adesso il sesso etero è sempre male: sono cose zozze di cui non si deve parlare, altrimenti le donne si offendono. Si fa ma non si dice. E neanche si può supporre che le donne scorreggino. E’ il progresso, pensa quanto eravamo avanti 150 anni fa! 😀 LOL 😀

      Like

Leave a comment