Dedicato a voi, merde che dovrebbero scomparire dalla faccia della Terra.

Anzitutto, cosa dedico alle merde che dovrebbero scomparire dalla faccia della Terra?

Questi articoli:

https://tg24.sky.it/cronaca/2024/04/10/bologna-esplosione-suviana-diretta

https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/04/10/esplosione-centrale-suviana-dispersi-ricerche-aggiornamenti/7507644

E chi sono quelle merde a cui mi riferisco?

Le tizie dell’INAIL, viscide manipolatrici che facevano sporchi giochetti con le percentuali, malgrado i morti uomini fossero già 492 e le morti femmine 82, per millantare che le lavoratrici femmine sarebbero più a rischio dei lavoratori uomini – GIOCHETTI IL CUI UNICO SCOPO NON PUO’ CHE ESSERE SPOSTARE LE GIA’ POCHE RISORSE PER LA SICUREZZA DA SETTORI A NETTA PREVALENZA MASCHILE A SETTORI MISTI OPPURE A NETTA PREVALENZA FEMMINILE (che in realtà sono entrambi in media più sicuri dei primi), IN UN CONTESTO IN CUI IL SEGRETARIO DELLA UIL DENUNCIA:

“Ci sono documenti presentati sui quali si diceva che la sicurezza non era al massimo. Dopo un anno è purtroppo arrivata la tragedia. E non sono incidenti, quando non ci sono interventi si tratta di omicidi”

E aggiungo una nota: non è stato “il capitalismo” ad obbligare l’INAIL a pubblicare quegli sporchi giochetti con le percentuali…

Infine ribadisco:

Non mi stupisce affatto che vi siano piu’ disturbi psichici nella categoria “donna”, visto che il termine “donna” va necessariamente associato a qualcosa di delirante che millanta di essere “piu’ a rischio dell’altra parte” anche nello specifico caso in cui muore esattamente 6 volte di meno dell’altra parte: infatti 492 diviso 82 fa proprio 6 ed i deliri vittimistici sono un notevole indizio di possibili disturbi psichici…

84 thoughts on “Dedicato a voi, merde che dovrebbero scomparire dalla faccia della Terra.

  1. Le femmine sono profondamente inferiori, mediocri e fondamentalmente difettose. Sono la parte della razza umana venuta male e le femmine lo sanno bene. Consce di questa inferiorità verso il maschile, riversano verso quest’ultima un odio profondo e viscerale e mi rincresce che persino in queste pagine, dove un uomo è costretto a nascondersi dietro un nickname per salvare innanzitutto i suoi cari ancor prima che sé stesso per poter denunciare qualcosa che è la pura, fottutissima verità, non riescano a comprendere.

    Mentire sulla morte, sulla disperazione degli uomini è possibile solo se NON si prova empatia alcuna per questi.

    Ora va ribadito, affinché anche qualche cretino che pullula nei cosiddetti forum incels/QM lo capisca una volta per tutte: alle femmine degli uomini non frega assolutamente niente. NON GLI PIACCIONO, NON NE SONO ATTRATTE. E per questa semplice ragione strumentalizzeranno ogni possibile debolezza degli uomini per ottenere privilegi e favori.

    Se, anziché prendersela con uomini con due palle d’acciaio che per anni hanno fatto nient’altro che dire la verità, rischiando la pelle e venendo scherniti, derisi, iniziassimo a provare ad essere solidali tra noi, forse e dico forse qualcosa cambierebbe.

    Colgo l’occasione per esprimere vicinanza verso Frank, per i ripetuti attacchi subiti da parte di due falliti coglioni che, oltre ad amministrare un forum, nella vita, credo proprio non sappiano fare un cazzo.

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    1. Io la inizierei con “le femministe” invece che con “le femmine”, e credo c’entri poco da cosa sono attratte sessualmente. Non ho neanche visto i due coglioni di cui parli, chi sarebbero?
      Ma questo intervento mi fa solo piacere, anche se non condivido tutto al 100%: noi non dobbiamo essere PERFETTI di fronte all’INAIL che raccontando balle cerca di spostare risorse dai settori maschili ad alto rischio verso i settori femminilli MENO A RISCHIO.
      Non abbiamo bisogno di essere senza alcuna macchia perché qualsiasi iperbole o errore che mettiamo sul piatto sono sempre sbavature insignificanti rispetto all’enormità di ciò che fanno le femministe ovunque si incistino.

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      1. Eric, al di là della mia presunta “pesantezza”: il gioco/partita è truccato. Continuare a fare i garantisti e addirittura guardarsi dall’utilizzare un millesimo degli insulti che riceviamo ogni santo quotidiano giorno è totalmente folle.

        Sei consapevole che stiamo giocando ad una partita truccata, giusto?

        Sei consapevole che giochi contro chi fa le regole, giusto?

        Quando di fronte a queste cose si continua a restare su quel tavolo e giocare, fino a farsi togliere pure le mutande, non si è più vittime, ma si è COMPLICI.

        La partita è truccata: si ribalta il tavolo e ti tirano fuori le armi. Oppure si perde e si incassa, incassa e incassa, fino a finire a terra moribondi.

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      2. «Io la inizierei con “le femministe” invece che con “le femmine”, e credo c’entri poco da cosa sono attratte sessualmente.»

        L’Empatia, Eric.

        Lo sai bene che tutto quello che noi scriviamo qua e altrove, su queste tematiche, ha radici che affondano nell’Empatia che le femmine provano verso noi uomini. Che è pari a zero.

        Provare attrazione verso qualcuno/qualcosa è la condizione necessaria per sviluppare empatia verso quel qualcuno/qualcosa.

        Negli uomini l’empatia verso le femmine è fin troppo (e patologicamente) evidente.

        È il contrario che non esiste, ovvero l’empatia delle femmine verso gli uomini. Ma già lo sai cosa risponderebbero, non è vero? Chiaramente, si fa finta (e sempre per finta) di ignorare che parliamo di valori medi e che il caso singolare che non fa statistica non conta.

        Come si può, di fronte a simili mistificazioni, avere ancora dubbi che alle femmine, mediamente (così qualche coglione ci arriva, forse), non frega proprio un cazzo degli uomini, tanto da strumentalizzarne persino la sofferenza e la morte?

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        1. Secondo me l’assenza di empatia femminile verso gli uomini ha sì basi biologiche ma IN PRIMIS è causata dal femminismo, non c’è neanche paragone: il femminismo è proprio basato sul dire alle donne che non debbono interessarsi dei problemi e sofferenze maschili ma concentrarsi esclusivamente sulle donne (non solo se stesse).
          A confronto le basi biologiche impallidiscono, perché se da una parte è ovvio che la strategia riproduttiva femminile benefici dalla sacrificabilità maschile è altrettanto ovvio che la cancellazione dell’empatia non si attiva sui temi generali: in altre parole non c’è nessun vantaggio riproduttivo per la donna a fregarsene del fenomeno generale dei morti sul lavoro, mentre c’è un chiaro vantaggio riproduttivo (e personale) a sfruttare il suo ex. Fregarsene dei morti sul lavoro è invece stato chiesto come POLITICA UFFICIALE e MESSA NERO SU BIANCO dalle femministe – altro che istinto che si attiva solo verso l’ex quando la femmina ha un nuovo compagno – vedi qui:

          Gender Mainstreaming: ecco perché il 94% dei morti sul lavoro uomini “non è un problema tipicamente maschile”.

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        2. Se vuoi te lo riscrivo in altra forma:
          E’ ovvio che la femmina abbia una tendenza biologica a far sacrificare l’uomo a suo beneficio, ma un istinto simile ha grossi limiti e soprattutto non si può attivare quando si parla di “notizie sul giornale”, temi generali. I temi generali vengono affrontati in modo assolutamente misandrico SOLO per via del femminismo.
          QUELLA DELL’INAIL E’ UNA POSIZIONE IDEOLOGICA, NON UN ISTINTO BIOLOGICO.
          POI OVVIO CHE QUELLE FEMMINE SFRUTTERANNO GLI INDIVIDUI DI SESSO MASCHILE A STRETTO CONTATTO CON LORO, MA NON ESISTE UN ISTINTO DI FARE UNA MANIPOLAZIONE SIMILE SU UN TEMA GENERALE.

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        3. “E’ ovvio che la femmina abbia una tendenza biologica a far sacrificare l’uomo a suo beneficio, ma un istinto simile ha grossi limiti e soprattutto non si può attivare quando si parla di “notizie sul giornale”, temi generali. I temi generali vengono affrontati in modo assolutamente misandrico SOLO per via del femminismo.”

          Questa è l’impostazione de La Fionda; che io considero potenzialmente pericolosa.

          E’ un costrutto intellettualmente un po’ più sofisticato del “tutte le donne sono troie, tranne mia madre, mia moglie e mia figlia”.

          Si concentra l’attenzione sul piano generale-astratto-asettico-accademico – cioè la comunicazione mediatica dominata dall’ideologia femminista – per NON DOVER/VOLER METTERE IN DISCUSSIONE la singola donna concreta; cioè la nostra madre/moglie/figlia: tutte persone che, singolarmente prese, ci considerano poveri fessi al loro servizio.

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        4. «Secondo me l’assenza di empatia femminile verso gli uomini ha sì basi biologiche ma IN PRIMIS è causata dal femminismo»

          Ma il femminismo È la vera indole e natura femminile nei rapporti uomo/donna.

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        5. Il femminismo è l’indole femminile che agisce a livello sociale:
          “Il femminismo è la moglie/ex-moglie dello Stato”

          Che è esattamente quello che ho detto: la femmina ha l’istinto di trarre beneficio dalla sacrificabilità del suo compagno, e particolarmente ex-compagno. Ma non arriva, un istinto non può, a livelli come “i lavoratori maschi in generale”, vola molto più basso e rimane solo a livello personale.
          Il femminismo fa lo stesso, ma a livello di intera società.

          Questo spiega anche perché un MGTOW (se ha capito la filosofia, se è “vero”) se ne sbatte assolutamente della singola donna ma è preoccupato dal femminismo: per evitare la TUA sacrificabilità basta non dare diritti legali su di te a una donna, è facilissimo: detto e fatto, non devi chiedere permesso a nessuno.
          Ma per evitare la sacrificabilità A LIVELLO SOCIALE di tutti gli uomini (quindi incluso te stesso) devi sradicare il femminismo.

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        6. “la femmina ha l’istinto di trarre beneficio dalla sacrificabilità del suo compagno, e particolarmente ex-compagno.”

          Occhio, ché questo vale anche per una figlia verso un padre (cioè considerarlo un provider al suo servizio)…

          “Ma non arriva – un istinto non può – a livelli come “i lavoratori maschi in generale”, bensì rimane solo a livello personale.
          Il femminismo fa lo stesso, ma a livello di intera società.

          Questo spiega anche perché un MGTOW (se ha capito la filosofia, se è “vero”) se ne sbatte assolutamente della singola donna”.

          … Eh no, attenzione: l’inghippo [sul quale hanno sacrosanta ragione Fritz e Frank] sta in quel “se ne sbatte”: il “se ne sbatte” significa “non voler affrontare l’argomento” – proprio perché si tratta di madri, mogli e figlie (per questo insisto sull’autobiografia dell’uomo che “se ne sbatte”; altro che pettegolezzo personale) -, che è ciò che fanno alcuni autori de La Fionda.

          Per dirlo ancora più chiaramente: IO STESSO – visto quanto sono stato fesso e dormiente fino ai 46 anni, cioè fino allo status di padre separato – non avrei mai raggiunto la consapevolezza sull’essenza, sull’ontologia femminile (non femminista!) se avessi avuto una figlia femmina o se fossi rimasto in una relazione stabile (non ero stato neanche capace di mettere a fuoco mia madre, che era stata una madre trascurante, oltre che sprezzante, manipolatrice, egoista e utilitaristica verso gli uomini, figli compresi).

          L’unico uomo che io conosca e che ne è stato capace – stando in una relazione stabile – è Rino.

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        7. Probabilmente questo video, di soli due minuti, c’entra poco con la discussione, ma mi piace troppo la conclusione che ho sentito: “…non se ne poteva più con ‘sto femminismo del cazzo

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      3. «Questo spiega anche perché un MGTOW (se ha capito la filosofia, se è “vero”) se ne sbatte assolutamente della singola donna ma è preoccupato dal femminismo:»

        Eric, gli mgtow in Italia sono quasi tutti gli utenti che scrivono nel tuo blog. Tutti gli altri si associano a blog come questi o forum a tema perché, fondamentalmente, vorrebbero la loro Maria Goretti e cercano qualcuno/qualcosa a cui appoggiarsi per poter finalmente avere la femmina dolce e affettuosa che ha tanto desiderato.
        Il pelo di figa obnubila la mente di tanti, troppi uomini, i quali appaiono a suddette femmine un branco di rincoglioniti. Vogliono la femmina figa perché l’istinto sessuale li spinge verso quelle, ma sono persino incapaci di riconoscerlo e si raccontano la favoletta dell’affetto …

        Come dicevo in un altro commento, mgtow dovrebbe essere la filosofia di un uomo che non dipende né dalla validazione femminile né dal sesso. Andiamo per la nostra strada, coltiviamo i nostri interessi, se lei oggi c’è va bene, se domani non c’è, ce ne faremo una ragione e vivremo lo stesso uguale.

        Far capire che gli uomini possono essere questo, e non soltanto dei tossicodipendenti della figa/validazione femminile, credo sia impossibile. A meno di rivolgersi a pochi illuminati.

        Eric, il femminismo sarà anche l’indole femminile applicata ai rapporti sociali, ma resta il fatto che nella storia dell’umanità sono gli uomini che si son fatti il culo quadrato per proteggerle, mentre il contrario non si è mai visto. E guarda che razza di ricambio abbiamo ricevuto, ora che le abbiamo liberate anche dai loro limiti biologici.

        Dovrebbero fare delle statue all’Uomo Bianco, e invece lo hanno eretto al male fatto persona.

        E come dici tu, fare capire che questi discorsi non si applicano al singolo caso ma valgono in generale è impossibile: ricorda quanta gente c’è che è prontissima a mettere in mezzo complotti assurdi pur di de-responsabilizzare le femmine …

        La verità è che l’uomo medio (non il sottoscritto, per fortuna) quando vede un pelo di figa si autoinganna (cit. Frank), inizia a farsi millemila seghe mentali (e dopo anche quelle fisiche), immagina due ali e una corona su quel “grazioso corpo” (che di bello non ha nulla, se non di accendere circuiti di ricompensa rettiliani che offuscano la ragione) e inizia ad illudersi che quell’angelo lì davanti ai suoi occhi è venuto per salvarlo dall’inferno e dare un senso alla sua vita.

        Anche la più tonta delle femmine si accorge che l’uomo medio diventa un pirla rincoglionito davanti a lei. Incluse quelle merde che hanno giocato sulla sofferenza e morte altrui.

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        1. “Far capire che gli uomini possono essere […] non soltanto dei tossicodipendenti della figa/validazione femminile …”.

          … E, quel che è peggio, anche della validazione dei propri pari.

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        2. Esagerare non porta molto lontano. Secondo me, non è vero che la maggioranza degli uomini pensi che le donne siano angeli. Personalmente, credo che si tratti piuttosto di una minoranza significativa; in una stima approssimativa, potrei dire che un uomo su tre potrebbe pensarlo, ma due su tre no.

          Non è neanche vero che tutte le donne siano il diavolo. Per esempio, la madre di mia figlia è una brava persona, ed è antifemminista. Potrei definirla un’antifemminista moderata (del resto è una donna), ma quando legge cose come quelle scritte da Eric in questo articolo, vi posso garantire che si incazza.

          Il motivo principale per cui non viviamo più insieme è che entrambi stiamo meglio da soli; ma non c’è rancore fra di noi. Nostra figlia trascorre circa metà del suo tempo a casa mia e metà da sua madre, e comunque ormai non manca molto al momento in cui diventerà maggiorenne e avrà la sua casa.

          Ovviamente, anche se io personalmente ho avuto la fortuna (o, se preferite, la capacità di scegliere bene) di riprodurmi con una persona ragionevole, questo NON cambia l’enorme problema delle leggi assurde che ci sono in occidente per cui tanti uomini vivono sotto ricatto o addirittura devono difendersi da false accuse.

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        3. Non è solo Fritz che pensa che le donne come tua moglie non esistano o siano una minuscola minoranza: è anche l’INAIL che suppone che quasi tutte le donne siano misandriche nazistoidi.
          Infatti se all’INAIL pensassero che ci sono tante donne a posto non avrebbero pubblicato quel delirio misandrico per paura di irritare le tante donne col cervello a posto…

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        4. “Il motivo principale per cui non viviamo più insieme è che entrambi stiamo meglio da soli; ma non c’è rancore fra di noi. Nostra figlia trascorre circa metà del suo tempo a casa mia e metà da sua madre, e comunque ormai non manca molto al momento in cui diventerà maggiorenne e avrà la sua casa.”

          … Interessante la tua autobiografia. Abbiamo delle cose in comune.

          La descrizione della madre di tua figlia sembra il ritratto della mia ex moglie (con cui non ebbi figli; lo ebbi da una successiva breve convivenza); 14 anni di relazione durante i quali sviluppai un infarto a 33 anni (a detta del cardiologo, da vasospasmo psicosomatico, cioè da un conflitto interiore, che poi ho razionalizzato come “l’essermi messo in gabbia con le mie mani”); una terribile allergia cutanea, che poi ho razionalizzato come psicosomatica; e infine un’assenza di libido (complice l’iperprolattinemia da allenamenti in cui mi sfinivo, per isolarmi dalla vita di coppia); e tutto ciò stando con una donna della quale non saprei individuare un vero difetto (era colta, avventurosa nei viaggi, sobria, senza pretese, brava nelle faccende domestiche).

          “Il motivo principale per cui non viviamo più insieme è che entrambi stiamo meglio da soli”.

          Questo ti rende davvero raro; a parte me stesso – e, credo, Eric – non ho mai conosciuto un uomo che non fosse atterrito dalla mancanza di accudimento dopo una vita di coppia (ma – ça va sans dire – camuffandolo alla grande, per orgoglio, con arzigogolate motivazioni psico-sentimentali; in realtà, anche noi uomini non siamo immuni da una certa dose di utilitarismo).

          “Nostra figlia trascorre circa metà del suo tempo a casa mia e metà da sua madre, e comunque ormai non manca molto al momento in cui diventerà maggiorenne e avrà la sua casa”.

          Anche questa rarità l’abbiamo in comune; col pensionamento mi sono ritrasferito al Sud; in contemporanea, mio figlio finiva le superiori; dopo una breve fase d’indecisione – se proseguire Biotecnologie all’Università, nel qual caso sarebbe venuto nella mia attuale città -, lui ha trovato l’opportunità di un corso post-diploma in alternanza campus-lavoro (retribuito!), per cui ha seguito sua madre nella Francia del Nord-Ovest, di cui lei è originaria; attualmente prende un notevole stipendio come biotecnologo in un’industria farmaceutica.

          “… ho avuto la fortuna (o, se preferite, la capacità di scegliere bene) di riprodurmi con una persona ragionevole …”.

          Questa m’è mancata del tutto (d’altronde ho concepito malgrado la spirale… Il che, caso molto strano, scatenò in lei un rancore da “incastramento”).

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        5. @Eric Io temo, ed è anche peggio, che INAIL non abbia spontaneamente deciso di scrivere queste cose perché pensa che le donne sono misandriche e non vuole irritarle. Mi sembra più probabile che il comunicato gli è stato dettato da qualche politica misandrica, e loro hanno risposto “sì padrona”.

          Secondo me, oltre a scrivere l’articolo, dovreste scrivergli delle email di protesta in massa. È un ente pubblico, no? Quindi deve rispondere ai cittadini italiani…

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        6. Le email di protesta di massa hanno effetto solo se le scrivi col tuo nome e cognome reali.
          Io non credo che all’INAIL siano arrivati ordini dall’alto, ma che questo sia opera di femministe che lavorano dentro INAIL.
          Il che significa che se esci allo scoperto queste cercheranno di colpirti trasversalmente in maniera semi-legale: è successo esattamente questo a Davide Stasi.
          Uscire allo scoperto non è salutare sinché non avremo diffuso abbastanza contro-narrativa.

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        7. @Claudio

          Mi dispiace che hai avuto un infarto. Spero che adesso stai bene.

          Sinceramente, io non ho mai desiderato essere “accudito”. Sto bene da solo e apprezzo molto la libertà di poter fare le cose nei modi e nei tempi che preferisco.

          Da giovane ho avuto molte relazioni, la maggior parte brevi (2-3 mesi), e quasi sempre le ho terminate io. Di solito mettevo fine alla relazione quando finiva la fase “luna di miele” e iniziava la fase “pensi solo a quello”. Anche quando sono stato lasciato, non ricordo momenti di particolare disperazione; ovviamente mi è capitato di essere dispiaciuto, ma ho sempre reagito abbastanza in fretta… Mi è successo semmai il contrario, cioè ho ricevuto alcune reazioni emotive abbastanza violente da parte di alcune delle mie ex.

          I motivi per cui mi comportavo così secondo me erano due. 1 spesso avevo semplicemente voglia di scoparne una nuova e volevo tornare libero 2 sono molto esigente prima di accettare di condividere la mia vita per un lungo periodo. Trovo dei lati positivi solo nel caso di persone eccezionalmente compatibili — ci sono sempre lati negativi, ma nel caso di persone eccezionali posso convincermi che siano compensati.

          Ci sono state almeno due eccezioni. Una è stata una donna con cui ho vissuto negli Stati Uniti. Con lei mi trovavo bene, ma la relazione è finita quando mi sono trasferito in Europa. (Anche se poi, per alcuni anni, ci siamo più di una volta rivisti per scopare quando io capitavo in America; questo hobby è finito quando lei si è innamorata di un altro.) L’altra eccezione è la madre di mia figlia. Fino alla nascita di mia figlia, la nostra relazione è stata buona. Poi, le cose sono peggiorate, e pensavo che fosse lo stress dovuto alla bambina. Invece, quando è diventata più grande, le tensioni sono aumentate ulteriormente fino a frequenti litigi senza un vero motivo. A quel punto ci siamo resi conto che ci eravamo semplicemente stufati di vivere insieme. Almeno per quanto mi riguarda, non è stato per colpa di qualche suo difetto; infatti, da quando non condividiamo più lo stesso spazio nella vita quotidiana, ci capiamo di nuovo. Ma non ho intenzione di tornare indietro. Sto meglio così e inoltre penso che, se per caso tornassimo indietro, dopo poco tornerebbero i litigi senza senso.

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        8. “Mi dispiace che hai avuto un infarto. Spero che adesso stai bene.”

          In effetti fu nell’88, e in ambiente ospedaliero tutti ne erano turbati, visto che avevo soli 33 anni (infatti l’origine era psicosomatica); dopo sono stato bene, tant’è vero che avevo intrapreso allenamenti forsennati (per sfuggire dalla vita domestica “fratello&sorella” – *). Ne ho avuto un altro un anno e mezzo fa, questa volta classico (placca aterosclerotica, angioplastica e via).

          *: Approfitto di questo spunto – una delle poche volte in cui, in ambiente MGTOW, càpita di parlare di relazioni a lungo termine vissute – per spiegare ciò che intendo con questa mia ricorrente espressione “fratello&sorella”.

          Mi giunge il reiterato invito di un vecchio amico d’adolescenza – uno sposato di lungo corso – per ospitarmi per tot giorni nella sua casetta di vacanza (vacanza significa che ci va necessariamente con la moglie), invito che mi trova ostinatamente riluttante: perché so bene cosa c’è “dietro”.

          “Dietro” c’è il ritrovarsi – al di fuori di una routine normale di coppia nella casa di città (ove ci sono i vari interessi/incombenze individuali che tengono occupati e distraggono) – faccia a faccia con una moglie-sorella con la quale non c’è sostanzialmente più niente da dirsi; per cui, si va alla ricerca di una “stampella” esterna che rompa la sensazione claustrofobica della coppia (scoppiata).

          Queste coppie di lungo corso, nella loro routine normale dell’anno trascorso in città, le escogitano tutte: c’è chi continua a lavorare anche da pensionato (perlopiù i liberi professionisti o artigiani, non certo gli ex dipendenti che hanno sempre dovuto attenersi  obtorto collo a direttive altrui…); c’è chi si trova l’hobby (fuori casa o anche nella stanzetta-rifugio dentro casa); ci sono le coppie che si concentrano sui nipotini; ci sono casalinghe con la TV costantemente sintonizzata su sceneggiati a sfondo familistico (in cui s’immergono per estraniarsi dalla propria, di famiglia); e ho conosciuto perfino coppie che hanno pianificato il ritmo veglia/sonno in modo da “incontrarsi” – in casa! – il meno possibile: lui si alza presto e fa le sue cose in una finzione di solitudine; lei, che s’è alzata tardi, resta alzata fino a notte fonda, simulando di essere sola in casa.

          Ora, io tutto ciò l’avevo vissuto a suo tempo; e l’avevo affrontato di petto, accollandomi uno sconquasso esistenziale (finanziario e non solo: trasloco ecc.; ma senza figli); gli altri non hanno avuto lo stesso coraggio (rispetto al quale è determinante, ripeto, la presenza/assenza di figli) – paura della solitudine in caso di malattia, diminuzione del tenore di vita dovendo pagare le spese abitative con una sola entrata ecc. – e hanno tirato avanti per quieto vivere (anche dopo che gli eventuali figli erano usciti di casa).
          Per cui, no, non farò mai la “stampella esterna” di nessuno di loro: nel mio appartamento conduco una vita più sobria della loro (per i costi abitativi che sostengo col mio solo reddito), ma ci sto benissimo, perché mi sono liberato – pagando un alto prezzo – del problema di dover scansare una … “coinquilina”.

          Tutt’altro discorso, invece, quando uno di loro non cerca d’”intrappolarmi” per tot giorni nella casetta di vacanza, ma semplicemente mi propone di uscire per una mattinata/serata, senza TERZE PERSONE LA CUI PRESENZA “DILUIRE” TRAMITE LA MIA; così come pure se due coppie fratello&sorella s’incontrano fra loro in reciproca funzione anti-claustrofobica.

          Pensate: anche per quanto riguarda i motociclisti “slowride” (coi capelli grigi – ci sono gruppi Fb), si notano due differenze rispetto agli altri: hanno un bisogno di uscire a far giri più spasmodico del solito, anche in weekend meteorologicamente non ideali; si guardano bene dal portarsi la (stagionata) moglie-zavorrina, come invece fanno i 30-40enni (altrimenti l’”effetto fuga” e la temporanea finzione di singletudine svanirebbe). Beninteso: quando rientrano dal giro in moto, si aspettano il pranzetto domenicale coi fiocchi, pretendono d’incassare almeno l’utile che giustifichi la stanca formula fratello&sorella; e lì la finzione di singletudine la mandano subito a farsi benedire.

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        9. Personalmente se c’è una cosa che non mi interessa affatto è quella di essere accudito da una donna, non fosse altro per il fatto che poi i rinfacci sarebbero sicuri.
          Vivo per conto mio da quando ero giovane e pertanto sono abituato a fare tutto da solo, a cominciare dal cucinare. *
          Non ho mai voluto nemmeno la donna delle pulizie.
          Pulisco io e se ogni tanto non ne ho voglia, lo faccio il giorno dopo, oppure quando mi torna la voglia.
          Per il resto, quando ne ho bisogno, ci sono lavanderie e sartorie.
          Come ho già avuto modo di scrivere più volte, quello che oggi vorrei veramente, è uno stipendio molto più elevato..
          Utopia, lo so, anche perché sono un geometra e non un talentuoso uomo d’affari.
          ——————-

          * Tra l’altro, siccome non ho nessuno da mantenere, tutti i fine settimana me ne vado a mangiare fuori, sia a pranzo che a cena.
          Cosa che farò pure oggi.

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        10. Avere qualcuno che entra in casa a fare le pulizie è una perdita d’intimità mica da ridere, è una delle ragioni per cui sono un grande sostenitore dei sistemi come gli aspirapolvere-lavapavimenti robot: mi da’ proprio fastidio che una persona sostanzialmente estranea entri in casa mia e si metta a maneggiare le mie cose. E il bello è che la dovrei pure pagare per violare la mia intimità, quando invece ho dei forti dubbi che il fatto che alla fine lasci tutto pulito sia una contropartita sufficiente alla violazione della mia intimità.

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        11. … Condivido tutto; anche se non si può negare che se c’è un’ancella (possibilmente silenziosa: muta e rassegnata) che si occupa della casa, ci avanzano più energie per altre cose più appassionanti. Poi non si può negare che uno senza passione per la cucina (come me) sia comunque capace di apprezzare buoni manicaretti.

          Il mio modello ideale sarebbe quello dell’anziana perpetua che assiste il curato, abitando in locali separati della canonica; e ovviamente sempre in atteggiamento deferente.

          In alternativa – e sintonizzandomi sul desiderio di elevato stipendio/pensione – dovrei avere una magione con circostante parco, e separata dépendence in cui abiti l’anziana e fidata governante zitella, la quale dovrebbe avere abbastanza polso e autorità – tipo la kapò del lager – per far rigare a bacchetta la giovane colf.

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        12. @Claudio @Frank

          Anche io ho sempre detestato e trovato estremamente fastidioso l’impicciarsi, ad esempio di mia madre, nelle mie cose.

          Considerate che credo di avere cacciato dalla mia stanza mia madre già almeno una volta quando avevo dieci anni.
          Stesso discorso con tutte le femmine che hanno provato ad “accudirmi”, ovviamente senza che io l’abbia mai richiesto: l’ho sempre trovato estremamente fastidioso e non nascondo che, a volte, ho provato una forte irritazione.

          D’altra parte, non ho mai avuto bisogno di una donna per il cosiddetto “accudimento”, anzi. Fare le cose da solo di permette di farle come voglio io, ed è quello che mi interessa.

          Secondo me non è un caso che gli uomini “emotivamente sganciati” abbiano un desiderio di indipendenza e libertà fuori dall’ordinario.

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        13. … Stupendo, idem in tutto; ma mi sono accorto che questa acquisizione di autonomia è molto ostica per chi non abbia affrontato un’emigrazione per lavoro (in pratica: per chi è passato dalla casa della madre a quella con una convivente).

          Ho un vecchio amico d’adolescenza – ricco! – che, dopo essere stato scaricato dalla moglie – e prima di risposarsi “in pejus”: la tattica del chiodo-schiaccia-chiodo -, ha vissuto per anni in un condominio (tutto di proprietà della sua famiglia) dove a un piano stava lui, SENZA LAVATRICE E SENZA FARE LA SPESA ALIMENTARE, e a un altro piano stava la sorella maggiore, dalla quale si faceva accudire [ricordate la “Grande Madre mediterranea?..] e dalla quale si rifugiava quando aveva con sé i figli.

          “Secondo me non è un caso che gli uomini “emotivamente sganciati” abbiano un desiderio di indipendenza e libertà fuori dall’ordinario.”

          Posso testimoniare che le piazze no-greenpass che ho frequentato fino a un paio d’anni fa, annoveravano una percentuale di single ambosessi circa doppia rispetto alla generalità della mia città.

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        14. ericlauder
          Avere qualcuno che entra in casa a fare le pulizie è una perdita d’intimità mica da ridere,
          @@@

          Infatti quello è il motivo principale per cui non ho mai voluto la donna delle pulizie.

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        15. E’ una cosa che non ho mai capito dei ricconi, sono pieni di estranei che girano per casa loro. Pensa che già quando ero ragazzino con mio padre se si parlava di cose tipo “diventare ricchi” uno degli argomenti che veniva immediatamente fuori era “qual’è la barca più grande che puoi portare senza bisogno di equipaggio?” perché appunto anche avere l’equipaggio è la stessa cosa.

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        16. Condivido; io non sopporterei in casa femmine giovani – tipo colf -, perché sono troppo manipolatrici, ritenendo di poter esercitare un’ascendente fisico; vedrei diversamente un’anziana – tipo governante, l’equivalente del maggiordomo -, meglio se da me fidelizzata mediante lauta retribuzione: lascerei che fosse lei a far filare la colf giovane, io non vorrei averci a che fare.

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    2. Ti ringrazio Fritz, ma non c’è alcun problema.
      Anzi, a me certe robe fanno pure sorridere…
      Inoltre, come ho già avuto modo di scrivere in più occasioni, io non perdo molto tempo a discutere con altri soprannomi, perché non mi interessa minimamente litigare con soggetti che non conosco personalmente né mai conoscerò, non fosse altro per il fatto che non devo spiegazioni di niente a nessuno.
      Io, se devo litigare per davvero, lo faccio solo a quattr’occhi e stai pur sicuro che dal vivo certi elementi volerebbero bassissimo; anzi, rasoterra.

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    3. “[Esse] Sono la parte della razza umana venuta male e le femmine lo sanno bene […] Mentire sulla morte, sulla disperazione degli uomini è possibile solo se NON si prova empatia alcuna per questi […] Se […] iniziassimo a provare ad essere solidali tra noi …”.

      Noi viviamo in mezzo a un’umanità folle; o amorale, non so.

      La parte di umanità che noi – a ragione – consideriamo moralmente inferiore, ha un pregio rispetto a noi: è solidale, empatica, complice al suo interno (perfino verso le Alessie Pifferi; si scannano solo se si tratta di contendersi un provider).

      Noi altri, invece, che – a ragione – ci consideriamo capaci di un elevato pensiero astratto, di concepire “l’amor che move il sole e l’altre stelle”, continuiamo a mandare le DD nelle scialuppe o nei corridoi umanitari, e a lasciar annegare i nostri simili a 30 mt sotto il livello d’una diga. Neanche uno sciopero generale per i mille morti all’anno uomini.

      Anzi, abbiamo concepito anche di peggio: addirittura IDENTIFICHIAMO LA NOSTRA “NOBILTA’” NELLA NOSTRA SACRIFICABILITA’” !!! (è la cd. hyper-agency maschile); agli uomini morti innalziamo sepolcri e mausolei, alla pari di una Silvana De Mari che scrive libri per magnificare i cavalieri medievali che cercavano la bella morte per la salvezza della damigella.

      Oscilliamo fra nobiltà e necrofilia; sapete com’è, ogni morto è un rivale in meno, ma possiamo non vergognarcene cantandone le gesta.

      Cari Fritz, Frank, Fattononfui e cari gli altri: comincio a nutrire molti dubbi sulla nostra superiorità morale; e quando leggo episodi che accadono fra umanoidi delle mie lande, come questo https://bariseranews.it/2024/04/08/spedizione-punitiva-con-tirapugni-e-mazza-di-baseball-contro-lex-a-casamassima/ , cioè un branco di ominidi che pestano un uomo per vendicare l’onore di una femmina, allora acquisisco la certezza che una buona parte del disprezzo e derisione femminili è ampiamente meritata.

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      1. «comincio a nutrire molti dubbi sulla nostra superiorità morale; e quando leggo episodi che accadono fra umanoidi delle mie lande, come questo https://bariseranews.it/2024/04/08/spedizione-punitiva-con-tirapugni-e-mazza-di-baseball-contro-lex-a-casamassima/ , cioè un branco di ominidi che pestano un uomo per vendicare l’onore di una femmina, allora acquisisco la certezza che una buona parte del disprezzo e derisione femminili è ampiamente meritata.»

        Claudio, sarò molto sincero: lo sospetto ogni giorno, perlomeno sui valori medi.

        E capisco bene che razza di imbecilli sono quelli. Purtroppo una piaga che da Roma in giù non fa altro che riprodursi a ritmi vertiginosi.
        Claudio, en passant, infatti, mi ricordi che sono esattamente questi individui che vengono premiati dalle femmine.
        Solo per questo a fine giornata ritorno sulle mie idee che espongo spesso qui. E ripeto, è solo per questo.

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      2. Claudio
        @@
        La parte di umanità che noi – a ragione – consideriamo moralmente inferiore, ha un pregio rispetto a noi: è solidale, empatica, complice al suo interno (perfino verso le Alessie Pifferi; si scannano solo se si tratta di contendersi un provider).
        @@

        Come sai questo è un fatto già trattato da alcuni pionieri della questione maschile, a cominciare da Riccardo (Joker) e Sandro D. (Silverback).
        Trattasi della “solidarietà di genere” femminile, che al maschile non esiste.
        Ma non esiste ovunque e non “solo in Italia”.
        Anzi, ci sono luoghi del pianeta terra dove gli uomini si scannano molto di più per le femmine.
        Non è una consolazione, bensì una constatazione.
        Non a caso anch’io considero gli uomini il problema numero uno degli uomini.
        Un uomo può essere il tuo miglior amico, ma anche il peggior pezzo di merda che puoi incontrare nel corso della vita; molto più pezzo di merda di una femmina pezzo di merda.*

        ———————

        * Da giovane sono stato un “castigatore” di pezzi di merda.
        Ed infatti, all’epoca, ne gonfiai di botte più di uno.
        Certo, questo ho potuto farlo anche perché vivevo nelle Marche e non in Calabria o in Sicilia, dove, molto probabilmente, mi avrebbero sparato.

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      3. Dio mio che teste di cazzo, non so chi sia peggio tra la donna e quelli che hanno pestato il suo ex sotto suo ordine.

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        1. “Sono peggio quelli che hanno eseguito gli ordini della donna perché hanno la sua stessa mentalità ma le sono inferiori.”

          … Ma guardate che questa mentalità maschile la ritrovo anche su versanti non-criminali, ma anzi socialmente accettati e apprezzati; il caso esposto ne è solo l’esasperazione.

          Il caso più tipico è quello del padre della giovane donna che si separa con figli: se, fino al giorno prima, provava simpatia o indifferenza per il genero, dal giorno dopo che la figlia ha preso quella posizione ostile all’ex – magari con comportamenti ostativi negli incontri di lui col figlioletto -, il padre ritiene PROPRIO DOVERE schierarsi con la figlia (astenendosi dal giudicarne la stronzaggine) e presidiare l’uscita da scuola del nipotino, assumendo l’atteggiamento da picchiatore se nei paraggi scorge l’ex genero.

          Lo fa con maggiore o minore convinzione, ma lo fa: o perché ha completamente introiettato il paradigma raccontato da Esther Vilar https://commons.wikimannia.org/File:Esther_Vilar_-_L%27uomo_ammaestrato.pdf , o perché anche in quel caso c’è la mandante occulta, colei che istiga nell’ombra: sua moglie, col suo marcio codice d’onore e di vendetta; e lo fa per pararsi il culo, perché sa che, se non obbedisse, sarebbe lui il primo a essere buttato fuori casa a 65 anni dalla moglie.

          L’altro caso tipico è quello del tradimento: la rabbia del cornuto si dirige in primis verso il rivale (il quale, essendo un estraneo, non aveva alcun dovere di lealtà verso di lui), e solo in secundis verso la propria partner (la quale è ben più colpevole, perché aveva un patto di fedeltà).

          Considerate la differenza che c’è rispetto al codice d’onore nord-albanese/kosovaro Kanun (di cui abbiamo parlato negli anni scorsi; Frank può chiedere conferma agli operai albanesi che lavorano con lui): il rito di deporre il proiettile nel cofano del corredo della sposa – come monito ad onorare la propria famiglia d’origine, assolvendo ai doveri coniugali che sta per assumere – sta a significare che, se la ragazza si disonorerà, SARA’ LEI STESSA ad essere accoppata dai propri fratelli per lavare l’onta della famiglia d’origine! Come vedete, è tutto il contrario del paradigma – verissimo – raccontato da Esther Vilar ne “L’uomo ammaestrato”, e cioè che l’uomo si sente “moralmente degno” se compiace/tutela qualunque stronza – a cominciare dalla propria madre che l’ha così ammaestrato, secondo la Vilar – che gli ruoti attorno.

          Ora, giudicate voi quale dei due tipi di donne consideri di più l’uomo un coglione al proprio servizio: se la albanese/kosovara o le altre.

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        2. Claudio
          @@
          Considerate la differenza che c’è rispetto al codice d’onore nord-albanese/kosovaro Kanun (di cui abbiamo parlato negli anni scorsi; Frank può chiedere conferma agli operai albanesi che lavorano con lui): il rito di deporre il proiettile nel cofano del corredo della sposa – come monito ad onorare la propria famiglia d’origine, assolvendo ai doveri coniugali che sta per assumere – sta a significare che, se la ragazza si disonorerà, SARA’ LEI STESSA ad essere accoppata dai propri fratelli per lavare l’onta della famiglia d’origine!
          @@

          Sì, conosco bene le regole del Kanun…
          Calcola che ho a che fare con gli albanesi dai primi anni Novanta.

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      1. “Altra prova che le donne non solo non apprezzano gli uomini, ma che spesso li odiano pure”.

        Il disprezzo – dovuto a complesso d’inferiorità – è di default; l’eccezione (perlopiù pro-tempore) è data dall’utilità. Quest’ultima può essere anche immateriale, emotiva: avere qualcuno che ti mette su un piedistallo.

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    4. @ Fritz

      Colgo l’occasione per esprimere vicinanza verso Frank, per i ripetuti attacchi subiti da parte di due falliti coglioni che, oltre ad amministrare un forum, nella vita, credo proprio non sappiano fare un cazzo.”

      Quali attacchi ha subito?

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      1. Infatti non si capisce, specie perché ha detto DUE persone.
        Tra l’altro mi sembra una cosa molto esagerata se si riferisce a Deusfur, si sono solo detti due parolacce a vicenda e la cosa è finita li’, senza contare che Deusfur non è certo cattivo. E comuqnue Deusfur è uno, non due.

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        1. Ah, capito, è quel coglione di Vicus, ho controllato: eccolo qui che prova a buttare li’ che Turetta sarebbe parte di un qualche commando di più uomini o addirittura non c’entrare niente (vedi “assassino” tra virgolette), questo perché il deficiente (Vicus) avrebbe esaminato le prove e le avrebbe trovate sospette…

          “E’ certo che nel caso Cecchettin ci sono molte cose poco chiare, a partire dall’assenza di sangue nella vettura e sul corpo dell’idiota “assassino”. Ma sono cose che non si possono discutere con te perché “la magistratura ha deciso e io obbedisco””

          Vicus ha esaminato la vettura e il corpo, e si dice non convinto…

          Ma le perle vengono dopo, questa ad esempio – Vicus oltre che il miglior investigatore del globo terracqueo e il miglior magistrato del mondo è anche il N. 1 in medicina e racconta che gli altri medici non sanno curare le persone: solo lui è l’unico vero medico.

          “Ma non c’è nessun sarcasmo. E se tu avessi una leucemia oppure un cancro alla prostata, i medici non ti curerebbero (come hanno testimoniato migliaia di colpiti da affetti avversi) più di quanto farebbero i guaritori filippini.”

          Infine, essendo un MODERATROLL, DOPO ESSERE STATO IL PRIMO A BUTTARLA SUL PERSONALE, SI RISENTE PERCHE’ FRANK GLI HA FATTO NOTARE CHE DICE “CAZZATE”:

          “In base a molte incongruenze nelle prove non è affatto scontato che Turetta sia colpevole, o che abbia agito da solo. Spesso occorrono decenni (v. caso Mattei, lungi dall’esser risolto) per accertare le dinamiche dell’omicidio, o il concorso con ignoti (caso Pasolini).

          Quanto a Frank malgrado tutti i tentativi di normalizzare la situazione, viene qui solo per dire che quelle del sottoscritto sono “cazzate”, “basta con le cazzate” e via dicendo. Non è accettabile e non mi posso censurare solo perché lui non è d’accordo con me. Qui chiunque può dire quello che vuole nel rispetto altrui e si può replicare sugli argomenti, senza aggredire l’utente. E’ l’ABC della moderazione, sul quale non intendo ulteriormente soprassedere.

          Inoltre vorrei capire cosa ci sta a fare in wiki uno che svilisce altri wiki e il cui quasi unico apporto al forum è l’esterofilia degli italiani e i risultati sportivi

          Questo è un avvertimento di moderazione, eventuali commenti saranno rimossi. Spero che serva a ritrovare una rispettosa e pacifica convivenza nel forum”

          https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,15485.msg208944/topicseen.html?PHPSESSID=u8p70bsedc3n3jv10lf6bc28tv#msg208944

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        2. Eric, capito perché non ho tempo da perdere?
          Come si può discutere con complottisti che non possiedono un minimo di logica?
          A che serve spiegargli che certe forme tumorali possono essere curate e guarite solo con chirurgia, radioterapia e quant’altro, e non con le “formule magiche” di coglioni che infestano il web?
          Per esempio: un mio vecchio “capo”, ormai in pensione (ex titolare di una ditta in cui lavorai tra il 2008 e il 2012), fu operato a un cancro alla vescica nel 2006 e se oggi è ancora vivo (ha 87 anni) lo deve proprio ai medici che lo curarono, a cominciare dal chirurgo.
          Idem un mio amico, che tre anni fa si è ammalato di leucemia e che oggi è vivo e sta bene grazie alle cure a cui è stato sottoposto, da quei “cattivoni” dei medici che, notoriamente, si trovano lì per ammazzare le persone, mica per curarle…
          Poi sì, è chiaro che in molti altri casi non c’è scampo, soprattutto se si viene colpiti da un cancro al pancreas, ma resta sempre il fatto che le “pozioni magiche” dei complottisti di merda non curano un beneamato cazzo.
          Ti dirò di più: è una fortuna che questa gente “la incontro” solo su internet, perché a quattr’occhi rischierei di mettergli le mani addosso, tanto mi stanno sui coglioni.

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        3. La cosa che più fa cadere le braccia è quando cita il caso JFK paragonandolo alle altre cazzate: nel caso di JFK c’erano INDIZI che potessero esserci altre persone coinvolte oltre ad Oswald, quegli indizi erano insufficienti a provare la cosa, ma vi fu un PROCESSO contro Clay Shaw: Clay Shaw fu assolto, ma intanto ci fu un processo. Anche i critici del processo si concentrarono sul fatto che non c’era niente CONTRO SHAW, e dissero “non è provato che vi fossero più uomini a Dallas, e contro Shaw non c’era assolutamente niente”. La tesi che vi fossero più uomini a Dallas manca di prove definitive ma gli indizi ci sono sempre stati e nessuno lo ha mai negato, neppure i critici più feroci.

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        4. Ad esempio nel caso di JFK Oswald disse di essere stato aiutato da tale Clay Bertrand, e non poterono approfondire la cosa perché fecero fuori Oswald prima del processo. Non si trovò mai alcun Clay Bertrand e quindi la conclusione fu che Oswald potesse aver mentito.
          Però ci sta che svariate persone ritenessero più credibile la tesi opposta. TANTO CHE il procuratore Garrison ritenne che questo misterioso “Clay Bertrand” fosse Clay Shaw e cercò di provarlo con una prova poi ritenuta inammissibile, durante il processo contro Shaw.
          Questo non significa che la tesi che ci fossero più uomini era giusta, ma che c’era abbastanza carne al fuoco per darle credito. Quando ci fu il processo contro Shaw in moltissimi dissero che contro Shaw personalmente non c’era niente, ma nessuno escluse categoricamente che FORSE tale “Clay Bertrand” fosse stato qualcun altro mai individuato.

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        5. Comunque, se ne avessi il potere, toglierei a tutti i complottisti (tipo Vicus) il diritto all’assistenza sanitaria e gli impedirei di curarsi in qualsiasi ospedale.
          Hai un cancro ai polmoni?
          Bene, rivolgiti ai maghi complottisti del web e non rompere più i coglioni.

          —————

          Conosco complottisti che considerano qualsiasi farmaco una roba che non serve a niente; e che anzi è studiata per accoppare le persone e ridurre drasticamente la popolazione mondiale (che invece è in costante aumento…), ma che al tempo stesso portano cani e gatti dal veterinario per interventi chirurgici, curarli e vaccinarli…
          Sono o non sono fantastici questi handicappati mentali?

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        6. Averli dentro la QM ci ha tagliato le gambe non poco, e mi riferisco ad esempio a La Fionda: avremmo dovuto far baccano per far vaccinare prima gli uomini delle donne coetanee, perché gli uomini erano più a rischio Covid19. Era un nostro DIRITTO proprio come per gli anziani era diritto avere la priorità sui giovani. Poi se uno non si voleva vaccinare non doveva essere obbligatorio, ma l’uomo che voleva doveva avere la priorità sulle donne a parità di età, essendo più a rischio.

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        7. Considera che Vicus ha rotto i coglioni all’infinito su “siero genico sperimentale” poi quando è arrivato il Soberana cubano, che è semplicemente Covid19 morto, era pure contro quello, e li’ casca l’asino: puoi scrivere centomila pagine contro la nuova tecnologia e i suoi rischi, ma quando i cubani ti iniettano semplicemente Covid19 deattivato è ovvio che quello prepara il tuo corpo ad affrontare il Covid19 vero e vivo, senza controindicazioni, e se sei pure contro quello allora c’è qualcosa che non va nel tuo cervello…

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        8. A Cuba hanno fatto un capolavoro sulla base del metodo tradizionale, per quel poco che ne capisco io: invece che fare cose con “RNA messaggero” hanno preso il Covid19, l’hanno ammazzato, e in più hanno messo pezzetti di Covid19 ancora vivi ma appunto fatto a pezzettini. E’ venuta fuori una roba che non segue meccanismi innovativi ma di efficacia comparabile ai vaccini occidentali, però senza il patema d’animo di eventuali effetti imprevisti della nuova tecnologia.
          Vista tutta la retorica contro la nuova tecnologia ti aspetti che i no-vax lo celebrino come un trionfo, e invece no…anzi, capacissimi di raccontarti la balla che Cuba, sottoposta ad embargo ed isolata, sarebbe parte del “megacomplotto”…tra l’altro anche cretini quelli che ci guadagnavano su: se avessero cominciato a organizzare vacanze a Cuba “per la vaccinazione davvero sicura, no siero genico sperimentale”, ci guadagnavano molto di più e senza rischio di finire in galera perché vendi roba con efficacia zero spacciandola per rimedio alternativo…

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        9. ericlauder

          Averli dentro la QM ci ha tagliato le gambe non poco, e mi riferisco ad esempio a La Fionda: avremmo dovuto far baccano per far vaccinare prima gli uomini delle donne coetanee, perché gli uomini erano più a rischio Covid19. Era un nostro DIRITTO proprio come per gli anziani era diritto avere la priorità sui giovani.
          @@@

          Proprio così, ma il fatto è che con certa gente è impossibile discutere.

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        10. Infatti non si può discutere, io sono giunto alla conclusione già anni fa che l’unico modo di comunicare online con tipi del genere è non stare a contatto con loro e quando per un qualche motivo hai dei contatti devi subito insultarli.
          Dal vivo invece non succederebbe proprio niente di niente: questi sono dei miracolati da Internet che fanno gli sbruffoni solo su Internet e nella vita reale stanno muti. Dal vivo un Vicus non va a fare il gradasso sparando cazzate cercando di bullizzare chi non prende sul serio le sue cazzate: semplicemente sta zitto.

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        11. Vedi “Massimo” che in questa discussione sembra normale ma ha fatto comunella con Vicus più volte su più argomenti assurdi: ultimo mio contatto con “Massimo” da Bhishma con me che gli do’ del finocchio e lui scappa.
          Sta gente pensa che la gentilezza e il desiderio di comprendere la posizione altrui siano segnali di debolezza ma con me hanno sbagliato indirizzo. Non hanno capito che gentilezza e desiderio di comprendere gli altri sono cose PREZIOSE E FRAGILI che si debbono rispettare e coltivare, e che la sola alternativa, se loro invece le distruggono, è loro che scappano: è sempre in primis il debole che ci rimette in mancanza di gentilezza e desiderio di comprendere gli altri, e il debole è il miracolato da Internet che fa il teppistello su Internet e sta zitto zitto nella vita reale.

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        12. L’unica cosa che mi sorprende è che Frank, che non è certo uno stupido né un paranoico, continui a scrivere lì. E soprattutto che risponda sempre con una certa calma. Ammiro il suo autocontrollo…

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        13. Quella di vicus è paranoia. E forse c’è anche qualche sintomo di schizofrenia, ma solo chi lo conosce nel reale può confermarlo. La parola “paranoia” qui non è detta a caso, ma come constatazione clinico-patologica.

          Queste persone si riconoscono facilmente anche nella vita reale: sono quelli che ce l’hanno costantemente con tutti. Con chiunque. Dalla cassiera del supermercato perché ha dato il resto – che secondo loro è sbagliato, dunque c’era un complotto – al tizio che li supera in autostrada col SUV, sempre perché secondo loro c’era qualche azione mirata ad umiliarli.
          Ovviamente un evergreen di questa gente è avercela col luogo nel quale vivono, per cui non c’è da stupirsi se dicono “queste cose succedono solo in Italia”. Se emigrasse in Francia – paese che dice di conoscere, ma conoscendolo io personalmente, dico che ci sarà andato in gita parrocchiale, magari a Lourdes – finirebbe col dire che i francesi sono tutti dei pezzi di merda e certe cose succedono solo in Francia. Per loro, il bersaglio, è sempre quello che hanno sotto mano: oggi sono gli italiani, domani sono gli immigrati, dopodomani sono le femmine etc

          Questa gente è fuori di testa. Io nella vita reale ne conosco uno, identico a vicus. E confesso che per un po’ di tempo facevo fatica a non credere che fossero la stessa persona (ma non possono essere la stessa persona).
          Confermo la loro codardia e pavidità nel reale. Questi sono gli odiosi personaggi che, mettiamo, se qualcuno vi attacca verbalmente/fisicamente o minaccia di farlo, per un presunto torto, si schiererebbero senza nessuna vergogna con l’aggressore, sebbene sia un estraneo e vi conoscono da anni. Ad esempio, fate finta di essere in un negozio alle 19.25 di sera. Il commerciante si lamenta che deve chiudere ma voi avete perso un minuto per prendere un oggetto e pagare. Il vicus di turno, pur di non affrontare l’aggressione, si schiererebbe senza vergogna con il negoziante.

          Ovviamente la loro codardia si manifesta anche in casi di presunte aggressioni verbali totalmente gratuite.

          È un incubo ritrovarseli nel luogo di lavoro. Quello che conosco io è stato licenziato, dopo che aveva dato davvero di matto.

          Andatevi a leggere la discussione che ebbe col sottoscritto sui vaccini; è qualcosa di totalmente folle e senza senso, ben peggiore di quella che ha avuto con Frank.

          Adesso è in paranoia con Frank perché, scommetto, il fatto che lui non concorda con tutte le stronzate che scrive lo fa sospettare che Frank non sia lì perché è antifemminista, ma perché vuole screditare le sue teorie. Infatti ha detto a chiare lettere che Frank non può essere antifemminista in quanto, se lo fosse, dovrebbe anche credere a tutte le teorie complottiste che per lui hanno un unico filo conduttore.

          Questa è paranoia, da caso clinico.

          Tipi così, spesso, non escono mai di casa. Perché sanno bene che finirebbero col litigare con qualcuno e magari finirebbero per prendere due schiaffi.

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        14. X
          L’unica cosa che mi sorprende è che Frank, che non è certo uno stupido né un paranoico, continui a scrivere lì. E soprattutto che risponda sempre con una certa calma. Ammiro il suo autocontrollo…
          @@@

          Non credo che scriverò più in quel forum, che dal 2018 (l’anno in cui se ne andò Alberto86) in poi e fino all’avvento del covid ho praticamente tenuto in piedi io…
          Restano e resteranno i miei scritti a futura memoria.
          Scritti che un giorno leggeranno uomini che ancora devono nascere o che oggi sono solo dei bambini.

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  2. Eric, di significativo c’è il fatto che la massa femminile non ha mai niente da dire riguardo ai morti sul lavoro di sesso maschile, indottrinamento femminista o meno, che comunque esiste e può esistere perché tale ideologia trova di fronte a sé un terreno fertilissimo.
    Viceversa non potrebbe mai attecchire.

    Come sono solito scrivere da anni, alle femmine non frega niente degli uomini in quanto tali, tranne che per l’utilità o meno che i suddetti possono avere nei loro confronti.

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    1. Esatto.

      Per quale motivo un gruppo di persone dovrebbero manipolare statistiche sui morti al solo fine di ingannare le persone e trarre vantaggi illegittimamente?

      La risposta la conosciamo tutti ed è cristallinamente ovvia: perché, anche concesso che abbiano una qualche compassione verso quegli uomini morti, avvantaggiare sé stesse è qualcosa che ha priorità ed è assolutamente desiderabile fare. Per loro, ovviamente.

      Come del resto lo stesso ragionamento possiamo farlo con l’aborto.

      Diceva Eric, in un commento tempo fa, che l’aborto equivale all’omissione di soccorso. Ebbene, io ci trovo evidenti similitudini in entrambe le occasioni.

      Per la femmina avvantaggiare sé stessa è qualcosa di sacrosanto e giusto, e non importa se ciò significa calpestare il prossimo, che siano uomini morti o bambini in procinto di venire al mondo. Ogni mezzo, per trarre vantaggio nella propria esistenza, per le femmine è lecito e legittimo.

      A dimostrazione di quanto affermo vi è la sterminata documentazione sugli omicidi/infanticidi commessi dalle femmine, dove trapela un dettaglio che pochissimi uomini riescono a mettere a fuoco: la mancanza totale o quasi di pentimento unita ad una lucidità nell’azione, programmazione ed esecuzione dei delitti.

      Gli uomini colpevoli di omicidio, infanticidio o anche “femminicidio” (termine odioso che preferirei evitare, ma è per chiarire ai più la questione), sono invece spessissimo vittime essi stessi del rimorso, del pentimento. Ne è la dimostrazione il tragico caso di Filippo Turetta.

      La verità, caro Frank, ma anche a tutti i lettori, è che l’incapacità di intendere e di volere è dei vari Turetta, ovvero di persone psicologicamente fragili ed emotivamente dipendenti. Non certo di persone come Alessia Pifferi.

      Ma, nel nostro mondo assurdo e distopico, accadrà esattamente il contrario: Turetta è un pezzo di merda, bastardo e mostro, mentre Alessia Pifferi verrà dichiarata incapace di intendere e di volere.

      L’incapacità di intendere e di volere è della stragrande maggioranza degli uomini che continua a correre sulla ruota dei criceti, inseguendo la figa, alimentando un sistema che li sfrutta fino all’osso e li incrimina per ogni male del mondo.

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    2. Rispondo qui ma inglobo i commenti di tutti in modo da fare un discorso unitario.

      +Le femmine sono profondamente inferiori
      ×Non saprei…
      +Mentire sulla morte, sulla disperazione degli uomini è possibile solo se NON si prova empatia alcuna per questi.
      ×Il che è tipico di chi è superiore. Ad esempio gli umani non provano grande empatia per gli animali sicché se bisogna usare una cavia allora si ricorre ad un animale e non ad un umano.

      +La parte di umanità che noi – a ragione – consideriamo moralmente inferiore
      ×Morale ed etica hanno per riferimento un comportamento (come da etimo) al quale viene attribuito un valore positivo. È più positivo sfruttare o essere sfruttati?
      +ha un pregio rispetto a noi: è solidale, empatica, complice al suo interno
      ×Mi sembra positivo.
      +Anzi, abbiamo concepito anche di peggio: addirittura IDENTIFICHIAMO LA NOSTRA “NOBILTA’” NELLA NOSTRA SACRIFICABILITA’”
      ×Non mi sembra positivo.
      +comincio a nutrire molti dubbi sulla nostra superiorità morale
      ×Ecco.
      +allora acquisisco la certezza che una buona parte del disprezzo e derisione femminili è ampiamente meritata
      ×Ecco. Sono atteggiamenti tipici di chi è superiore e rivolti a chi è inferiore.

      +Sono peggio quelli che hanno eseguito gli ordini della donna perché hanno la sua stessa mentalità ma le sono inferiori.
      ×Esatto.

      +Il disprezzo – dovuto a complesso d’inferiorità – è di default
      ×Il disprezzo è tipico del superiore e non dell’inferiore.
      +l’eccezione (per lo più pro-tempore) è data dall’utilità
      ×Io direi che è la regola.
      +Quest’ultima può essere anche immateriale, emotiva: avere qualcuno che ti mette su un piedistallo.
      ×Immagina l’effetto causato dagli inferiori (come fai a non considerarli tali?) che in rete le bombardano di attenzioni senza che ciò possa procurar loro alcun vantaggio.

      +Come sono solito scrivere da anni, alle femmine non frega niente degli uomini in quanto tali, tranne che per l’utilità o meno che i suddetti possono avere nei loro confronti.
      ×Questo comportamento non ha valore positivo?

      +La risposta la conosciamo tutti ed è cristallinamente ovvia: perché, anche concesso che abbiano una qualche compassione verso quegli uomini morti, avvantaggiare sé stesse è qualcosa che ha priorità ed è assolutamente desiderabile fare. Per loro, ovviamente.
      ×Infatti questo comportamento ha valore positivo. Appunto: per loro.

      +La verità è che l’uomo medio (non il sottoscritto, per fortuna) quando vede un pelo di figa si autoinganna […]
      Anche la più tonta delle femmine si accorge che l’uomo medio diventa un pirla rincoglionito davanti a lei.
      ×A tal proposito sarebbe interessante fare un esperimento. Sulla falsariga del servizio militare, le diciottenni abili e arruolabili sarebbero chiamate dallo stato a fornire all’universalitá degli uomini le utilità di cui essi si servono, ciascuna secondo le proprie caratteristiche. L’autoinganno persisterebbe?

      +Considerate la differenza che c’è rispetto al codice d’onore nord-albanese/kosovaro Kanun
      ×Il che fa almeno capire che altri comportamenti sono possibili.

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      1. Perseo
        @@
        +Come sono solito scrivere da anni, alle femmine non frega niente degli uomini in quanto tali, tranne che per l’utilità o meno che i suddetti possono avere nei loro confronti.
        ×Questo comportamento non ha valore positivo?
        @@

        E’ una semplice constatazione.

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      2. @PERSEO

        «+Le femmine sono profondamente inferiori
        ×Non saprei…
        +Mentire sulla morte, sulla disperazione degli uomini è possibile solo se NON si prova empatia alcuna per questi.
        ×Il che è tipico di chi è superiore. Ad esempio gli umani non provano grande empatia per gli animali sicché se bisogna usare una cavia allora si ricorre ad un animale e non ad un umano.»

        Non mi convince.
        Al di là del fatto che neanche gli animali provano empatia per gli umani, se non da addomesticati e, talvolta, neanche in questi casi.
        Di solito, ad esempio negli ambienti di lavoro, il “capo” non è ammirato ma è bersaglio di odio e sicuramente oggetto di disprezzo da parte dei suoi subordinati. Ma i dipendenti sono tecnicamente inferiori al loro capo di reparto, che gli è manifestamente superiore.

        Anche nelle competizioni sportive si osservano le stesse dinamiche. Spessissimo, gli atleti/squadre più forti sono oggetto di disprezzo da parte dei più deboli. E tanto più il divario tra forti e deboli è ampio, tanto più il disprezzo dei deboli verso i forti è evidente.
        È notorio infatti che, in ambito sportivo, quando in un incontro si ha una manifesta superiorità di una squadra/atleta A sulla squadra/atleta B, questi ultimi non soltanto manifestano un disprezzo che spesso sfocia in violenza, ma si mettono in atto veri e propri attacchi di natura psicologica volti a negare/ribaltare il risultato finale, anche se oggettivamente secco e indiscutibile sul campo.

        È il debole che opera un disprezzo verso il superiore perché, per salvare la sua integrità mentale, deve attuare una strategia di coping per fargli credere che la sua inferiorità non è deterministicamente irreversibile.

        En passant, è proprio nell’ambito delle competizioni sportive che si assiste al fenomeno della coesione dei deboli contro il forte: tutti i deboli hanno un unico scopo comune, ovvero quello di controbilanciare lo strapotere dei forti. È per questo motivo che le femmine sono tutte unite – in realtà sembrano unite, e il motivo è questo, perché hanno tutte uno scopo comune, ovvero sfruttare gli uomini o comunque guadagnare un vantaggio psicologico per controbilanciarne il potere.

        In realtà le femmine non provano empatia nemmeno per sé stesse. Lo dimostrano due fatti, a mio parere insindacabili.

        Uno: le femmine abortirebbero anche se il nascituro fosse una femmina. Il che dimostra che le femmine non hanno nessuna empatia per altre femmine, ma semplicemente la loro biologia è volta l’autoriferimento, fine a sé stesso.

        Due: se le femmine fossero empatiche fra loro, allora perché nessuna di loro protesta per le femmine che vivono in condizioni precarie nel Terzo Mondo?
        Una caratteristica del femminismo è infatti quella di rivolgersi alle femmine stesse che protestano: è l’uomo bianco il bersaglio principale del femminismo, perché le femmine in oggetto sono femmine del “mondo bianco”, occidentale.

        Alle femmine occidentali non frega proprio un cazzo delle femmine afghane, o pakistane, per esempio. E, anzi, spesso queste femmine vengono sfruttatate, e con esse la loro sofferenza e morte – in maniera identica con cui sfruttano i morti uomini – per gridare odio all’uomo bianco e chiedere più privilegi. Ma cosa c’entra l’Uomo Bianco con le femmine afghane, quando per aiutarle servirebbero missioni umanitarie in quei posti, missioni che l’uomo bianco soltanto potrebbe incaricarsi di fare? La risposta è ovvia: perché alle femmine occidentali delle altre femmine non frega proprio un cazzo. In quanto “occidentali” è un’aggettivazione sufficiente a metterle in un mondo distinto e separato dalle femmine afghane, con le quali dunque non si identificano.

        Ad ogni modo, un individuo che prova empatia ha sicuramente una qualità che manca all’individuo che l’empatia non la ha.

        A dimostrazione, dinuovo, che l’empatia è spesso invece qualità di personalità forti, ritornando all’ambito sportivo, faccio notare che sempre nello sport, un incontro di due squadre di alto livello e molto simili a livello di forza è raramente oggetto di critiche e scontri violenti.
        Spesso quando l’incontro è di livello simile, il perdente si congratula col vincente e viceversa. È quando l’incontro è senza storia, e la sconfitta è umiliante e bruciante, che gli sconfitti (e inferiori) provano disprezzo, rabbia e odio verso il vincente.

        Infine, io non sarei così convinto che gli animali non provino disprezzo verso gli umani.

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        1. @EricLauder

          Ho risposto al commento di PERSEO.

          «Fritz: la femmina NON sprova empatia per gli uomini.

          PERSEO:Il che è tipico di chi è superiore. Ad esempio gli umani non provano grande empatia per gli animali sicché se bisogna usare una cavia allora si ricorre ad un animale e non ad un umano.»

          A mio avviso, invece, la mancanza di empatia e il disprezzo sono tipici di chi ha forti complessi di inferiorità, tali da ritenere deterministico (calcolabile, quindi non probabilistico, e quindi immanente della superiorità maschile) lo status quo.

          Noi non possiamo capire cosa provano le femmine ad essere circondate da uomini, così come non può avvenire il viceversa. Una cosa però possiamo in qualche modo intuire: le femmine provano su di sé la loro manifesta inferiorità fisica, e la vedono tutti i giorni. E poi anche quella intellettuale e mentale.
          Pesare 50 kg ed essere circondate da esseri che pesano quasi il doppio, molto più forti, capaci di poterle costringere a fare qualunque cosa contro la loro volontà e capaci di sopportare stress maggiore (resistenza fisica etc). Oltre a vederli praticamente al comando di qualunque tecnologia.

          Le femmine sono inferiori ma non sono stupide a tal punto da non accorgersi che una eventuale lotta contro gli uomini è impari. Un po’ come lo sarebbe un ipotetico match All Star vs U.S. Parrocchia sant’Anna.

          Questo genera odio e disprezzo, come quello degli ultras di una squadra di serie C che viene presa a pallonate ripetutamente e regolarmente da una squadra di vertice.

          Basta avere fatto/seguito un po’ di sport per capire cosa intendo. E la cosa è estendibile – e lo sai bene – anche a livello storico, con rivalità tra nazioni e/o etnie.

          PERSEO non considera che la dipendenza psicologica maschile dal femminile è il risultato del controbilanciamento dell’enorme potenziale maschile sul femminile.

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      3. P.S.

        Dimenticavo di aggiungere un dettaglio ancora più importante.

        L’empatia è una qualità, ma è l’empatico che decide cosa farne.

        Una persona empatica e compassionevole può decidere di aiutare e fornire beni verso l’oggetto di empatia e compassione. Ma empatia e compassione NON vanno di pari passo, anzi.

        Riuscire a comprendere i bisogni altrui e sentirli può facilmente essere una qualità che offre vantaggi, anche molto importanti. Infatti io, nel commento sopra, non ho scritto a caso che le femmine mancano di compassione verso gli uomini.

        L’empatico ha una qualità che permette una manipolazione più penetrante. È lui che decide quindi come usare questa qualità.

        Gli uomini proteggono le femmine e usano la loro empatia in maniera positiva verso di loro perché nelle femmine vedono una risorsa.
        Una donna anziana e/o brutta non provoca nessuna empatia né compassione all’uomo medio perché in queste donne, la risorsa che l’uomo cerca, non c’è.

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        1. Questo invece è interessante: è un errore molto comune pensare che “empatia” significhi “essere sempre buoni e compassionevoli”. Non si capisce neanche da dove nasca l’equivoco, eppure ci sono io come esempio che non è così: io sono empatico ma cinico, non è che capire cosa sentono gli altri mi faccia venire voglia di proteggerli e aiutarli a prescindere, alle volte è così ma altre volte il capire cosa sentono gli altri mi fa incavolare con loro. L’empatia ti fa vedere anche la meschinità umana, mica solo il buono che c’è nelle persone.
          Certo è che senza comprensione degli altri tante volte si rischia il ridicolo (non mi riferisco a un caso in particolare, è solo un esempio): hai ad esempio casi di persone che fanno sfoggio di difetti ridicolizzati da centinaia di anni di commedia, e loro li sfoggiano tutti orgogliosi come se fossero cose positive e “nuove”. Questo in pratica significa non avere la più pallida idea di cosa sente chi ti vede…

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        2. Della questione dell’empatia ne parlarono anche i pionieri della QM.
          Questo è un commento di Rino Barnart:
          https://questionemaschile.forumfree.it/?t=3045325#entry33330888
          @@@
          Barnart

           Inviato il 7/3/2005, 13:11

          Utente cancellato
          QUOTE (Reduan @ 6/3/2005, 12:55)1- …gli autori non mancano mai, e lo fanno ad inizio libro e poi a più riprese, di scusarsi con il femminismo per le loro scoperte.

          2- [i]L’empatia è la capacità di riconoscere i pensieri e le emozioni degli altri e di reagire con sentimenti consoni.

          3- …l’empatia è una reazione affettiva alle emozioni dell’altro che consente di capirlo, di prevedere il suo comportamento, di sintonizzarsi sulla sua lunghezza d’onda.

          4- … Vediamo Jane addolorata, e proviamo dispiacere, immediata partecipazione, desiderio di starle accanto per confortarla. Questa è empatia.

          1- Osservazione corretta. Il fatto è universale ed ha un chiarissimo significato: esso dice che quelli di U3 hanno ragione.

          2- Questa capacità è da sempre attribuita alle donne in modo specifico. Il femminismo (falso e sleale in ogni cosa) lo nega (come invenzione maschilista) e lo rivendica (come qualità superiore inarrivabile per gli uomini, fondamento di questo e di quello etc etc.). Sul tema ho molto da dire ma lo dirò in futuro.

          3- Se questo è vero, allora l’empatia consente di fare tanto il bene quanto il male dell’altro. Se esiste è un potere che può venir usato al pari di tutti gli altri poteri, ossia – in generale – a proprio vantaggio e contro gli altri. Per i propri interessi contro quelli altrui. E perché mai questo potere dovrebbe fare eccezione?
          Perché mai, nel conflitto dei sessi, non dovrebbe venir usato? Cioè usato contro gli uomini? Se quel potere esiste ed è in mani femminilii è chiaro che mai come oggi deve venir usato contro gli uomini. Mettersi in sintonia con l’altro significa anzitutto sapere come usarne i bisogni ai nostri fini.
          E infatti la manipolazione dei maschi è uno dei delitti tipici femminili (da sempre impunito, si capisce). Sapere cosa faccia più male all’altro significa soprattutto sapere come fargli del male di più e meglio.

          4- Se si parte dal presupposto che i maschi sono cattivi e le femmine buone allora il discorso è quello citato. Se invece si parte dal presupposto che anche le femmine sono cattive e che inoltre il femmismo alimenta e coltiva l’odio contro gli uomini, il rancore ed il diritto universale alla rivalsa, allora le cose saranno molto diverse e l’empatia diventa il canale attraverso cui, lungi dal soffrire del male altrui, si può godere del male del nemico. Il maschio.
          Se in questo mondo esiste la vendetta, allora più si è empatici e più si può godere dei suoi frutti: il male del nemico.

          E’ stato detto, ad es.: ” I maschi hanno incominciato a vivere nella paura. Questa è una consolazione per le donne perché le ristora dei mali subiti.”

          Sarebbe bello se le cose non fossero così perché questa visione è davvero amara. Ma se è amara è probabille che sia corretta.

          Da quando sento parlare di empatia non ho mai notato che alcuno abbia posto in rilievo il fatto che questa “superiore sensibilità” può essere usata tanto per il bene quanto per il male.

          Ad esempio: la vedete voi usata dalle donne ai fini del bene degli uomini?
          E perché usarla a favore dell’oppressore?

          Rino
          @@@

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        3. @Frank

          Io non volevo scriverlo, ma lo hai scritto tu (con le parole di Rino Barnart).

          Non lo ho fatto perché, come ben sai, qui io sono quello “estremo”, che “esagera”, quando in realtà non faccio altro che dire quella cazzo di fottutissima verità che molti, troppi uomini fanno finta di non vedere. Ma altri ancora, la stragrande maggioranza, non riesce affatto a vedere.

          Le femmine percepiscono eccome i bisogni maschili, “entrano in empatia” con gli uomini. E lo sanno fare non bene, lo sanno fare BENISSIMO. È una loro Arte nella quale sono molto abili. Di sicuro, non da meno degli uomini.

          È la loro indole verso l’autoriferimento che determina poi le loro azioni. Per le femmine esiste e ha priorità assoluta il proprio bisogno e necessità, e non importa se ciò comporta calpestare il prossimo.

          Calpesterebbero anche altre femmine se ciò fosse necessario. Calpestano per la stragrande maggioranza gli uomini perché sono quasi-sempre gli uomini ad avere ciò di cui hanno bisogno.

          La verità è che le femmine, consce della loro inferiorità verso il maschile, hanno sviluppato abilità penetranti la psiche e il comportamento mediamente maggiori (è una strategia evolutiva). Non sono balle, esistono studi che dimostrano una maggiore abilità femminile nel riconoscere gli stati d’animo dalle espressioni facciali etc

          Ciò che le femmine non hanno veramente è la compassione, la capacità di valutare i fatti dall’esterno di sé. Ciò richiede notevoli abilità di pensiero astratto, altra cosa che Fritz dice in tutte le lingue e in tutte le salse ma pochi saranno gli uomini che, totalmente liberi dalla necessità di validazione femminile, riconosceranno essere una sacrosanta, fottutissima verità.
          La femmina è inferiore sia fisicamente che mentalmente, mancando di pensiero astratto. È una cosa così banalmente evidente nella vita di tutti i giorni da offrire uno scenario distopico ad eventuali alieni che, qualora arrivassero su questo pianeta roccioso nel quale viviamo, osserverebbero.

          Dinuovo, en passant, l’accudimento e la manipolazione femminile atta a intercettare il bisogno di conforto con quello che molti chiamano “affetto” è una delle loro tecniche di manipolazione.

          È chiaro che, dalla prospettiva di PERSEO, che forse fa una valutazione non sul potenziale ma sulla dinamica osservata fino ai giorni nostri, la collettività femminile ha un potere superiore su quello maschile.
          Ma che siano degli esseri fondamentalmente difettosi, quindi inferiori, resta vero per quanto abbiamo scritto.

          Ora a me diranno che sono estremo e pesante, perché giustamente non scrivo in modo elegante come Rino Barnart e non ne faccio un mistero, lo riconosco tranquillamente. Però abbiamo detto la stessa cosa.

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        4. Più che altro dal mio punto di vista sono discorsi inutili, salvo per il fatto che è bene che vi siano uomini che dicono che le donne sono “esseri difettosi” vista la propaganda in senso opposto da cui siamo bombardati: è proprio perché c’è quella che va nelle scuole a cercare di far dire ai ragazzi “mi vergogno di essere uomo” che ci deve essere pure quello che dice “le donne sono esseri fondamentalmente difettosi”. In mancanza di uno dei due ci sarebbe un inaccettabile squilibrio, una situazione senz’altro peggiore che se ci sono entrambi. Il problema semmai è che tutti i Fritz del mondo occidentale messi insieme non hanno neanche un centesimo dell’influenza di quelle che vogliono far dire ai ragazzi “mi vergogno di essere uomo”…

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        5. @ Fritz

          ‘È il debole che opera un disprezzo verso il superiore’

          A me risulta che le categorie sociali superiori abbiano sempre disprezzato le inferiori, considerate animali parlanti.

          ‘Neanche gli animali provano empatia per gli umani, se non da addomesticati’

          Esatto. Bisogna addomesticarli. In tema di animali considera l’atteggiamento degli animalisti. Avrebbero la capacità di prevalere sugli animali e si collocano al loro livello, se non sotto. Tanto é che io userei loro come cavie.

          ‘Il “capo” non è ammirato ma è bersaglio di odio.’

          Attenzione. Io non parlo di odio. Ma di cattiveria, cioè fare il proprio bene sapendo che ciò comporta il male della parte opposta. È una qualità positiva che consente di vincere gli scontri.

          ‘Anche nelle competizioni sportive si osservano le stesse dinamiche.’

          Infatti ti posso fare l’esempio della cattiveria nello scontro tra due pugili. Se il pugile che ha capacità superiori si rifiuta di colpire dove l’avversaria sente il male e quest’ultima invece fa esattamente l’opposto, allora il pugile sarà condannato alla sconfitta. E non sarà stato buono ma solo fesso.

          ‘PERSEO non considera che la dipendenza psicologica maschile dal femminile è il risultato del controbilanciamento dell’enorme potenziale maschile sul femminile.’

          Sono d’accordissimo su questo. Faccio solo un bilancio relativo al qui ed ora.

          ‘Una persona empatica e compassionevole può decidere di aiutare e fornire beni verso l’oggetto di empatia e compassione. Ma empatia e compassione NON vanno di pari passo, anzi.’

          Vero. Infatti mi rendo conto di aver usato una parola sbagliata, facendo riferimento in modo improprio al nostro scambio precedente.

          ‘Infatti io, nel commento sopra, non ho scritto a caso che le femmine mancano di compassione verso gli uomini.’

          Ecco. Questo le avvantaggia. È la cattiveria che fa vincere gli scontri citata poco sopra.

          La femmina è inferiore sia fisicamente che mentalmente, mancando di pensiero astratto.’

          A questo proposito volevo dire che io non contesto affatto la tua ricorrente affermazione. Anche io ho avuto l’impressione (troppo spesso confermata per essere solo un’impressione) che le femmine tendano ad imparare a memoria anziché ragionare e ciò potrebbe creare loro problemi dopo gli studi.

          ‘È chiaro che, dalla prospettiva di PERSEO, che forse fa una valutazione non sul potenziale ma sulla dinamica osservata fino ai giorni nostri, la collettività femminile ha un potere superiore su quello maschile.’

          Esatto. Io mi riferisco solo al qui ed ora e mi interrogo circa la debolezza fondamentale degli uomini.

          @Eric

          ‘Non sto seguendo e neanche capisco il punto di tutti questi wall of text psico-morali sulle femmine, i maschi, gli animali e altra roba ancora.’

          Cerco di andare alla radice del problema.
          E qualcosa di diverso, ma non in contrasto, con i risvolti pratici.

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  3. Bisogna uscire dall’ euro e riacquistare la sovranità monetaria. Peraltro molti hanno giustamente indicato come il debito pubblico è cresciuto a partire dal 1981 dopo il divorzio tra banca d’Italia e ministero del tesoro che ha impedito di monetizzarlo come si faceva prima. Se continuiamo a pagare gli interessi sul debito pubblico alle banche, saremo costretti a tagliare la spesa pubblica incluse le spese sulla sicurezza del lavoro. Siccome gli incidenti sul lavoro sono una questione prevalentemente maschile, noi della QM dovremmo tutti sostenere il ritorno alla sovranità monetaria.

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    1. Non c’entra niente, l’INAIL è l’INAIL: non è “il capitalismo” o “l’euro”, è che ci sono dei tizi senza spina dorsale che lasciano che le femministe in loco pubblichino queste manipolazioni misandriche.

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      1. Facevo un discorso più generale, ma l’uscita dall’euro è un argomento che tiro fuori sempre in qualsiasi discussione, anche quando si discute se mettere il guanciale o la pancetta sulla carbonara.

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        1. L’uscita dell’Italia dall’euro sarebbe foriera di cose positive per l’Italia solo se l’Italia avesse politici coi controcazzi in grado di fare dell’Italia una specie di Super Svizzera / Bahamas al Cubo, ovvero un paradiso fiscale con un welfare potente e delle forze armate che rendono impensabile avvicinarsi – quindi comprensiva di missili nucleari.
          A quel punto fai arrivare i soldi da tutti, col segreto bancario più forte del mondo: USA, UK, Russia, Cina…sei amico un po’ di tutti ma per davvero di nessuno.

          Considerando il livello dei politici italiani è pura utopia: se i politici a Roma fossero al livello necessario allora per il gioco delle proporzioni sia la Meloni che la Schlein farebbero lavori di responsabilità tipo rappresentanti di lista al seggio dove risiedono e tenere aperta la sezione di quartiere il sabato mattina per accogliere simpatizzanti e iscritti che vogliano fare una capatina in sezione, alla lunga le candiderebbero anche alle Comunali, magari per completare la lista. Salvini invece sarebbe titolare di una salumeria, farebbe “politica” fornendo i salumi alle feste di partito.

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        2. … Certo; e non solo dall’Euro, ma anche da UE, Nato e OMS (dittatura sanitaria mondiale); perciò, alle europee lasciate perdere l’astensionismo e votate la lista composita Libertà (promossa dal discutibile personaggio politico Cateno De Luca), esprimendo le preferenze per candidati della sotto-lista a cui appartengo: Insieme Liberi (oppure anche Vita della Cunial), movimento fondato dal friulano Ugo Rossi; e nel 2 x mille indicate il codice U55.

          Nel parlamento europeo ci saranno altri partiti esteri euroscettici (svedesi, croati, Alternative für Deutchland ecc.): coalizzandoci in un gruppo parlamentare potremo fare ciò che fece Nigel Farage, il quale da europarlamentare promosse la Brexit.

          P.S.: Per quanto riguarda la QM, non fatevi illusioni: non è all’odg neanche in Insieme Liberi, il quale è un movimento genericamente antigenderista e antifemminista, ma soprattutto sovranista; ma già uscire dalla UE femminista – o almeno boicottarla dall’interno – sarebbe un passo in avanti.

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        3. Lo sai che nel partito Vita c’è Veronica Giannone?
          Io se fossi costretto a scegliere tra votare un partito dove c’è Veronica Giannone e uno dove c’è Kim Jong-Un forse preferirei il secondo…

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        4. Dimenticavo che nella macro-lista Libertà si possono esprimere preferenze – fino a 3, alternate per sesso – oltreché per i candidati della sotto-lista Insieme Liberi (che io seguo) anche per quelli della sotto-lista Sovranità di Marco Mori; l’obbiettivo è comune: non “meno Europa, più sovranità” – lo slogan del singolare personaggio siciliano Cateno De Luca che ci ha offerto l’esenzione dalla raccolta firme per la candidatura della nostra lista -, ma la DISTRUZIONE dell’UE da virus interno, insieme agli altri partiti sovranisti d’Europa (processo che sarà necessariamente lungo).

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        5. Nell’Euro, l’Italia, avrebbe fatto bene a NON entrarci.

          E ci avrebbe solo guadagnato dallo starne fuori.

          Oggi, con la situazioe che abbiamo, con l’economia che abbiamo, con la demografia che abbiamo etc è meglio restare nell’Euro. Senza l’Euro, non avremmo la Germania a fare da “garante” al nostro debito pubblico (che di ‘sto passo non ripagheremo, e andremmo in default senza la “finta unione monetaria”).

          Sono del parere che l’Euro finirà con una stretta di mano tra i vari fondatori, e ognuno ritornerà con la propria valuta nazionale.

          Tempo al tempo.

          Per ora, pensiamo al presente. L’economia è al tracollo, il sud Italia è una bomba ad orologeria e con una demografia come la nostra, l’unica speranza, è aumentare il valore aggiunto.

          Cosa che mi lascia alquanto perplesso si possa fare entro ragionevoli limiti temporali …

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      2. @EricLauder

        Eric, giri molto ma credo che non metti piede al sud Italia da un po’ 😀

        L’Italia come la Svizzera è un sogno erotico. Sebbene alcune realtà italiane ci vanno vicino (Lecco, Como, Varese, Bolzano per fare alcuni esempi).

        Mi accontenterei anche di essere come la Spagna; che reputo da diversi punti di vista migliore della Svizzera, tranne per i guadagni.

        L’Italia è spezzata in due, con un centro-nord dove c’è tutto sommato una qualità della vita decente – è il costo della vita ad essere sproporzionato agli stipendi, ma più o meno funziona tutto e c’è gente, per la maggioranza, civile – e un sud Italia che sembra il Libano dopo un bombardamento.

        Ora non c’è dubbio, a mio parere, che parliamo della stessa nazione, l’ho ripetuto più volte sebbene qualcuno non sia d’accordo. Ma la differenza in termini di qualità della vita è grande e i livelli di inciviltà al sud sono davvero tipo quelli di Beirut …

        Infatti, chissà come mai, la notizia postata da Claudio è un fatto avvenuto a Bari. Poteva accadere ovunque, e invece …

        A me dispiace dirlo, ma se davvero vogliamo raggiungere gli standard della Svizzera (mi accontento anche di quelli della Spagna) bisogna reintrodurre la tortura e le fucilazioni in piazza per riprendere un Meridione che oramai è fuori controllo.
        Sia chiaro, questo non significa che Claudio è uno di questi (anche io sono meridionale). Claudio è ben oltre tre sigma a destra della gaussiana, non è un discorso che si applica a lui.

        Ma la media degli abitanti del sud è bassa, e mi riferisco a tutti i parametri di un paese evoluto. E i politici del sud sono conniventi con questo stato di cose; lo dimostrano le voragini di denaro bruciato di quelle regioni, e nonostante tutto persevera un’assenza di servizi pressoché totale.

        Dovrebbero protestare nelle piazze e fare una guerriglia civile e fucilarli loro stessi questi signori che definirli delle merde è un complimento. E siccome non lo fanno, a me il dubbio che si tratti di un problema ben più profondo viene.

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